Consiglio Comunale Mercoledì 28 Febbraio 2024: Parliamone

Consiglio breve.
Presenti qui
In sala 5/6 persone.

All’ordine del giorno, oltre all’approvazione dei verbali del consiglio precedente, tre punti che possono essere sintetizzati in due: la trasformazione di Piave Servizi, il Consorzio che gestisce l’acquedotto e la fognatura, da SPA a società “benefit” e la ristrutturazione dell’ex Cinema di Gaiarine.

Societa-BenefitCon il termine “società benefit” si intende uno stato giuridico previsto da una legge italiana del 2015, che richiede l’indicazione delle finalità di beneficio comune nell’oggetto sociale dello statuto della società stessa.

In altre parole si diventa società benefit quando si integra l’obiettivo primario del profitto aziendale con degli obbiettivi ambientali e sociali, assumendo quindi una vocazione aziendale orientata alla sostenibilità.
Sia il consigliere De Martin che la consigliera Capuzzo, pur se alla fine voteranno a favore, fanno presente che le modifiche statutarie, che definiscono in beneficio comune, sono alquanto generiche, e non indicano obbiettivi misurabili concretamente.
La consigliera Capuzzo spera che questa trasformazione non sia solamente da ascrivere ad una “moda”, ma che degli obbiettivi concreti, aldilà di quelli generici indicati, emergeranno nel tempo e che conseguentemente potranno produrre in futuro delle opportunità per il bene della comunità.

Aggiunge che si misurerà la serietà di questa trasformazione leggendo la “relazione di impatto” che Piave Servizi sarà obbligata a stendere in fase di predisposizione del bilancio annuale.
Va tutto bene.
Però. Visto che Piave Servizi gestisce il Settore Idrico, cioè l’acqua, un bene essenziale e fonimage-110damentale per la vita, che è di per se un bene sociale, e che opera gioco forza in un ambito ambientale che è da considerarsi “circolare” e quindi per sua natura legato alla sostenibilità, essere e non essere società “benefit” è quasi la stessa cosa, almeno che non si voglia proprio non essere da meno di qualcun altro, e speriamo non solo sulla carta.

Il primo gestore idrico del Veneto a diventare, novembre 2023, Società Benifit è stato Acquevenete (gestore del servizio idrico integrato per 108 Comuni delle province di Padova, Rovigo, Vicenza, Verona, Venezia), quindi possiamo immaginare che alla fine tutti i gestori idrici, e non solo, diventeranno “benefit” , a prescindere dalla sostenibiltà.
Azione di marketing?
Ma va bene così.
Per incmafaldacoda.jpg.e35a40a182e6778e783c64252b24dd8e-768x974iso: la parola sostenibilità è diventata come il prezzemolo, buona per ogni pietanza, la si sente nominare 1.000 volte al giorno, in ogni contesto, tutti sono sostenibili e dicono di esserlo, perfino le Olimpiadi Milano-Cortina, partite come Olimpiadi “sostenibili” saranno - vedrete se non sarà così –  alla fine sicuramente più che  sostenibili, a prescindere dagli immensi danni ambientali che stanno producendo e produrranno .

Azione di marketing.

In secondo argomento riguarda la ristrutturazione del ex-cinema di Gaiarine.
Si varia il Piano triennale delle opere  pubbliche e il bilancio di previsione per finanziare l’ultimo lotto con un mutuo di 550.000 euro.
L’assessore Fantuz evidenzia che l’opera è finanziata per gran parte con contributi, compresi quelli del 2018, 2019 e 2020 spettanti ai comuni di confine con le regioni autonome, e con il mutuo.

Il consigliere De Martin fa il riepilogo dei stanziamenti fin qui effettuati e giunge ad denarouna cifra di quasi 2.000.000 di euro (due milioni).

La consigliera Capuzzo interviene mettendo in evidenza che una cifra del genere poteva essere spesa per una scuola, ma non per una sala.
Il sindaco fa presente che non sarà solo una sala e che l’ipotesi iniziale prevedeva una spesa di circa un milione di euro, ma a causa dell’inflazione, che ha fatto esplodere i costi, si è arrivati alla cifra attuale.

Interviene Gottardi dicendo che un capoluogo comunale non può non avere una sala pubblica di prestigio
De Martin in qualche maniera prende atto, ma invita ad essere cauti nelle spese, a non fare fronzoli.

Il sindaco chiarisce che si poteva spendere di meno ma, per esempio, per l’acustica si sono scelti materiali fonoassorbenti e non semplice cartongesso.

Anche la consigliera Capuzzo in qualche modo prende atto, ma, portando l’esempio della pista ciclabile Gaiarine-Albina, che poteva, a suo parere, essere realizzata in modo diverso e non “all’interno di vigneti”, chiede se non ci sia qualche manchevolezza nella progettazione delle opere e mancanza di “cura” negli appalti.

