Consiglio Comunale del 30 Ottobre 2015: Cronaca – la premessa

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In attesa di stenddemocrazia2ere la cronaca del consiglio di ieri sera, cronaca che richiede, per essere precisa e puntuale, tempo e naturalmente fatica, vi potete leggere la premessa che comunque vi aiuterà ad immergervi in questa commedia all’italiana dove l’ilarità sarebbe di casa se non fosse in gioco, ma per davvero, la democrazia.

Premessa

Nuova rappresentazione di un teatrino ormai già visto e ormai sempre più uguale a se stesso.
La continuità proclamata nell’ormai lontana campagna elettorale con il megalosindaco che consegna il comune al sindacotto è sempre più evidente nei fatti dell’amministrare, ma con il progressivo manifestarsi di modi irriguardosi, insofferenti, derisori, ed improvvisi accessi d’ira e provocazione, che ricordano i beceri atteggiamenti del piccolo megalomane che fu.

Questo dimostra che la collaborazione e l’atteggiamento costruttivo con le minoranze auspicati al momento dell’insediamento siano in realtà parole false e infondate, dette perché fa bello dirle e dimostrandosi così disponibili e accomodanti, e ci verrebbe da dire, “democratici”.
Non esiste coinvolgimento, non esiste confronto, non esiste argomento che sia ritenuto meritevole di analisi e risposta. Illuminante l’affermazione del sindacotto quando rifiuta confronti o coinvolgimenti con le minoranze perchè (testuale) « sennò non si farebbe mai niente», dove l’importante diventa il “fare” non importa come o cosa o perchè (facciamo una terza palestra? ma sì, facciamola), non importa se si rispetta la legge, se si fanno trattative con privati svendendo i beni della collettività.
Rispetto al passato ora parla (vedete qui), sempre sporadicamente, anche qualche consigliere/assessore ma riproponendo analogo stolido atteggiamento, pervicacemente insensibile e addirittura a volte candidamente sorpreso dalle critiche delle minoranze, spesso puntuali e circostanziate.

Parallelamente a tutto ciò figurano i richiami, pressanti, continui, insistiti, dalle minoranze alla verbalizzazione corretta della discussione e degli interventi da parte del verbalizzante, ovvero il segretario comunale.
Che dire ancora di questo personaggio, ex deputato leghista?
Si potrebbe dire “ma c’è o ci fa?”
Potremmo di conseguenza chiederci: è incapace o è in malafede?

  • nel primo caso va sostituito immediatamente
  • nel secondo caso va perseguito immediatamente

Invece lo vediamo imperturbabile, impermeabile ad ogni critica, lautamente retribuito per una prestazione dal punto di vista documentale palesemente scorretta, addirittura illegittimamente rimborsato (lo dice la ragioneria dello stato, lo dice la corte dei conti dell’emilia romagna) per le spese di trasferta.

Vediamo due ipotesi:

  • gli amministratori di Gaiarine sono prodighi e generosi (però ‘na volta bon xe bon, do volte bon xe santo, tre volte bon xe mona!) anche se questo cozza con la ripetuta affermazione «’no ghe xe pì schèi»: evidentemente non conta tanto se ci siano ma dove si utilizzano.
  • gli amministratori di Gaiarine hanno bisogno proprio di LUI come segretario comunale, per plausibili immaginabili motivi di continuità e perciò depositario di conoscenze, procedure, opportunità e decisioni, iniziate col megalosindaco e che devono continuare col sindacotto.

Infine, con questa amministrazione si confronta e collega l’attività del cosiddetto ufficio tecnico ( urbanistica e lavori pubblici) che di tecnico ormai da anni non ha più nulla.
La sua responsabile continua ad apporre il suo parere “favorevole di regolarità tecnica” su qualsiasi atto gli venga proposto dall’amministrazione, anche se palesemente illegittimo. Qui ci si potrebbe chiedere se è semplicemente succube oppure per mantenere l’indennità di responsabile (bei soldini) ….

