Dal Rapporto 2025 di Oxfam Italia
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Risposta
Dopo alcuni mesi, era dall’ aprile scorso che non ci andavo, giovedì 26 settembre, quasi un mese fa, sono ritornato da spettatore in Consiglio Comunale.
Nuova amministrazione, vecchio Sindaco e “veci” anche alcuni consiglieri di maggioranza.
Opposizione per metà nuova (due su quattro), ma con a capo “nientepopodimeno” che la vice sindaca della passata amministrazione.
Se si fa un minimo d’analisi politica, questo fatto dimostra, senza ombra di dubbio, che l’operato della passata amministrazione è stato bocciato “dall’interno”, da una parte della allora maggioranza.
In poche parole alcuni compagni di viaggio del sindaco Zanchetta non ne potevano più di come procedeva l’azione politica-amministrativa e si sono messi “in proprio”.
Va ricordato a chi, durante la campagna elettorale e magari ancora adesso, urlava e urla al tradimento, che la Gava, oggi vice sindaca, aveva “tradito” insieme alla Daniel, la sua compagine politica durante l’amministrazione Cappellotto andando all’opposizione.
Ma veniamo a noi.
Scrivo perché ho letto, su giornali
https://www.ilpiave.it/gaiarine-insolito-consiglio-comunale-di-domenica-scorsa.php?fbclid=IwY2xjawGF-illeHRuA2FlbQIxMQABHdiqNbpwG2boRx2Ce3ogz6ibd_BtD-h3oZo5D_pEWnKQ_gRcj6FamZ3G1A_aem_-cIfSUj0j2y_Y58zJ70ETg
e su facebook
https://www.facebook.com/groups/1458492901030370/user/100009692867937/
commenti sul consiglio tenutosi domenica 29 settembre alle ore 8.30 a causa del ritiro di un punto all’ordine del giorno del consiglio che si è tenuto il giovedì precedente.
Al consiglio di domenica mattina non c’ero, ma da ciò che ho letto si capisce che quello che è stato riportato non corrisponde alla verità o perlomeno la “frittata” è stata rigirata per attribuire delle colpe a chi non le ha: all’opposizione.
Ma prima di arrivare al punto ritirato e alle bagarre conseguenti, vorrei dire la mia su altri due punti che erano all’ordine del giorno:
il regolamento per il funzionamento del mercato agricolo “a due passi da qui”
e
le Variazioni al Regolamento comunale per l’applicazione del canone della pubblicità.
Per come intendo io, da semplice cittadino, l’azione amministrativa, partecipativa e trasparente, anche questi due punti dovevano essere ritirati, e vi spiego perché.
Quello che istituiva il mercato settimanale nella piazza delle scuole elementari di Francenigo, come ha evidenziato giustamente l’opposizione, è una specie di regolamento preso da Internet (lo ha ammesso anche il sindaco), raffazzonato e portato all’approvazione del consiglio, quindi senza un confronto di merito con le associazioni di categoria interessate, vedi commercianti e ambulanti, e con altre che operano nel comune.
Si prende un testo da internet. Si fanno quattro modifiche. Si sta all’interno del palazzo. Ed eccoti il regolamento.
O così o pomì.
Scusa, ma farai una riunione per sentire il parere dei commercianti?
Almeno quelli di Francenigo.
Per le Variazioni al Regolamento sulla pubblicità, ecc. è ancora peggio.
Le modifiche sottoposte al consiglio, come si è appreso dalla discussione, sono quasi tutte pervenute da Abaco, la società che riscuote per il comune questa tassa, alcune per la verità anche per adeguare il regolamento comunale alle leggi nazionali, ma altre a suo esclusivo vantaggio.
In ogni caso si capisce che l’amministrazione ha preso il tutto quasi come “oro colato” facendo suo quello che le è stato proposto, anche qui senza confrontarsi con alcuno.
