Convocazione consiglio comunale Venerdì 13 Giugno 2014

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Il Consiglio Comunale è convocato per il giorno di Venerdì 13 Giugno 2014 alle ore 19.00 nella sala della sede municipale con il seguente ordine del giorno:

1. Convalida degli eletti alla carica di sindaco e consigliere comunale;

2. Giuramento del sindaco;

3. Nomina della commissione elettorale comunale;

4. Esame ed approvazione verbali seduta precedente;

5. Comunicazione da parte del sindaco della composizione della giunta comunale e dell’assessore incaricato a svolgere le funzioni di vicesindaco.

 

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Nella Contea di Gaiaringhàm

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Senza-titolo-1

Urca urca tirulero                       Urca urca tirulero
oggi splende il sol.                      oggi splende il sol.

Questa è la storia di una contea, di cattivi, di perseguitati e di eroi e io, Robiyn Adèil, detto Cantagallo da Uòldisni, ve la narrerò.

Nel villaggio di Fransenightàun, una volta terra felice e laboriosa, mancava da molti anni ormai il suo condottiero Ildebràn Cuor di Livenza, partito per terre lontane in missione assieme al fidato e valoroso arciere Robinùd.

Senza-titolo-2Della sua assenza s’approfittò un ambizioso notabile, Lòrel Soneghàm che con subdole promesse di benessere e denari si fece eleggere Sceriffo e instaurò un governo monocratico dilapidando tributi in opere faraoniche, dividendo i paesi della Contea che subivano dubbiosi e rassegnati vedendolo sempre più florido in potere e presenza.

Alcuni impavidi tentarono una resistenza dalla foresta virtuale di Forforvùd ma erano visti con sufficienza e sospetto, denigrati dagli accoliti di Lord Soneghàm, masnada di bassa lega.

Infatti, come tanti tiranni usano fare, lo sceriffo non si sporcava direttamente le mani lasciando intimidazioni e nefandezze al galoppino Rolàn Fontèn e allo sgherro Horassius Larg, che infierivano con proterva insistenza su villici e paesani.

Senza-titolo-3Per dieci anni andò avanti tutto questo e la Contea si preparava alle nuove elezioni nelle quali lo sceriffo puntando ad altri scranni, avrebbe presentato il proprio delfino, un mastro artigiano della Contea di Gaiaringhàm, di lignaggio incerto e poche parole, il prìncip Chapelleight Senzaparola, già membro muto di consigli conteali e patriarcali.

Ma Lord Soneghàm volle azzerare i possibili avversari e stupire la popolazione, realizzando nei tempi Senza-titolo-4brevissimi di campagna elettorale l’ennesima opera, una cerchia stradale nel mezzo del paese di Fransenightàun, per far scorrere rapidamente e senza affanni carrozze, carri, cocchi, birocci, calessi e tutto quanto su ruote potesse transitare per quel paese, nell’avida speranza di trasformare in lucrosi pedaggi tutto quel movimento.

Per far questo però doveva radere al suolo misere case e vecchie baracche di povera gente, residui di tempi più sereni  e ormai andati del paese.

Non badò a spese lo sceriffo, ligio al motto denaro crea denaro, espropriò e acquistò con ogni mezzo di persuasione, e picconi e badili cominciarono a lavorar e demolire, mentre gli abitanti di Fransenightàun pensavano che si perdeva qualcosa ma forse si guadagnava qualcos’altro, non sapendo null’altro pensare.

E quando non si sa si fatica a giudicare.

La bènd di Forforvùd cercò di risvegliare le coscienze, portando critiche e alternative ma con fatica, tanto impari erano forze e risorse..

Però non si potevano abbattere le case se qualcuno ancora ci abitava e nemmeno il perfido sceriffo osava arrivare a tanto.

In una di queste case abitava Littelold Bepp, vecchietto mite e riservato, nemmeno proprietario di quella casa ormai comprata dalle botteghe dello sceriffo, ma affittuario ancora per un anno con regolarissima scrittura.

Il tempo però stringeva, le elezioni si avvicinavano e lo sceriffo sguinzagliò i propri sgherri, lasciando libertà d’azione e intimidazione al galoppino

Rolàn Fontèn e allo sghSenza-titolo-8erro Horassius Larg, che attuando visite ossessive e fastidiose, e continui trilli e chiamate di pappagofono, resero davvero difficile la vita fino a quel momento tranquilla del buon Littelold Bepp, arrivando pare a minacciarlo della cessazione di servizi e necessità primarie.

