“S’i’ fosse fuoco, arderei ‘l mondo..” ovvero: il progetto "fora par fora!"

Trasparenza e partecipazione democratica
trasparenza per vedere – informazione per conoscere – democrazia per partecipare

La politica è al servizio dei cittadini. Sottrarremo il bilancio e gli investimenti all’assalto dei gruppi di potere, dei centri d’interesse. Garantiremo la concorrenza nel sistema pubblico-privato per l’erogazione dei servizi, reso accessibile a tutti i cittadini, mantenendo nelle mani del Comune “governance”, controllo di qualità e tariffe. Favoriremo l’istituzione del Difensore Civico. Riorganizzeremo il Comune tagliando sprechi ed inefficienze, valorizzando meriti e professionalità, garantiremo i processi di selezione e valutazione del personale. I documenti pubblici saranno accessibili in Internet, installeremo delle bacheche “virtuali” in ogni paese, introdurremo il “question time” rispondendo pubblicamente ai cittadini. Introdurremo la possibilità della ripresa online dei consigli comunali per favorire l’informazione e la partecipazione.

Territorio, pianificazione e vita
per non perdere e disperdere il patrimonio del nostro territorio per progettare il nostro futuro scegliendo per il nostro comune: “parco” o “periferia” per recuperare e migliorare la qualità della nostra vita

Ambiente e salute ispireranno tutte le nostre scelte. Applicheremo il principio che il risparmio di territorio è un investimento, spingendo il recupero, il risanamento e la valorizzazione dell’edificato esistente, ritrovando spazi dimenticati per destinarli alla comunità come luoghi di aggregazione e integrazione, scambio culturale e generazionale; in quest’ottica sarà ristrutturato e valorizzato (musei, e sala riunioni) l’intero comparto del Maglio di Francenigo. Realizzeremo un piano di mobilità comunale che preveda e risolva le criticità degli spostamenti nel territorio come nei centri, dando la priorità alla tutela degli utenti deboli (pedoni, ciclisti, fanciulli, anziani, disabili). Abbasseremo a 30 km/h il limite di velocità nei centri abitati e completeremo e razionalizzeremo il sistema di viabilità esterna ai centri, estendendo a tutte le strade comunali la possibilità di ospitare piste ciclabili sicure e protette.

Energia, risorse e futuro
scegliere senza dubbi l’energia inesauribile e pulita di sole, aria, acqua, capire la differenza e il rischio delle risorse limitate e inquinanti, piccoli impianti = piccoli impatti = responsabilità condivisa e partecipata impegnarsi e scommettere sul cambiamento del nostro presente per rendere possibile e vivibile il nostro futuro

Incentiveremo il risparmio e l’efficienza energetica, la produzione di energia da fonti rinnovabili, la piccola generazione distribuita, anche con nuovi strumenti urbanistici, a partire dagli edifici pubblici con l’obiettivo dell’autosufficienza energetica della macchina comunale in 5 anni. Realizzeremo uno sportello energia di informazione e indirizzo per i cittadini. Convertiremo impianti e automezzi comunali verso le energie alternative o meno inquinanti. Difenderemo e promuoveremo la tutela e la consapevolezza di un bene pubblico come l’acqua potabile. Spingeremo la riduzione dei rifiuti, ci faremo portavoce affinché la raccolta differenziata porta a porta diventi lo standard di raccolta dei rifiuti all’interno del Consorzio di Gestione dei rifiuti (CIT), insisteremo sul compostaggio dell’umido e sosterremo il recupero e riciclo dei materiali. Realizzeremo un sistema di controllo delle emissioni inquinanti in atmosfera, nel suolo e nell’acqua, coinvolgendo i cittadini.

Agricoltura, salute e alimentazione
scelta del biologico non come moda o tendenza ma come rispetto del territorio e delle sue risorse la consapevolezza che la nostra salute inizia nei nostri campi e nei nostri piatti il recupero dei prodotti locali e tradizionali come ricchezza della nostra storia

Nostro obiettivo primario verso l’agricoltura sarà la salvaguardia del suolo agrario e della sua fertilità, nel rispetto dell’ambiente e della storica vocazione agricola del nostro territorio. Incentiveremo la riconversione della produzione agricola verso prodotti di alta qualità, collaborando con le associazioni e produttori, per la promozione dei prodotti tipici. Favoriremo il recupero di biomassa agricola e biogas per la realizzazione di impianti termici. Proporremo il sostegno delle offerte mercatali in Gaiarine e nelle frazioni con la possibilità ai coltivatori locali di proporre direttamente i loro prodotti. Appoggeremo e diffonderemo la campagna popolare per una legge che riconosca l’agricoltura contadina e liberi il lavoro dei contadini dalla burocrazia. Sosterremo l’introduzione nelle mense comunali di prodotti provenienti dal territorio e da coltivazioni biologiche nell’ottica del “menù a km zero”, coinvolgendo anche le sagre paesane nella proposizione di menù sani, locali e tradizionali.