Chiedo: chi sono i più bistrattatati dalla tassa sulla pubblicità?Rispondo: i commercianti che la pagano, e che avrebbero qualcosa da dire sulle norme di questo regolamento, dato che si trovano a pagare multe senza neppure poter avere un contraddittorio con i verificatori che passano quasi di nascosto a controllare i cartelli esposti, le insegne, e altre cose amene.
Si potrebbe dire: mandati in giro per portar a casa schei.
Se si sbaglia è giusto pagare, ma se il negozio è aperto e tu, controllore, noti una discrepanza tra quanto denunciato e quanto esposto, entri fai presente la cosa e avvisi della possibile multa. O no?
Anche qui era doveroso mettersi intorno ad un tavolo con i commercianti e analizzare per intero il regolamento, ascoltando le loro difficoltà e rimostranze.
Non è stato fatto.
Il “commercio” nel comune non si salva con un supermercato a Gaiarine, spostandolo tra l’altro da Francenigo, ma aiutando in tutti i modi possibili gli esercizi di vicinato, anche togliendo loro qualche imposizione e agevolandoli dove possibile.
Sia sul Mercato a Francenigo sia su questo Regolamento l’opposizione aveva fatto presente alcune delle cose qui esplicitate, e quindi un’amministrazione, che si dica vicina ai cittadini, avrebbe semplicemente ritirato i due punti, e avrebbe indetto successivamente degli incontri con tutti gli interessati, per riportare poi in consiglio dei regolamenti in linea con le necessità e attese della nostra comunità.
Ma non c’è nulla di nuovo sotto il sole, anche perché continua a piovere.
Anche nella passata amministrazione i regolamenti comunali non sono mai stati frutti maturati da un confronto e dibattito con la cittadinanza o con una parte di essa, ma sempre calati dall’alto.
Ma veniamo al punto in questione.
L’unico punto che non doveva essere ritirato, bastava avere un po’ di buon senso e una predisposizione al dialogo costruttivo.
E’ vero che la De Zan aveva chiesto il ritiro del punto perché parte della documentazione era arrivata la mattina del consiglio e non 24 ore prima. come previsto dal regolamento del Consiglio Comunale.
Ed è altrettanto vero che il segretario si era assunto la responsabilità di aver azzardato la convocazione del consiglio, spinto dalla scadenza del 30 settembre e dalla necessità di incastrare in pochi giorni anche i consigli dei tanti (credo 6, così ho sentito, ma non so se è vero) altri comuni di cui è segretario, anche se al momento della convocazione, tre giorni prima, non era pervenuta la documentazione del Consolidato dagli enti preposti.
Sempre il segretario aveva chiarito quindi che la colpa del ritardo dell’invio di parte della documentazione ai consiglieri comunali non è da attribuirsi al comune di Gaiarine ma bensì al ritardo con cui il comune l’ha ricevuta.
Penso che se il sindaco e soprattutto l’assessore Segat avessero avuto un atteggiamento più ragionevole, una disponibilità al dialogo maggiore il tutto si sarebbe risolto e la De Zan avrebbe rinunciato alla richiesta di ritiro, anche se era nel giusto nel richiederla.
Ma è lapalissiano che il sindaco non può essere preso in castagna dalla sua ex vice sindaca, e che l’assessore Segat, assessore al bilancio, che si nota essere in difficoltà di fronte alle competenze della De Zan che può vantare 10 anni di esperienza amministrativa mentre lui è alle prime armi, cerca, tirando fuori anche vecchi verbali, di tenere il passo.
Per trovare un compromesso sarebbe bastato un po’ umiltà e magari discutere della cosa prima del consiglio comunale, convocando una conferenza dei Capogruppo.
Ma tant’è.
Così a nulla sono valsi gli ulteriori tentativi del segretario.
Dialogo interrotto e punto rinviato.
Ora sui social e sui giornali vengono tirati in ballo depositi di atti fatti a tempo debito e persino una malattia, tutte cose che né il sindaco né il segretario avevano evidenziato nel consiglio del 26 settembre.
