Consiglio Comunale Mercoledì 28 Febbraio 2024: Parliamone

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Consiglio breve.
Presenti qui
In sala 5/6 persone.

All’ordine del giorno, oltre all’approvazione dei verbali del consiglio precedente, tre punti che possono essere sintetizzati in due: la trasformazione di Piave Servizi, il Consorzio che gestisce l’acquedotto e la fognatura, da SPA a società “benefit” e la ristrutturazione dell’ex Cinema di Gaiarine.

Societa-BenefitCon il termine “società benefit” si intende uno stato giuridico previsto da una legge italiana del 2015, che richiede l’indicazione delle finalità di beneficio comune nell’oggetto sociale dello statuto della società stessa.

In altre parole si diventa società benefit quando si integra l’obiettivo primario del profitto aziendale con degli obbiettivi ambientali e sociali, assumendo quindi una vocazione aziendale orientata alla sostenibilità.
Sia il consigliere De Martin che la consigliera Capuzzo, pur se alla fine voteranno a favore, fanno presente che le modifiche statutarie, che definiscono in beneficio comune, sono alquanto generiche, e non indicano obbiettivi misurabili concretamente.
La consigliera Capuzzo spera che questa trasformazione non sia solamente da ascrivere ad una “moda”, ma che degli obbiettivi concreti, aldilà di quelli generici indicati, emergeranno nel tempo e che conseguentemente potranno produrre in futuro delle opportunità per il bene della comunità.

Aggiunge che si misurerà la serietà di questa trasformazione leggendo la “relazione di impatto” che Piave Servizi sarà obbligata a stendere in fase di predisposizione del bilancio annuale.
Va tutto bene.
Però. Visto che Piave Servizi gestisce il Settore Idrico, cioè l’acqua, un bene essenziale e fonimage-110damentale per la vita, che è di per se un bene sociale, e che opera gioco forza in un ambito ambientale che è da considerarsi “circolare” e quindi per sua natura legato alla sostenibilità, essere e non essere società “benefit” è quasi la stessa cosa, almeno che non si voglia proprio non essere da meno di qualcun altro, e speriamo non solo sulla carta.

Il primo gestore idrico del Veneto a diventare, novembre 2023, Società Benifit è stato Acquevenete (gestore del servizio idrico integrato per 108 Comuni delle province di Padova, Rovigo, Vicenza, Verona, Venezia), quindi possiamo immaginare che alla fine tutti i gestori idrici, e non solo, diventeranno “benefit” , a prescindere dalla sostenibiltà.
Azione di marketing?
Ma va bene così.
Per incmafaldacoda.jpg.e35a40a182e6778e783c64252b24dd8e-768x974iso: la parola sostenibilità è diventata come il prezzemolo, buona per ogni pietanza, la si sente nominare 1.000 volte al giorno, in ogni contesto, tutti sono sostenibili e dicono di esserlo, perfino le Olimpiadi Milano-Cortina, partite come Olimpiadi “sostenibili” saranno - vedrete se non sarà così –  alla fine sicuramente più che  sostenibili, a prescindere dagli immensi danni ambientali che stanno producendo e produrranno .

Azione di marketing.

In secondo argomento riguarda la ristrutturazione del ex-cinema di Gaiarine.
Si varia il Piano triennale delle opere  pubbliche e il bilancio di previsione per finanziare l’ultimo lotto con un mutuo di 550.000 euro.
L’assessore Fantuz evidenzia che l’opera è finanziata per gran parte con contributi, compresi quelli del 2018, 2019 e 2020 spettanti ai comuni di confine con le regioni autonome, e con il mutuo.

Il consigliere De Martin fa il riepilogo dei stanziamenti fin qui effettuati e giunge ad denarouna cifra di quasi 2.000.000 di euro (due milioni).

La consigliera Capuzzo interviene mettendo in evidenza che una cifra del genere poteva essere spesa per una scuola, ma non per una sala.
Il sindaco fa presente che non sarà solo una sala e che l’ipotesi iniziale prevedeva una spesa di circa un milione di euro, ma a causa dell’inflazione, che ha fatto esplodere i costi, si è arrivati alla cifra attuale.

Interviene Gottardi dicendo che un capoluogo comunale non può non avere una sala pubblica di prestigio
De Martin in qualche maniera prende atto, ma invita ad essere cauti nelle spese, a non fare fronzoli.

Il sindaco chiarisce che si poteva spendere di meno ma, per esempio, per l’acustica si sono scelti materiali fonoassorbenti e non semplice cartongesso.

Anche la consigliera Capuzzo in qualche modo prende atto, ma, portando l’esempio della pista ciclabile Gaiarine-Albina, che poteva, a suo parere, essere realizzata in modo diverso e non “all’interno di vigneti”, chiede se non ci sia qualche manchevolezza nella progettazione delle opere e mancanza di “cura” negli appalti.

Il sindaco ribadisce che la pista andava fatta e che quando verranno eseguiti i trattamenti fitosanitari nei vigneti, gli agricoltori dovranno esporre il cartello previsto dal regolamento di polizia rurale, e nel dire questo si rivolge al consigliere Faccin, responsabile dell’ambiente, per chiedere conferma, che però non arriva anche perchè Faccin non la  poteva dare.

Nasce una civile discussaltan+e+noi+ke+pens-1370879696ione tra i consiglieri di minoranza De Martin e Capuzzo e quelli di maggioranza Fantuz, Pezzin, e Gottardo sulla progettazione per la ristrutturazione di villa Elena, progetto ancora non finanziato e in attesa di contributo, che porta a dibattere sui plessi scolastici e sulla perdita a suo tempo dell’asilo nido a causa dell’Amministrazione Sonego.

Discussione che induce la consigliera Capuzzo ad affermare che vi è una mancanza di visione strategia su che comune si vuole e sui servizi relativi, mancanza di visione che viene da lontano, ma che appartiene anche a questa amministrazione. Ribadisce che se non si governa per il futuro e si fanno scelte sbagliate, poi si hanno dei pessimi risultati tipo la perdita dell’asilo nido e della  sezione Primavera ad Albina.

Interviene il consigliere Lazzaro sulla ristrutturazione del cinema, fa presente che sono trent’anni che si discute se recuperarlo oppure no, aggiunge che nel comune vi è una sola sala parrocchiale e dunque è giusto che il comune ne abbia una sua pubblica.
Continua con il dire, senza voler difendere la maggioranza, che forse nessuna amministrazione avrebbe iniziato l’opera se avesse saputo di dover spendere 2.000.000 di euro, ma che allo stato attuale l’opera, non può essere interrotta, e quindi va terminata, anche se dubita che potrà avere un grande utilizzo.

La consigliera Capuzzo condivide il fatto che a questo punto l’opera vada completata.
Il consiglio termina  praticamente qui, a parte le solite informazione del sindaco.

Due considerazioni.
La prima riguarda la pista ciclabile Gaiarine-Campomolino  in “mezzo ai vigneti”.
Il sindaco ha affermato che vi è l’obbligo, quando verranno effettuati i trattamenti con i pesticidi nei pressi della pista, di esporre il cartello previsto nel regolamento di polizia rurale.
Questo cartello, per chi non lo sapesse, dovrebbe servire e ad informare la popolazione sui prodotti utilizzati, su chi ha eseguito il trattamento e sulla durata del divieto di accesso, in modo che si possa, in caso di avvelenamento di qualcuno, risalire velocemente ai prodotti inalati e all’esecutore materiale del trattamento stesso, e anche mettere in guardia i passanti che quell’area è interdetta per un certo numero di ore, che vengono stabilite in base al pesticida utilizzato, normalmente 48 ore.
Per inciso il cartello previsto dal  Regolamento di Gaiarine non prevede l’indicazione dei  prodotti utiliCartellozzati. Vedi sotto.

Detto questo, invitiamo il sindaco a rileggersi quell’obbrobio  di Regolamento di Polizia Rurale che lui e la sua maggioranza hanno approvato il 28/12/2021, di leggerlo attentamente e di rileggersi anche le osservazioni presentate dall’Associazione Amica Terra.

Il comma 5 dell’art. 8 del Regolamento di Polizia Rurale approvato, prevede l’esposizione del cartello di cui sopra.
Questo articolo di cui riportiamo testualmente il titolo ” Art. 8 – Misure per la riduzione dell’uso o dei rischi derivanti dall’utilizzo dei prodotti fitosanitari nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili”, come ogni umano in grado di leggere e di capire, si riferisce “alle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili”.

Tutti voi penserete che una pista ciclabile è per sua natura un’area frequentata da “popolazione o da gruppi vulnerabili”. Penserete che sicuramente sono vulnerabili i bambini o ragazzi che con la loro bicicletta utilizzeranno la pista ciclabile per andare da Gaiarine alla Biblioteca_MG_3840 di Campomolino e viceversa, dato che potranno essere “irrorati” dai trattamenti che verranno eseguiti nei vigneti prospicienti la pista.
Vi direte: se non sono sensibili questi, chi?

E penserete che conseguentemente ci sarà l’obbligo di esposizione del cartello.
Ci dispiace contraddirvi, ma non è così.

Andiamo all’articolo 2 del Regolamento approvato.
Bene.

Il Paragrafo 1 avente come titolo Aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili” ad un certo punto contiene due commi che ci chiariscono le idee.
Li riportiamo testualmente:
” Si specifica non sono considerati aree frequentate dalla popolazione ne tanto meno siti sensibili le piste ciclabili insistenti in area agricola o extraurbana.