Attività produttive e commerciali

Il comune risente della situazione nazionale e mondiale, importanti realtà del distretto mobiliero stentano, lavoratori e giovani in cerca di occupazione sono penalizzati. È l’occasione per puntare alla sostenibililità dell’impatto ambientale da loro prodotti. Non vi è contrapposizione tra salute e lavoro. L’inquinamento produce disoccupati, lo sfruttamento di manodopera irregolare ed il mancato risanamento dei siti dismessi. Per contro la tutela dell’ambiente e l’innovazione generano occupazione, stimolano nuove tecnologie e processi produttivi, coinvolgendo scuola ed università e formando nuove professionalità. Predisporremo ed appoggeremo le iniziative paesane e culturali per favorire il lancio delle attività economiche del centro storico ed organizzeremo nuove proposte di itinerari paesaggistici, puntando sulle opportunità commerciali a misura d’uomo e contrastando le logiche dei megacentri e dei megaparcheggi.

Cultura, scuola e società
la conoscenza e il sapere ci permettono di scegliere e decidere il meglio e per il bene di tutti, al quale tutti contribuiscono con i propri mezzi e possibilità, nel rispetto dei diritti e dei doveri partecipati e condivisi, e dove ogni categoria e genere sociale aggiunge il proprio contributo ricevendo quello di tutti.. siamo tanti e diversi : saremo ricchi e forti e migliori!

Valorizzeremo la famiglia garantendo i servizi a sostegno della capacità genitoriale. Aiuteremo i nidi esistenti e ottimizzeremo le concessioni a strutture private riformulando le rette in relazione al reddito familiare. Coinvolgeremo gli anziani e la loro esperienza nella cultura, nello sport, nel volontariato, nel sociale, integrando il welfare pubblico ed abbattendo un costo collettivo. Sosterremo la famiglia nell’assistenza degli anziani, in rapporto al quoziente familiare, abbattendo con contributi ed agevolazioni le rette per case di riposo e protette. Assisteremo gli anziani soli ed indigenti. Proporremo alle imprese la realizzazione di percorsi formativi per giovani diplomati e laureati in cerca di lavoro. Lavoreremo per una società in cui le diverse componenti sociali e generazionali interagiscano, valorizzando le specifiche diversità. Favoriremo la nascita di una “consulta giovanile” formata da giovani che, a partire dalle realtà esistenti, sia capace di aggregare nuovi soggetti al fine di sviluppare anche in autonomia una serie di iniziative gestite direttamente dai giovani e per i giovani e che partecipi fattivamente, con progetti e proposte, alla gestione della cosa pubblica. Promuoveremo il Consiglio Comunale dei ragazzi come momento importante per avvicinare le giovani generazioni al mondo della politica e dell’amministrazione della cosa pubblica. Potenzieremo l’attività del tempo integrato presso le scuole Primarie, attivandolo in diverse modalità anche presso le Secondarie. Rilanceremo la biblioteca comunale come luogo di scambio e opportunità culturale affidata e gestita da personale preparato e competente, promuovendo la lettura con iniziative mirate, riproponendo orari di apertura serale. L’accoglienza degli immigrati sarà orientata all’integrazione sociale ed al rispetto delle regole, coinvolgendo cittadini, rappresentanze dei migranti, scuola, parti sociali ed economiche, associazionismo e volontariato. Favoriremo l’inserimento scolastico dei figli dei migranti e l’alfabetizzazione degli adulti, la riduzione degli ostacoli sociali ed economici, lo scambio interculturale, per il futuro di una pacifica, coesa e solidale comunità multietnica. Investiremo in integrazione per garantire la sicurezza. Sosterremo la composita realtà delle proloco, associazioni, circoli e club culturali, e la loro produzione di eventi teatrali, musicali, di danza, di letteratura, d’arte, di valorizzazione delle tradizioni locali.

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Comune di Gaiarine come parco sostenibile: uno scenario possibile.