A parte questo, si ha la sensazione, leggendo, di essere di fronte ad un bambino, che si vendica per la brutta figura fatta, e per ripicca dice : “non ti do più i miei giocattoli”
Traducendo: ” cari consiglieri non vi saranno più inviati i documenti preparatori dei consigli via mail ma dovete andare in comune a prenderveli in formato cartaceo”.
Oilà.
Nessuno pensa al costo della stampa dei documenti: carta, inchiostri vari, usura delle stampanti e tempo dei funzionari.
Quanto costa stampare una pagina? Il sindaco se l’è chiesto?
Forse no, ma tanto paga “pantalon”.
Ma davvero siamo a questo punto.
Si. Perché se nel primo mandato si assapora “l’ebbrezza” del potere, nel secondo il potere lo si “usa”, magari facendo stupidaggini e a volte solo per ripicca.
Due considerazioni finali
Le prossime elezioni comunali, come è naturale che sia, fanno emergere notizie, fatti e voci sui candidati sindaci, sulla attuale e sulle amministrazione precedenti.
E’ un po’ un momento di sintesi di tutto quello, che non solo ha riguardato la vita passata, sia amministrativa che politica del nostro comune, ma che avrà, gioco forza, una ripercussione anche su quella futura
Essendo sempre, almeno da trent’anni un “cittadino attivo” – molti di voi mi conoscono – e conseguentemente interessato alla vita amministrativa e politica del mio comune, per quel senso di trasparenza e di onestà intellettuale, che penso essere un elemento fondante della convivenza civile, non posso esimermi da pubblicare questo post e di chiedere alla fine una risposta chiara e leale al sindaco uscente.
“Girano da giorni delle voci, naturalmente da verificare, e questo post serve proprio a questo, che se confermate e fossero vere mi lasciano a dir poco allibito.
Aldilà delle voci alcuni fatti sono chiari e ricostruibili.
Nel 2019 la Lista Diego Zanchetta Sindaco si è presentata con 12 candidati + il candidato sindaco.
Le persone elette sono state: Elisa De Zan, Serena Fantuz, Graziella Gava, Michele Gottardi, Valentina Pezzin, Giusto Faccin, Germano Scottà, Andrea Bubaco, oltre naturalmente al Sindaco.
Quelle non elette: Fabio Baggio, Andrea Campion, Roberto Luisotto, Giulia Miotti.
Gli assessori nominati dal sindaco, come da statuto comunale, sono stati quattro: Elisa De Zan, Serena Fantuza, Graziella Gava, Michele Gottardi.
Agli altri quattro consiglieri eletti sono state date delle deleghe per occuparsi di alcune materie.
La legge stabilisce, per il nostro comune, che la giunta debba essere composta dal sindaco e dai quattro assessori , e il suo compito è espressamente delineato sia dalla legge e naturalmente anche dal nostro statuto comunale:
(Dallo Statuto Comunale di Gaiarine)
“Art. 28
1. La Giunta comunale collabora con il sindaco nel governo del
comune ed opera attraverso deliberazioni collegiali.
Collabora, altresì, con il sindaco nell’attuazione degli indirizzi
generali del consiglio comunale.
2. Riferisce annualmente al consiglio comunale sulla propria attività
con apposita relazione da presentarsi in sede di approvazione del
rendiconto.
3. Svolge attività propositiva e di impulso nei confronti del consiglio
comunale.
4. Compie, comunque, gli atti rientranti nelle funzioni degli organi di
governo che non siano riservati dalla legge al consiglio e che non
ricadano nelle competenze del sindaco previste dalle leggi o dal
presente statuto. ….
…. omissis …
Art. 33
1. L’attività della giunta comunale è collegiale.
2. La giunta comunale è convocata e presieduta dal sindaco, che fissa
gli oggetti all’ordine del giorno della seduta.