Laddove possibile si consiglia comunque di effettuare i trattamenti fitosanitari con atomizzatori a recupero”
Boom.
Quindi non vi è nessun obbligo di esporre il cartello in prossimitù delle piste ciclabili insistenti in area agricola, come invece è stato detto dal sindaco.
Ma c’è di più.
L’Associazione Amica TerLogo_AmicaTerrara aveva presentato in data 12 Aprile 2021, tramite PEC e entro i termini previsti, ben 45 osservazioni a quel/questo obbrobio di Regolamento di Polizia Rurale, facendo un grande e faticoso lavoro, suggerendo modifiche che avrebbero potuto migliorarlo.
Carta straccia.
Naturalmente l’Associazione non è mai stata contatta per discutere nel merito, né le osservazioni sono state prese in considerazioni.

Neppure l’osservazione 7, che testualmente riportiamo.
Inizio dell’osservazione:
OSSERVAZIONE N. 7
TITOLO II – DISPOSIZIONI PER L’UTILIZZO DI PRODOTTI FITOSANITARI
Art. 2 – Definizioni
Togliere i seguenti due commi:
Si specifica non sono considerati aree frequentate dalla popolazione ne tanto
meno siti sensibili le piste ciclabili insistenti in area agricola o extraurbana.
Laddove possibile si consiglia comunque di effettuare i trattamenti fitosanitari conatomizzatori a recupero.
Commento:
È chiaramente una contraddizione in termini: prima si dice che “le piste ciclabili insistenti in area agricola o extraurbana non sono da considerarsi aree frequentate dalla popolazione ne tanto meno siti sensibili”, però nel comma successivo si
consiglia nelle loro prossimità “i trattamenti fitosanitari con atomizzatori arecupero”.
Delle due l’una: o non sono luoghi sensibili e quindi non adotto nessuna precauzione o sono sensibili e adotto delle precauzioni.
Va notato che i due paragrafi in questione non sono presenti nel regolamento proposto dalla Regione Veneto”, e questo dimostra chiaramente che la loro
introduzione è avvenuta all’interno di questo gruppo di lavoro, che sui media si vanta di avere a cuore la salute dei cittadini, ma che sostanzialmente ha l’obbiettivo di liberare i soprattutto i viticoltori da possibili eventuali laccioli.
Basterebbero questi due paragrafi per capire e far luce sul vero obiettivo di questo regolamento, che non è quello di proteggere, che se ne dica, la salute dei cittadini, ma qualcun altro …
È sotto gli occhi di tutti l’incremento dell’attività fisica, tra l’altro consigliato dai medici proprio per avere una vita più sana, del camminare e del correre da parte di un sempre maggior numero di persone a tutte le ore del giorno, nelle nostre campagne, percorrendo le piste ciclopedonali “agresti”.
E questi poveri cittadini, che fanno questa attività fisica per migliorare la loro salute, potrebbero essere irrorati da pesticidi, dato che l’agricoltore non ha nessun obbligo di mantenere delle distanze da questi luoghi.
Fine dell’osservazione.

Osservazione-7I commi in questione naturalmente non sono stati tolti, quindi, e lo ripetiamo, non c’è assolutamente nessun obbligo di esposizione del cartello e neppure  di irrorare mantenendo una certa distanza dalla pista, perché le piste ciclabili non sono ritenute siti sensibili.
Come scritto nella osservazione perfino la Regione Veneto, il che é tutto dire, non ha previsto questa deroga per le piste ciclabili.
Siete d’accordo con noi che siamo di fronte ad una “assurdità”?
Assurdità
mossa  dalla paura di perdere consenso, fregandosene della salute dei cittadini, e da un evidente conflitto di interessi, dato che il responsabile dell’ambiente di questa amministrazone e promotore di questo obbrobio di regolamento è un rappresentante degli agricoltori e anche dei viticoltori.

La seconda considerazione riguarda la ristrutturazione del Cinema.
Nessuno sa, non essendoci mai stato un dibattito pubblico, un confronto con associazioni e società civile, come sarà ristrutturato il suo interno.
Il sindaco ha affermato che non sarà solo una sala, quindi si presume che sarà una sala che potrà svolgere più funzioni, anche se non sappiamo quali.

Orbene, avendo stanziato ormai un cifra considerevole, 2.000.000 di euro, non possiamo permetterci di avere una struttura che non sia super confortevole (acustica, sedute, servizi), super tecnologica (impianti video, suoni, luci, condizionamento).arquitectura-acustica-hildebrandt-653x463Dobbiamo riuscire ad avere un struttura all’avanguardia che dia piacere frequentare a prescindere dalle manifestazione che ospiterà e in questo senso ci conforta il fatto, come accennato dal sindaco, che si sia già prevista una insonorizzazione adeguata.
Quindi al contrario di quello che pensa il consigliere De Martin, ci permettiamo si suggerire, che se per raggiungere questo obbiettivo dovrà essere stanziata qualche altra decina di migliaia di euro, facciamolo.
Non rischiamo di buttare a mare 2.000.000 di euro per fare i “sparagnini” e avere una struttura non ospitale e non adeguata alle esigenze di oggi.
Facciamo in modo che le persone possano ritornare a frequentarla anche perché è accogliente, si sta comodi, si sente bene, si vede bene, ed è proprio un bel “stare”.

Alla prossima.

Condivi
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Consiglio Comunale Giovedì 28 Dicembre 2023: Parliamone

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Siamo all’ultimo Consiglio Comunale del 2023 e anche all’ultimo bilancio di previsione – cioè come saranno spesi i soldi dei cittadini nel 2024- di questa amministrazione, dato che nel 2024 si andrà al voto.

Presenti e chiacchieroni qui.

Il consiglio si apre con un doveroso minuto di silenzio in onore di Vanessa Ballan, un’altra donna assassinata che entra nella tristissima e impressionante statistica del 2023: 118 donne uccise e di queste 96 in ambito familiare o affettivo.

Un’altra morte a poco più di un mese da quella di Giulia Cecchettin,

giulia-cecchettinche ha portato il Veneto ad una macabra ribalta nazionale. 

Sono ben otto le donne uccise nella nostra regione nell’anno appena trascorso e questo mette in evidenza come una delle regioni che si vanta di trainare il PIL nazionale abbia ancora molta strada da fare, invece, per sconfiggere il “patriarcato”, il maschilismo, e per conquistare una vera parità di genere.

D’altra parte, se si manifesta ostilità verso qualsiasi forma di diversità, se si riducono i diritti, e non si rende invece l’inclusione un obbiettivo di ogni azione politica, verrà meno il riconoscimento e l’apprezzamento delle differenze che permettono di rispettare e valorizzare ogni persona, e di superare i pregiudizi e le “vecchie culture” radicate nella società anche veneta, negando di fatto a tutti ed in particolare alle donne pari diritti ed opportunità.

In tutte le province del Veneto, dopo l’uccisione di Giulia, sono aumentate, in numero ragguardevole, le denunce delle donne.
Nella provincia di Padova c’è stato un aumento del 20%.
Ma anche la nostra di provincia, Treviso, sta facendo emergere,
codice rossofinalmente, quel sommerso che tenevamo sotto “al tappeto”: i codici rossi attivati sono passati da 35 nel periodo tra il 15 ottobre e il 15 novembre, a 50 tra il 15 novembre e il 15 dicembre.

Che dire . E’ evidente come molta strada sia ancora da fare e sicuramente, anche se i simboli hanno una loro forza intrinseca, non bastano due scarpe rosse, una sulle scale del municipio e una in sala consigliare (queste due abbiamo visto), per eliminare la violenza che volenti o nolenti è radicata ancora nelle nostre case, come non sono sufficienti le due serate informative sull’argomento tenutesi un mese fa nel comune e andate, purtroppo,  pressoché deserte (anche questo dovrebbe far riflettere).

E’ necessario un cambiamento sociale profondo che chiami in causa tutti: chi ci governa – tutte le istituzioni nazionali e locali -, tutti coloro che hanno compiti educativi a qualsiasi livello – siano essi interni od esterni all’ambito scolastico- e tutto il mondo del lavoro -operai, impiegati, dirigenti imprenditori-.

Ricordiamo che la “parità di genere” è il dei 17 obbiettivi contenuti nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile“, redatta dall’ONU e sottoscritta da 193 Paesi (o Nazioni come si vorrebbe si dicesse oggi).

Agenda 2030Il raggiungimento di questi obbiettivi, che è determinante per salvare noi stessi e il nostro pianeta, è naturalmente compito anche delle amministrazioni locali.

Ma nel nostro comune e dalla nostra amministrazione non l’abbiamo mai sentita nominare, così come non abbiamo mai visto una tabella di comparazione che evidenzi in che modo i soldi stanziati (così arriviamo al bilancio di previsione) o spesi nel nostro comune, aiutino a ridurre il divario tra gli obbiettivi dell’Agenda 2030 e la vita reale.

Il obbiettivo, come detto, è la Parità di Genere ma il è “Sconfiggere la povertà” .

E qui si innesca la parte più interessante di questo consiglio.

Viene proposto dall’amministrazione il mantenimento per il 2024 delle stesse aliquote dell’addizionale Irpef e dell’Imu in vigore nel 2023.

Il consigliere De Martin, per l’addizionale Irpef, invita l’amministrazione comunale, visto anche   il depauperamento dei redditi dovuto all’inflazione, a dare un “segno” cercando di aiutare i più poveri e di “bussare” ai più ricchi.
Richiesta più che condivisibile, ma che formulata com
amici_al_bar_1_mede è stata formulata è sembrata più una chiacchierata tra “amici al bar” su cosa sia giusto fare e non fare, piuttosto che una proposta concreta in grado di costringere la maggioranza a “ragionare” o a “ripensare” e quindi ad esplicitare, tramite un voto, la sua visione “politica” nei confronti dei meno abbienti.
Doveva essere presentato un emendamento scritto che definisse in modo chiaro quali fossero secondo il De Martin le aliquote da rimodulare e/o chi eventualmente esentare dal pagamento, per rendere più equo e progressivo il prelievo nel senso da lui voluto.