Continua…. 

Urca urca tirulero                       Urca urca tiruleroSenza-titolo-1
oggi splende il sol.                      oggi splende il sol.

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Bernardetta, Marco, Paola

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Il gruppo ESSERCI centra il proprio programma sulla partecipazione e sulla condivisione:
recuperando questi semplici principi si può arrivare ad una vera cittadinanza attiva.
Qualche anno fa, la precedente amministrazione, aveva promosso la nascita nel Comune di un Gruppo Giovani: a questo gruppo fu assegnato un luogo di ritrovo (l’edificio della ex-biblioteca di Calderano) e fu data la possibilità di organizzare una serie di eventi.
Uno dei valori aggiunti di questa iniziativa, per i giovani che ne facevano parte (tra i quali anche i sottoscritti), era proprio quello di ricevere da parte dell’Amministrazione una sorta di responsabilità e, proprio per questo, una dimostrazione di fiducia ed un incoraggiamento: non si trattava di una serie di attività che l’amministrazione organizzava per i giovani “calandole dall’alto”, bensì di un vero e proprio incarico a farsi promotori di attività condivise, programmate, calendarizzate, da far approvare da parte del Comune per poi essere realizzate con l’aiuto dell’Amministrazione, dopo averle pubblicizzate.
Dagli incontri periodici del gruppo nacque un nome condiviso “I Blu Fastidio” e furono realizzati eventi quali cineforum, corsi di fotografia, concerti rock con gruppi locali,…
La modalità partecipativa e condivisa ci piacque molto e, soprattutto, l’idea che anche noi potessimo avere il nostro spazio e cercare di realizzare le cose che più ci piacevano, rispettando modalità, regole e budgets stabiliti dal Comune.
Per questo ci piacerebbe coinvolgere i giovani in questo tipo di approccio, perché, nel nostro paese esistono molte risorse che vanno a cercare altrove l’opportunità di potersi esprimere e di creare iniziative, soprattutto in ambito musicale. L’amministrazione deve farsi promotore di eventi culturali di varia natura “a misura di giovani” (pensiamo alla fascia d’età 18-25 anni), proposti da loro, mettendosi in rete per organizzarli e pianificarli.
Un primo passo può essere è la sistemazione di una o più sale insonorizzate che possano essere adibite a sala prove. Con quali fondi?
A titolo d’esempio, ricordiamo che a maggio dell’anno scorso la Giunta Regionale del Veneto aveva approvato il terzo Programma per lo sviluppo delle attività musicali giovanili, nonché dei servizi e delle strutture ad esse collegate, attuato tramite un bando di concorso che scadeva il 01.07.2013.
Le linee di intervento sulle quali la Regione intendeva focalizzare le azioni 2013 a sostegno della musica giovanile si articolavano in due ambiti, uno riferito alle spese di investimento ed uno alle spese correnti. In particolare, nelle spese di investimento rientrano quegli “interventi volti a sostenere azioni per la qualificazione di strutture destinate a iniziative di ricerca, di produzione e di fruizione musicale, con priorità verso quelle rivolte ai giovani e riferite ad interventi per l’allestimento di sale opportunamente attrezzate e insonorizzate, nelle quali i gruppi giovanili possano effettuare le prove, le registrazioni e le ricerche”. Le spese correnti si rivolgono invece al “sostegno di iniziative dirette alla diffusione e promozione della musica giovanile”.
Per quanto concerne il primo ambito di spesa sono stati stanziati 150.000 Euro, assegnati con deliberazione del 7 gennaio 2014.
Collegandosi al link http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/Pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=264762
si può reperire l’elenco degli assegnatari dei contributi. Ecco alcuni esempi dei contributi più elevati destinati ad Amministrazioni comunali per l’acquisto di strumentazioni e/o allestimento sala prove: Comune di Motta di Livenza (Euro 22.824), Comune di Pramaggiore (Euro 18.653), Comune di Colognola ai Colli (Euro 21.880), Comune di Lusiana (Euro 19.062).