3. Il sindaco dirige e coordina l’attività della giunta comunale che
delibera con l’intervento della maggioranza dei membri in carica e a
maggioranza assoluta dei voti.
4. Le sedute della giunta comunale non sono
pubbliche.
5. Il segretario comunale partecipa alle riunioni della giunta comunale,
cura la redazione del verbale dell’adunanza, che deve essere
sottoscritto da chi presiede la seduta e dal segretario comunale
stesso. ”
Orbene, sia nel Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali sia nello statuto comunale non è prevista, durante le sedute di giunta, la presenza di altre persone, neppure dei consiglieri di maggioranza.
Si presume, ma praticamente la legge non ne fa menzione, che i consiglieri possano essere invitati, in modo sporadico, per chiarimenti su argomenti particolari, come si presume possano essere invitati anche tecnici comunali o dei professionisti. per illustrare progetti, ecc.
Ma sicuramente mai per esprimere voti o pareri.
Si dice che alle giunte comunali il sindaco abbia sistematicamente permesso non solo la presenza dei quattro consiglieri di maggioranza, non componenti la giunta, ma anche la loro partecipazione alla decisioni giuntali, tramite voti e/o pareri.
Se così fosse, questa “giunta allargata”, la famosa “squadra” si potrebbe configurare come un surrettizio ampliamento dell’organo giuntale, non previsto da nessuna legge e quindi perseguibile (vedi https://dait.interno.gov.it/pareri/98474).
Come è previsto dalla statuto la giunta delibera a maggioranza dei suoi componenti, 5 nel nostro caso, ma se i componenti sono nove
(+ uno di cui parleremo in seguito) e tutti votano, o esprimono il loro parere, quanto vale il voto o il parere di un vero componente della giunta, cioè di un assessore o del sindaco?
Cioè di colui che ufficialmente è uno dei responsabili delle decisioni assunte e che ne risponde davanti alla legge, sia in termini “amministrativi” che “penali”?
In tutte le delibere di giunta, approvate e controfirmate dal sindaco, cioè gli atti ufficiali di governo del nostro comune, compaiono i nomi dei componenti della giunta che sono appunto il sindaco e i quattro assessori, e la loro presenza o assenza ,e, quindi, si può desumere che alle giunte non fossero presenti altri soggetti, tranne il segretario, che fa da “Notaio”.
I conti non tornano.
Qual’è la verità.
Sono infondate le voci o sono forse illegittime le delibere di giunta?.
Perché se la presenza degli altri quattro consiglieri fosse davvero confermata, saremmo di fronte a una violazione gravissima della legge con forse la possibilità che tutte le delibere di giunta di questi cinque anni possano non essere valide.
Ma sembrerebbe esserci di più.
Un fatto che se confermato avrebbe del paradossale.
La presenza costante in giunta di un’altra persona, uno dei quattro candidati non eletti.
Come sarebbe possibile che un non eletto, uno che è stato “bocciato” dai cittadini di Gaiarine nel 2019, quindi un cittadino qualsiasi fosse presente alle giunte comunali di questi cinque anni?
No, non può essere.
Da cittadino non posso credere che questo possa davvero essere avvenuto.
In giunta si possono trattare argomenti di particolare delicatezza, questioni personali, riguardanti cittadini che possono trovarsi in difficoltà psichica, economica e magari sottoposte/i a violenze famigliari, bisognose di aiuto e naturalmente di riservatezza, perché mai, allora, un non eletto dovrebbe essere venuto a conoscenza di queste delicatissime questioni personali?
A che titolo? Perché lui si e un altro no?
Se fosse tutto vero, la responsabilità del sindaco sarebbe davvero gravissima e innegabile, e corrisponderebbe ad una concezione dell’amministrazione pubblica come cosa propria, dove regole e rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini sono calpestati.”
Ritengo che tutti i cittadini di Gaiarine meritino una risposta chiara dal sindaco uscente:
Queste voci sono vere o sono infondate?