Consiglio comunale Giovedì 27 Luglio 2023: Parliamone

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VacanzeConsiglio comunale pre-estivo, poi tutti in vacanza.
Forse, non proprio tutti.

Ed è per questi consiglieri anche l’ultima estate di “fatica” dato che a maggio/giugno del prossimo anno si voterà, e parecchi di questi saranno liberati dall’onere, si fa per dire, di occuparsi della cosa pubblica.
Siamo, infatti, in piena fase di “dismissione“.
Le due minoranze non hanno un guizzo. Non danno segno di vita.
Su di loro passano le decisioni dellamministrazione senza colpo ferire.
La maggioranza, d’altra parte, tenta di portare a casa, prima della fine della legislatura,  qualche opera pubblica che servirà forse per la prossima campagna elettorale.
Poi, che queste opere siano fatte bene oppure male come la pista ciclo pedonale di Calderano per l’accesso alle scuole medie e quella tra Gaiarine-Albina addirittura “immersa” nei vigneti, poco importa.

Presenti qui.
Pieno e VuotoSala piena di vuoti. Quattro/cinque persone.
Unica consolazione la presenza di due giovani (vent’anni o giù/su di lì). Speranze per il futuro?

 

 

Dopo l’approvazione dei verbali della seduta precedente, si passa ad approvare la convenzione per la Stazione Unica Appaltante, leggi provincia di Treviso.
Si rinnova ad un ufficio della provincia l’incarico di “confezionare” i bandi di gara del Comune.
gare-d-appaltoPassaggio, questo, quasi obbligato in quanto all’interno dei comuni, non solo il nostro, per vari motivi come scarsezza di personale, complessità delle norme, ecc., non si è sempre in grado di stendere i bandi di gara.
E così le province che dovevano “sparire” continuano ad rimpinzarsi di compiti e gestioni, ma non sono più un centro di smistamento di poltrone, tant’è che da destra spira un venticello, alimentato soprattutto dalla Lega, per ripristinarle in toto. Allora si: “a voia poltrone”.

I tre punti successivi presentati dall’assessore De Zan, sono atti che per legge dovevano essere fatti entro Luglio e legati al bilancio 2023.
Equilibri e assestamenti oltre alla presentazione del D.U.P. (documento unico di programmazione 2024-2026).
La De Zan elenca la solita “immensa”lista variazione di bilancio, che sposta da un capitolo all’altro soldi per assestare i conti e così ridistribuire le maggiori entrate rilevate (accertamenti IMU, contributi vari, ecc.) a copertura delle maggiori spese effettuate.
Si toccano una infinità di capitoli che elencarli tutti diventerebbe quasi impossibile.
In ogni caso i conti tornano, e questo lo sottoscrive, con la sua relazione, il revisore.
Qualche solita domandina delle minoranze e poi si vota.

L‘assessore Gava illustra l’ultimo punto riguardante la Convenzione con il canile di Pieve di Soligo per la custodia dei cani randagi che vengono catturati nel nostro territorio.
Dopo la domanda del consigliere Lazzaro
«... i cani catturati vengono abbattuti o viene avviata una ricerca per trovare loro sistemazione in qualche famiglia?… » … e la risposta dell’assessore Gava«… non vengono abbattuti ma si cerca di trovare loro una sistemazione …»..., la convenzione viene approvata all’unanimità.

Solo per inciso.
E’ con la legge del 1991 che gli animali randagi non possono essere più abbattuti,
salvo per eutanasia in presenza di malattie incurabili o di grave e comprovata pericolosità; prima di questa legge si potevano abbattere dopo tre giorni dalla loro cattura.
Una legge di civiltà tra le più avanzate al mondo.
Per una volta siamo quasi i primi dal punto di vista legislativo, ma non primi nel rispetto degli animali, dei quali prima ci riempiamo le case, e poi, soprattutto d’estate per andare in vacanza tranquilli, li abbondiamo lasciandoli al loro destino.
Sono
circa 50 mila i cani e 80 mila i gatti che vengono ab
bandonati ogni anno, e di questi circa 80% muore, soprattutto per incidenti stradali, ma anche per maltrattamenti e denutrizione.

abbandoni-cani

 

 

 

Che popolo siamo?

 

 

 

Consiglio finito, ma ci attendono le solite comunicazioni del sindaco.

Inizia con il manifestare la sua vicinanza alle famiglie e ai cittadini che hanno subito danni a causa degli eventi atmosferici di lunedì 24 e martedì 25  luglio.

Fa presente i moltissimi interventi fatti dal Vigili del Fuoco sulle case con i tetti distrutti dalla grandine, ringrazia la Protezione Civile per il pronto supporto dato e il lavoro svolto, e tutti gli altri volontari che si sono adoperati soprattutto per preparare i sacchetti di sabbia necessari per fermare i teli posti sui tetti delle abitazioni.

Fa presente che sono state oltre 120 le richieste di intervento, e che tutti stanno facendo il massimo per intervenire in aiuto dei cittadini e quindi per mettere in sicurezza le loro abitazioni.
Comunica che il comune ha richiesto la Calamità Naturale, e che è stato predisposto un modulo, scaricabile dal sito internet comunale, con il quale i cittadini potranno informare il comune dei danni subiti.
Bene. Tutto bene.
Sicuramente, in questo stato di emergenza, di più non si poteva fare.

Sicuramente si è fatto il massimo.
Ma.
Ma quello che ci fa specie è che il sindaco non abbia fatto nessun accenno aicambiamenti climaticiin corso.
Come se quanto avvenuto sia da considerarsi un evento come tanti altri, una disgrazia che non succederà più.
grandineTre grandinate di fila, nell’arco di 24 ore, non si erano mai viste, né ricordate da nessun cittadino del comune.
Se poi parliamo della dimensione della grandine e dell’intensità: cose mai viste.
Ma si, è tutto normale.
“D’inverno ha sempre fatto freddo (magari ora un po’ meno di prima), d’estate ha sempre fatto caldo (magari ora un po’ di più prima),
D’altra parte la campagna “negazionista” sui cambiamenti climatici intensificata con questo governo di destra, e portata avanti dai media che lo sostengono è sotto gli occhi di tutti.
Si negano gli studi oramai trentennali che mettono in evidenza, senza ombra di dubbio, come l’azione antropica dell’uomo sia la causa della repentina variazione del clima e dei sempre più frequenti fenomeni atmosferici estremi.
E questa amministrazione da che parte sta?
Sicuramente negazionista, se dovessimo valutarla per quanto fatto per l’ambiente, per come ha gestito il territorio del comune, per la perdita di massa arborea avvenuta in questi quattro anni a causa delle sistemazioni agrarie per far spazio alla coltivazione intensiva della vite e non solo.

E’ ora di cambiare e di mettere al centro dell’azione amministrativa l’ambiente in tutti i suoi aspetti, e preparare i cittadini ad essere resilienti ai fenomeni atmosferici sempre più estremi che si ripeteranno.
E le minoranze da che parte stanno?
Non una interrogazione urgente a risposta immediata su questi eventi atmosferici per portare in DJI_0199_wconsiglio rendendo pubblico il dramma di tanti concittadini (soprattutto quelli di Francenigo)  e  valutare insieme alla maggioranza le cose fare.
Non una parola sui cambiamenti climatici.

Un silenzio assordante che non necessita di commenti.
Si, siamo proprio alla “dismissione”.

Durata del consiglio 45 minuti e tutti in vacanza.
Forse, non proprio tutti.
Quelli con le case mezze distrutte forse no.

 

 

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Consiglio comunale mercoledì 21Giugno 2023: Parliamone

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Un consiglio breve (qui i consiglieri presenti) ma con argomenti importanti.
La fa da padrone “il sociale“.SocialeC’è infatti all’ordine del giorno (punto 2) una convenzione, presentata dall’assessore Gava, con il Comune di Codognè (data di scadenza dicembre 2025), per unire le forze dei due comuni e potenziare così il Servizio di Assistenza Domiciliare e altri Servizi alla Persona, in quanto le richieste da parte dei cittadini sono in netto aumento.
Come viene esplicitato e chiarito, anche su sollecitazione delle minoranze, sono a disposizione dei fondi del ministero per incrementare questi tipi di servizi che risultano deficitari in tutto il paese o per meglio dire, come va di moda adesso, in tutta la “nazione”, soprattutto a causa del Covid19.
Difatti solo nel nostro comune, così informa il sindaco, si è passati da 166 casi di “richieste di aiuto” del 2019 (pre pandemia), ai 286 casi del 2022 (post pandemia).