Solo così si sarebbe obbligata la maggioranza a esprimersi e a mettere la propria “faccia” su una proposta che chiaramente andava incontro ai più poveri del comune.
Naturalme
15612 Dilemma Snte sappiamo tutti che i componenti di questa maggioranza essendo espressione di quei partiti politici che sono a favore della flat tax e che strizzano l’occhio agli evasori ritenendo le tasse “un pizzo di stato”, avrebbero comunque bocciato  l’emendamento ma almeno avrebbero dovuto palesare con una alzata di mano la loro insensibilità anche a concedere un minimo aiuto ai cittadini in sofferenza economica.
E invece, in queste quattro chiacchiere “tra amici al bar”, il sindaco se la cava dicendo semplicemente che la maggioranza aveva deciso così e buona notte suonatori.

Stessa storia per l’Imu. Qui il consigliere De Martin è un po’ più preciso e propone di abolire l’esenzione di 200 euro prevista per la prima casa se questa casa fosse accatastata come villa, e di aumentare di un minimo la tassazione sui capannoni.
Ma anche qui niente proposta scritta da sottoporre al voto, così tutto resta invariato e   passa la proposta della maggioranza.

Per il resto siamo nella piena consuetudine di tutti gli altri consigli in cui sia stato approvato il Bilancio di previsione.

L’assessora Fantuz fa l’elenco delle opere pubbliche, previste e alcune forse anche impossibili, del prossimo triennio, senza illustrare però le specifiche dei vari progetti, ma esponendo solo i relativi costi.
Le minoranze entrano in qualche piccolo dettaglio e allora ai pochi cittadini in sala rimane ben poco da capire.
Per esempio: quando si parla del “Restauro della casa del custode del Maglio” di Francenigo, per un importo di 650.000 euro, si intende un restauro della casa principale per farne una abitazione o per ampliare il museo e portarlo ad essere un museo etnografia-tag-cloudetnografico o un museo didattico che magari usi i nuovi mezzi digitali?
L’eventuale abitazione per il custode si può ricavare tranquillamente nell’annesso aderente alla casa o no?
Capire come intenda muoversi l’amministrazione non ci sembra cosa di poco conto.
Probabilmente quelli seduti dietro il tavolo semicircolare, leggi consiglieri, sanno già tutto, ma quei pochi che sono seduti davanti, leggi cittadini, avrebbero il diritto di capire qualcosa in più o no?

Stesso discorso vale per la consueta “sbrodolata” di cifre che l’assessora De Zan, ha dovuto leggere, su invito delle minoranze, che ad un certo punto si sono perfino stancate di ascoltarla chiedendole di interrompere la lettura.

Che senso ha presentare un bilancio di previsione in questo modo.
Ai cittadini e crediamo anche alle minoranze servirebbe conoscere le macro cifre: quanto si prevede di spendere in totale per il personale, quanto per i servizi, per l’illuminazione, per il gas, a quanto ammonta complessivamente la previsione di spesa per la gestione delle scuole, per la biblioteca, a che cifra ammonta la spesa prevista per ogni cittadino per sostenere i servizi a domanda individuale, quanto si prevede di introitare da tasse, e contributi, ecc.

15 o 20, facciamo pure 25, macro cifre, due/tre tabelle in croce che diano un sunto della previsione delle spese e delle entrate, magari rapportate con le previsioni dell’anno prima, tabelle che si possano però leggere sullo schermo, non come le slide proiettate dal sindaco illeggibili stando dalla parte del pubblico.
Non sarebbe meglio per tutti? Anche per le minoranze?

Bilancio approvato e si va velocemente alla fine del consiglio, anche perché il segretario se ne deve andare.

Fine. E come sempre si passa alle solite comunicazioni del sindaco.

Viene presentato, era presente in sala, il Sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi, Vengono letti i nomi degli studenti consiglieri, degli assessori con le loro aree di competenza.

Consideriamo il Consiglio Comunale dei Rragazzi sicuramente una iniziativa pregevole, portata avanti dall’Istituto Comprensivo in collaborazione con l’Amministrazione comunale, che avvicina e sprona i ragazzi a diventare cittadinanza attiva, a porre attenzione non solo alle problematiche della scuola ma anche al contesto in cui vivono; però notiamo, stupiti, che tra le aree assegnate alle competenze dei ragazzi-assessori non vi è l’ambiente.

Logo-della-lista-“l’Ambiente-noi-aiutiamo,-dateci-una-mano”Non lo diciamo con senso polemico, perché sappiamo che la scuola oggi, oltre ad essere criticata molto spesso ingiustamente e a sproposito, é anche oberata da mille incombenze, ma come stimolo, perché è fuor di dubbio che la tutela degli ecosistemi e della biodiversità, la lotta all’inquinamento, la transizione ecologica e anche la resilienza necessaria per adattarsi ai cambiamenti climatici, sono tutti argomenti che, oltre noi, investono e investiranno le generazione future, quindi anche i nostri ragazzi, siano esse assessori o no.

Da adulti quali siamo e anche purtroppo da responsabili della situazione ambientale attuale, non possiamo non incentivarli a guardare al territorio, all’ambiente in cui vivono ed incoraggiarli a fare proposte e/o richieste che aiutino a salvaguardarlo, perché saranno loro, domani,  che dovranno trovare le strategie e prendere le decisioni giuste per assolvere all’arduo compito di salvare il martoriato pianeta che riceveranno in eredità.

Sarebbe meglio aiutarli.

Buon anno a tutti.

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Consiglio comunale Giovedì 27 Luglio 2023: Parliamone

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VacanzeConsiglio comunale pre-estivo, poi tutti in vacanza.
Forse, non proprio tutti.

Ed è per questi consiglieri anche l’ultima estate di “fatica” dato che a maggio/giugno del prossimo anno si voterà, e parecchi di questi saranno liberati dall’onere, si fa per dire, di occuparsi della cosa pubblica.
Siamo, infatti, in piena fase di “dismissione“.
Le due minoranze non hanno un guizzo. Non danno segno di vita.
Su di loro passano le decisioni dellamministrazione senza colpo ferire.
La maggioranza, d’altra parte, tenta di portare a casa, prima della fine della legislatura,  qualche opera pubblica che servirà forse per la prossima campagna elettorale.
Poi, che queste opere siano fatte bene oppure male come la pista ciclo pedonale di Calderano per l’accesso alle scuole medie e quella tra Gaiarine-Albina addirittura “immersa” nei vigneti, poco importa.

Presenti qui.
Pieno e VuotoSala piena di vuoti. Quattro/cinque persone.
Unica consolazione la presenza di due giovani (vent’anni o giù/su di lì). Speranze per il futuro?

 

 

Dopo l’approvazione dei verbali della seduta precedente, si passa ad approvare la convenzione per la Stazione Unica Appaltante, leggi provincia di Treviso.
Si rinnova ad un ufficio della provincia l’incarico di “confezionare” i bandi di gara del Comune.
gare-d-appaltoPassaggio, questo, quasi obbligato in quanto all’interno dei comuni, non solo il nostro, per vari motivi come scarsezza di personale, complessità delle norme, ecc., non si è sempre in grado di stendere i bandi di gara.
E così le province che dovevano “sparire” continuano ad rimpinzarsi di compiti e gestioni, ma non sono più un centro di smistamento di poltrone, tant’è che da destra spira un venticello, alimentato soprattutto dalla Lega, per ripristinarle in toto. Allora si: “a voia poltrone”.

I tre punti successivi presentati dall’assessore De Zan, sono atti che per legge dovevano essere fatti entro Luglio e legati al bilancio 2023.
Equilibri e assestamenti oltre alla presentazione del D.U.P. (documento unico di programmazione 2024-2026).
La De Zan elenca la solita “immensa”lista variazione di bilancio, che sposta da un capitolo all’altro soldi per assestare i conti e così ridistribuire le maggiori entrate rilevate (accertamenti IMU, contributi vari, ecc.) a copertura delle maggiori spese effettuate.
Si toccano una infinità di capitoli che elencarli tutti diventerebbe quasi impossibile.
In ogni caso i conti tornano, e questo lo sottoscrive, con la sua relazione, il revisore.
Qualche solita domandina delle minoranze e poi si vota.

L‘assessore Gava illustra l’ultimo punto riguardante la Convenzione con il canile di Pieve di Soligo per la custodia dei cani randagi che vengono catturati nel nostro territorio.
Dopo la domanda del consigliere Lazzaro
«... i cani catturati vengono abbattuti o viene avviata una ricerca per trovare loro sistemazione in qualche famiglia?… » … e la risposta dell’assessore Gava«… non vengono abbattuti ma si cerca di trovare loro una sistemazione …»..., la convenzione viene approvata all’unanimità.

Solo per inciso.
E’ con la legge del 1991 che gli animali randagi non possono essere più abbattuti,
salvo per eutanasia in presenza di malattie incurabili o di grave e comprovata pericolosità; prima di questa legge si potevano abbattere dopo tre giorni dalla loro cattura.
Una legge di civiltà tra le più avanzate al mondo.
Per una volta siamo quasi i primi dal punto di vista legislativo, ma non primi nel rispetto degli animali, dei quali prima ci riempiamo le case, e poi, soprattutto d’estate per andare in vacanza tranquilli, li abbondiamo lasciandoli al loro destino.
Sono
circa 50 mila i cani e 80 mila i gatti che vengono ab
bandonati ogni anno, e di questi circa 80% muore, soprattutto per incidenti stradali, ma anche per maltrattamenti e denutrizione.

abbandoni-cani

 

 

 

Che popolo siamo?