Negli ultimi anni il concretizzarsi di tante singole azioni sul territorio del Comune di Gaiarine e dei comuni limitrofi, ha prodotto lo spazio contemporaneo nel quale viviamo e lavoriamo. Amministratori, singoli cittadini, imprenditori si sono fatti costruttori del paesaggio, aggiungendo, sostituendo, cancellando un frammento per volta con una operosità straordinaria. Tutto a norma di legge o quasi. Progetti e azioni piccoli come la costruzione di una recinzione, l’interramento di un fosso, la ristrutturazione di una casa colonica, l’ampliamento di un capannone, la estensione di una pista ciclabile, l’inserimento di una rotonda; altri medi come la realizzazione di una lottizzazione, l’inserimento dei dreni in un campo agricolo, la risezione di un canale di bonifica, la ristrutturazione di una scuola, la pavimentazione di una piazza; altri grandi come il tracciato di una circonvallazione o di una autostrada o l’inserimento della rete fognatura. La tendenza attuale è che progetti e azioni, espressione di mille irriducibili voci, non sono collocati all’interno di una visione condivisa, nonostante l’esistenza di un progetto urbanistico. Progetti e azioni si concretizzano in una pluralità di ordini spaziali che non si integrano in modo coerente all’interno degli ordinamenti spaziali della campagna e della città storica, rimangono frammenti che contribuiscono a costruire l’immagine di un paesaggio caotico e instabile, dove i problemi ambientali si intensificano a danno dell’ ecomomia e della società futuri.

L’immagine che sta emergendo è quella di una banale periferia, essa è l’esito delle modalità delle trasformazioni in corso dove la responsabilità è ripartita tra i cittadini e in modi assai più ampi le amministrazioni comunali. Un esempio forse renderà più esplicito questo passaggio. Il carattere della strada tra Gaiarine a Codognè è cambiato in modo definitivo nell’ultimo decennio. Tutti ricordano lo spazio rurale con folte siepi che si alternava alla sobria eleganza di case isolate, ville antiche, e i centri compatti. Nel corso del tempo una enorme quantità di nuovi oggetti di dimensioni diverse si sono depositati sul territorio appoggiandosi ad esili infrastrutture preesistenti delle strade e delle acque. Nuove abitazioni, nuove industrie, nuovi spazi di consumo e divertimento si sono aggiunti, e dilatati sin dentro gli spazi della campagna e dei centri prospicienti la strada, cancellando fossi, fasce di bosco, edifici antichi e viste piacevoli. Ultima pausa rimasta lungo questa disordinata sequenza era rappresentata dallo spazio tra i corsi d’acqua Resteggia e Cigana, un fine mosaico di acque e siepi inquadrato dal Monte Cavallo, un luogo di notevole valore ecologico e di qualità spaziale ma anche vulnerabile. Oggi, su quest’area, una enorme lottizzazione industriale grande quanto la somma dei centri di Gaiarine e Roverbasso è in corso di realizzazione.

Le trasformazioni sono l’esito di differenti azioni e progetti puntuali e circoscritti non solo nello spazio ma anche negli attori e nelle risorse che mobilitano ed nei tempi loro necessari sempre più compressi e frettolosi quanto più rapido è stato in questi anni il cambiamento dell’economia.
A livello comunale, le trasformazioni sono state spesso accompagnate dalla riscrittura continua delle regole del progetto urbanistico che indicavano dove, che cosa, quanto e come si può aggiungere, sostituire, cancellare per raccattare un po’ di oneri di urbanizzazione e incrementare l’ICI, costruendo nuovi beni posizionali a vantaggio di pochi.
La ricerca di visibilità, consenso, immediatezza e mancanza di trasparenza di chi governa, la retorica del mercato, hanno spesso ridotto l’area di una ricerca paziente dell’interesse collettivo e generale (Vallerani, Secchi).