Dato che i servizi erogati sono molteplici ed ognuno di questi indica un grado di difficoltà delle persone o delle famiglie, ci piacerebbe conoscere la suddivisione esatta per fasce di età e per tipologia di servizio richiesto ed erogato a questi 286 cittadini.
Perché siamo così curiosi?
Perché i dati non sono “politici” e darebbero un qu5percento-offadro esatto e trasparente della situazione nel nostro comune di quel quasi 5% di cittadini (non sono pochi, anzi) che hanno nel 2022 avuto bisogno di aiuto.
Potremo fare luce e capire meglio quale siano le loro difficoltà e se queste siano legate solo all’età o ad altre situazioni sociali critiche.
Ma questa suddivisione non c’è, oppure non è resa pubblica.

Al punto 3 dell’ordine del giorno c’è l’approvazione di un’altra convenzione, sempre presentata dall’assessore Gava, “gestione associata delle misure comunitarie, nazionali e regionali per l’inclusione sociale” che coinvolge il 28 comuni del nostro distretto dell’USLL2 .
Così faranno tutti i comuni del Veneto convenzionandosi tra di loro secondo i distretti delle USLL di appartenenza.
Il Comune di Gaiarine farà parte dell’ ATS VEN_07, che sarà diviso in tre sotto ambiti, ognuno dei quali avrà un comune capofila: per Gaiarine sarà Conegliano.
Come emerge dalla discussione gli ATS (Ambiti Territoriali Sociali) non sono altro che agglomerati di comuni creati per canalizzare i vari fondi europei, nazionali e regionali e poterli poi calare sul territorio in modo controllato. Su come verranno ripartiti, domanda del consigliere Lazzaro, la risposta dell’assessore Gavaper numero di abitanti“, viene corretta dal consigliere De Martin, il quale fa notare, che dalla convenzione questo non traspare, e che l’erogazione ai vari comuni sembra essere legata a specifici progetti.
Questo, oltre a far comprendere come queste convenzioni siano calate dall’alto ed obbligatorie pena la perdita dei possibili finanziamenti, tant’è che non vengono forse neppure lette e se lette non analizzate nel dettaglio, fa si che tutte due le minoranze avanzino dubbi sulla capacità progettuale del comune di Gaiarine e la conseguente preoccupazione che a farla da padrone, accaparrandosi la maggioranza dei finanziamenti, sarà il comune di Conegliano.

Naturalmente ci sono le rassicurDavveroazioni dell’assessore Gava, che spiega che sarà il comitato dei sindaci a decidere, e anche quelle del sindaco.
Ma le perplessità rimangono.

 

 

Per quanto riguarda il piano acustico (punto 4), nessuno ha presentato osservazioni e quindi si va verso l’approvazione.
C’è da chiedersi quale pubblicità sia stata fatta per l’adozione di questo “Piano”, oltre alla pubblicazione all’albo pretorio (obbligatoria per legge), e conseguentemente quanti cittadini ne siano stati a conoscenza.
Per avere una risposta sarebbe interessante fare un sondaggio e forse si scoprirebbe amaramente che neppure tutti i consiglieri di maggioranza erano a conoscenza o ne conoscevano il contenuto.
Ora che il piano viene approvato e diventa “legge” comunale, le minoranze giustamente chiedono al sindaco in che modo i cittadini verranno resi edotti delle norme in esso contenute.
Tralasciando i voli pindarici del segretario sul sito web del comune, il sindaco dice che si farà come per il Regolamento Comunale di polizia Rurale, si presenteranno i punti salienti.
A posto siamo.
Da quanto ci risulta, il Regolamento di Polizia Rurale non è mai stato né letto in consiglio comunale quando fu approvato né presentato alla popolazione, salvo una mini, ma mini, presentazione fatta dal referente per l’ambiente Faccin alla fine delle riunione tenutasi il 4 maggio nella sala consigliare e che riguardava, preoccupati per il prosieguo della siccità, l’ordinanza del sindaco per il risparmio dell’acqua.
Quattro notiziole del tutto inefficaci in un contesto del genere, e che alla fine si chiudeva con il solito richiamo “al buon senso” .Buon-sensoLo diciamo chiaro e forte di nuovo: il Regolamento di Polizia Rurale per quanto riguarda isoprattutto la sezione che si occupa dei pesticidi in agricoltura ed in particolare in viticoltura è un regolamento farsa.
Non tutela minimamente alcun cittadino ingarbugliando distanze, attrezzature, prodotti in modo che nessuno possa capire e quindi rispettare le norme contenute, e difatti nessuno le rispetta.
Permette la piantumazioni di nuovi vigneti ad una distanza di 5 metri da abitazioni esistenti.
Non tutela il territorio permettendo qualsiasi sistemazione agraria comprese distruzioni di siepi, fasce boscate, ecc.
In poche parole la viticoltura intensiva imperversa fregandosene dei cittadini che viticoltori non sono, e dell’ambiente.
Nella “narrazione“, anche questa è una parola che va ora molto di moda, dell’amministrazione che viene fatta attraverso le comunicazioni del sindaco alla fine di ogni consiglio comunale, i social, gli avvenimenti sportivi, le varie iniziative “festaiole”, sembriamo il comune di “bengodi”, tutto va a gonfie vele.
Ma sempre a proposito di pesticidi non vengono, per esempio, raccontate le lamentele fatte da vari cittadini che si trovano con i vigneti, addirittura anche nuovi, di fronte alla porta di casa, e quali siano le parole spese dall’amministrazione per giustificare una tale situazione.

GaiarineE attenzione. Sembra che una azienda vitivinicola, che va adesso per la maggiore, stia per acquistare o abbia già acquistato tutti i terreni all’entraPesticidi_Ilata di Gaiarine, provenendo da Francenigo.

Se fosse così, Gaiarine si troverebbe circondata da una distesa di vigneti, e immersa in una industria chimica estiva a cielo aperto.
E non pensate che di fronte a questa corsa alla vite l’amministrazione comunale non possa fare nulla, no può fare e fare molto.
Può obbligare, per esempio, con regolamenti adeguati a mantenere le siepi esistenti o a piantumarne di nuove, a dedicare una percentuale minima della proprietà a bosco, ad incentivare il biologico; può definire in modo serio le distanze da mantenere per poter fare i trattamenti rispettando la “vita di tutti”, può far diventare i viticoltori consapevoli dell’impatto che la loro attività ha su se stessi e sulla salute dei compaesani e sulla biodiversità.
In altre parole può rendere il nostro comune più salubre.

Ma per far questo non bisogna essere in conflitto di interessi.

Si passa all’Ex Cinema (punti 5 e 6) con la modifica del Piano Triennale delle opere pubbliche  e una Variazione di Bilancio, il tutto propedeutico alla richiesta di un muto di 550.000 euro per poter continuarne la ristrutturazione, un mutuo che potrebbe essere avviato all’inizio del 2024, con tassi che, nella situazione economica che si prospetta, potrebbero diventare altissimi.
Tant’è che nella discussione che segue tutti si dimostrano preoccupati del possibile ulteriore innalzamento del costo del denaro, arrivando a parlare dell’inflazione e perfino della Lagarde.,
Viene in ogni caso chiarito, che l’approvazione della richiesta del mutuo, è un mettere le mani avanti: i soldi servono ma forse, se arriverà un contributo, del mutuo si potrà fare a meno.

Intanto il costo della ristrutturazione dell’ Ex Cinema è schizzata  a 1.700.000 euro (compreso l’ipotetico  mutuo) e forse non è finita qui, d’altra parte la ristrutturazione era nel programma elettorale di questa amministrazione, e giusta o sbagliata che fosse (ci sono opinioni diverse), essendo stati votati è corretto che la portino a termine.
Fin qui non ci piove.
Il problema potrebbe verificarsi dopo, ad opera ultimata, se questa “struttura”  non venisse utilizzata al pieno delle potenzialità, allora si qualcuno dovrà render conto di aver speso quasi due milioni di euro per una “cattedrale nel deserto”.
Speriamo davvero che questo non si avveri.

Ambiente-e-SaluteP.S. Sembra, chi sa  se è vero,  che la parola “ambiente” in questo consiglio comunale non sia mai stata pronunciata.