 

 

 

Consiglio finito, ma ci attendono le solite comunicazioni del sindaco.

Inizia con il manifestare la sua vicinanza alle famiglie e ai cittadini che hanno subito danni a causa degli eventi atmosferici di lunedì 24 e martedì 25  luglio.

Fa presente i moltissimi interventi fatti dal Vigili del Fuoco sulle case con i tetti distrutti dalla grandine, ringrazia la Protezione Civile per il pronto supporto dato e il lavoro svolto, e tutti gli altri volontari che si sono adoperati soprattutto per preparare i sacchetti di sabbia necessari per fermare i teli posti sui tetti delle abitazioni.

Fa presente che sono state oltre 120 le richieste di intervento, e che tutti stanno facendo il massimo per intervenire in aiuto dei cittadini e quindi per mettere in sicurezza le loro abitazioni.
Comunica che il comune ha richiesto la Calamità Naturale, e che è stato predisposto un modulo, scaricabile dal sito internet comunale, con il quale i cittadini potranno informare il comune dei danni subiti.
Bene. Tutto bene.
Sicuramente, in questo stato di emergenza, di più non si poteva fare.

Sicuramente si è fatto il massimo.
Ma.
Ma quello che ci fa specie è che il sindaco non abbia fatto nessun accenno aicambiamenti climaticiin corso.
Come se quanto avvenuto sia da considerarsi un evento come tanti altri, una disgrazia che non succederà più.
grandineTre grandinate di fila, nell’arco di 24 ore, non si erano mai viste, né ricordate da nessun cittadino del comune.
Se poi parliamo della dimensione della grandine e dell’intensità: cose mai viste.
Ma si, è tutto normale.
“D’inverno ha sempre fatto freddo (magari ora un po’ meno di prima), d’estate ha sempre fatto caldo (magari ora un po’ di più prima),
D’altra parte la campagna “negazionista” sui cambiamenti climatici intensificata con questo governo di destra, e portata avanti dai media che lo sostengono è sotto gli occhi di tutti.
Si negano gli studi oramai trentennali che mettono in evidenza, senza ombra di dubbio, come l’azione antropica dell’uomo sia la causa della repentina variazione del clima e dei sempre più frequenti fenomeni atmosferici estremi.
E questa amministrazione da che parte sta?
Sicuramente negazionista, se dovessimo valutarla per quanto fatto per l’ambiente, per come ha gestito il territorio del comune, per la perdita di massa arborea avvenuta in questi quattro anni a causa delle sistemazioni agrarie per far spazio alla coltivazione intensiva della vite e non solo.

E’ ora di cambiare e di mettere al centro dell’azione amministrativa l’ambiente in tutti i suoi aspetti, e preparare i cittadini ad essere resilienti ai fenomeni atmosferici sempre più estremi che si ripeteranno.
E le minoranze da che parte stanno?
Non una interrogazione urgente a risposta immediata su questi eventi atmosferici per portare in DJI_0199_wconsiglio rendendo pubblico il dramma di tanti concittadini (soprattutto quelli di Francenigo)  e  valutare insieme alla maggioranza le cose fare.
Non una parola sui cambiamenti climatici.

Un silenzio assordante che non necessita di commenti.
Si, siamo proprio alla “dismissione”.

Durata del consiglio 45 minuti e tutti in vacanza.
Forse, non proprio tutti.
Quelli con le case mezze distrutte forse no.

 

 

Condivi
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Consiglio comunale mercoledì 21Giugno 2023: Parliamone

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Un consiglio breve (qui i consiglieri presenti) ma con argomenti importanti.
La fa da padrone “il sociale“.SocialeC’è infatti all’ordine del giorno (punto 2) una convenzione, presentata dall’assessore Gava, con il Comune di Codognè (data di scadenza dicembre 2025), per unire le forze dei due comuni e potenziare così il Servizio di Assistenza Domiciliare e altri Servizi alla Persona, in quanto le richieste da parte dei cittadini sono in netto aumento.
Come viene esplicitato e chiarito, anche su sollecitazione delle minoranze, sono a disposizione dei fondi del ministero per incrementare questi tipi di servizi che risultano deficitari in tutto il paese o per meglio dire, come va di moda adesso, in tutta la “nazione”, soprattutto a causa del Covid19.
Difatti solo nel nostro comune, così informa il sindaco, si è passati da 166 casi di “richieste di aiuto” del 2019 (pre pandemia), ai 286 casi del 2022 (post pandemia).

Dato che i servizi erogati sono molteplici ed ognuno di questi indica un grado di difficoltà delle persone o delle famiglie, ci piacerebbe conoscere la suddivisione esatta per fasce di età e per tipologia di servizio richiesto ed erogato a questi 286 cittadini.
Perché siamo così curiosi?
Perché i dati non sono “politici” e darebbero un qu5percento-offadro esatto e trasparente della situazione nel nostro comune di quel quasi 5% di cittadini (non sono pochi, anzi) che hanno nel 2022 avuto bisogno di aiuto.
Potremo fare luce e capire meglio quale siano le loro difficoltà e se queste siano legate solo all’età o ad altre situazioni sociali critiche.
Ma questa suddivisione non c’è, oppure non è resa pubblica.

Al punto 3 dell’ordine del giorno c’è l’approvazione di un’altra convenzione, sempre presentata dall’assessore Gava, “gestione associata delle misure comunitarie, nazionali e regionali per l’inclusione sociale” che coinvolge il 28 comuni del nostro distretto dell’USLL2 .
Così faranno tutti i comuni del Veneto convenzionandosi tra di loro secondo i distretti delle USLL di appartenenza.
Il Comune di Gaiarine farà parte dell’ ATS VEN_07, che sarà diviso in tre sotto ambiti, ognuno dei quali avrà un comune capofila: per Gaiarine sarà Conegliano.
Come emerge dalla discussione gli ATS (Ambiti Territoriali Sociali) non sono altro che agglomerati di comuni creati per canalizzare i vari fondi europei, nazionali e regionali e poterli poi calare sul territorio in modo controllato. Su come verranno ripartiti, domanda del consigliere Lazzaro, la risposta dell’assessore Gavaper numero di abitanti“, viene corretta dal consigliere De Martin, il quale fa notare, che dalla convenzione questo non traspare, e che l’erogazione ai vari comuni sembra essere legata a specifici progetti.
Questo, oltre a far comprendere come queste convenzioni siano calate dall’alto ed obbligatorie pena la perdita dei possibili finanziamenti, tant’è che non vengono forse neppure lette e se lette non analizzate nel dettaglio, fa si che tutte due le minoranze avanzino dubbi sulla capacità progettuale del comune di Gaiarine e la conseguente preoccupazione che a farla da padrone, accaparrandosi la maggioranza dei finanziamenti, sarà il comune di Conegliano.

Naturalmente ci sono le rassicurDavveroazioni dell’assessore Gava, che spiega che sarà il comitato dei sindaci a decidere, e anche quelle del sindaco.
Ma le perplessità rimangono.

 

 

Per quanto riguarda il piano acustico (punto 4), nessuno ha presentato osservazioni e quindi si va verso l’approvazione.
C’è da chiedersi quale pubblicità sia stata fatta per l’adozione di questo “Piano”, oltre alla pubblicazione all’albo pretorio (obbligatoria per legge), e conseguentemente quanti cittadini ne siano stati a conoscenza.
Per avere una risposta sarebbe interessante fare un sondaggio e forse si scoprirebbe amaramente che neppure tutti i consiglieri di maggioranza erano a conoscenza o ne conoscevano il contenuto.
Ora che il piano viene approvato e diventa “legge” comunale, le minoranze giustamente chiedono al sindaco in che modo i cittadini verranno resi edotti delle norme in esso contenute.
Tralasciando i voli pindarici del segretario sul sito web del comune, il sindaco dice che si farà come per il Regolamento Comunale di polizia Rurale, si presenteranno i punti salienti.
A posto siamo.
Da quanto ci risulta, il Regolamento di Polizia Rurale non è mai stato né letto in consiglio comunale quando fu approvato né presentato alla popolazione, salvo una mini, ma mini, presentazione fatta dal referente per l’ambiente Faccin alla fine delle riunione tenutasi il 4 maggio nella sala consigliare e che riguardava, preoccupati per il prosieguo della siccità, l’ordinanza del sindaco per il risparmio dell’acqua.
Quattro notiziole del tutto inefficaci in un contesto del genere, e che alla fine si chiudeva con il solito richiamo “al buon senso” .Buon-sensoLo diciamo chiaro e forte di nuovo: il Regolamento di Polizia Rurale per quanto riguarda isoprattutto la sezione che si occupa dei pesticidi in agricoltura ed in particolare in viticoltura è un regolamento farsa.
Non tutela minimamente alcun cittadino ingarbugliando distanze, attrezzature, prodotti in modo che nessuno possa capire e quindi rispettare le norme contenute, e difatti nessuno le rispetta.
Permette la piantumazioni di nuovi vigneti ad una distanza di 5 metri da abitazioni esistenti.
Non tutela il territorio permettendo qualsiasi sistemazione agraria comprese distruzioni di siepi, fasce boscate, ecc.
In poche parole la viticoltura intensiva imperversa fregandosene dei cittadini che viticoltori non sono, e dell’ambiente.
Nella “narrazione“, anche questa è una parola che va ora molto di moda, dell’amministrazione che viene fatta attraverso le comunicazioni del sindaco alla fine di ogni consiglio comunale, i social, gli avvenimenti sportivi, le varie iniziative “festaiole”, sembriamo il comune di “bengodi”, tutto va a gonfie vele.
Ma sempre a proposito di pesticidi non vengono, per esempio, raccontate le lamentele fatte da vari cittadini che si trovano con i vigneti, addirittura anche nuovi, di fronte alla porta di casa, e quali siano le parole spese dall’amministrazione per giustificare una tale situazione.