L’area agricola, tra i corsi d’acqua Resteggia e Cigana, che la nuova lottizzazione industriale investirà, era stata acquistata da un imprenditore locale. Il carattere umido dell’area -dichiarato dai toponimi locali Rover-basso e via Moie- lo rende piu’ compatibile con un progetto di un bosco da caccia che di zona industriale, le esili infrastrutture esistenti di strade e acque sono sono più adatte ad un un gruppo podistico che ad un flusso di veicoli pesanti, le infrastrutture per l’acqua potabile e la fognatura sono assenti. L’amministrazione e l’imprenditore proseguirono. Una variante urbanistica cambiò le regole d’uso offrendo all’imprenditore la possibilità di espandere la sua azienda in quell’area e la riorganizzazione di alcuni piccoli spazi della produzione dispersi concentrandoli in quello spazio agricolo. A ridosso dei confini comunali a poche centinaia di metri dalla zona di Roverbasso sono migliaia i metri quadrati di superfici industriali inutilizzate all’interno di recenti zone industriali dove campeggiano cartelli con la scritta “affittasi / vendesi”. Il processo di trasformazione in corso lungo la strada tra Gaiarine e Codognè, è insensato e paradossale se osservato dal punto di vista dell’interesse collettivo e generale di tutela e cura dell’ambiente e delle diverse, più sostenibili, opportunità che il territorio offre; inoltre, forse, intensificherà i rischi ambientali i cui costi saranno ripartiti all’interno dell’intera società ben oltre i confini comunali.

Percorrere la strada tra Gaiarine e Codognè oggi è più disagevole con qualsiasi mezzo a causa del traffico vischioso. Con maggiore frequenza alcune parti del territorio vengono sommerse dall’acqua dopo un breve acquazzone. E’ aumentato anche l’inquinamento delle acque e dell’aria. La pista ciclabile sarà stretta e priva di alberi. Oggi la strada tra Gaiarine e Roverbasso restituisce uno spazio degradato, l’immagine dell’indesiderabile, di ciò che non vorremo per il futuro del Comune di Gaiarine. Sismografo del degrado estetico e ambientale di molti piccoli comuni del Veneto, non sono solo i dati che rivelano il peggioramento della qualità dell’aria, dell’acqua, del suolo ma anche quelli relativi alle malattie e la sicurezza stradale, le riflessioni critiche di ricercatori, le sempre più frequenti mobilitazioni di gruppi di cittadini, l’ intensificarsi dei contributi delle associazioni impegnate nella tutela del patrimonio ambientale, le recenti politiche regionali dove si scrive che le trasformazioni, come quella descritta, si accompagnano al rischio di “un abbassamento rilevante della qualità della vita” (Vallerani).

Se il modo di costruire lo spazio che abitiamo ha prodotto queste conseguenze, come mettere a punto una politica di ristrutturazione urbana che acquisti senso e coerenza e che non rappresenti i soli interessi degli attori che mobilitano risorse, azioni, progetti? Come uscire da un progetto urbanistico asservito ad un processo di mercificazione del territorio perpetrato da chi detiene il potere a vantaggio di pochi?

L’amministrazione di Gaiarine uscente, prima ancora che il nuovo strumento urbanistico sia adottato (PAT), nell’ombra di accordi di accordi presi con alcuni attori locali, ha già messo a punto una mappa dei prossimi interventi, ha già definito il ruolo di alcune azioni e progetti nella costruzione del paesaggio, essi investono parti importanti del territorio. Queste scelte, elaborate con immediatezza e mancanza di trasparenza, sono iscritte entro orizzonti limitati, escludendo un confronto serio con chi in modi approfonditi e civili si occupa di progetto della città e del territorio. Cosa succederebbe se venissero realizzati? Il rischio è che producano paesaggi banali, accellerando il processo in corso di costruzione dell’immagine di una caotica, rumorosa, inquinata periferia che sta emergendo anche nel territorio del Comune di Gaiarine.

In una precedente riflessione si è proposta l’immagine del parco sostenibile come visione per il Comune di Gaiarine, scenario possibile che potrebbe emergere nei prossimi anni come risposta alle domande emergenti di “genti nuove”.
Sullo sfondo di questa visione c’è il principio di responsabilità nei confronti dell’ambiente e di un diverso ruolo del progetto urbanistico . La responsabilità è ricerca delle condizioni che garantiscono la qualità delle acque, dell’aria, dei suoli, di un nuovo più compiuto paesaggio del quotidiano si tratti della strada dove abitiamo, della fabbrica dove lavoriamo, del campo agricolo che coltiviamo. Un progetto urbanistico innovativo è uno strumento valido per esplorare questo scenario.