Ma nell’ ufficio tecnico spicca anche l’attività di galoppino di un personaggio galoppinoche impunemente (ma evidentemente tollerato dalla presente e passata amministrazione, per l’appunto in continuità) esegue il lavoro “sporco”, spacciando per efficienza un interventismo populista, improvvisato, ottuso, sregolato. Pittura cimiteri, abbatte siepi, taglia alberi e fa e disfa perizie, salvo poi essere smentito proprio dal sindacotto che in consiglio ha dichiarato che la perizia fatta da costui relativa all’alienazione del fabbricato in via S.Pio X era sbagliata.
E tocca tenerselo pure lui……..

o  forse è necessario fare un bel po’ pulizia?

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Convocazione consiglio comunale Venerdì 30 Ottobre 2015

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Consiglio Comunale è convocato per il giorno di Venerdì 30 Ottobre  2015 alle ore 19.00 nella sala della sede municipale con il seguente ordine del giorno:

1. Approvazione verbali seduta 23 Luglio2015 (dal N. 13 al N. 21);

2. Nomina commissione per l’aggiornamento degli elenchi comunali dei giudici popolari;

3. Gestione Maglio Tonet. Approvazione regolamento;

4. Acquisto di particella per l’allargamento e messa in sicurezza della rotatoria tra la strada provinciale SP 44 di via Calderano e la strada comunale di via Gerardo da Camino;

5. Presa d’atto della dichiarazione dei tecnici redattori del piano di lottizzazione “Le Siepi” relativamente al limite di inviluppo;

6. Piano di recupero di iniziativa privata denominato “Ex Polveriera”. Approvazione schema convenzione per costituzione servitù;

7. Approvazione reegolamento parco boscato “Bonaventura Maschio”;

8. Esame osservazioni, controdeduzioni ed approvazione della I° variante al piano degli interventi (P.I.);

9. Alienazione del fabbricato di Francenigo in via S. Pio X;

10. Ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi 2015;

11. Concessione esterna servizio di pubbliche affissioni, di accertamento e riscossione dell’imposta comunale sulla pubblicità, del diritto sulle pubbliche affissioni nonchè la riscossione coattiva delle entrate comunali.

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La solita piazza e non solo

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ESSERCI-simbolo

 

Pubblichiamo quanto ricevuto ieri da una cittadina.

 

Questa mattina sono iniziati nuovi lavori di “rattoppo” in tre zone della piazza-parcheggio di Francenigo, che ancora avevano ceduto nelle scorse settimane per il passaggio delle macchine.
E’ l’ ennesimo intervento, di cui sarebbe interessante sapere il numero (terzo? quarto?) e i costi, e chi sta intervenendo (il Comune o la ditta che l’ha realizzata visto che sembrerebbe un’opera ancora in “garanzia” e mal realizzata).
Ma c’è un altro aspetto: mentre si ripara la piazza, e non solo in queste occasioni perchè l’abitudine è generalizzata, le auto vengono parcheggiate in una zona che non è di parcheggio, ma di passeggio, e cioè vicino al monumento dei caduti.Non si potrebbe mettere un divieto di parcheggio (per il dovuto decoro) nell’area del momumento dei caduti e un divieto di accedere con le macchine dall’invito delle strisce pedonali?

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La sovversione necessaria

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phpzLJANp2010La sovversione necessaria
Battaglie civili e impegno politico in Luigi Veronelli

Citazione dal libro: “Anarchia per me è la libertà dell’altro”
“Pensateci ragazzi. L’abbandono delle città, degli stabilimenti e il ritorno alla terra e al suo lavoro in condizioni ambientali, a volte difficili, a volte paradisiache, sempre di fronte al mare, alla campagna, ai boschi, ai monti.
Con una remunerazione individuale assai alta, data l’eccellenza dei prodotti terragni, ottenuti con mezzi artigianali, se non addirittura manuali. (…) Nei fatti, ogni uomo, in ogni parte del mondo, con leggi giuste, potrebbe vivere con il lavoro della propria terra.
Nella nostra patria – la patria è ciò che si conosce e si capisce – i contadini, sia piccoli proprietari, sia braccianti, potrebbero essere, per il favore del terreno e del clima, addirittura dei privilegiati”.