GaiarineE attenzione. Sembra che una azienda vitivinicola, che va adesso per la maggiore, stia per acquistare o abbia già acquistato tutti i terreni all’entraPesticidi_Ilata di Gaiarine, provenendo da Francenigo.

Se fosse così, Gaiarine si troverebbe circondata da una distesa di vigneti, e immersa in una industria chimica estiva a cielo aperto.
E non pensate che di fronte a questa corsa alla vite l’amministrazione comunale non possa fare nulla, no può fare e fare molto.
Può obbligare, per esempio, con regolamenti adeguati a mantenere le siepi esistenti o a piantumarne di nuove, a dedicare una percentuale minima della proprietà a bosco, ad incentivare il biologico; può definire in modo serio le distanze da mantenere per poter fare i trattamenti rispettando la “vita di tutti”, può far diventare i viticoltori consapevoli dell’impatto che la loro attività ha su se stessi e sulla salute dei compaesani e sulla biodiversità.
In altre parole può rendere il nostro comune più salubre.

Ma per far questo non bisogna essere in conflitto di interessi.

Si passa all’Ex Cinema (punti 5 e 6) con la modifica del Piano Triennale delle opere pubbliche  e una Variazione di Bilancio, il tutto propedeutico alla richiesta di un muto di 550.000 euro per poter continuarne la ristrutturazione, un mutuo che potrebbe essere avviato all’inizio del 2024, con tassi che, nella situazione economica che si prospetta, potrebbero diventare altissimi.
Tant’è che nella discussione che segue tutti si dimostrano preoccupati del possibile ulteriore innalzamento del costo del denaro, arrivando a parlare dell’inflazione e perfino della Lagarde.,
Viene in ogni caso chiarito, che l’approvazione della richiesta del mutuo, è un mettere le mani avanti: i soldi servono ma forse, se arriverà un contributo, del mutuo si potrà fare a meno.

Intanto il costo della ristrutturazione dell’ Ex Cinema è schizzata  a 1.700.000 euro (compreso l’ipotetico  mutuo) e forse non è finita qui, d’altra parte la ristrutturazione era nel programma elettorale di questa amministrazione, e giusta o sbagliata che fosse (ci sono opinioni diverse), essendo stati votati è corretto che la portino a termine.
Fin qui non ci piove.
Il problema potrebbe verificarsi dopo, ad opera ultimata, se questa “struttura”  non venisse utilizzata al pieno delle potenzialità, allora si qualcuno dovrà render conto di aver speso quasi due milioni di euro per una “cattedrale nel deserto”.
Speriamo davvero che questo non si avveri.

Ambiente-e-SaluteP.S. Sembra, chi sa  se è vero,  che la parola “ambiente” in questo consiglio comunale non sia mai stata pronunciata.

 

 

 

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Consiglio Comunale mercoledì 26 aprile 2023: Ragioniamoci sopra

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I presenti e i parlanti di questo consiglio li potete trovare qui, ad ascoltarli solo sette/otto persone, d’altra parte c’era all’ordine del giorno un unico argomento importante “il rendiconto della gestione del 2022“, un “argomentino” che purtroppo non interessa nessuno, tant’è che conoscere come sono stati spesi i nostri soldi, cosa sia riuscita a fare l’amministrazione lo scorso anno e cosa farà nel prossimo, sono argomenti così “insignificanti” che purtroppo non trovano interesse, tanto, quando si andrà a votare, tra un anno, non si voterà in base agli obbiettivi attuati del programma elettorale, ma guardando al colore politico delle liste e agli “intrallazzi politici” che riusciranno a mettere in atto i soliti mestatori che ricompariranno qualche mese prima delle elezioni, lanciando le loro reti e dando mille garanzie di continuità.

Aldilà delle cifre dell’avanzo di amministrazione, circa 400mila euro, di cui, tolti circa 250mila per accantonamenti vari, ne rimangono disponibili solo circa 145mila per finanziare opere programmate, ne esce una amministrazione assolutamente ferma, con le opere pubbliche, giuste o sbagliate che siano, che non partono, a parte, sembra,  la sistemazione sismica della scuola elementare di Francenigo, e probabilmente non partiranno salvo una “forzata frenesia” pre elettorale negli ultimi mesi di legislatura, e questo per una serie di motivi che vanno dall’innalzamento dei costi delle opere stesse e quindi la necessità di rivedere al rialzo gli appalti, dal fatto che alcuni contributi statali fanno fatica ad arrivare, e quindi difficilmente si innalzeranno “gru pubbliche” quale sbandieramento dell’efficacia della azione amministrativa, ma nel frattempo si innalzano quelle private, dando la sensazione di un comune in “movimento”, ma in contemporanea si muovono anche le nostre campagne dove è in atto una distruzione di habitat naturali e conseguente riduzione di biodiversità per far posto alla monocultura della vite, senza sollecitare perlomeno la transizione alla coltivazione biologia, ma invece permettendo, con regolamenti farsa, la piantumazione di nuovi vigneti Foto_1

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persino in centro abitato in prossimità di case facendole diventare di fatto oltre che invivibili anche invendibili, rendendo succubi cittadini e territorio alla legge del “prosecco” e dei soldi che questa “bolla” porta con se fregandosene delle conseguenze nefaste sulla salute degliumani” e degli altri esseri viventi.

Illustra le cifre di questo rendiconto l’Assessore al Bilancio De Zan, rispondendo alle minoranze che pongono domande e chiedono chiarimenti, aiutata anche dal sindaco, che ad un certo punto ammette - «… non per accampare scuse …» - come la sua amministrazione non sia stata particolarmente fortunata avendo subito prima due anni di Covid e poi l’incremento dei prezzi anche del 40% delle opere pubbliche e ecco quindi i rallentamenti; vero, ma un buon amministratore rendendosi conto delle difficoltà e delle contingenze avrebbe dovuto strada facendo essere in grado di cambiare strategia, e obbiettivi, riprendendo quelli dichiarati a suo tempo, magari solo come spot e poi abbandonati in qualche cassetto, tipo il famoso,  si fa per dire, Paesc – Pb9c7ffd4-3764-474f-b26d-43a5c885436ciano d’Azione per l’Energia Sostenibile e Clima-, in questo ambito si poteva sollecitare, accompagnare, investire nella transizione ecologica del comune, con idee e forse pochi soldi, ma l‘ambiente resta l’ultima priorità di questi amministratori, anzi è talmente nelle “loro corde” che pensano che basti imbastire “una giornata ecologica” – raccolta rifiuti – all’anno per pulirsi la coscienza.

Arriva una domanda del consigliere De Martin al segretario, domanda che suona pressappoco cosi «… con un bilancio in positivo, conto economico in negativo e patrimonio in crescita … la cosa suonerebbe strana in una azienda privata invece qui sembra tutto normale …», il segretario gli risponde con un lungo intervento parlando di beni demaniali, di beni patrimoniali, di servizi, di PNRR, di conto economico, di nuove leggi contabili che arriveranno il prossimo anno, ecc.., in poche parole una lezione di “cultura amministrativa” che riassunta voleva dire e lo ha anche detto, ma con molto  savoir-faire, una cosa evidente: un comune non è una azienda privata.

Sempre il consigliere De Martin chiede lumi sulla situazione medici di famiglia e sulla sanità pubblica, dando al sindaco la possibilità di ribadire l’impegno suo e dell’assessore Gava nel sollecitare quindicinalmente, nelle riunioni della Conferenza dei Sindaci, soluzioni per aumentare il numero di medici a disposizione dei cittadini del comune, ma anche di ammettere che,a fronte delle sollecitazioni fatte, ottiene sempre la medesima risposta e cioè l’impossibilità da parte della nostra USLL  di risolvere il problema prima del 2024, e lo dice con scetticismo non credendoci neppure lui, ma anche quasi giustificando Benazzi .. il gran campo dell’USLL, per la situazione che si è venuta a creare nel sevizio disastrato della medicina territoriale e non solo, non dice, però,  che la situazione attuale è frutto di scelte politiche regionali di destra, ormai pluridLa-rocca-del-paradisoaecennali, frutto della stessa parte politica a cui fa riferimento l’attuale Amministrazione Comunale di Gaiarine, e che purtroppo ora trovano ancora più spazio a livello nazionale, politiche che hanno come scopo la privatizzazione della Sanità Pubblica: finiremo tutti, non proprio tutti ma solo chi potrà permetterselo, in mano alle compagnie di assicurazione e ai privati, alla faccia della tanto oggi venerata “veneta” Tina Anselmi, colei che come ministro istituì il Servizio Sanitario Nazionale, una eccellenza, questa si, della “nazione”.

E questo disegno di “privatizzazione” è ormai talmente evidente, anche se non viene dichiarato ufficialmente, che si lascia il cittadino bisognoso di un esame urgente in balia delle bfasciaturaurocrazie del CUP, magari trattenendolo con musichette varie, per poi proporgli – fatti di questi giorni – per una colonscopia come data il 15 novembre, mentre pagando il 18 maggio con un costo di 452 euro, e meraviglia delle meraviglie alla fine del consiglio il sindaco nel esplicitare i risultati di “Passi d’Argento“, un indagine sulla salute degli anziani nella provincia di Treviso, tra gli altri dati ci dice che il 17% degli anziani nella nostra Provincia ha rinunciato ad una prestazione medica per mancanza di denaro, lo dice per la verità con un po’ di amarezza, anche perché questi dati sono davvero allarmanti, ma non riesce a fare quel salto mentale e di qualità che gli permetterebchomsky-sanitabe di associare all’operato delle legislature di Galan (Forza Italia) e Zaia (Lega), questa situazione della sanità veneta che è e sarà sempre più una sanità per “ricchi”, alla faccia dei poveri anziani che vengono anche disturbati con indagini varie dalle quali però soluzioni concrete ai loro problemi non arrivano, anzi.