 

 

 

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Consiglio Comunale mercoledì 26 aprile 2023: Ragioniamoci sopra

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I presenti e i parlanti di questo consiglio li potete trovare qui, ad ascoltarli solo sette/otto persone, d’altra parte c’era all’ordine del giorno un unico argomento importante “il rendiconto della gestione del 2022“, un “argomentino” che purtroppo non interessa nessuno, tant’è che conoscere come sono stati spesi i nostri soldi, cosa sia riuscita a fare l’amministrazione lo scorso anno e cosa farà nel prossimo, sono argomenti così “insignificanti” che purtroppo non trovano interesse, tanto, quando si andrà a votare, tra un anno, non si voterà in base agli obbiettivi attuati del programma elettorale, ma guardando al colore politico delle liste e agli “intrallazzi politici” che riusciranno a mettere in atto i soliti mestatori che ricompariranno qualche mese prima delle elezioni, lanciando le loro reti e dando mille garanzie di continuità.

Aldilà delle cifre dell’avanzo di amministrazione, circa 400mila euro, di cui, tolti circa 250mila per accantonamenti vari, ne rimangono disponibili solo circa 145mila per finanziare opere programmate, ne esce una amministrazione assolutamente ferma, con le opere pubbliche, giuste o sbagliate che siano, che non partono, a parte, sembra,  la sistemazione sismica della scuola elementare di Francenigo, e probabilmente non partiranno salvo una “forzata frenesia” pre elettorale negli ultimi mesi di legislatura, e questo per una serie di motivi che vanno dall’innalzamento dei costi delle opere stesse e quindi la necessità di rivedere al rialzo gli appalti, dal fatto che alcuni contributi statali fanno fatica ad arrivare, e quindi difficilmente si innalzeranno “gru pubbliche” quale sbandieramento dell’efficacia della azione amministrativa, ma nel frattempo si innalzano quelle private, dando la sensazione di un comune in “movimento”, ma in contemporanea si muovono anche le nostre campagne dove è in atto una distruzione di habitat naturali e conseguente riduzione di biodiversità per far posto alla monocultura della vite, senza sollecitare perlomeno la transizione alla coltivazione biologia, ma invece permettendo, con regolamenti farsa, la piantumazione di nuovi vigneti Foto_1

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persino in centro abitato in prossimità di case facendole diventare di fatto oltre che invivibili anche invendibili, rendendo succubi cittadini e territorio alla legge del “prosecco” e dei soldi che questa “bolla” porta con se fregandosene delle conseguenze nefaste sulla salute degliumani” e degli altri esseri viventi.

Illustra le cifre di questo rendiconto l’Assessore al Bilancio De Zan, rispondendo alle minoranze che pongono domande e chiedono chiarimenti, aiutata anche dal sindaco, che ad un certo punto ammette - «… non per accampare scuse …» - come la sua amministrazione non sia stata particolarmente fortunata avendo subito prima due anni di Covid e poi l’incremento dei prezzi anche del 40% delle opere pubbliche e ecco quindi i rallentamenti; vero, ma un buon amministratore rendendosi conto delle difficoltà e delle contingenze avrebbe dovuto strada facendo essere in grado di cambiare strategia, e obbiettivi, riprendendo quelli dichiarati a suo tempo, magari solo come spot e poi abbandonati in qualche cassetto, tipo il famoso,  si fa per dire, Paesc – Pb9c7ffd4-3764-474f-b26d-43a5c885436ciano d’Azione per l’Energia Sostenibile e Clima-, in questo ambito si poteva sollecitare, accompagnare, investire nella transizione ecologica del comune, con idee e forse pochi soldi, ma l‘ambiente resta l’ultima priorità di questi amministratori, anzi è talmente nelle “loro corde” che pensano che basti imbastire “una giornata ecologica” – raccolta rifiuti – all’anno per pulirsi la coscienza.

Arriva una domanda del consigliere De Martin al segretario, domanda che suona pressappoco cosi «… con un bilancio in positivo, conto economico in negativo e patrimonio in crescita … la cosa suonerebbe strana in una azienda privata invece qui sembra tutto normale …», il segretario gli risponde con un lungo intervento parlando di beni demaniali, di beni patrimoniali, di servizi, di PNRR, di conto economico, di nuove leggi contabili che arriveranno il prossimo anno, ecc.., in poche parole una lezione di “cultura amministrativa” che riassunta voleva dire e lo ha anche detto, ma con molto  savoir-faire, una cosa evidente: un comune non è una azienda privata.

Sempre il consigliere De Martin chiede lumi sulla situazione medici di famiglia e sulla sanità pubblica, dando al sindaco la possibilità di ribadire l’impegno suo e dell’assessore Gava nel sollecitare quindicinalmente, nelle riunioni della Conferenza dei Sindaci, soluzioni per aumentare il numero di medici a disposizione dei cittadini del comune, ma anche di ammettere che,a fronte delle sollecitazioni fatte, ottiene sempre la medesima risposta e cioè l’impossibilità da parte della nostra USLL  di risolvere il problema prima del 2024, e lo dice con scetticismo non credendoci neppure lui, ma anche quasi giustificando Benazzi .. il gran campo dell’USLL, per la situazione che si è venuta a creare nel sevizio disastrato della medicina territoriale e non solo, non dice, però,  che la situazione attuale è frutto di scelte politiche regionali di destra, ormai pluridLa-rocca-del-paradisoaecennali, frutto della stessa parte politica a cui fa riferimento l’attuale Amministrazione Comunale di Gaiarine, e che purtroppo ora trovano ancora più spazio a livello nazionale, politiche che hanno come scopo la privatizzazione della Sanità Pubblica: finiremo tutti, non proprio tutti ma solo chi potrà permetterselo, in mano alle compagnie di assicurazione e ai privati, alla faccia della tanto oggi venerata “veneta” Tina Anselmi, colei che come ministro istituì il Servizio Sanitario Nazionale, una eccellenza, questa si, della “nazione”.

E questo disegno di “privatizzazione” è ormai talmente evidente, anche se non viene dichiarato ufficialmente, che si lascia il cittadino bisognoso di un esame urgente in balia delle bfasciaturaurocrazie del CUP, magari trattenendolo con musichette varie, per poi proporgli – fatti di questi giorni – per una colonscopia come data il 15 novembre, mentre pagando il 18 maggio con un costo di 452 euro, e meraviglia delle meraviglie alla fine del consiglio il sindaco nel esplicitare i risultati di “Passi d’Argento“, un indagine sulla salute degli anziani nella provincia di Treviso, tra gli altri dati ci dice che il 17% degli anziani nella nostra Provincia ha rinunciato ad una prestazione medica per mancanza di denaro, lo dice per la verità con un po’ di amarezza, anche perché questi dati sono davvero allarmanti, ma non riesce a fare quel salto mentale e di qualità che gli permetterebchomsky-sanitabe di associare all’operato delle legislature di Galan (Forza Italia) e Zaia (Lega), questa situazione della sanità veneta che è e sarà sempre più una sanità per “ricchi”, alla faccia dei poveri anziani che vengono anche disturbati con indagini varie dalle quali però soluzioni concrete ai loro problemi non arrivano, anzi.

Si parla di denatalità, siamo ora a meno di 6000 abitanti, di immigrati (necessari), di case sfitte (inesistenti secondo il sindaco), di diffidenza ad affittare, di come rendere attrattivo il comune, di disagio giovanile (droga), problema sollevato dalla consigliera Capuzzo, e dei conseguenti problemi di sicurezza che questo comporta chiedendo maggior presenza delle forze dell’ordine almeno nei luoghi “sensibili”, e meraviglia delle meraviglie, siamo costretti a ripeterci, si scopre che il tanto sbandierato Controllo di Vicinato, evoluzione tecnologica delle Ronde Padane, vecchio cavallo di battaglia della Lega e miseramente fallite anche perché contro legge, sta diventando, da strumecontrollo_vicinato_42432nto che doveva garantire maggior sicurezza, addirittura un ostacolo in quanto parole testuali del sindaco «… chiamano noi quando succede qualcosa e nello specifico chiamano noi il giorno dopo …».

E allora ritenendo, senza togliere la libertà a singoli cittadini di aggregarsi nelle forme che ritengono più opportune, che non è assolutamente utile su temi come la sicurezza, introdurre, tra i fatti criminosi o presunti tali e le forze dell’ordine strati di gestione, demandandoli a forme di volontariato – i volontari sono volontari giustamente quando possono o vogliono -, suggeriamo all’Amministrazione Comunale di riavviare nel comune una presenza assidua della polizia municipale, di richiedere anche un maggior controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine – carabinieri-, di consigliare i cittadini a lasciar perdere la “chat” di turno e in caso sia di reale o presunta necessità di rivolgersi direttamente alle forze dell’ordine preposte, senza creare interferenze e perdite di tempo

Per il resto alla prossima.

