Consiglio comunale pre-estivo, poi tutti in vacanza.
Forse, non proprio tutti.
Ed è per questi consiglieri anche l’ultima estate di “fatica” dato che a maggio/giugno del prossimo anno si voterà, e parecchi di questi saranno liberati dall’onere, si fa per dire, di occuparsi della cosa pubblica.
Siamo, infatti, in piena fase di “dismissione“.
Le due minoranze non hanno un guizzo. Non danno segno di vita.
Su di loro passano le decisioni dell‘amministrazione senza colpo ferire.
La maggioranza, d’altra parte, tenta di portare a casa, prima della fine della legislatura, qualche opera pubblica che servirà forse per la prossima campagna elettorale.
Poi, che queste opere siano fatte bene oppure male come la pista ciclo pedonale di Calderano per l’accesso alle scuole medie e quella tra Gaiarine-Albina addirittura “immersa” nei vigneti, poco importa.
Presenti qui.
Sala piena di vuoti. Quattro/cinque persone.
Unica consolazione la presenza di due giovani (vent’anni o giù/su di lì). Speranze per il futuro?
Dopo l’approvazione dei verbali della seduta precedente, si passa ad approvare la convenzione per la Stazione Unica Appaltante, leggi provincia di Treviso.
Si rinnova ad un ufficio della provincia l’incarico di “confezionare” i bandi di gara del Comune.
Passaggio, questo, quasi obbligato in quanto all’interno dei comuni, non solo il nostro, per vari motivi come scarsezza di personale, complessità delle norme, ecc., non si è sempre in grado di stendere i bandi di gara.
E così le province che dovevano “sparire” continuano ad rimpinzarsi di compiti e gestioni, ma non sono più un centro di smistamento di poltrone, tant’è che da destra spira un venticello, alimentato soprattutto dalla Lega, per ripristinarle in toto. Allora si: “a voia poltrone”.
I tre punti successivi presentati dall’assessore De Zan, sono atti che per legge dovevano essere fatti entro Luglio e legati al bilancio 2023.
Equilibri e assestamenti oltre alla presentazione del D.U.P. (documento unico di programmazione 2024-2026).
La De Zan elenca la solita “immensa” variazione di bilancio, che sposta da un capitolo all’altro soldi per assestare i conti e così ridistribuire le maggiori entrate rilevate (accertamenti IMU, contributi vari, ecc.) a copertura delle maggiori spese effettuate.
Si toccano una infinità di capitoli che elencarli tutti diventerebbe quasi impossibile.
In ogni caso i conti tornano, e questo lo sottoscrive, con la sua relazione, il revisore.
Qualche solita domandina delle minoranze e poi si vota.
L‘assessore Gava illustra l’ultimo punto riguardante la Convenzione con il canile di Pieve di Soligo per la custodia dei cani randagi che vengono catturati nel nostro territorio.
Dopo la domanda del consigliere Lazzaro … «... i cani catturati vengono abbattuti o viene avviata una ricerca per trovare loro sistemazione in qualche famiglia?… » … e la risposta dell’assessore Gava … «… non vengono abbattuti ma si cerca di trovare loro una sistemazione …»..., la convenzione viene approvata all’unanimità.
Solo per inciso.
E’ con la legge del 1991 che gli animali randagi non possono essere più abbattuti, salvo per eutanasia in presenza di malattie incurabili o di grave e comprovata pericolosità; prima di questa legge si potevano abbattere dopo tre giorni dalla loro cattura.
Una legge di civiltà tra le più avanzate al mondo.
Per una volta siamo quasi i primi dal punto di vista legislativo, ma non primi nel rispetto degli animali, dei quali prima ci riempiamo le case, e poi, soprattutto d’estate per andare in vacanza tranquilli, li abbondiamo lasciandoli al loro destino.
Sono circa 50 mila i cani e 80 mila i gatti che vengono abbandonati ogni anno, e di questi circa 80% muore, soprattutto per incidenti stradali, ma anche per maltrattamenti e denutrizione.
Che popolo siamo?
Consiglio finito, ma ci attendono le solite comunicazioni del sindaco.
Inizia con il manifestare la sua vicinanza alle famiglie e ai cittadini che hanno subito danni a causa degli eventi atmosferici di lunedì 24 e martedì 25 luglio.
Fa presente i moltissimi interventi fatti dal Vigili del Fuoco sulle case con i tetti distrutti dalla grandine, ringrazia la Protezione Civile per il pronto supporto dato e il lavoro svolto, e tutti gli altri volontari che si sono adoperati soprattutto per preparare i sacchetti di sabbia necessari per fermare i teli posti sui tetti delle abitazioni.
Fa presente che sono state oltre 120 le richieste di intervento, e che tutti stanno facendo il massimo per intervenire in aiuto dei cittadini e quindi per mettere in sicurezza le loro abitazioni.
Comunica che il comune ha richiesto la Calamità Naturale, e che è stato predisposto un modulo, scaricabile dal sito internet comunale, con il quale i cittadini potranno informare il comune dei danni subiti.
Bene. Tutto bene.
Sicuramente, in questo stato di emergenza, di più non si poteva fare.
Sicuramente si è fatto il massimo.
Ma.
Ma quello che ci fa specie è che il sindaco non abbia fatto nessun accenno ai “cambiamenti climatici” in corso.
Come se quanto avvenuto sia da considerarsi un evento come tanti altri, una disgrazia che non succederà più.
Tre grandinate di fila, nell’arco di 24 ore, non si erano mai viste, né ricordate da nessun cittadino del comune.
Se poi parliamo della dimensione della grandine e dell’intensità: cose mai viste.
Ma si, è tutto normale.
“D’inverno ha sempre fatto freddo (magari ora un po’ meno di prima), d’estate ha sempre fatto caldo (magari ora un po’ di più prima)“,
D’altra parte la campagna “negazionista” sui cambiamenti climatici intensificata con questo governo di destra, e portata avanti dai media che lo sostengono è sotto gli occhi di tutti.
Si negano gli studi oramai trentennali che mettono in evidenza, senza ombra di dubbio, come l’azione antropica dell’uomo sia la causa della repentina variazione del clima e dei sempre più frequenti fenomeni atmosferici estremi.
E questa amministrazione da che parte sta?
Sicuramente negazionista, se dovessimo valutarla per quanto fatto per l’ambiente, per come ha gestito il territorio del comune, per la perdita di massa arborea avvenuta in questi quattro anni a causa delle sistemazioni agrarie per far spazio alla coltivazione intensiva della vite e non solo.
E’ ora di cambiare e di mettere al centro dell’azione amministrativa l’ambiente in tutti i suoi aspetti, e preparare i cittadini ad essere resilienti ai fenomeni atmosferici sempre più estremi che si ripeteranno.
E le minoranze da che parte stanno?
Non una interrogazione urgente a risposta immediata su questi eventi atmosferici per portare in consiglio rendendo pubblico il dramma di tanti concittadini (soprattutto quelli di Francenigo), e valutare insieme alla maggioranza le cose fare.
Non una parola sui cambiamenti climatici.
Un silenzio assordante che non necessita di commenti.
Si, siamo proprio alla “dismissione”.
Durata del consiglio 45 minuti e tutti in vacanza.
Forse, non proprio tutti.
Quelli con le case mezze distrutte forse no.