Si parla di denatalità, siamo ora a meno di 6000 abitanti, di immigrati (necessari), di case sfitte (inesistenti secondo il sindaco), di diffidenza ad affittare, di come rendere attrattivo il comune, di disagio giovanile (droga), problema sollevato dalla consigliera Capuzzo, e dei conseguenti problemi di sicurezza che questo comporta chiedendo maggior presenza delle forze dell’ordine almeno nei luoghi “sensibili”, e meraviglia delle meraviglie, siamo costretti a ripeterci, si scopre che il tanto sbandierato Controllo di Vicinato, evoluzione tecnologica delle Ronde Padane, vecchio cavallo di battaglia della Lega e miseramente fallite anche perché contro legge, sta diventando, da strumecontrollo_vicinato_42432nto che doveva garantire maggior sicurezza, addirittura un ostacolo in quanto parole testuali del sindaco «… chiamano noi quando succede qualcosa e nello specifico chiamano noi il giorno dopo …».

E allora ritenendo, senza togliere la libertà a singoli cittadini di aggregarsi nelle forme che ritengono più opportune, che non è assolutamente utile su temi come la sicurezza, introdurre, tra i fatti criminosi o presunti tali e le forze dell’ordine strati di gestione, demandandoli a forme di volontariato – i volontari sono volontari giustamente quando possono o vogliono -, suggeriamo all’Amministrazione Comunale di riavviare nel comune una presenza assidua della polizia municipale, di richiedere anche un maggior controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine – carabinieri-, di consigliare i cittadini a lasciar perdere la “chat” di turno e in caso sia di reale o presunta necessità di rivolgersi direttamente alle forze dell’ordine preposte, senza creare interferenze e perdite di tempo

Per il resto alla prossima.

P.S. Leggete il libro di Tina AnselmiLa rocca del paradiso ed. Sirente, ma soprattutto fatelo leggere ai Vostri figli.

 

 

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Consiglio comunale lunedì 6 Marzo 2023: Parliamone

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Presenti e parlanti qui.
Pubblico: 10 cittadini.

Consiglio comunale dedicato “all’urbanistica”, con l’approvazione della variante “generale ” e di un’altro po’ di varianti “ad impresam“.image_01Con l’amministrazione che fa anche marcia indietro, concedendo, in particolare all’Alf, parte di quello che gli aveva negato non più di sei mesi fa.

Ma non c’è da meravigliarsi.
Siamo in Veneto (che conta più di 92mila capannoni industriali – 32mila a Padova e Treviso -, sparsi in 5.679 aree produttive – per 41.300 ettari di terreno corrispondenti a 413 milioni di metri quadrati -, che coprono il 18,4% della superficie ‘consumata’ del Veneto. Molti dei quali – 11mila, il 12% del totale- dismessi e inconsumo suolo province veneto 2021-2utilizzati.)

La regione seconda per consumo di suolo in Italia e naturalmente il comune di Gaiarine è allineato.
Alla fine basta chiedere e tutti o quasi ottengono quello che desiderano.
Non è che sia sempre e tutto sbagliato, ma cribbio è stata fatta e approvata una variante al piano degli interventi, che può definirsi “generale”, ed ecco nuove richieste da parte di attività produttive, che disegnano a loro piacimento il territorio.
D’altra parte le parole del sindaco «… consentire ampliamenti di queste attività produttive e nelle nostre corde …», la dice chiara e lunga.
Appunto basta chiedere e non importa se si continua a consumare suolo.
Non esiste proprio qualche altro tipo di ragionamento o di visione, siamo al solito modello di sviluppo, cioè spazio all’economia per creare sviluppo.
Non si ragiona sul fatto che i problemi ambientali e sociali sono causati proprio dal far proprio lo sviluppo economico.
Non ci rende conto della necessita di generare “un nuovo modello di economia”, dove la deve far da padrone non lo sviluppo, ma la “compatibilità” con i limiti propri della sostenibilità ambientale e quindi del territorio dove si calano le opere.
Non ci potrà essere futuro per l’umanità se non si cambia, perché lo sviluppo economico consuma più risorse di quelle che il nostro pianeta riesce ad reintegrare.moore-umanita-3333924615Non ci potrà essere futuro per l’umanità se non si cambia perché emettiamo più anidride carbonica di quella che la fotosintesi clorofilliana riesce a sintetizzare.
Mah. Discorsi troppo “grandi”.

Che ci frega dell’umanità e di tutti quelli che verranno dopo di noi?

Torniamo al consiglio ed in particolare al punto 5 dell’ordine del giorno.Siccome basta chiedere, non siamo in grado di dire di no.
Diciamo di si anche quando le norme sono chiare e basterebbe applicarle.
E così permettiamo, in deroga, la costruzione di due silos alti 23 metri (30 con “il cappello”) anche quando la norma comunale prevede un’altezza massima di 10 metri.
E così ci portiamo a “casa” ad Albina, povera Albina, un impianto della Fassa Bortolo per lo stoccaggio di segatura, con due silos di 30 metri, a solo 140 metri dalla prima casa e a 320 dalla chiesa.

140 metri320_1 metriAldilà del notevole impatto paesaggistico che i due silos avranno, la cosa grave è che essi serviranno ad accumulare migliaia di metri cubi di segatura proveniente da tutto il circondario anche dal Friuli e forse dal veneziano.
La segatura emana polveri e le polveri di legno sono classificate cancerogene se provenienti dalla lavorazione di legno duro.
Si avrà un bel via vai di camion.
Prima quelli che porteranno la segatura per stoccarla nell’impianto e poi quelli che verranno a prelevarla per portarla agli impianti di produzione della Fassa Bortolo .
Un bel giochino per la viabilità del nostro comune.
La relazione che accompagna la richiesta di deroga alle altezze dei silos presentata fa sorridere.

Si evince in modo lapalissiano il solo vantaggio economico della Fassa Bortolo e nessun vantaggio per i cittadini di Gaiarine, anzi.
La segatura raccolta e stoccata verrà trasportata e poi bruciata, negli impianti per la produzione di prodotti per l’edilizia della Fassa Bortolo, al posto del metano, con notevole risparmio … per la sola Fassa Bortolo..

Per inciso va annotato che la combustione della segatura (biomassa) produce una “montagna” di polveri sottili in più rispetto alla combustione del metano.
Verrà quindi prodotto maggior inquinamento atmosferico.
Ma questo è un problema che riguarda i cittadini dei comuni che ospitano gli impianti di “produzione”.
   

Ma se poi questo impianto di stoccaggio di segatura, fosse propedeutico per  portare nel nostro comune, in un prossimo futuro, un “bel” impianto di calce.
Beh. Allora. Qualcuno ne risponderà.

Quisquiglie da puntigliosi.
Nella relazione , per mitigare l’impatto paesaggistico di questo impianto viene previsto che: ” La piantumazione deve essere fatta con essenze che abbiano almeno 5-6 anni o 2-3 cm diametro“.
E’ evidente che, se si tratta di “essenze arboree“, c’è una antinomia tra gli anni e il diametro.
Dopo 5-6 anni un albero ha normalmente un diametro superiore ai 2-3 centimetri, tant’è che il sindaco chiede di modificare i “2-3 cm.” con “16-20 cm.”

Si fa avanti il consigliere De Martin, suggerendo, giustamente ma senza nerbo, di aggiungere alla parola “essenze” la specificazione “alto fusto“.
Il sindaco non raccoglie, d’altra parte non è un botanico e forse deve ancora affinare le sue conosce naturalistiche, e così la frase approvata è questa: “essenze che abbiano almeno 5-6 anni o 16-20 cm. diametro”
Ma quali essenze?
Essenze legnose? Essenze arboree? Essenze ad alto fusto? Essenze a medio fusto? Essenze arbustive? Essenze erbacee? Essenze …..
Si potrebbe, come da delibera approvata, eseguire una bellissima piantumazione di essenze … e
Hakonechloa-macra-1rbacee di 5-6 anni” utilizzando la “Hakonechloa macra” che può raggiungere un’altezza massima di 50 cm.
Una notevole mascheratura per silos alti 30 metri, non c’è che dire.
Proprio quisquiglie da puntigliosi quali siamo. Naturalmente.

 

Su tutte le varianti, compresa anche questa deroga sull’altezza dei silos, le Astenemos-non-voto-astensione-partito-degli-astenutiminoranze si sono astenute, non un voto contrario.
Nessuna presa di posizione o di contrarietà a questo modo di procedere, qualche domandina qua e là, qualche piccola preoccupazione per la viabilità, ma nient’altro.
Una mestizia.

Consiglio terminato. Ma.

All’inizio il consigliere De Martin aveva ottenuto dal sindacoNaufragio migranti: croci sulla spiaggia di Cutro e segretario il permesso di poter leggere a margine del consiglio una riflessione del suo gruppo sul naufragio di Cutro.
E così avviene.
Il documento lo potete legge
re qui.

Contenuto ben strutturato, di spessore e condivisibile, tant’è che alla fine della lettura prende la parola il Capogruppo della maggioranza Gottardi per manifestare, a nome del suo gruppo, apprezzamento per quanto esposto.

Si, un bell’in335372231_1270973490494621_8103165055290683350_ntervento, su una tragedia immensa, che come altre precedenti, ha colpito tutti.
Giustissimo parlarne, dare voce e parole ai sentimenti di tanti cittadini di Gaiarine .

