La palestra fotocopia di Calderano (4)

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Siamo in una situazione difficile, di crisi economica, con aziende costrette alla cassa integrazione, alla mobilità, alla chiusura, con la sottooccupazione e la disoccupazione che sale e sempre più famiglie che stentano..
E cosa fa il MegaloSindaco, amministratore attento e oculato?
Costruisce una nuova palestra!
A fianco di una esistente, funzionante, efficiente, sufficiente!
Sì, certo, è vero che
«l’opera dell’importo complessivo di € 1.050.000,00 è finanziata per € 812.186,11 con il contributo del “Fondo per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le regioni a statuto speciale – anni 2008 / 2009 / 2010 / 2011” concesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e i i restanti € 237.813,89 sono finanziati con fondi propri del bilancio comunale;»
punto 3) delibera di giunta 64/2013

 

ma è altresì vero che aggiunge
«di dare atto che l’opera non trova oggi piena copert(ur)a economica e che l’approvazione presente è finalizzata a consentire l’accesso a forme di finanziamento pubblico.»
punto 2) delibera di giunta 64/2013


Ovvero

  • non solo l’amministrazione ammette senza alcuna remora di utilizzare denaro di un fondo creato per aiutare aziende e famiglie attratte dalle agevolazioni della regione a statuto speciale friuli venezia-giulia
  • non solo l’amministrazione ammette senza alcun pudore di utilizzare centinaia di migliaia di euro delle casse comunali che potrebbero alleviare la situazione di aziende e famiglie del comune in difficoltà
  • ma questa amministrazione addirittura ammette senza alcuna vergogna di avviare un’opera per il cui completamento non c’è ancora tutto il denaro necessario!!

Questa è la peggiore politica del “fare“: intanto “facciamo” qualsiasi cosa pur di “fare“, i soldi se non ci sono li troveremo, oppure chiederemo un contributo, oppure faremo un mutuo, oppure li troverà qualcun altro, domani, forse domani l’altro, chissà, chissene..

Questa, signori, è malapolitica!
Questa, signori, è megalomania!

Condivi
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Centro Infanzia di Albina – epilogo

Arrivati all’epilogo della vicenda del Centro Infanzia di Villa Elena siamo andati a rileggerci quanto pubblicato e documentato circa due anni addietro, ripercorrendo i problemi, le difficoltà e i commenti di allora
(questi i link di riferimento: post1, post2, post3, post4).

Al nostro tentativo di mettere a disposizione della comunità spazi, visibilità e informazioni risposero diversi cittadini ma anche genitori (i più diretti interessati), contribuendo a rendere pubblico e forse più diffuso un problema e una difficoltà che interessando la parte più importante della comunità stessa (l’infanzia) si proiettava nel futuro di noi tutti.
Nel far questo la nostra critica verso le scelte amministrative e politiche, il confronto e la proposizione di altri esempi, di altri modelli, di altri comportamenti, di altre sensibilità diventava quasi inevitabile e, crediamo, più che legittimo.
Tutto questo non per utilizzare strumentalmente la vicenda a scopi propagandistici, politici o elettorali, ma per evidenziare che scelte diverse erano (e sono) possibili, risposte migliori erano (e sono) disponibili se volontà, coraggio e lungimiranza non mancano.
I genitori due anni addietro ottennero in qualche modo la continuità di un servizio che ora si trovano improvvisamente, drasticamente e irrimediabilmente ridotto.
Un genitore due anni addietro scrisse testuale “noi genitori vogliamo fortissimamente che l’asilo continui la sua attività non solo per l’anno scolastico in corso, ma anche per quelli futuri“; ma allora oggi possiamo trarre qualche conclusione senza per questo passare per “opportunisti“, “faziosi, rancorosi, apocalittici“?
Come possiamo evitare di mettere a confronto il denaro buttato sulle piazze e sulla bis-palestra e quello destinato ai servizi per la comunità, per asili e centri infanzia, per la scuola, per disabili e anziani, per le famiglie in difficoltà?
Nell’ultimo consiglio comunale sono state previste somme destinate al sostegno dell’occupazione e delle famiglie gaiarinesi x un totale di 30.000 €.
Per la bis-palestra (incompleta: leggere qui) la spesa prevista è, ad oggi, 1.800.000 €.
Sembra una facile provocazione;
lo è davvero?