Il sindaco ribadisce che la pista andava fatta e che quando verranno eseguiti i trattamenti fitosanitari nei vigneti, gli agricoltori dovranno esporre il cartello previsto dal regolamento di polizia rurale, e nel dire questo si rivolge al consigliere Faccin, responsabile dell’ambiente, per chiedere conferma, che però non arriva anche perchè Faccin non la  poteva dare.

Nasce una civile discussaltan+e+noi+ke+pens-1370879696ione tra i consiglieri di minoranza De Martin e Capuzzo e quelli di maggioranza Fantuz, Pezzin, e Gottardo sulla progettazione per la ristrutturazione di villa Elena, progetto ancora non finanziato e in attesa di contributo, che porta a dibattere sui plessi scolastici e sulla perdita a suo tempo dell’asilo nido a causa dell’Amministrazione Sonego.

Discussione che induce la consigliera Capuzzo ad affermare che vi è una mancanza di visione strategia su che comune si vuole e sui servizi relativi, mancanza di visione che viene da lontano, ma che appartiene anche a questa amministrazione. Ribadisce che se non si governa per il futuro e si fanno scelte sbagliate, poi si hanno dei pessimi risultati tipo la perdita dell’asilo nido e della  sezione Primavera ad Albina.

Interviene il consigliere Lazzaro sulla ristrutturazione del cinema, fa presente che sono trent’anni che si discute se recuperarlo oppure no, aggiunge che nel comune vi è una sola sala parrocchiale e dunque è giusto che il comune ne abbia una sua pubblica.
Continua con il dire, senza voler difendere la maggioranza, che forse nessuna amministrazione avrebbe iniziato l’opera se avesse saputo di dover spendere 2.000.000 di euro, ma che allo stato attuale l’opera, non può essere interrotta, e quindi va terminata, anche se dubita che potrà avere un grande utilizzo.

La consigliera Capuzzo condivide il fatto che a questo punto l’opera vada completata.
Il consiglio termina  praticamente qui, a parte le solite informazione del sindaco.

Due considerazioni.
La prima riguarda la pista ciclabile Gaiarine-Campomolino  in “mezzo ai vigneti”.
Il sindaco ha affermato che vi è l’obbligo, quando verranno effettuati i trattamenti con i pesticidi nei pressi della pista, di esporre il cartello previsto nel regolamento di polizia rurale.
Questo cartello, per chi non lo sapesse, dovrebbe servire e ad informare la popolazione sui prodotti utilizzati, su chi ha eseguito il trattamento e sulla durata del divieto di accesso, in modo che si possa, in caso di avvelenamento di qualcuno, risalire velocemente ai prodotti inalati e all’esecutore materiale del trattamento stesso, e anche mettere in guardia i passanti che quell’area è interdetta per un certo numero di ore, che vengono stabilite in base al pesticida utilizzato, normalmente 48 ore.
Per inciso il cartello previsto dal  Regolamento di Gaiarine non prevede l’indicazione dei  prodotti utiliCartellozzati. Vedi sotto.

Detto questo, invitiamo il sindaco a rileggersi quell’obbrobio  di Regolamento di Polizia Rurale che lui e la sua maggioranza hanno approvato il 28/12/2021, di leggerlo attentamente e di rileggersi anche le osservazioni presentate dall’Associazione Amica Terra.

Il comma 5 dell’art. 8 del Regolamento di Polizia Rurale approvato, prevede l’esposizione del cartello di cui sopra.
Questo articolo di cui riportiamo testualmente il titolo ” Art. 8 – Misure per la riduzione dell’uso o dei rischi derivanti dall’utilizzo dei prodotti fitosanitari nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili”, come ogni umano in grado di leggere e di capire, si riferisce “alle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili”.

Tutti voi penserete che una pista ciclabile è per sua natura un’area frequentata da “popolazione o da gruppi vulnerabili”. Penserete che sicuramente sono vulnerabili i bambini o ragazzi che con la loro bicicletta utilizzeranno la pista ciclabile per andare da Gaiarine alla Biblioteca_MG_3840 di Campomolino e viceversa, dato che potranno essere “irrorati” dai trattamenti che verranno eseguiti nei vigneti prospicienti la pista.
Vi direte: se non sono sensibili questi, chi?

E penserete che conseguentemente ci sarà l’obbligo di esposizione del cartello.
Ci dispiace contraddirvi, ma non è così.

Andiamo all’articolo 2 del Regolamento approvato.
Bene.

Il Paragrafo 1 avente come titolo Aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili” ad un certo punto contiene due commi che ci chiariscono le idee.
Li riportiamo testualmente:
” Si specifica non sono considerati aree frequentate dalla popolazione ne tanto meno siti sensibili le piste ciclabili insistenti in area agricola o extraurbana.