Esistono però delle responsabilità. Quelle eventualmente penali sarà compito delle magistratura appurarle, ma quelle politiche è compito di ognuno di noi, di ogni cittadino, valutarle.

E così non si possono dimenticare le forniture di motovedette alle milizie libiche di Minniti (2018) usate alla fine contro gli stessi migranti, i cosiddetti decreti “sicurezza” anticostituzionali di Salvini (2018), quelli dell’attuale governo contro le ONG, il girovagare pubblicitario di Meloni e camerati per il nord Africa con lo scopo furviante di fermare “l’invasione”.
Tutto questo ha creato e crea un sentimento sempre più profondo di repulsione verso i migranti, che alla fine si ripercuote, volenti o nolenti, anche nelle catene di comando, attenuando di fatto l’applicazione di quella legge atavica (oggi leggi internazionali) che spinge a prestare soccorso a chiunque sia trovato in mare in condizioni di pericolo.

Il governo attuale, in cui si riconosce l’amministrazione di Gaiarine, ha di fatto incrementato notevolmente, in questi mesi, questo senso di repulsione, e ha quindi una grande responsabilità politica sulla attenuazione dell’obbligo del soccorso in mare e sulle tragedie conseguenti.

Questo andava e va ricordato a tutti, ma soprattutto ai consiglieri di maggioranza che tanto di destra si sentono.

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Consiglio comunale martedì 27 Dicembre 2022: Parliamone

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2022_3Ultimo consiglio comunale del 2022. Presenti qui. Cinque/sei persone in sala.
Si parte con un’interrogazione urgente presentata dalla Consigliera Capuzzo.
La comunità di Gaiarine è scossa per i fatti accaduti la notte di Natale: uno o più fuori di testa ha/hanno rotto le vetrate dell’Osteria del Municipio, appiccato il fuoco a delle fioriere e a  una centralina elettrica.
Con la sua l’interrogazione la consigliera chiede all’amministrazione, di fronte ai fatti accaduti e ad altri precedenti di ” bullismo(sembra ci sia un fuori di testa che imperversa oltre che sui social anche nel mondo reale di Gaiarine) cosa intenda fare per “dare sicurezza” ai propri cittadini.

La risposta del sindaco, “struca struca”, è che l’amministrazione non può far nulla: il compito della sicurezza è demandato ed quindi è proprio delle forztelecameree dell’ordine, Carabinieri in primis, per il resto,  arrivata la “banda larga”, si installeranno delle telecamere.
E va bene… così.
Rimaniamo in attesa di essere tutti “ripresi” da una montagna di telecamere sparse per il comune, e poi al prossimo caso forse non si scoprirà, come adesso, un bel nulla.
Ma ormai tutti si sono innamorati del “grande fratello”, che ci osserva, e non si può far nulla.
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Ma va bene … così.
Per non dire dell’innamoramento dei tanto sbandierati “vigili armati” in convenzione con altri comuni, che alla fine armati lo sono davvero ma presenti sul territorio ci pare un po’ meno.
Con i vigili armati voluti dalle amministrazioni leghiste del circondario, specchietto delle allodole della “Lega Salvini Mai Premier” e non solo, i cittadini non dovevano vivere sonni tranquilli?

Ma va bene … così.
A proposito di sonno.

Senza assolutamente voler difendere colui/coloro che ha/hanMusicano compiuto un atto vandalico da pazzo/i scriteriato/i e che andrebbe/andrebbero punito/i con assoluta severità, se una delle possibili cause, da accertare, fosse la musica ad alto volume fino a tarda ora (qualcuno parla dell’una, ma altri parlano delle due e quindici) nella notte di Natale, una domanda all’amministrazione comunale si potrà pur porre o no?

Domanda: Le regole devono essere rispettare da tutti oppure no?

Ci sono dei regolamenti, c’è un nuovo piano rumore appena adottato: le regole della convivenza civile vanno spiegate a “tutti” i cittadini, e a tutti va spiegato quali sono i loro diritti e anche i loro doveri.
Poi possibilmente le regole vanno fatte rispettare, non solo per evitare il “fattaccio” immediato,  ma anche per evitare il nascere di fastidiosi contrasti anche semplicemente verbali, che nel lungo periodo potrebbe portare ad atti inconsulti.

Altro che telecamere.
Le telecamere servono per verificare i “fatti”, cioè qualcosa che é già successo e non sono quindi un deterrente. Non servono a prevenire.
Ma va bene … così. 

Si passa ad una petizione presentata dalla maggioranza, non farina del suo sacco, ma confezionata dalla Coldiretti nazionale.
Questa petizione sta Cibo-Sintetico-Poster-A4_pages-to-jpg-0001facendo il giro dei consigli comunali e regionali dell’Italia intera,

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

sulla spinta naturalmente della Coldiretti, ma anche della destra, non bisogna dimenticare che la prima uscita pubblica della Premier Meloni, primo ottobre 2022, si è svolta con un intervento al Villaggio della Coldiretti a Milano, dove è stata accolta da un’ovazione e dove ha firmato questa petizione.

Due considerazioni:
1. La Coldiretti ora si scaglia giustamente con determinazione, ma anche esagerando alcuni aspetti, contro il cibo sintetico e conseguentemente contro le multinazionali che stanno “fabbricando” carne, pesce e uova sintetiche, preoccupata della possibile perdita di quote di mercato dei suoi allevatori e suoi produttori di cibo.
Quindi si appella al cibo sano e naturale.

Pur avendo negli anni avviato campagne per la coltivazione biologica, e difendendo il cibo biologico e biodinamico non la si è mai vista scagliarsi con tanta forza e determinazione contro le multinazionali dei pesticidi, e difendere a spada tratta il cibo privo di pesticidi.
Negli anni ha tentennato molto, soprattutto nelle province venete e friulane, per esempio sull’uso del glifosate in viticoltura.
Molte volte esponenti locali della Coldiretti, ma anche di altre associazioni di agricoltori, chiamati a partecipare a gruppi di lavoro sulla stesura dei regolamenti comunali sull’utilizzo dei pesticidi, A5-ogm_pesticidi-768x541hanno contribuito a scrivere regolamenti che si sono preoccupati di tutto, ma poco della salute dei cittadini irrorati costantemente dai pesticidi.

Il regolamento di Polizia Rurale di Gaiarine ne è un classico esempio.
2. Dopo aver cambiato il nome da: “Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali” a “Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste“, la destra non poteva lasciarsi sfuggire la bella occasione di dare il suo supporto alla Coldiretti per questa battaglia che vorrebbe tramutare in “sovranista” ma che è invece una battaglia per la “sovranità alimentare“.

Chiediamo scusa per due citazioni anche abbastanza lunghe ma necessarie a chiarire i nostri successivi commenti.
Prima citazione.
Cosa vuol d”sovranità alimentare”?
In un articolo del 2003 (vent’anni fa, prima del sorgere dei “sovranismi”, Peter Rosset, il co-direttore di Food First ( istituto che immagina un mondo in cui tutte le persone abbiano accesso a cibo sano, prodotto ecologicamente e culturalmente appropriato), riporta la dichiarazione ufficiale di sovranità alimentare
« La sovranità alimentare – scrive l’organizzazione – è il sovranita-alimentare-pax-mundidiritto dei popoli a definire la propria alimentazione e agricoltura; a proteggere e regolare la produzione agricola nazionale e il commercio al fine di raggiungere obiettivi di sviluppo sostenibile; a determinare la misura in cui vogliono essere autosufficienti; a limitare il dumping dei prodotti nei loro mercati. La sovranità alimentare non nega il commercio, ma piuttosto promuove la formulazione di politiche e pratiche commerciali che servano il diritto dei popoli a una produzione sicura, sana ed ecologicamente sostenibile ». Questa definizione è stata fatta propria anche dalla Dichiarazione di Nyéléni, la sintesi degli incontri avvenuti al Forum internazionale sulla sovranità alimentare che si è tenuto in Mali nel febbraio del 2007. In quel caso, la sovranità alimentare è « il diritto dei popoli ad alimenti nutritivi e culturalmente adeguati, accessibili, prodotti in forma sostenibile ed ecologica, e anche il diritto di poter decidere il proprio sistema alimentare e produttivo »