Condivi
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ESITO RIUNIONE ASILO ALBINA

Breve resoconto della riunione del 4/09 all’asilo di Albina
Il sindaco non si è visto e si è parlato SOLO della scuola materna, NESSUN accenno alle sorti del nido.
La preside e le insegnanti Miriam e Carmen provenienti da Gaiarine e destinate alla classe di medi e grandi hanno spiegato che l’asilo sarà strutturato pari pari alla gestione della materna di Gaiarine.
Ci saranno due classi da 27 e 28 bambini. Nella classe di piccoli e piccolissimi ci saranno anche dei medi nati verso fine 2009.
Preside ed insegnanti hanno dimostrato estrema disponibilità ad accogliere suggerimenti e richieste da parte dei genitori di bimbi che già avevano frequentato ad Albina l’asilo gestito dalla cooperativa (uso di calzini antiscivolo/ciabatte nei locali interni; uso di spazzolino; fotografia di riconoscimento da mettere sugli armadietti…) e si sono rivelate abilissime nell’integrare queste esigenze nella già collaudata ed efficiente organizzazione della materna.
Tuttavia alcuni dettagli hanno lasciato i genitori un pò perplessi perchè ad una settimana dall’apertura non si sapeva ancora come sarebbe stata gestita la mensa; hanno garantito nanna pomeridiana per piccoli e piccolissimi (che sono 22), ma i lettini a disposizione (dopo sopralluogo alla sezione nido che era inspiegabilmente chiusa a chiave..)erano solo 19; gli insegnanti per la classe di piccoli e piccolissimi non erano ancora noti….(aggiornamenti di oggi: un’insegnante c’è e siamo in attesa della nomina del sostituto per seconda insegnante che è stata nominata ma è in maternità).
Sono state anche presentate due proposte per l’EXTRA-TIME (7.30-7.45 e 16-18, nonchè copertura ponti e festività):
- una gestita dall’associazione TIK TAK di Francenigo che punta all’utilizzo di risorse e persone residenti nel comune (nobile proposito) con eventuali laboratori (un paio a settimana) di inglese, ludo-danza, etc. con personale più o meno qualificato e volontari a costo FISSO mensile
- una promossa dall’associazione MUCCA GIALLA (che già collabora con asilo di Mansuè) che permette adesione a “gettone” a tariffa oraria e che dovrebbe essere presentata direttamente ai genitori in un incontro previsto per il 17 settembre e di cui sarà affisso avviso presso l’asilo nei primi giorni di attività.

In teoria gli spazi che erano riservati al nido dovrebbero essere destinati all’extra-time della materna.

Purtroppo per quanto riguarda il NIDO, la questione per quest’anno è chiusa e non c’è soluzione!c’è solo da sperare che se ne riparli e ci si riorganizzi per l’anno prossimo. Sarebbe davvero un peccato che la questione venisse definitivamente abbandonata.

Serena

Condivi
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Centro infanzia di Albina – delitto perfetto