Bernardetta, Marco, Paola

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Giuseppe, Renzo, Rita

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Dove sta la visione strategica della amministrazione uscente, che ha governato per 10 anni il nostro comune e che  vorrebbe “continuare” a  governare anche per i prossimi cinque anni.
Quale nuova idea, quale nuovo servizio, quale miglioramento ha portato in questi 10 anni  nella vita reale, quella di tutti i giorni dei cittadini del comune di Gaiarine?

Nessuna. Tante opere pubbliche, tanti soldi spesi e buttati.

Solo opere pubbliche, solo cemento e mattone, solo piazze e rotonde, solo asfalto e demolizioni.
Nulla per le persone, per le famiglie, per le imprese, per la cultura, per l’ambiente.
Nulla che abbia determinato un sostanziale miglioramento della qualità della vita.

Si è assistito in questi anni non all’ampliamento ma alla riduzione di servizi come la chiusura dell’asilo nido di Albina, che ha messo in difficoltà le giovani coppie  del nostro comune, che, pur con tutte le difficoltà esistenti, hanno avuto il coraggio di “fare” figli, o come il deserto culturale  generato dalla attuale non gestione della biblioteca.

Molti dei servizi che il nostro comune oggi offre, se nel frattempo, come abbiamo visto,  non siano stati ridotti, provengono da lontano, provengono, questi si, da una visione innovativa  del futuro, vengono dagli anni 1995/2004 dalle due  amministrazioni Toso.

Allora la consapevolezza che nuovi bisogni  e nuove sensibilità stavano emergendo  anche nella nostra comunità  ha generato la realizzazione di  risposte concrete come:

– il centro infanzia di Albina per rispondere alle necessità delle giovani copie;
– il Centro diurno per gli anziani di Francenigo, per dare un aiuto alle famiglie con anziani  autosufficienti, ma bisognosi di assistenza e compagnia;
– i miglioramenti e messa in sicurezza dei plessi scolastici  per dare aule adeguate e sicure  ai nostri ragazzi;
– lo spostamento della biblioteca comunale da Calderano a Villa Altan a Campomolino;
– l’avviamento della piazzola ecologica, una delle prime della provincia di Treviso, per evitare  l’abbandono indiscriminato dei rifiuti nel territorio;
– il miglioramento della raccolta differenziata carta/plastica/vetro  e l’avvio di quella  secco/umido per mettere il nostro comune al  passo degli altri e tra i più “ricicloni” della provincia di Treviso;
– l’avvio ed il successivo sostegno alla manifestazione Gaiarine in Festa, per rivitalizzare il centro e dare una prospettiva ai commercianti di Gaiarine;
– la sistemazione di percorsi campestri ciclo/pedonali e dell’Ansa Restera Zandegiacomi  per avere attrattive per un turismo ecosostenibile.

Questi sono solo alcuni esempi dell’innovazione introdotta   nel nostro comune da quegli amministratori lungimiranti, che avevano  effettivamente colto le necessità anche prossime venture del nostro comune.

Alcuni di questi sono nel nostro gruppo, come Giuseppe Panontin e Renzo Rizzon, insieme a Rita Giust che, allora,  da dipendente del comune con la sua competenza,  ha permesso di superare molti ostacoli anche di tipo burocratico.

Essi hanno ancora il motore dell’innovazione accesso come lo hanno acceso gli altri componenti del nostro gruppo, perché tutti noi abbiamo un’immagine del futuro del comune che si sposa con le esigenze vere delle persone, con la necessità di metterle  in relazione  con le associazioni, con gli altri cittadini e con l’amministrazione per superare il momento difficile  e per disegnare, come è stato fatto nel periodo 1995-2004,  un comune per tutti e il comune del domani

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Consiglio Comunale del 16 maggio 2014: la Cronaca

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Cala il sipario sull’ultimo consiglio comunale del megaloregno di sonego.

ed è un sipario finale degno delle precedenti repliche di un copione scritto e riscritto per i 5 anni dei quali abbiamo commentato le vicende, riportandone le cronache.

per l’ennesima volta la minoranza contesta la verbalizzazione operata dal segretario 32% che sebbene si mostri costantemente con la penna in mano intento a scrivere, annotare e redigere, non riesce mai a riportare in modo fedele (se non integrale) proprio gli interventi verbali della minoranza, stravolgendone significati, confondendone le intenzioni.

contestazione ignorata come sempre dalla maggioranza, intenta a crogiolarsi, sorridersi, compiacersi, bearsi, pendendo trasognata dalle labbra del suo lìderminimo.