Laddove possibile si consiglia comunque di effettuare i trattamenti fitosanitari con atomizzatori a recupero”
Boom.
Quindi non vi è nessun obbligo di esporre il cartello in prossimitù delle piste ciclabili insistenti in area agricola, come invece è stato detto dal sindaco.
Ma c’è di più.
L’Associazione Amica TerLogo_AmicaTerrara aveva presentato in data 12 Aprile 2021, tramite PEC e entro i termini previsti, ben 45 osservazioni a quel/questo obbrobio di Regolamento di Polizia Rurale, facendo un grande e faticoso lavoro, suggerendo modifiche che avrebbero potuto migliorarlo.
Carta straccia.
Naturalmente l’Associazione non è mai stata contatta per discutere nel merito, né le osservazioni sono state prese in considerazioni.

Neppure l’osservazione 7, che testualmente riportiamo.
Inizio dell’osservazione:
OSSERVAZIONE N. 7
TITOLO II – DISPOSIZIONI PER L’UTILIZZO DI PRODOTTI FITOSANITARI
Art. 2 – Definizioni
Togliere i seguenti due commi:
Si specifica non sono considerati aree frequentate dalla popolazione ne tanto
meno siti sensibili le piste ciclabili insistenti in area agricola o extraurbana.
Laddove possibile si consiglia comunque di effettuare i trattamenti fitosanitari conatomizzatori a recupero.
Commento:
È chiaramente una contraddizione in termini: prima si dice che “le piste ciclabili insistenti in area agricola o extraurbana non sono da considerarsi aree frequentate dalla popolazione ne tanto meno siti sensibili”, però nel comma successivo si
consiglia nelle loro prossimità “i trattamenti fitosanitari con atomizzatori arecupero”.
Delle due l’una: o non sono luoghi sensibili e quindi non adotto nessuna precauzione o sono sensibili e adotto delle precauzioni.
Va notato che i due paragrafi in questione non sono presenti nel regolamento proposto dalla Regione Veneto”, e questo dimostra chiaramente che la loro
introduzione è avvenuta all’interno di questo gruppo di lavoro, che sui media si vanta di avere a cuore la salute dei cittadini, ma che sostanzialmente ha l’obbiettivo di liberare i soprattutto i viticoltori da possibili eventuali laccioli.
Basterebbero questi due paragrafi per capire e far luce sul vero obiettivo di questo regolamento, che non è quello di proteggere, che se ne dica, la salute dei cittadini, ma qualcun altro …
È sotto gli occhi di tutti l’incremento dell’attività fisica, tra l’altro consigliato dai medici proprio per avere una vita più sana, del camminare e del correre da parte di un sempre maggior numero di persone a tutte le ore del giorno, nelle nostre campagne, percorrendo le piste ciclopedonali “agresti”.
E questi poveri cittadini, che fanno questa attività fisica per migliorare la loro salute, potrebbero essere irrorati da pesticidi, dato che l’agricoltore non ha nessun obbligo di mantenere delle distanze da questi luoghi.
Fine dell’osservazione.

Osservazione-7I commi in questione naturalmente non sono stati tolti, quindi, e lo ripetiamo, non c’è assolutamente nessun obbligo di esposizione del cartello e neppure  di irrorare mantenendo una certa distanza dalla pista, perché le piste ciclabili non sono ritenute siti sensibili.
Come scritto nella osservazione perfino la Regione Veneto, il che é tutto dire, non ha previsto questa deroga per le piste ciclabili.
Siete d’accordo con noi che siamo di fronte ad una “assurdità”?
Assurdità
mossa  dalla paura di perdere consenso, fregandosene della salute dei cittadini, e da un evidente conflitto di interessi, dato che il responsabile dell’ambiente di questa amministrazone e promotore di questo obbrobio di regolamento è un rappresentante degli agricoltori e anche dei viticoltori.

La seconda considerazione riguarda la ristrutturazione del Cinema.
Nessuno sa, non essendoci mai stato un dibattito pubblico, un confronto con associazioni e società civile, come sarà ristrutturato il suo interno.
Il sindaco ha affermato che non sarà solo una sala, quindi si presume che sarà una sala che potrà svolgere più funzioni, anche se non sappiamo quali.

Orbene, avendo stanziato ormai un cifra considerevole, 2.000.000 di euro, non possiamo permetterci di avere una struttura che non sia super confortevole (acustica, sedute, servizi), super tecnologica (impianti video, suoni, luci, condizionamento).arquitectura-acustica-hildebrandt-653x463Dobbiamo riuscire ad avere un struttura all’avanguardia che dia piacere frequentare a prescindere dalle manifestazione che ospiterà e in questo senso ci conforta il fatto, come accennato dal sindaco, che si sia già prevista una insonorizzazione adeguata.
Quindi al contrario di quello che pensa il consigliere De Martin, ci permettiamo si suggerire, che se per raggiungere questo obbiettivo dovrà essere stanziata qualche altra decina di migliaia di euro, facciamolo.
Non rischiamo di buttare a mare 2.000.000 di euro per fare i “sparagnini” e avere una struttura non ospitale e non adeguata alle esigenze di oggi.
Facciamo in modo che le persone possano ritornare a frequentarla anche perché è accogliente, si sta comodi, si sente bene, si vede bene, ed è proprio un bel “stare”.

Alla prossima.

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