P.S. Leggete il libro di Tina AnselmiLa rocca del paradiso ed. Sirente, ma soprattutto fatelo leggere ai Vostri figli.

 

 

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Consiglio comunale lunedì 6 Marzo 2023: Parliamone

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Presenti e parlanti qui.
Pubblico: 10 cittadini.

Consiglio comunale dedicato “all’urbanistica”, con l’approvazione della variante “generale ” e di un’altro po’ di varianti “ad impresam“.image_01Con l’amministrazione che fa anche marcia indietro, concedendo, in particolare all’Alf, parte di quello che gli aveva negato non più di sei mesi fa.

Ma non c’è da meravigliarsi.
Siamo in Veneto (che conta più di 92mila capannoni industriali – 32mila a Padova e Treviso -, sparsi in 5.679 aree produttive – per 41.300 ettari di terreno corrispondenti a 413 milioni di metri quadrati -, che coprono il 18,4% della superficie ‘consumata’ del Veneto. Molti dei quali – 11mila, il 12% del totale- dismessi e inconsumo suolo province veneto 2021-2utilizzati.)

La regione seconda per consumo di suolo in Italia e naturalmente il comune di Gaiarine è allineato.
Alla fine basta chiedere e tutti o quasi ottengono quello che desiderano.
Non è che sia sempre e tutto sbagliato, ma cribbio è stata fatta e approvata una variante al piano degli interventi, che può definirsi “generale”, ed ecco nuove richieste da parte di attività produttive, che disegnano a loro piacimento il territorio.
D’altra parte le parole del sindaco «… consentire ampliamenti di queste attività produttive e nelle nostre corde …», la dice chiara e lunga.
Appunto basta chiedere e non importa se si continua a consumare suolo.
Non esiste proprio qualche altro tipo di ragionamento o di visione, siamo al solito modello di sviluppo, cioè spazio all’economia per creare sviluppo.
Non si ragiona sul fatto che i problemi ambientali e sociali sono causati proprio dal far proprio lo sviluppo economico.
Non ci rende conto della necessita di generare “un nuovo modello di economia”, dove la deve far da padrone non lo sviluppo, ma la “compatibilità” con i limiti propri della sostenibilità ambientale e quindi del territorio dove si calano le opere.
Non ci potrà essere futuro per l’umanità se non si cambia, perché lo sviluppo economico consuma più risorse di quelle che il nostro pianeta riesce ad reintegrare.moore-umanita-3333924615Non ci potrà essere futuro per l’umanità se non si cambia perché emettiamo più anidride carbonica di quella che la fotosintesi clorofilliana riesce a sintetizzare.
Mah. Discorsi troppo “grandi”.

Che ci frega dell’umanità e di tutti quelli che verranno dopo di noi?

Torniamo al consiglio ed in particolare al punto 5 dell’ordine del giorno.Siccome basta chiedere, non siamo in grado di dire di no.
Diciamo di si anche quando le norme sono chiare e basterebbe applicarle.
E così permettiamo, in deroga, la costruzione di due silos alti 23 metri (30 con “il cappello”) anche quando la norma comunale prevede un’altezza massima di 10 metri.
E così ci portiamo a “casa” ad Albina, povera Albina, un impianto della Fassa Bortolo per lo stoccaggio di segatura, con due silos di 30 metri, a solo 140 metri dalla prima casa e a 320 dalla chiesa.

140 metri320_1 metriAldilà del notevole impatto paesaggistico che i due silos avranno, la cosa grave è che essi serviranno ad accumulare migliaia di metri cubi di segatura proveniente da tutto il circondario anche dal Friuli e forse dal veneziano.
La segatura emana polveri e le polveri di legno sono classificate cancerogene se provenienti dalla lavorazione di legno duro.
Si avrà un bel via vai di camion.
Prima quelli che porteranno la segatura per stoccarla nell’impianto e poi quelli che verranno a prelevarla per portarla agli impianti di produzione della Fassa Bortolo .
Un bel giochino per la viabilità del nostro comune.
La relazione che accompagna la richiesta di deroga alle altezze dei silos presentata fa sorridere.

Si evince in modo lapalissiano il solo vantaggio economico della Fassa Bortolo e nessun vantaggio per i cittadini di Gaiarine, anzi.
La segatura raccolta e stoccata verrà trasportata e poi bruciata, negli impianti per la produzione di prodotti per l’edilizia della Fassa Bortolo, al posto del metano, con notevole risparmio … per la sola Fassa Bortolo..

Per inciso va annotato che la combustione della segatura (biomassa) produce una “montagna” di polveri sottili in più rispetto alla combustione del metano.
Verrà quindi prodotto maggior inquinamento atmosferico.
Ma questo è un problema che riguarda i cittadini dei comuni che ospitano gli impianti di “produzione”.
   

Ma se poi questo impianto di stoccaggio di segatura, fosse propedeutico per  portare nel nostro comune, in un prossimo futuro, un “bel” impianto di calce.
Beh. Allora. Qualcuno ne risponderà.

Quisquiglie da puntigliosi.
Nella relazione , per mitigare l’impatto paesaggistico di questo impianto viene previsto che: ” La piantumazione deve essere fatta con essenze che abbiano almeno 5-6 anni o 2-3 cm diametro“.
E’ evidente che, se si tratta di “essenze arboree“, c’è una antinomia tra gli anni e il diametro.
Dopo 5-6 anni un albero ha normalmente un diametro superiore ai 2-3 centimetri, tant’è che il sindaco chiede di modificare i “2-3 cm.” con “16-20 cm.”

Si fa avanti il consigliere De Martin, suggerendo, giustamente ma senza nerbo, di aggiungere alla parola “essenze” la specificazione “alto fusto“.
Il sindaco non raccoglie, d’altra parte non è un botanico e forse deve ancora affinare le sue conosce naturalistiche, e così la frase approvata è questa: “essenze che abbiano almeno 5-6 anni o 16-20 cm. diametro”
Ma quali essenze?
Essenze legnose? Essenze arboree? Essenze ad alto fusto? Essenze a medio fusto? Essenze arbustive? Essenze erbacee? Essenze …..
Si potrebbe, come da delibera approvata, eseguire una bellissima piantumazione di essenze … e
Hakonechloa-macra-1rbacee di 5-6 anni” utilizzando la “Hakonechloa macra” che può raggiungere un’altezza massima di 50 cm.
Una notevole mascheratura per silos alti 30 metri, non c’è che dire.
Proprio quisquiglie da puntigliosi quali siamo. Naturalmente.

 

Su tutte le varianti, compresa anche questa deroga sull’altezza dei silos, le Astenemos-non-voto-astensione-partito-degli-astenutiminoranze si sono astenute, non un voto contrario.
Nessuna presa di posizione o di contrarietà a questo modo di procedere, qualche domandina qua e là, qualche piccola preoccupazione per la viabilità, ma nient’altro.
Una mestizia.

Consiglio terminato. Ma.

All’inizio il consigliere De Martin aveva ottenuto dal sindacoNaufragio migranti: croci sulla spiaggia di Cutro e segretario il permesso di poter leggere a margine del consiglio una riflessione del suo gruppo sul naufragio di Cutro.
E così avviene.
Il documento lo potete legge
re qui.

Contenuto ben strutturato, di spessore e condivisibile, tant’è che alla fine della lettura prende la parola il Capogruppo della maggioranza Gottardi per manifestare, a nome del suo gruppo, apprezzamento per quanto esposto.

Si, un bell’in335372231_1270973490494621_8103165055290683350_ntervento, su una tragedia immensa, che come altre precedenti, ha colpito tutti.
Giustissimo parlarne, dare voce e parole ai sentimenti di tanti cittadini di Gaiarine .

Esistono però delle responsabilità. Quelle eventualmente penali sarà compito delle magistratura appurarle, ma quelle politiche è compito di ognuno di noi, di ogni cittadino, valutarle.