La prima mossa è una lettura paziente attraverso la quale far emergere e nominare gli elementi costitutivi del paesaggio. La rete delle acque, le siepi e i boschi, le loro qualità ecologiche ed estetiche, non ancora cancellate; i centri antichi, le ville, la rete delle strade, le scuole, i campi sportivi e le altre attrezzature collettive, le piste ciclopedonali, ma anche gli edifici e spazi per produzione industriale e agricola e di pregio. Questa prima mossa si accompagna alla esplorazione dei i codici genetici di una serie di sistemazioni del suolo e dell’edificato, alla individuazione di possibili iniziative imprenditoriali, di potenziali protagonisti di un diverso modello di sviluppo (Lanzani).
Questi elementi sono un capitale sociale da gestire bene, non ne abbiamo un altro, essi costituiscono un bene pubblico di grande valore e potenzialità. La seconda mossa è la elaborazione di una mappa strategica che collochi differenti attori, azioni e progetti senza forzature entro una visione condivisa e di lungo periodo, rendendo evidente l’utilita’ sociale delle stesse azioni (Secchi).

L’idea di un territorio come parco sostenibile rimanda ad una visione aperta e flessibile, ma dotata di potere discriminante: non ogni azione o progetto è compatibile. Essa accoglie, modifica o rifiuta non su di una base giuridica, ma su di una base logica, di coerenza sostanziale e formale (Secchi).
In questo modo i progetti e le azioni che investiranno il territorio potranno essere come tessere che entrano nella costruzione del mosaico complessivo: il parco sostenibile a supporto dell’economia e della società. Investire sulla sostenibilità è, secondo l’ONU e molti esperti, la chiave per lo sviluppo economico futuro, e lo strumento per uscire dalla crisi. Far emergere concretamente l’immagine del parco sostenibile e’ una sfida per i prossimi anni, essa impegna i cittadini e in modi assai più vasti e civilmente responsabili l’amministrazione comunale.

bibliografia essenziale
Lanzani A., 2003, Paesaggi Italiani, Meltemi editore, Roma.
Secchi B., 2002 (?), Progetti, visions, scenari, in diario di un urbanista in www.planum.net
Vallerani F., 2005, La perdita della bellezza,Paesaggio veneto e i racconti dell’angoscia, in Il grigio oltre la siepe, Nuova Dimensione, Portogruaro

Giambattista Zaccariotto IUAV Venezia, TU Delft Olanda


Spazio in corso di cancellazione tra Resteggia e Cigana.

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appunti e spunti per socialit