La scorsa settimana, a dieci giorni dall’inizio dell’anno scolastico, i genitori che avevano iscritto, per l’anno scolastico 2013/2014, i propri figli al nido di Albina  hanno ricevuto una mail con la quale venivano “semplicemente” informati che il  nido a settembre non avrebbe aperto i battenti.
Chiuso per sempre.
Nel corso dell’estate, questi genitori hanno più volte avuto sia da parte della cooperativa CPS (gestore del nido) che da parte dell’amministrazione comunale di Gaiarine, l’assicurazione  che  l’anno scolastico sarebbe iniziato regolarmente a settembre.
Tutto falso. Chiuso per sempre. I genitori dovranno arrangiarsi, dovranno “elemosinare” un posto in qualche asilo limitrofo, ammesso che ci siano posti liberi.
Il delitto è servito.
Il Sindaco di Gaiarine ha raggiunto il suo scopo.
Ha “smontato” il centro Infanzia di Albina  “passando” la scuola materna all’istituto comprensivo di Gariarine (così ci troviamo con due scuole materne statali), istituendo una sezione primavera (così ha tolto iscritti all’asilo nido) e costringendo la Cooperativa a chiudere il “rimanente” nido perché con i pochi iscritti la gestione diventava insostenibile economicamente.
Per dire la verità questo Sindaco ci aveva provato anche nel 2011, dopo le “baruffe” con l’altra cooperativa “Insieme si può” , ma costretto dalle prese di posizione di genitori, cittadini e ex amministratori, aveva fatto marcia indietro ed era uscito dall’angolo, rifacendo la gara di affidamento del servizio del Centro Infanzia e sborsando ventimila euro di contributi.
Diecimila euro  ai genitori dei bimbi dell’asilo di Albina ( compreso genitori non residenti nel comune) e diecimila all’asilo di Francenigo, per tacitare eventuali “insorgenze” politiche e non.
Due anni dopo, come avevamo intuito e scritto su questo blog (vedi qui) il centro infanzia di Albina non esiste più.
Condivi
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Dall’Azione dell’11 agosto 2013

In seguito alla pubblicazione sull’Azione di un articolo del’amministrazione comunale di Gaiarine che presentava il Campus Sportivo di Calderano abbiamo scritto anche noi al settimanale che ci ha dato spazio tra le lettere dei lettori.
Questo il testo inviato.