E così non si possono dimenticare le forniture di motovedette alle milizie libiche di Minniti (2018) usate alla fine contro gli stessi migranti, i cosiddetti decreti “sicurezza” anticostituzionali di Salvini (2018), quelli dell’attuale governo contro le ONG, il girovagare pubblicitario di Meloni e camerati per il nord Africa con lo scopo furviante di fermare “l’invasione”.
Tutto questo ha creato e crea un sentimento sempre più profondo di repulsione verso i migranti, che alla fine si ripercuote, volenti o nolenti, anche nelle catene di comando, attenuando di fatto l’applicazione di quella legge atavica (oggi leggi internazionali) che spinge a prestare soccorso a chiunque sia trovato in mare in condizioni di pericolo.

Il governo attuale, in cui si riconosce l’amministrazione di Gaiarine, ha di fatto incrementato notevolmente, in questi mesi, questo senso di repulsione, e ha quindi una grande responsabilità politica sulla attenuazione dell’obbligo del soccorso in mare e sulle tragedie conseguenti.

Questo andava e va ricordato a tutti, ma soprattutto ai consiglieri di maggioranza che tanto di destra si sentono.

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Consiglio comunale martedì 27 Dicembre 2022: Parliamone

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2022_3Ultimo consiglio comunale del 2022. Presenti qui. Cinque/sei persone in sala.
Si parte con un’interrogazione urgente presentata dalla Consigliera Capuzzo.
La comunità di Gaiarine è scossa per i fatti accaduti la notte di Natale: uno o più fuori di testa ha/hanno rotto le vetrate dell’Osteria del Municipio, appiccato il fuoco a delle fioriere e a  una centralina elettrica.
Con la sua l’interrogazione la consigliera chiede all’amministrazione, di fronte ai fatti accaduti e ad altri precedenti di ” bullismo(sembra ci sia un fuori di testa che imperversa oltre che sui social anche nel mondo reale di Gaiarine) cosa intenda fare per “dare sicurezza” ai propri cittadini.

La risposta del sindaco, “struca struca”, è che l’amministrazione non può far nulla: il compito della sicurezza è demandato ed quindi è proprio delle forztelecameree dell’ordine, Carabinieri in primis, per il resto,  arrivata la “banda larga”, si installeranno delle telecamere.
E va bene… così.
Rimaniamo in attesa di essere tutti “ripresi” da una montagna di telecamere sparse per il comune, e poi al prossimo caso forse non si scoprirà, come adesso, un bel nulla.
Ma ormai tutti si sono innamorati del “grande fratello”, che ci osserva, e non si può far nulla.
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Ma va bene … così.
Per non dire dell’innamoramento dei tanto sbandierati “vigili armati” in convenzione con altri comuni, che alla fine armati lo sono davvero ma presenti sul territorio ci pare un po’ meno.
Con i vigili armati voluti dalle amministrazioni leghiste del circondario, specchietto delle allodole della “Lega Salvini Mai Premier” e non solo, i cittadini non dovevano vivere sonni tranquilli?

Ma va bene … così.
A proposito di sonno.

Senza assolutamente voler difendere colui/coloro che ha/hanMusicano compiuto un atto vandalico da pazzo/i scriteriato/i e che andrebbe/andrebbero punito/i con assoluta severità, se una delle possibili cause, da accertare, fosse la musica ad alto volume fino a tarda ora (qualcuno parla dell’una, ma altri parlano delle due e quindici) nella notte di Natale, una domanda all’amministrazione comunale si potrà pur porre o no?

Domanda: Le regole devono essere rispettare da tutti oppure no?

Ci sono dei regolamenti, c’è un nuovo piano rumore appena adottato: le regole della convivenza civile vanno spiegate a “tutti” i cittadini, e a tutti va spiegato quali sono i loro diritti e anche i loro doveri.
Poi possibilmente le regole vanno fatte rispettare, non solo per evitare il “fattaccio” immediato,  ma anche per evitare il nascere di fastidiosi contrasti anche semplicemente verbali, che nel lungo periodo potrebbe portare ad atti inconsulti.

Altro che telecamere.
Le telecamere servono per verificare i “fatti”, cioè qualcosa che é già successo e non sono quindi un deterrente. Non servono a prevenire.
Ma va bene … così. 

Si passa ad una petizione presentata dalla maggioranza, non farina del suo sacco, ma confezionata dalla Coldiretti nazionale.
Questa petizione sta Cibo-Sintetico-Poster-A4_pages-to-jpg-0001facendo il giro dei consigli comunali e regionali dell’Italia intera,

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

sulla spinta naturalmente della Coldiretti, ma anche della destra, non bisogna dimenticare che la prima uscita pubblica della Premier Meloni, primo ottobre 2022, si è svolta con un intervento al Villaggio della Coldiretti a Milano, dove è stata accolta da un’ovazione e dove ha firmato questa petizione.

Due considerazioni:
1. La Coldiretti ora si scaglia giustamente con determinazione, ma anche esagerando alcuni aspetti, contro il cibo sintetico e conseguentemente contro le multinazionali che stanno “fabbricando” carne, pesce e uova sintetiche, preoccupata della possibile perdita di quote di mercato dei suoi allevatori e suoi produttori di cibo.
Quindi si appella al cibo sano e naturale.

Pur avendo negli anni avviato campagne per la coltivazione biologica, e difendendo il cibo biologico e biodinamico non la si è mai vista scagliarsi con tanta forza e determinazione contro le multinazionali dei pesticidi, e difendere a spada tratta il cibo privo di pesticidi.
Negli anni ha tentennato molto, soprattutto nelle province venete e friulane, per esempio sull’uso del glifosate in viticoltura.
Molte volte esponenti locali della Coldiretti, ma anche di altre associazioni di agricoltori, chiamati a partecipare a gruppi di lavoro sulla stesura dei regolamenti comunali sull’utilizzo dei pesticidi, A5-ogm_pesticidi-768x541hanno contribuito a scrivere regolamenti che si sono preoccupati di tutto, ma poco della salute dei cittadini irrorati costantemente dai pesticidi.

Il regolamento di Polizia Rurale di Gaiarine ne è un classico esempio.
2. Dopo aver cambiato il nome da: “Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali” a “Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste“, la destra non poteva lasciarsi sfuggire la bella occasione di dare il suo supporto alla Coldiretti per questa battaglia che vorrebbe tramutare in “sovranista” ma che è invece una battaglia per la “sovranità alimentare“.

Chiediamo scusa per due citazioni anche abbastanza lunghe ma necessarie a chiarire i nostri successivi commenti.
Prima citazione.
Cosa vuol d”sovranità alimentare”?
In un articolo del 2003 (vent’anni fa, prima del sorgere dei “sovranismi”, Peter Rosset, il co-direttore di Food First ( istituto che immagina un mondo in cui tutte le persone abbiano accesso a cibo sano, prodotto ecologicamente e culturalmente appropriato), riporta la dichiarazione ufficiale di sovranità alimentare
« La sovranità alimentare – scrive l’organizzazione – è il sovranita-alimentare-pax-mundidiritto dei popoli a definire la propria alimentazione e agricoltura; a proteggere e regolare la produzione agricola nazionale e il commercio al fine di raggiungere obiettivi di sviluppo sostenibile; a determinare la misura in cui vogliono essere autosufficienti; a limitare il dumping dei prodotti nei loro mercati. La sovranità alimentare non nega il commercio, ma piuttosto promuove la formulazione di politiche e pratiche commerciali che servano il diritto dei popoli a una produzione sicura, sana ed ecologicamente sostenibile ». Questa definizione è stata fatta propria anche dalla Dichiarazione di Nyéléni, la sintesi degli incontri avvenuti al Forum internazionale sulla sovranità alimentare che si è tenuto in Mali nel febbraio del 2007. In quel caso, la sovranità alimentare è « il diritto dei popoli ad alimenti nutritivi e culturalmente adeguati, accessibili, prodotti in forma sostenibile ed ecologica, e anche il diritto di poter decidere il proprio sistema alimentare e produttivo »