  • Fare degli ex cinema di Gaiarine e Francenigo due auditorium presso i quali la popolazione possa riunirsi per eventi culturali come concerti, rappresentazioni teatrali, ma anche per dibattiti pubblici e consigli comunali itineranti. In particolare, l’ex cinema di Francenigo potrebbe essere utilizzato anche come Centro di aggregazione giovanile, dove realizzare anche una sala prove musicale.
  • Coinvolgere gli anziani in attività ricreative e socialmente utili, valorizzandone costantemente l’esperienza di vita in favore della collettività.
  • Contributo economico, inferiore alle rette degli istituti, a quelle famiglie che volontariamente preferiscano tenere in casa la persona bisognosa d’assistenza (in questo caso gli anziani); sostenere la permanenza degli anziani non-autosufficienti al proprio domicilio offrendo alle famiglie una rete di servizi complementari quali potenziamento servizio pasti a domicilio, ricovero temporaneo di “sollievo” alle famiglie.
  • Interventi di sostegno di carattere economico per le famiglie che assumano compiti di cura di disabili fisici, psichici e sensoriali.
  • Favorire l’integrazione e la partecipazione alla vita della comunità ai numerosi immigrati comunitari ed extracomunitari sul nostro territorio con progetti per la creazione di punti di incontro, corsi di apprendimento della lingua italiana per adulti, progetti di scambio culturale, opportunità per il tempo libero e per il culto spirituale, creazione di un apposito sportello e potenziamento dell’intervento dei mediatori culturali presso gli uffici pubblici.
  • Favorire la nascita di una “consulta giovanile” formata da giovani che, a partire dalle realtà esistenti, sia capace di aggregare nuovi soggetti al fine di sviluppare anche in autonomia una serie di iniziative gestite direttamente dai giovani e per i giovani e che partecipi fattivamente, con progetti e proposte, alla gestione della cosa pubblica.
  • Promuovere il Consiglio Comunale dei ragazzi, momento importante per avvicinare le giovani generazioni al mondo della politica e dell’amministrazione della cosa pubblica.
  • Potenziare l’attività del tempo integrato presso le scuole primarie, attivandolo secondo modalità diverse, anche presso le Secondarie, visto che la decurtazione oraria ha colpito entrambi gli ordini di scuola.
  • Mensa: sensibilizzazione e introduzione di prodotti provenienti dalle coltivazioni biologiche.
  • Contenimento delle tariffe per i servizi quali mensa e trasporto scolastico.
  • Contributo economico alle donne che non usufruiscono dei trattamenti di maternità
  • Attività di sostegno per i nuclei familiari in reale difficoltà ed incentivazione alla natalità con supporti alle famiglie.
  • Supporti alla formazione alla “vita quotidiana” della famiglia, attraverso corsi, sportelli e centri di sostegno alle responsabilità genitoriali.
  • Fare ritornare la biblioteca comunale, ormai surrogato di un spazio di aggregazione mancante, luogo di scambio culturale, continuando a promuovere la lettura attraverso operazioni mirate alle diverse fasce d’età, (nati per leggere, incontri con lo scrittore, letture d’autore, anche nelle varie piazze e parchi del comune) riproponendo orari d’apertura serali e affidandola a personale competente
  • Accesso a Internet a banda larga per tutti i cittadini!
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  • Fare degli ex cinema di Gaiarine e Francenigo due auditorium presso i quali la popolazione possa riunirsi per eventi culturali come concerti, rappresentazioni teatrali, ma anche per dibattiti pubblici e consigli comunali itineranti. In particolare, l’ex cinema di Francenigo potrebbe essere utilizzato anche come Centro di aggregazione giovanile, dove realizzare anche una sala prove musicale.
  • Coinvolgere gli anziani in attività ricreative e socialmente utili, valorizzandone costantemente l’esperienza di vita in favore della collettività.
  • Contributo economico, inferiore alle rette degli istituti, a quelle famiglie che volontariamente preferiscano tenere in casa la persona bisognosa d’assistenza (in questo caso gli anziani); sostenere la permanenza degli anziani non-autosufficienti al proprio domicilio offrendo alle famiglie una rete di servizi complementari quali potenziamento servizio pasti a domicilio, ricovero temporaneo di “sollievo” alle famiglie.
  • Interventi di sostegno di carattere economico per le famiglie che assumano compiti di cura di disabili fisici, psichici e sensoriali.
  • Favorire l’integrazione e la partecipazione alla vita della comunità ai numerosi immigrati comunitari ed extracomunitari sul nostro territorio con progetti per la creazione di punti di incontro, corsi di apprendimento della lingua italiana per adulti, progetti di scambio culturale, opportunità per il tempo libero e per il culto spirituale, creazione di un apposito sportello e potenziamento dell’intervento dei mediatori culturali presso gli uffici pubblici.
  • Favorire la nascita di una “consulta giovanile” formata da giovani che, a partire dalle realtà esistenti, sia capace di aggregare nuovi soggetti al fine di sviluppare anche in autonomia una serie di iniziative gestite direttamente dai giovani e per i giovani e che partecipi fattivamente, con progetti e proposte, alla gestione della cosa pubblica.
  • Promuovere il Consiglio Comunale dei ragazzi, momento importante per avvicinare le giovani generazioni al mondo della politica e dell’amministrazione della cosa pubblica.
  • Potenziare l’attività del tempo integrato presso le scuole primarie, attivandolo secondo modalità diverse, anche presso le Secondarie, visto che la decurtazione oraria ha colpito entrambi gli ordini di scuola.
  • Mensa: sensibilizzazione e introduzione di prodotti provenienti dalle coltivazioni biologiche.
  • Contenimento delle tariffe per i servizi quali mensa e trasporto scolastico.
  • Contributo economico alle donne che non usufruiscono dei trattamenti di maternità
  • Attività di sostegno per i nuclei familiari in reale difficoltà ed incentivazione alla natalità con supporti alle famiglie.
  • Supporti alla formazione alla “vita quotidiana” della famiglia, attraverso corsi, sportelli e centri di sostegno alle responsabilità genitoriali.
  • Fare ritornare la biblioteca comunale, ormai surrogato di un spazio di aggregazione mancante, luogo di scambio culturale, continuando a promuovere la lettura attraverso operazioni mirate alle diverse fasce d’età, (nati per leggere, incontri con lo scrittore, letture d’autore, anche nelle varie piazze e parchi del comune) riproponendo orari d’apertura serali e affidandola a personale competente
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Abitare un grande parco o una banale periferia?

Propongo di seguito una breve riflessione ed una proposta per un progetto differente di territorio. Il Comune di Gaiarine si trova in un momento cruciale, sul punto di svolta di scenari differenti. Nei prossimi anni abiteremo un territorio come grande parco o come banale periferia ?