di Luigi Veronelli proponiamo di seguito uno straordinario articolo rivolto ai giovani ancora 17 anni addietro

“Che cosa può darvi un uomo della mia età se non i dati dell’esperienza? Solo oggi, più che settantenne, vedo con chiarezza: il potere ha utilizzato – con un vero e proprio capovolgimento dei propositi – ciò che era nei nostri sogni.

Anziché far l’uomo più libero con il progresso, la scienza, la macchina, la cultura ecc., renderne più rapido e sicuro l’asservimento. Ogni scoperta e ogni invenzione – nate tutte (oso credere) dal proposito di essere vantaggiose all’uomo – sono state deviate ed utilizzate, contro l’uomo.

schiavi del denaroBasta guardarsi attorno, con un minimo di senso critico e morale e ci si accorge che tutto, ma proprio tutto, viene attuato per renderci servi.

Un tentativo che – pur essendo tutt’altro che escluse le violenze e le atrocità dei vari fondamentalismi (sono tante le maschere, religione ed etnia in primis) – aggredisce l’uomo, con i mezzi suadenti delle comunicazioni di massa.

Chiaro ed orrifico il fine: non più individui, non più cittadini, non più un popolo, ma milioni di uomini e donne, senza volto né storia, servi.

Ripeto: la macchina del potere ha posto al proprio servizio gli uomini di lettere, di cultura e di scienza, i giovani “più in vista” e i politici.

Uomini di lettere, di cultura e di scienza. Comprati.

I giovani più in vista. Utilizzati come paladini dell’industria e del capitale, i migliori nello sport, nello spettacolo, nel trattenimento e nelle arti. Giovani che, per denaro esaltano – forse inconsapevoli – una programmazione omertosa.

I politici nazionali e no… La comunità europea – in cui avevamo pur posto speranze – ha emanato norme subdole e fintamente igieniche per metter fuori gioco, a favore di industria, conserve, salse, formaggi e salumi prodotti in modo artigianale, senza rischio reale alcuno da millenni.

1C8In modo più spettacolare e continuo, i mass-media, le pubbliche relazioni, le promozioni e la pubblicità. ad ogni ora del giorno, persuasori tutt’altro che occulti, esaltano ciò che dovrebbe civilmente essere condannato. Fanno consumare le stesse cose in ogni anglo del mondo, costringono a consumi non necessari anche i più poveri, impongono alimenti geneticamente manipolati di cui si ignorano gli effetti a tempo lungo sull’organismo umano – i cosiddetti alimenti transgenici, che propongono l’uniformità dei gusti – ed annullano il mutare delle stagioni.

Mi limito ai due prodotti-simbolo: la cocacola e l’hamburger (se diss inscì?), uguali – pensa te – in ogni luogo del mondo. Se vi sono una bevanda ed un cibo vecchi – che sentono e sanno di vecchio – questi sono proprio la coca cola e l’hamburger. L’uno e l’altra monotoni e statici. L’uno e l’altra tuttavia esaltati come fossero prediletti dai giovani, nel futuro dei giovani. Perché lo bevano e lo mangino – i giovani dico – gli debbono costruire attorno un “castello” (un castello? un finimondo) di pubblicità e promozioni plurimiliardarie…

I giovani prediligono – ed io vorrei esigessero – il nuovo e il diverso. Tutto nuovo e tutto diverso – spazio alla creatività – certo, ci viene da infinite evoluzioni, dalle millenarie lotte e sofferenze di uomini perseguiti, nuovo e diverso. I giovani si sono resi conto che la tradizione e la cultura sono non un piedistallo, bensì un trampolino di lancio. nuovo e diverso presentati con una serie di interventi critici, di note culturali e di provocazioni, così da esaltare proprio nel nostro sangue e nelle nostre idee, luci e coraggio.