La seconda citazione è il pensiero di Carlo Petrini fondatore di SlowiStock-522246751-1024x724 Food sul cibo sintetico:
« Penso che la carne sintetica sarà tra i trend alimentari più dibattuti del 2022. Un alimento prodotto in laboratorio, e che fino a poco fa sembrava perfetto per un film di fantascienza. Ciò che ora rende la questione più reale è la possibilità che entro il 2030 il costo della carne sintetica si eguagli a quella animale; rendendola un prodotto appetibile per il mercato. La notizia viene accolta da molti con entusiasmo. Eviterebbe infatti la macellazione di molti animali e sarebbe la panacea per i danni ambientali — dalla deforestazione, all’eccessivo consumo di suolo e acqua, al taglio di emissioni (forse) — derivanti dalla produzione in larga scala di crescenti quantità di prodotti di origine animale. Tutto ciò senza che a noi vengano richieste modifiche alle nostre abitudini alimentari. Si tratterebbe però di una soluzione riduzionistica e che concentrerebbe ulteriormente il governo dei nostri stomaci nelle mani di pochissimi attori. Dietro alla carne in vitro ci sono infatti multinazionali dell’alimentare (come Cargill, Tyson Foods, e Nestlé, alcuni dei quali sono leader della zootecnia industrializzata e del commercio globale della carne), fondi di investimento e esponenti della Silicon Valley. Di certo non paladini dell’ambiente e della giustizia sociale, ma soggetti mossi dalla ricerca di grandi profitti e che identificano la tecnologia come l’unica soluzione possibile.
La tecnologia è senz’altro importante, purché dialoghi con quanto non è ancora stato cancellato dall’agroindustria (biodiversità, saperi, metodi tradizionali), e che ha garantito nel tempo l’equilibrio uomo-natura. Mi vengono in mente molti allevamenti di piccola scala dove gli animali sono ancora una risorsa, e non una fonte di esternalità negative come invece avviene nella zootecnia industrializzata. Realtà in cui gli animali non trascorrono la loro vita in spazi angusti, alimentati a mangimi a base di soia ogm, ma sono liberi di pascolare e soddisfare i propri bisogni.
Dove molto spesso l’allevamento si sviluppa insieme all’agricoltura, a formare un sistema a ciclo chiuso di materia ed energia; senza scarti né alterazioni dell’ecosistema.
Credo che sia questa la direzione da intraprendere nel futuro. L’impatto negativo dell’attuale sistema di produzione dominante della carne è evidente, così come anche la necessità di una transizione proteica dei nostri sistemi alimentari verso opzioni più sostenibili e vegetali. La soluzione però non va ricercata rifiutando l’allevamento, ma cercando di cambiarlo. E questo viene fatto indirizzando le risorse economiche delle politiche agricole (che non mancano) a chi mette in atto pratiche ecologicamente e socialmente sostenibili.
Educando a un cambio di dieta verso un minor consumo di carne, di migliore qualità e diversità (di specie, tagli, preparazioni). E sì, anche favorendo l’innovazione tecnologica, a patto però che sia regolamentata in modo ferreo e che i cittadini siano informati con etichettature chiare, che rendano conto del sistema di produzione.
Perché il cibo è prima di tutto un diritto universale, e come tale la sua produzione deve sempre essere indirizzata al bene comune e non frutto di interessi sommersi.».

Ora ci chiediamo: la difesa dei piccoli allevatori e coltivatori, aspirare a dei cibi sani e ecologicamente sostenibili, magari a km. zero e o di produzione nazionale, ritenere il cibo bene comune, spendersi per ridurre l’impatti ambientali degli allevamenti industriali con un cambio sostanziale del modo di allevare gli animali, ecc. non dovrebbero essere azioni proprie di una sinistra che difende i piccoli, i deboli, che è contro gli oligopoli e che difende l’ambiente, piuttosto che essere a favore di multinazionali, grandi compagnie che si sono buttate sul cibo sintetico solo per soldi, e che sono normalmente difese dalla destra.
Fatto sta che pur capendo la parziale strumentalizzazione della destra, ma valutandone il contenuto, in tutta Italia la petizione è passata con i voti favorevoli di tutte le forze politiche.
A Gaiarine no. Coloro che dovrebbero rappresentare, diciamo,il centro sinistra (sempre che si sentano in qualche modo legati a questa parte politica) si sono astenuti.
Si è vero, la petizione, come è stato rimarcato dagli astenuti, è stata “sbattuta” in consiglio comunale senza alcun avviso, senza una discussione preliminare, senza dibattito pubblico.
Chiediamo: ma cosa vi aspettate, che la destra vi coinvolga nelle loro doverose ubbidienze partitiche?
Qui il fatto però è un altro: la petizione è condivisibile oppure no?

Chi è seduto in consiglio comunale dovrebbe esprimere un voto di merito sugli argomenti proposti e quel voto dovrebbe rappresentare possibilmente anche le convinzioni del proprio elettorato se si voglino ascoltare.
Altan_sonosmarritoNon ci sono ancora sondaggi ufficiali ma sembra che oltre il 90% degli Italiani sia contro il cibo sintetico.
Basterebbe prenderne atto.

A noi sembra cha a Gaiarine si siano invertite le cose, la destra fa la sinistra e viceversa, e quindi risulta sempre più difficile capirci qualcosa.
La dichiarazione di voto letta dal consigliere De Martin ci ha lasciati sbigottiti, sembrava di sentire la Meloni nel suo discorso di insediamento al parlamento italiano, che, per non dire che lei ha strizzato l’occhio a No Vax per ben due anni, si è appellata alla scienza. Ha detto che: « il suo governo si atterrà solamente alla scienza».
Cosi ha fatto il consigliere De Martin: per giustificare il voto di astensione, ha elogiato senza se e senza ma la “scienza”.
Ma noi gli chiediamo:  quale scienza,  quella che rende gli uomini liberi o quella che li rende schiavi?
Perché la “scienza”, (ricerca scientifica, scoperte e quindi realizzazioni tecnologiche), non è mai neutra o lo è raramente, dato che per fare ricerca oggi, ma era così anche ieri,  ci vogliono normalmente una montagna di soldi, e chi li spende indirizza  la “scienza” dove e come vuole, sono pochi gli scienziati indipendenti, finanziati dalla società civile o da enti No Profit.
Perfino i finanziamenti statali la indirizzano in modo significativo verso i loro obbiettivi strategici, che molte volte coincidono con obbiettivi militari.
De Martin ha citato tre casi per elogiare l’avanzamento del progresso scientifico: i vaccini, la fusione nucleare, e la corsa verso Marte..barbagli_fascisti su marte_guzzanti
Partiamo dall’ultima. Un signore, il più ricco del mondo e di destra,Elon Musk, sta spendendo una montagna di dollari per studiare il modo di portare l’uomo su Marte (c’era già andato Corrado Guzzanti con il suo film Fascisti su Marte).
A chi serve?
Alle persone povere che muoiono di fame, che emigrano?
Oppure serve a ridurre i cambiamenti climatici?
A si, quando la terra non potrà più sopportare il “peso” degli uomini questi andranno tutti su Marte.
Ma figuriamoci.
Tutti i miliardi stanziati non potrebbero invece essere indirizzati per promuovere nuovi modelli di sviluppo e nuovi stili di vita?
Potrebbero essere usati per migliorare la conoscenza del funzionamento degli ecosistemi e del sistema Terra facendo emergere maggiore consapevolezza e comportamenti più coerenti con la salvaguardia delle risorse naturali?
E’ oggi che abbiamo bisogno di salvare il pianeta, non domani.

La fusione nucleare, esperimenti_fusione_nucleareun esperimento militare sbandierato dall’amministrazione americana come un successo epocale, fra quanti decenni potremmo eventualmente usufruirne?
Potranno, viste le mastodontiche risorse economiche e l’immense capacità di carattere tecnico-industriale, necessarie per la sua realizzazione, essere a portata di tutti i popoli?
Assolutamente NO.
Saremo di fronte, ammesso che la si possa realizzare per scopi pacifici, ad un altro oligopolio energetico.
Non sono forse le fonti rinnovabili, in primis fotovoltaico e eolico, la soluzione per risolvere ora  il grande problema energetico e contrastare i cambiamenti climatici che abbiamo?
Non so
comunita-energetiche-768x487no queste che abbattono gli oligopoli e creano una rete dove tutti possono essere produttori di energia e quindi non schiavi di qualcuno?
Tra l’altro l’annuncio della “fusione nucleare ” e lo sbandieramento continuo del nucleare di quarta generazione fatto dai nostri politici di destra (vedi il leader di “Lega Salvini Mai Premier”), induce i cittadini a pensare che queste soluzioni siano dietro l’angolo (non fra decine di anni) e quindi frenano “la corsa” alle rinnovabili, posticipando e rallentando la soluzione ai cambiamenti in climatici in corso. Un Danno gravissimo.
Per avere i vaccini in tempi da record, tralasciando le polemiche sui tempi di sperimentazione e sui possibili danni collaterali, l’Unione Europea e gli Stati Uniti (solo per citare alcuni) hanno finanziato con miliardi di euro/dollari alcune case farmaceutiche.
Si è parlato e tentato a lungo di abolire i brevetti per fare in modo che i paesi del terzo mondo potessero produrseli da soli, ma le case farmaceutiche in questione non hanno ceduto alle pressioni.
Alla fine della fiera i soldi glieli abbiamo dati noi, ma la proprietà è rimasta a loro, e questo la dice lunga sulla forza che possono avere certi oligopoli.