Gentilissimo Direttore, cortese Redazione dell’Azione,
scriviamo in seguito all’articolo pubblicato sul vostro settimanale n°27 del 30 giugno 2013 riguardante il Campus Sportivo a Calderano nel comune di Gaiarine.
L’abbiamo visto e letto sbigottiti: la sensazione che l’amministrazione comunale avesse preso la vostra pagina e ci avesse scritto direttamente presentando il proprio progetto senza alcun filtro, senza il minimo contraddittorio, senza alcuna verifica, senza nessuna analisi critica è stata davvero forte e sconsolante.
Cerchiamo allora di capire, da lettori, la coesistenza di tanti editoriali forti, critici, coerenti, attenti nel comparare il messaggio evangelico con la quotidianità e un articolo pubblicato in siffatta maniera: l’Azione non è un bollettino dell’amministrazione comunale di Gaiarine dove viene presentato acriticamente tutto (e solo) il bello e il buono che la stessa opera (perpetra??) nel proprio comune nell’esercizio del proprio mandato.
Eppure proprio l’Azione sa dare spazio e visibilità ad iniziative di ben altro spirito e spessore, nelle quali partecipazione, condivisione, solidarietà e sobrietà seminano e coltivano valori importanti e necessari alla vita della comunità, a maggior ragione quando questa stessa comunità si riconosce negli insegnamenti del vangelo cristiano (ricordiamo la visibilità data agli incontri tenuti proprio a Gaiarine lo scorso autunno proprio sulla biodiversità e sui nuovi stili di vita).
Vi saremmo perciò grati se vorrete pubblicare con altrettanto spazio e risalto le ragioni di quanti si oppongono alla follia di una amministrazione megalomane di un primo cittadino ansiosa di lasciare ai posteri il suo “segno”, sprecando quel denaro pubblico che, tanto più in questo momento così economicamente problematico e spiritualmente faticoso, deve rappresentare risorsa preziosa da centellinare e destinare alle reali difficoltà.
Il progetto è assurdamente sbagliato nei tempi e nei modi: non è più tempo di grandi nuove opere ma di oculato e parsimonioso adeguamento e recupero dell’esistente.
Non è più tempo di prospettive di crescita esponenziale e indefinita ma di ragionevoli e ponderate aspettative di mantenimento.
Non è più tempo di visionarie allucinate manie di protagonismo e grandezza senza confronto e partecipazione della comunità.
Entrando nello specifico del progetto si nota la clamorosa mancanza, nel primo (e unico, aggiungiamo noi, perché non potremmo permettercene altri) stralcio, di spogliatoi, centrale termica, allacciamenti tecnici, insonorizzazione, tribune, nella speranza che il ribasso d’asta permetta di includerli e completare l’intervento.
Gli accorgimenti architettonici, le scelte dei materiali, lo studio volto a ridurre l’impatto dell’opera in piena zona agricola, che pur qualificano il progetto in sé, non hanno la seppur minima copertura economica. Non ce l’hanno nel primo stralcio, e non ce l’avranno nel secondo, visto che con il questo si dovranno finanziare opere determinanti per l’agibilità della palestra.
È evidente la volontà di fare comunque un’opera sapendola già incompiuta solo per poter dire “abbiamo fatto la palestra nuova”.
In poche parole, in questo momento storico, costruire una nuova palestra praticamente attaccata a quella esistente, ancora funzionante, ancora funzionale, è uno spreco folle!
In questo momento storico, pensare che sia prioritario per la comunità del comune di Gaiarine l’attività sportiva, è un’idea irreale!
Ebbene, non solo la palestra non costerà 1 milione e 50 mila euro, ma almeno il doppio, con la sistemazione del campus sportivo che ne costerà altri 844mila!!
E se per la palestra 812.186,11 euro arrivano dal “Fondo per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le regioni a statuto speciale” mentre i rimanenti 237.813,89 euro escono dalle casse comunali, la somma per la sistemazione del campus “non trova ora piena copertura economica ma è funzionale a consentire l’accesso a forme di finanziamento pubblico” come la stessa giunta dichiara nero su bianco nella propria delibera n°64 dell’11 giugno 2013.
Non trova piena copertura economica????
Non ci sono soldi!!!!
Siamo in crisi economica di sistema, si perdono posti di lavoro, si tagliano i servizi all’infanzia, allo studio, alle persone, e si cercano finanziamenti per sistemare un campus sportivo dove una nuova palestra – incompleta – affiancherà quella esistente che funziona?
Siamo al paradosso: pare l’orchestrina che continua a suonare mentre il Titanic affonda!
O non è piuttosto vero che gli oltre 800 mila euro del “Fondo per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le regioni a statuto speciale” potevano finanziare altri servizi per il territorio e la sua comunità?
Per non parlare dei 237 mila euro delle casse comunali!
Quante rette, quanti libri di testo, quanti trasporti, quanti servizi qualificati a disabili, anziani, indigenti si potrebbero garantire con quel denaro?
Quanto poteva essere fatto per le persone, per gli uomini e le donne della nostra comunità partendo proprio da chi più ha bisogno?
Ma questo Sindaco e la sua giunta vogliono passare alla storia per i metri cubi di cemento e di asfalto e non per la qualità della vita dei propri concittadini.
Questo Sindaco e la sua giunta sono ancora fermi al PIL del secolo e del millennio scorso, mentre per il nostro futuro, per la nostra sopravvivenza da questo secolo, da questo millennio dobbiamo pensare al BES (Benessere Economico Sostenibile) e al FIL (Felicità Interna Lorda).
Non possiamo non chiudere con le parole di Papa Francesco: “San Pietro non aveva un conto in banca”.(?)
ForaxFora
Gruppo di Cittadinanza Attiva di Gaiarine

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La palestra fotocopia di Calderano (2)

Mese di luglio, giorno 2, la “pazzia” continua.

Con la delibera 74 (vedi qui) la giunta comunale di Gaiarine approva il progetto esecutivo  di una seconda  palestra presso la scuola media di Calderano, spesa 1.050.000,00.

Sembra proprio che non abbiano intenzione di fermarsi.
Vuoi vedere che alla fine li spenderanno per davvero i nostri soldi!!!!!

1.050.000,00 +              palestra
   844.000,00 =              sistemazione di quello che sta intorno alla palestra
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1.894.000,00   euro      (unmilioneottocentonovantaquattromilaeuro)

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