Ho parlato di tradizione e di cultura. Un distinguo. Necessario.

Ciò che ci concedono e ci presentano i detentori del potere, con le immense possibilità di corruzione del denaro, anche quando ci viene presentato come cultura o peggio (peggio da che vi è il tentativo di maligna subornazione), come contro-cultura è, nei fatti, sottocultura. Noi siamo – e qui lo dico da anarchico – la cultura, per definizione sempre impegnata e nel domani.

Ineffabili e cinici mascherano il tutto con campagne puritane: opererebbero per la purezza e la salvezza del genere umano.

043751ad17a562cc2141f0ed50983169Nei fatti si rischia che la terra non basti agli uomini, perché l’industria e l’agricoltura industrializzata stanno desertificando e avvelenando i terreni con la ricerca, senza limiti, del profitto.

La tragedia del genere umano sta per giungere al suo compimento, proprio con la desertificazione, il degrado, la reale morte della terra. E’ terra la madre di ciascuno di noi, la terra singola, la terra da cui siamo nati, la terra che camminiamo, la terra su cui ci adagiamo, la terra di cui cogliamo i fiori spontanei ed i frutti, la terra degli olivi e delle vigne, la terra che coltiviamo di fiori, di frutta e di ortaggi, la terra che ci dà le raccolte, la terra su cui facciamo l’amore.

Sono stati così “capaci” e potenti da portarci al contrario di tutto. Il progresso anziché all’uomo dovrebbe servire al potere.

Proprio il progresso che ha l’imperativo categorico di distruggerlo, il potere.

disegno_ragazziSu quali giovani contare? Sui giovani coraggiosi, propositivi, dialettici, attenti ed esigenti.

Giovani che sappiano opporsi al capovolgimento dei fatti. Se i fatti denunciati sono veri – e non vedo alcuno che possa smentirmi – è necessaria e urgente – nessuna possibilità di rinvio – l’eversione e la sovversione. Cercano d’imporci – la suadenza, la musica, i comici, il cinema, quant’altro – le scelte quantitative. Tu, giovane, fai opera di eversione e di sovversione, esigendo per te e per i tuoi compagni, la qualità. Ho avuto modo, per la loro civile frequentazione, di conoscere meglio, tra i giovani, alcuni impegnati nei Centri Sociali e nei Circoli Anarchici. Li ho trovati coraggiosi, propositivi, dialettici, attenti ed esigenti.

Penso che siano i soli a poter svelare e rendere evidente agli altri giovani, il tentativo in atto contro di loro, in quanto contro la libertà della terra…

Il nostro avvenire, e quello dei nostri figli è in gioco, proprio – e in maniera più diretta di quanto si creda – sulle necessità prime del mangiare e del bere.

Non è affatto un caso che coltura e cultura abbiano identica etimologia. Coltura significa coltivazione del terreno. cambi la o in u, cultura, ed hai il complesso delle conoscenze intellettuali. “Il terreno arato non si distingueva da quello non ancora messo a coltura” leggi in Carlo Cassola. “Colui che ha cultura non è davvero tale se non è dominata, trasformata e assimilata dall’ingegno”, afferma Benedetto Croce.

Il progresso – lo vediamo in ogni fatto di cui ci occupiamo in modo sereno – è proprio coltura e cultura…

Voi potete essere i catalizzatori della riscossa, sia che vogliate assumere responsabilità nel nuovo sistema, sia no.

Giovani, ponetevi in modo critico di fronte al progetto di globalizzazione. Progetto che, nei fatti, è già in corso. Progetto che implica il ritorno di ciascuno che non abbia capitale alla schiavitù”.

(Ex Vinis, n. 43, ottobre/novembre 1998)

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