Comunque viva la scienza che serve solo a noi occidentali.

Dalla rubrica l’Amaca di Michele Serra, La Repubblica di ieri::
«Ma la scienza è una sola, veritiera e fallace, salvifica e non, libera e venduta ai padroni tanto quanto ciascuno di noi» .
Aspirare però ad essere “liberi” è un anelito che noi cerchiamo di non soffocare.

Passiamo all’altra parte del Consiglio Comunale che prevedeva l’approvazione del Bilancio di previsione del 2023.
Vari punti, ma non ci soffermeremo sui dettagli.
Sappiamo che esiste il caro energia, l’inflazione galoppante, e che sicuramente non è facile far quadrare i conti.
Ma aldilà dell’auto incensamento fatto dalla De Zan, assessore al bilancio, siamo di fronte ad un bilancio “ragionieristico”.
E comunque resta il fatto che dopo forse più di vent’anni, viene aumentata l’addizionale Irpef ai cittadini di Gaiarine, viene portata allo 0,6 (era 0,5) per i redditi fino a 50.000 euro e 0,8 (era 0,5) per i redditi superiori a 50.000.

Ma non é sem15137 Tasca KSpre la sinistra che aumenta le tasse?
Invece a Gaiarine, è proprio la destrache mette le mani nelle tasche dei gaiarinesi“.
Davvero non si capisce più nulla.

 

 

 

Infine un consiglio: Fate attenzione al “Fascismo culturale“, vi penetra e vi cambia Fasscismol’anima.

 

 

 

 

 

 

 

 Buon Anno

 

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Consiglio comunale mercoledì 30 novembre 2022: Parliamone

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il-vuoto-tra-parola-e-silenzio-2933784887Sala vuota.

 

 


Consiglieri presenti qui.

Forse non l’ultimo consiglio comunale dell’anno.
Ci sarebbe da approvare entro il 31 dicembre il Bilancio di Previsione del 2023.
Salvo proroghe, forse necessarie.

E non sarebbe una cosuccia, vista la situazione geopolitica attuale.
Prevedere le effettive spese correnti del 2023 soprattutto quelle elettriche e del gas, sembrerebbe proprio un compito davvero arduo.

Intanto in questo consiglio (punto 5) sono state apportate variazioni al bilancio del 2022 per circa 224.000 euro.

elettricità-gasSoldi arrivati in gran parte dallo stato e utilizzati proprio per coprire maggiori spese di elettricità e riscaldamento.

Tutti i punti all’ordine del giorno sono scivolati via.
Delle semplici formalità.
Qualche “domandina” da parte delle minoranze. Ma niente di più.
Vita facile per la maggioranza.

Noi invece qualcosa la vogliamo dire.
Sul punto 2 “adozione del piano comunale di classificazione acustica (p.c.c.a.)”, per esempio.
Piano acustico necessariamente e giustamente da rivedere, quello precedente era del 1999 (secolo scorso).
Ma dopo che sarà approvato, i cittadini saranno più protetti?
Si farà una pubblicità adeguata? Si indicheranno chiaramente le prassi da seguire per far valere i loro diritti?
O resterà l’ennesimo piano fatto solo perché finanziato dalla Provincia?
Farà la stessa fine del P.E.B.A. – Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche – approvato il 15 ottobre del 2020?sep-296774057-handicap
Quanti e quali interventi sono stati fatti o incentivati in due anni per rendere meno faticosa la vita ai portatori di handicap e agli anziani del nostro comune?
Uno? Nessuno? O centomila?

E qualcosa la vogliamo dire anche sul punto 4 che recita: “Individuazione delle aree del territorio comunale non metanizzate ai fini dell’ottenimento delle agevolazioni fiscali”
Vediamo un po’.
Lo stato, con leggi all’uopo stabilite, prevede che si possano applicare delle agevolazioni, riducendo le aliquote delle accise su gpl e gasolio, per comuni o parti di essi non metanizzati.
Il comune dopo un bel po’ di anni, l’ultima volta è stato nel 2010, ha ridefinito le vie e i criteri per permettere ai cittadini di ottenere questa agevolazione.
Così la possono richiedere tutti coloro che abitano in vie dove la metanizzazione si ferma a una distanza superiore ai 40 metri dalla loro abitazione.
sprint-40mAlla fine è stata fatta una buona cosa anche se la distanza stabilita è proprio la minima.
Molti comuni la fissano superiore ai 40 metri. Alcuni addirittura a 80 metri.
Ma qualcosa bisogna pur pagare al “consenso”. O no?
Quindi bene.
Ma.
Il sindaco nel presentare la delibera ha sottolineato come, pur di fronte a richieste e sollecitudini anche sue, l’Italgas non intenda ampliare la rete del metano nel nostro comune.
Ques
guardere indietrote parole dimostrano che siamo governati da un’amministrazione che guarda ancora al passato.
Ancora al gas.
Forse non si è accorta della “guerra energetica” in atto.
Forse non si è accorta che si parla ormai da qualche anno di transizione ecologia.

Se abbiamo delle zone del comune non metanizzate non portiamoci il gas.
Permettiamo ai cittadini di avere le agevolazioni sul gpl e/o gasolio, questo è giusto, ma sproniamoli anche a passare, se possibile, ad impianti con elevata efficienza energetica (pompe di calore, ecc.)
Facciamo, ora che c’è la nuova mappatura delle vie non metanizzate, una campagna “comunale” sugli ecobonus statali che saranno disponibili anche nel 2023.

E’ chiaro che non tutti i cittadini saranno in grado di sopportare il peso economico della trasformazione dei loro impianti di riscaldamento.
E allora?
Inventiamoci qualcosa.
Potrebbero essere ridotti gli oneri di urbanizzazione se vi fosse in contemporanea con “il risparmio energetico” anche una richiesta di ampliamento.
Oppure mettiamoci qualche euro.
Nel bilancio di previsione del 2023 si potrebbero destinare, per esempio e per cominciare a far qualcosa,  20.000 euro.
Destinarli ad un bando e suddividerli tra primi 10 o 20 (o altro numero) dei “non metanizzati” che decidessero di abbandonare il gpl o il gasolio e installare una pompa di calore e magari farsi anche l’impianto fotovol
scusatetaico.

Guardiamo avanti. Alle rinnovabili. Non restiamo inermi.

Usiamo finalmente qualche “soldino” per l’ambiente. E non sempre contributi ai soliti.
Poi si potrebbe andare dal gran capo Zaia, ora che è diventato “ambientalista” (non per convenienza, vero?), dato che si oppone (giustamente secondo noi ) all’estrazione di gas nell’alto Adriatico e ai nuovi “trivellatori” che ci governano.
A chiedergli cosa?
Che il  grande Veneto  faccia come la piccola Basilicata:
La Giunta regionale della Basilicata ha approvato le linee guida per l’avviso per la concessione di contributi a fondo perduto per l’installazione di impianti rinnovabili a servizio delle unità abitative non allacciate alla rete metano ricadenti nel territorio lucano.
L’Avviso sarà rivolto a persone fisiche che, alla data di presentazione della domanda, risultano essere proprietarie di unità immobiliari utilizzate come abitazione principale, ubicate all’interno del territorio della Regione Basilicata e non allacciate alla rete metano. Gli immobili devono essere regolarmente censiti.
La procedura di presentazione delle domande sarà “a sportello” ovvero le istanze verranno istruite in ordine di presentazione e finanziate nei limiti della dotazione finanziaria prevista, pari a € 10.000.000,00 per l’esercizio finanziario 2022, € 40.000.000,00 per l’esercizio finanziario 2023 ed € 40.000.000,00 per l’esercizio finanziario 2024.
È previsto un contributo a fondo perduto nella misura massima di euro 5.000,00 (IVA inclusa) elevabile fino ad euro 10.000,00 sulla base di condizioni specifiche che saranno dettagliate nell’avviso.
Il contributo di cui alla presente misura può coprire fino al 100% della spesa ammissibile.
Il contributo sarà destinato alle spese relative all’acquisto, installazione e connessione degli impianti di cui al punto successivo, comprese le spese tecniche e i costi delle pratiche amministrative”

Naturalmente con cifre più sostanziose dato che noi siamo il “grande Veneto”.
Anche il comune di Gaiarine potrebbe trarre  spunto da questo testo per confezionare il bando di cui sopra.