E’ solo aprendosi alle sfide della contemporaneità e assumendo strumenti nuovi nel processo di riflessione e costruzione del progetto di ristrutturazione della forma del territorio che un comune come quello di Gaiarine potrà nel prossimo decennio confrontarsi con la qualità di altri spazi europei e diventare supporto a nuove domande emergenti da coloro che in esso vivono e lavorano e che pongono al centro la questione della qualità della vita.
Il Comune di Gaiarine si situa in una delle aree più dinamiche d’Europa, all’interno di uno spazio geografico e regionale che si estende dalle montagne dolomitiche ai litorali sabbiosi dell’Altoadriatico in meno di 150 km: un “ piccolo compendio dell’intero universo”. Negli ultimi decenni il territorio comunale, come molti altri, e’ stato investito da trasformazioni dello spazio fisico la cui intensità e accelerazione non hanno precedenti.
Il territorio che abitiamo, lo spazio nel quale ci muoviamo a piedi, in bicicletta, in auto, in autobus, in treno e’ cambiato sotto la spinta di nuove forze economiche, sociali, politiche.
Ad una visione aerea, la giustapposizione, all’interno dello spazio agricolo ancora dominante, di antichi insediamenti, fiumi e canali, ville, nuove lottizzazioni industriali, lottizzazioni residenziali, scuole, allevamenti, cantine non e’ priva di fascino. Esso restituisce l’immagine di un territorio-parco dove sono riconoscibili strutture di lunga durata. Percorso dall’interno, tuttavia, lo stesso spazio, restituisce sequenze sceniche spesso imbarazzanti.

Tutti i tipi di spazio sono stati investiti da una trasformazione dei caratteri specifici. Schemi formali rimasti dai secoli passati sono mutati. L’identità dei luoghi e’ andata in larga misura perduta.

Spazi urbani interni ai piccoli centri antichi come piazze e strade hanno subito demolizioni, ricostruzioni, sostituzioni di edifici. Le maglie fini costituite da corpi d’acqua, siepi, prati, piccoli boschi che formavano lo spazio agricolo si sono allargate; capezzagne, siepi, fossi sono state cancellate. Oggi lo spazio dell’agricoltura si articola in piatte, estese ed omogenee sequenze coltivate simili a piste d’atterraggio.
Le case coloniche sono ancora in larga misura abbandonate, recenti placche industriali o residenziali, nuove strade di dimensioni crescenti sono state inserite all’interno di questo tipo di spazio stabilendo rapporti di brutale giustapposizione rispetto alle trame agricole.
Le strade bianche bordate d’acqua e folte siepi sono mutate in spoglie strisce di asfalto. Le lunghe strade alberate di attraversamento, veri boulevard territoriali di collegamento tra i principali centri della regione sono diventati strade commerciali spoglie d’alberi e dense di capannoni. Auto e mezzi pesanti permeano l’intera rete stradale penetrando sin dentro i piccoli centri.

Lo spazio del quotidiano e’ diventato più difficile da percorrere ma anche da descrivere.

Il territorio che abitiamo registra, con maggiore frequenza che in passato, problemi dell’ acqua, dell’aria, del suolo, del traffico, a tutte le scale di osservazione, dal livello della casa quello del Comune e della Regione.

Lo spazio del quotidiano e’ sempre meno spazio del comfort e sempre di più spazio del rischio.

Le conseguenze non previste dalle trasformazioni degli ultimi decenni hanno aperto una condizione di crisi tra la società e il territorio a supporto di essa, ma anche all’interno della società. Sono incrementati negli ultimi anni i conflitti tra i principali attori delle trasformazioni e gruppi di cittadini.

Più di recente, alcuni importanti cambiamenti che stanno investendo lo stile di vita di una parte della società, le tecniche di gestione più sostenibili delle aziende agricole e industriali, insieme alle qualità ancora presenti nel sistema delle acque, nei piccoli centri, negli spazi dell’agricoltura, rappresentano opportunità per ripensare la costruzione del futuro secondo regole differenti.

Alcuni principi di sostenibilità sono stati integrati all’interno di nuove politiche di governo del territorio ma siamo ancora lontani da forme progettuali coerenti capaci di spingere le sfide emergenti verso forme di territorio innovative.