La seconda citazione è il pensiero di Carlo Petrini fondatore di SlowiStock-522246751-1024x724 Food sul cibo sintetico:
« Penso che la carne sintetica sarà tra i trend alimentari più dibattuti del 2022. Un alimento prodotto in laboratorio, e che fino a poco fa sembrava perfetto per un film di fantascienza. Ciò che ora rende la questione più reale è la possibilità che entro il 2030 il costo della carne sintetica si eguagli a quella animale; rendendola un prodotto appetibile per il mercato. La notizia viene accolta da molti con entusiasmo. Eviterebbe infatti la macellazione di molti animali e sarebbe la panacea per i danni ambientali — dalla deforestazione, all’eccessivo consumo di suolo e acqua, al taglio di emissioni (forse) — derivanti dalla produzione in larga scala di crescenti quantità di prodotti di origine animale. Tutto ciò senza che a noi vengano richieste modifiche alle nostre abitudini alimentari. Si tratterebbe però di una soluzione riduzionistica e che concentrerebbe ulteriormente il governo dei nostri stomaci nelle mani di pochissimi attori. Dietro alla carne in vitro ci sono infatti multinazionali dell’alimentare (come Cargill, Tyson Foods, e Nestlé, alcuni dei quali sono leader della zootecnia industrializzata e del commercio globale della carne), fondi di investimento e esponenti della Silicon Valley. Di certo non paladini dell’ambiente e della giustizia sociale, ma soggetti mossi dalla ricerca di grandi profitti e che identificano la tecnologia come l’unica soluzione possibile.
La tecnologia è senz’altro importante, purché dialoghi con quanto non è ancora stato cancellato dall’agroindustria (biodiversità, saperi, metodi tradizionali), e che ha garantito nel tempo l’equilibrio uomo-natura. Mi vengono in mente molti allevamenti di piccola scala dove gli animali sono ancora una risorsa, e non una fonte di esternalità negative come invece avviene nella zootecnia industrializzata. Realtà in cui gli animali non trascorrono la loro vita in spazi angusti, alimentati a mangimi a base di soia ogm, ma sono liberi di pascolare e soddisfare i propri bisogni.
Dove molto spesso l’allevamento si sviluppa insieme all’agricoltura, a formare un sistema a ciclo chiuso di materia ed energia; senza scarti né alterazioni dell’ecosistema.
Credo che sia questa la direzione da intraprendere nel futuro. L’impatto negativo dell’attuale sistema di produzione dominante della carne è evidente, così come anche la necessità di una transizione proteica dei nostri sistemi alimentari verso opzioni più sostenibili e vegetali. La soluzione però non va ricercata rifiutando l’allevamento, ma cercando di cambiarlo. E questo viene fatto indirizzando le risorse economiche delle politiche agricole (che non mancano) a chi mette in atto pratiche ecologicamente e socialmente sostenibili.
Educando a un cambio di dieta verso un minor consumo di carne, di migliore qualità e diversità (di specie, tagli, preparazioni). E sì, anche favorendo l’innovazione tecnologica, a patto però che sia regolamentata in modo ferreo e che i cittadini siano informati con etichettature chiare, che rendano conto del sistema di produzione.
Perché il cibo è prima di tutto un diritto universale, e come tale la sua produzione deve sempre essere indirizzata al bene comune e non frutto di interessi sommersi.».

Ora ci chiediamo: la difesa dei piccoli allevatori e coltivatori, aspirare a dei cibi sani e ecologicamente sostenibili, magari a km. zero e o di produzione nazionale, ritenere il cibo bene comune, spendersi per ridurre l’impatti ambientali degli allevamenti industriali con un cambio sostanziale del modo di allevare gli animali, ecc. non dovrebbero essere azioni proprie di una sinistra che difende i piccoli, i deboli, che è contro gli oligopoli e che difende l’ambiente, piuttosto che essere a favore di multinazionali, grandi compagnie che si sono buttate sul cibo sintetico solo per soldi, e che sono normalmente difese dalla destra.
Fatto sta che pur capendo la parziale strumentalizzazione della destra, ma valutandone il contenuto, in tutta Italia la petizione è passata con i voti favorevoli di tutte le forze politiche.
A Gaiarine no. Coloro che dovrebbero rappresentare, diciamo,il centro sinistra (sempre che si sentano in qualche modo legati a questa parte politica) si sono astenuti.
Si è vero, la petizione, come è stato rimarcato dagli astenuti, è stata “sbattuta” in consiglio comunale senza alcun avviso, senza una discussione preliminare, senza dibattito pubblico.
Chiediamo: ma cosa vi aspettate, che la destra vi coinvolga nelle loro doverose ubbidienze partitiche?
Qui il fatto però è un altro: la petizione è condivisibile oppure no?

Chi è seduto in consiglio comunale dovrebbe esprimere un voto di merito sugli argomenti proposti e quel voto dovrebbe rappresentare possibilmente anche le convinzioni del proprio elettorato se si voglino ascoltare.
Altan_sonosmarritoNon ci sono ancora sondaggi ufficiali ma sembra che oltre il 90% degli Italiani sia contro il cibo sintetico.
Basterebbe prenderne atto.

A noi sembra cha a Gaiarine si siano invertite le cose, la destra fa la sinistra e viceversa, e quindi risulta sempre più difficile capirci qualcosa.
La dichiarazione di voto letta dal consigliere De Martin ci ha lasciati sbigottiti, sembrava di sentire la Meloni nel suo discorso di insediamento al parlamento italiano, che, per non dire che lei ha strizzato l’occhio a No Vax per ben due anni, si è appellata alla scienza. Ha detto che: « il suo governo si atterrà solamente alla scienza».
Cosi ha fatto il consigliere De Martin: per giustificare il voto di astensione, ha elogiato senza se e senza ma la “scienza”.
Ma noi gli chiediamo:  quale scienza,  quella che rende gli uomini liberi o quella che li rende schiavi?
Perché la “scienza”, (ricerca scientifica, scoperte e quindi realizzazioni tecnologiche), non è mai neutra o lo è raramente, dato che per fare ricerca oggi, ma era così anche ieri,  ci vogliono normalmente una montagna di soldi, e chi li spende indirizza  la “scienza” dove e come vuole, sono pochi gli scienziati indipendenti, finanziati dalla società civile o da enti No Profit.
Perfino i finanziamenti statali la indirizzano in modo significativo verso i loro obbiettivi strategici, che molte volte coincidono con obbiettivi militari.
De Martin ha citato tre casi per elogiare l’avanzamento del progresso scientifico: i vaccini, la fusione nucleare, e la corsa verso Marte..barbagli_fascisti su marte_guzzanti
Partiamo dall’ultima. Un signore, il più ricco del mondo e di destra,Elon Musk, sta spendendo una montagna di dollari per studiare il modo di portare l’uomo su Marte (c’era già andato Corrado Guzzanti con il suo film Fascisti su Marte).
A chi serve?
Alle persone povere che muoiono di fame, che emigrano?
Oppure serve a ridurre i cambiamenti climatici?
A si, quando la terra non potrà più sopportare il “peso” degli uomini questi andranno tutti su Marte.
Ma figuriamoci.
Tutti i miliardi stanziati non potrebbero invece essere indirizzati per promuovere nuovi modelli di sviluppo e nuovi stili di vita?
Potrebbero essere usati per migliorare la conoscenza del funzionamento degli ecosistemi e del sistema Terra facendo emergere maggiore consapevolezza e comportamenti più coerenti con la salvaguardia delle risorse naturali?
E’ oggi che abbiamo bisogno di salvare il pianeta, non domani.

La fusione nucleare, esperimenti_fusione_nucleareun esperimento militare sbandierato dall’amministrazione americana come un successo epocale, fra quanti decenni potremmo eventualmente usufruirne?
Potranno, viste le mastodontiche risorse economiche e l’immense capacità di carattere tecnico-industriale, necessarie per la sua realizzazione, essere a portata di tutti i popoli?
Assolutamente NO.
Saremo di fronte, ammesso che la si possa realizzare per scopi pacifici, ad un altro oligopolio energetico.
Non sono forse le fonti rinnovabili, in primis fotovoltaico e eolico, la soluzione per risolvere ora  il grande problema energetico e contrastare i cambiamenti climatici che abbiamo?
Non so
comunita-energetiche-768x487no queste che abbattono gli oligopoli e creano una rete dove tutti possono essere produttori di energia e quindi non schiavi di qualcuno?
Tra l’altro l’annuncio della “fusione nucleare ” e lo sbandieramento continuo del nucleare di quarta generazione fatto dai nostri politici di destra (vedi il leader di “Lega Salvini Mai Premier”), induce i cittadini a pensare che queste soluzioni siano dietro l’angolo (non fra decine di anni) e quindi frenano “la corsa” alle rinnovabili, posticipando e rallentando la soluzione ai cambiamenti in climatici in corso. Un Danno gravissimo.
Per avere i vaccini in tempi da record, tralasciando le polemiche sui tempi di sperimentazione e sui possibili danni collaterali, l’Unione Europea e gli Stati Uniti (solo per citare alcuni) hanno finanziato con miliardi di euro/dollari alcune case farmaceutiche.
Si è parlato e tentato a lungo di abolire i brevetti per fare in modo che i paesi del terzo mondo potessero produrseli da soli, ma le case farmaceutiche in questione non hanno ceduto alle pressioni.
Alla fine della fiera i soldi glieli abbiamo dati noi, ma la proprietà è rimasta a loro, e questo la dice lunga sulla forza che possono avere certi oligopoli.

Comunque viva la scienza che serve solo a noi occidentali.

Dalla rubrica l’Amaca di Michele Serra, La Repubblica di ieri::
«Ma la scienza è una sola, veritiera e fallace, salvifica e non, libera e venduta ai padroni tanto quanto ciascuno di noi» .
Aspirare però ad essere “liberi” è un anelito che noi cerchiamo di non soffocare.

Passiamo all’altra parte del Consiglio Comunale che prevedeva l’approvazione del Bilancio di previsione del 2023.
Vari punti, ma non ci soffermeremo sui dettagli.
Sappiamo che esiste il caro energia, l’inflazione galoppante, e che sicuramente non è facile far quadrare i conti.
Ma aldilà dell’auto incensamento fatto dalla De Zan, assessore al bilancio, siamo di fronte ad un bilancio “ragionieristico”.
E comunque resta il fatto che dopo forse più di vent’anni, viene aumentata l’addizionale Irpef ai cittadini di Gaiarine, viene portata allo 0,6 (era 0,5) per i redditi fino a 50.000 euro e 0,8 (era 0,5) per i redditi superiori a 50.000.

Ma non é sem15137 Tasca KSpre la sinistra che aumenta le tasse?
Invece a Gaiarine, è proprio la destrache mette le mani nelle tasche dei gaiarinesi“.
Davvero non si capisce più nulla.

 

 

 

Infine un consiglio: Fate attenzione al “Fascismo culturale“, vi penetra e vi cambia Fasscismol’anima.

 

 

 

 

 

 

 

 Buon Anno

 

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