Un’ultima annotazione.
Se l’a
Gas-Niet-002mministrazione di Gaiarine è così poco aperta al futuro e ha così poca sensibilità ambientale, in poche parole è ancora legata alla “canna del gas”, le minoranze a che stadio sono?
Non c’è certezza, ma dalla loro mancanza di proposte  si potrebbe dedurre che non siano messe meglio.

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Consiglio comunale martedì 26 luglio 2022: Parliamone

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caldo_estivoConsiglio comunale in “calura” pre ferie. Di quelli necessari ad aggiustare i conti e poi tutti al mare ( o in montagna stando attenti però ai ghiacciai).

I presenti e chiacchieroni qui.

1. VERBALI SEDUTA DEL 28 GIUGNO (DAL N. 13 AL N. 18);
Tutti approvati all’unanimità

2. VARIAZIONE DEL PROGRAMMA TRIENNALE OOPP 2022/2024 ED ELENCO ANNUALE DEI LAVORI PUBBLICI PER L’ANNO 2022 (D.LGS. N. 50/2016);

Espone l’assessore Fantuz ed è sostanzialmente un adeguamento dei costi delle opere al nuovo quadro economico causato da pandemia, guerra e crisi energetica.
Viene riportato un veloce dettaglio delle cifre che vi risparmiamo, sull’efficientamento energetico del complesso scolastico di Calderano (rinunciando a un precedente parziale contributo per accedere ad un altro che copre il 100% della spesa), sul miglioramento antisismico della primaria di Francenigo che verrà integrato con un intervento di efficientamento energetico, sul primo lotto dell’ex cinema di Gaiarine, il consigliere De Martin interviene per annotare puntualmente gli importi che vengono ripetuti, mentre il consigliere Lazzaro chiede a che punto siano i lavori per la primaria di Francenigo, presumibilmente conclusi entro la fine del prossimo anno scolastico.

Si vota: maggioranza favorevole, minoranza astenuta

3. RATIFICA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N.81 DEL 14.06.2022 AVENTE AD OGGETTO: “VARIAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE 2022/2024 AI SENSI DELL’ART.175 D.LGS.267/2000”;

Espone la vicesindaco De Zan, che giustifica la variazione per una variazione del Fondo Regionale di Sostegno degli Affitti che quindi necessitava di un adeguamento in entrata e in uscita.
Si vota: maggioranza favorevole, minoranza astenuta

4. ART.193 DEL D.LGS. 18.08.2000 N.67 – SALVAGUARDIA DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO 2022/2024;
Espone il vicesindaco De Zan, che presenta la necessità del punto in oggetto, puntualizzando alcuni episodi riguardanti situazioni disagiate e nelle opere pubbliche e il sostanziale parere favorevole del Revisore dei Conti , il consigliere Lazzaro chiede lumi sulla situazione disagiata citata, mentre il consigliere De Martin chiede ragguagli sulla ciclopedonale di Albina.
Si vota: maggioranza favorevole, minoranza astenuta

5. VARIAZIONE DI ASSESTAMENTO AL BILANCIO DI PREVISIONE 2022/2024 AI SENSI DELL’ART.175 DEL D.LGS. 267/2000;
Espone la vicesindaco De Zan, presentando le cifre su una serie di interventi (ex cinema di Gaiarine, scuola di Francenigo, rotonda di Albina e altro), concludendo con i compensi degli amministratori che, ne chiede conferma il consigliere Lazzaro, derivando da un trasferimento statale non rappresenta un ulteriore costo per i cittadini. Interviene il Segretario  che puntualizza come non sia più possibile la rinuncia al cosiddetto “gettone” supportando l’affermazione con una particolareggiata esposizione della legge, della sua finalità e della sua applicazione, innescando sull’argomento tutta una serie di considerazioni alla quale pone fine il consigliere Lazzaro con la perla della serata, un Il-segreto-per-andare-avanti-e-iniziare_1perentorio: “Andiamo avanti!” (per finirire non si da dove).
Seguono altre cifre e poi il consigliere Lazzaro chiede ragguagli su due punti ai quali risponde la consigliera con delega all’informatica Pezzin che risponde aiutata dall’integrazione del consigliere De Martin.
Poi ancora altre cifre tra le quali riusciamo a ricordare che la manutenzione di piazze e strade batte manifestazioni culturali 20 a 1.
Infine un chiarimento sugli importi destinati a persone e/o famiglie in difficoltà economica.

Si vota: maggioranza favorevole, minoranza astenuta

6. PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (DUP) 2023/2025.
Il Sindaco ricorda che è stato consegnato il documento sviluppato in più di cento pagine e che trattandosi di presentazione la votazione diventa una presa d’atto della stessa.

A chiusura del consiglio le comunicazioni del Sindaco che riguardano la situazione COVID nel comune in progressivo miglioramento, la restituzione dell’incontro a Cimetta con i vertici dell’ULSS 7 che aldilà delle banali e piccate giustificazioni del solito Benazzi ha confermato la drammaticità della situazione, il richiamo alla comunicazione del Consorzio di Bonifica riguardante l’emergenza idrica, l’avvio di uno sportello della polizia locale e varie iniziative ludiche e gastronomiche.

È tutto per quanto riguarda il locale mentre la disperante situazione politica nazionale ci fa tornare in mente una lettura da riscoprire in questa torrida e secca estate; ne riportiamo uno stralcio che magari vi incuriosirà facendovi riflettere:

Fattoria degli animaliNel Consiglio della domenica successiva la questione se i lavori del mulino a vento dovessero cominciare o no fu posta ai voti. Quando gli animali furono tutti riuniti nel grande granaio, Palla di Neve si alzò e, benché talvolta interrotto dal belato delle pecore, espose le sue ragioni in favore della costruzione del mulino. Poi si alzò a rispondere Napoleon. Egli disse tranquillamente che il mulino era una sciocchezza e che il suo consiglio era che nessuno votasse per esso; poi subito sedette. Non aveva parlato che per trenta secondi e sembrava affatto indifferente all’effetto prodotto.

Allora Palla di Neve scattò in piedi e, gridando alle pecore che avevano ricominciato a belare, uscì in una appassionata perorazione in favore del mulino. Fino a quel momento le simpatie degli animali erano state equamente divise, ma allora l’eloquenza di Palla di Neve ebbe il sopravvento. In frasi brillanti egli fece un quadro della Fattoria degli Animali quale sarebbe stata quando il vile lavoro non avrebbe più gravato sul dorso delle bestie. La sua immaginazione andava ora ben oltre il trinciapaglia e l’affettatrice di barbabietole. L’elettricità, disse, avrebbe potuto muovere trebbiatrici, aratri, rastrelli, rulli, macchine per falciare il grano e legare i covoni, oltre che fornire le stalle di luce elettrica e di riscaldamento. Quando ebbe finito di parlare nessuno più dubitava a chi sarebbe andato il voto.

Ma proprio allora Napoleon si alzò e gettando una strana occhiata di traverso a Palla di Neve emise un altissimo lamento, quale nessuno 1’aveva mai sentito emettere. A questo rispose un terribile latrato, e nove enormi cani che portavano collari ornati di punte d’ottone fecero irruzione nel granaio. Essi si avventarono su Palla di Neve che balzò dal suo posto appena in tempo per sfuggire alle loro feroci mascelle. In un istante si trovò fuori coi cani che lo inseguivano. Troppo sbalorditi e spaventati per parlare, tutti gli animali si affollarono sulla porta per assistere all’inseguimento. Palla di Neve correva attraverso il lungo pascolo che conduceva alla strada. Correva come solo un maiale sa correre, ma i cani gli erano alle calcagna. A un tratto scivolò e parve certo che sarebbe stato raggiunto. Poi si rialzò, correndo sempre più forte; ma i cani guadagnarono ancora terreno. Uno di essi era quasi riuscito ad addentare la coda di Palla di Neve, ma Palla di Neve con un rapido movimento poté liberarsi proprio a tempo. Con un ultimo slancio, quando ormai il suo vantaggio era ridotto a pochi centimetri, sgusciò attraverso un’apertura del recinto e non fu visto mai più.
Muti e terrorizzati, gli animali lentamente rientrarono nel granaio.”
La fattoria degli animali.
George Orwell
10 insegnamenti

Alla prossima

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