Nei prossimi anni il processo di trasformazione continuerà ed investirà il territorio del Comune di Gaiarine e quello di prossimità, di altri oggetti di enorme dimensione: ancora edifici della produzione, circonvallazioni e raccordi autostradali. Altri si depositeranno all’interno dei centri. Le relazioni che stabiliranno con il contesto nel quale si insedieranno saranno, in larga parte, di giustapposizione e indifferenza ai caratteri specifici del paesaggio esistente, una minaccia concreta alla qualità ecologica e spaziale ancora presente nel territorio.

Recenti pubblicazioni scientifiche internazionali descrivono come alcuni piccoli comuni italiani ed europei abbiano soddisfatto le nuove domande emergenti dalla società attraverso un progetto di territorio coerente che prende le mosse da una attenta lettura dei caratteri specifici e delle loro potenzialità.

Il Comune di Gaiarine si trova in un momento cruciale, sul punto di svolta di scenari differenti. Vivere e lavorare in un territorio come grande parco o in un territorio come banale vasta periferia ?

Un progetto che traduca in forma concreta e sostenibile i bisogni di comfort, di sicurezza, di leggibilità, in una parola di qualità dello spazio abitato e’ possibile a condizione che cambino le forme di costruzione del processo progettuale. Un approccio sperimentale e’ necessario perché la razionalità delle trasformazioni passate non offre risposte pertinenti, anzi, rischia di accentuare i problemi.

L’idea di parco e’ un modo per riflettere sui caratteri possibili dello spazio contemporaneo del Comune, per riconcettualizzare il paesaggio complessivo e le pratiche sociali che lo investono. Nell’idea di parco come forma di citta’ possono ricomporsi i frammenti di campagna, di naturalita’ e di urbanizzazione dispersa.

Mettere in relazione gruppi di interesse economici, amministratori, e università e’ la mossa più razionale per una “immaginazione concreta” di un futuro possibile.
Le sfide che investono il Comune di Gaiarine necessitano di un nuovo approccio nel modo di costruire il progetto. Si dovranno mettere al centro della riflessione il rapporto tra qualità dello spazio e qualità della vita, l’esplorazione delle condizioni ecologiche di lungo termine all’interno delle quali sia possibile immaginare la ristrutturazione degli spazi dell’abitare, del tempo libero, della produzione.

Un programma di governo per la prossima amministrazione potrebbe essere messo a punto a partire dall’idea che il Comune diventi un laboratorio progettuale dove problemi e opportunità emergenti diventino i temi sui quali i più brillanti studenti d’Europa e non solo, amministratori, esperti di varie discipline e cittadini si confrontano sulla forma del territorio.

Giambattista Zaccariotto IUAV Venezia, TU Delft Olanda

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Idee in Comune

Ecco le nostre proposte che guardano al futuro!
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1. trasparenza e partecipazione democratica

  • trasparenza per vedere
  • informazione per conoscere
  • democrazia per partecipare


2. territorio, pianificazione e vita

  • per non perdere e disperdere il patrimonio del nostro territorio
  • per progettare il nostro futuro scegliendo per il nostro comune: “parco” o “periferia”
  • per recuperare e migliorare la qualità della nostra vita


3. energia, risorse e futuro

  • scegliere senza dubbi l’energia inesauribile e pulita di sole, aria, acqua,
  • capire la differenza e il rischio delle risorse limitate e inquinanti,
  • piccoli impianti = piccoli impatti = responsabilità condivisa e partecipata
  • impegnarsi e scommettere sul cambiamento del nostro presente per rendere possibile e vivibile il nostro futuro


4. agricoltura, salute e alimentazione

  • scelta del biologico non come moda o tendenza ma come rispetto del territorio e delle sue risorse
  • la consapevolezza che la nostra salute inizia nei nostri campi e nei nostri piatti
  • il recupero dei prodotti locali e tradizionali come ricchezza della nostra storia


5. cultura, scuola e società

  • Conoscere per poter scegliere le migliori opportunità presenti e future, nostre e altrui, affinché il bene comune sia costruito secondo il contributo di ognuno, nel rispetto di somiglianze e diversità, dove diritti e doveri condivisi ci portino a crescere come individui e comunità


Partecipare per sentirsi liberi e sentirsi liberi di partecipare
Perché domani ai nostri figli non dovremo dire: “sapevamo ma non abbiamo fatto nulla per cambiare!”.
Tutto questo ma tanto altro ancora da dire, senza mezze misure, fora par fora perché noi ad Albina, Campomolino, Francenigo e Gaiarineci stiamo pensando!!

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