Ma alla contestazione risponde un sempre più florido megalosindaco in brodo di giuggiole, che può ribattere alle puntualizzazioni del consigliere marcopoles (che l’altro poles, alvaro, chi mai l’ha sentito?) con una cattiveria, con una malizia, con una perfidia, con un godimento sorprendente.

Si parla di bilancio e alla lettura trionfale e celebrativa del megalosindaco che snocciola cifre, elenca somme, vanta guadagni e attivi di cassa, segue un resoconto pressochè dovuto del revisore dei conti che in modo misurato e compassato timbra il cartellino, certifica i conti e approva il bilancio, salvo aggiungere alcune veementi considerazioni (perdirindina! dovremo approvare i bilanci preventivi dopo i consuntivi se continua questa incertezza legislativa in continua evoluzione!).

si apre quindi il dibattito e prende la parola la consigliera rosada.(puoi vedere qui Chi parla ai Consigli comunali)

Il suo è un intervento (Dichiarazione di Voto al Conto Consuntivo 2013)  che riassume gli ultimi cinque (ovvero 10) anni di amministrazione ed è un intervento lucido, appassionato, condivisibile.

Ricorda e sottolinea tre episodi che rappresentano il modo di governare del megalo sindaco uscente.

1. la convocazione dei consigli comunali in orari volutamente non consoni
2. non avere mai trasmesso al destinatario un Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica che, come tutti sanno, è l’alternativa giurisdizionale del ricorso al TAR, depositato in Comune da 4 cittadini per essere trasmesso a Roma.
3. Il regolamento per la casa delle Associazioni che esclude chi osa contestare l’operato del lìderminimo.

Ovviamente il megalosindaco non si lascia sfuggire l’occasione e anche alla consigliera (che ha nel frattempo abbandonato l’aula) risponde con un veleno rivelatore, forse memore dell’illusione coltivata quando all’insediamento del secondo mandato, auspicava un’opposizione “costruttiva” pregustando magari un consociativismo edilizio?

Addirittura nella sua sprezzante invettiva accusa la minoranza di essersi presentata inizialmente unita ma subito disgregandosi in correnti e gruppi rappresentanti se stessi.

Senza rendersi conto che uno di questi è la bandierina ondivaga del dòtor la cui faccia di bronzo ascolta impassibile gli altrui interventi prima della sua personalissima apoteosi, quando il megalo, ringraziando la propria maggioranza viene acclamato dagli applausi partiti proprio dal giano anfibolico, del tutto ignaro, porello, del significato di parole come coerenza e lealtà, fedele evidentemente solo alla propria ambizione (ricordate un paio di mesi fa? sarò il primo sindaco straniero di gaiarine!) e alla poltrona sulla quale poggiare il fondoschiena.

Davvero ‘sto dotòr rappresenta un raro ma riuscito esempio di integrazione; peccato che il modello sia quello della peggior italia dei voltagabbana e degli opportunisti.

Uff..

non ragioniam più di costui, ma guardiamo e passiamo.

E io, che riguardai, vidi una ’ndegna
che girando correva tanto ratta,
che d’ogne bassezza ognor s’ingegna;

era la maggioranza uscente di lunga tratta
di anni, ch’i’ non averei creduto
che tracotanza tanta n’avesse disfatta.

Poscia ch’io v’ebbi sol un riconosciuto,
vidi e conobbi un turacciol, ossia colui
che fece del comune gran rifiuto.

Incontanente intesi e certo fui
che questa era la setta d’i cattivi,
a Dio spiacenti e a’ nemici sui.

ma lasciamo al sommo gli alambicchi suoi,
che in quel di gaiarine ce li grattiamo noi…

siamo all’epilogo, l’ultimo punto scivola via quasi inosservato con il consigliere golfista che bofonchia sospirando di un suo mancato contributo e augura buona fortuna ai futuri amministratori.

è la fine.

e speriamo lo sia davvero, termine definitivo del peggio per questo comune e si possa finalmente riùscir a rivedere le stelle.

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Si è solo demolito

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Demolizione-Macelleria_1.jpg

Ho letto su FB (Insieme per il bene comune)  il vostro commento (del candidato sindaco Stefano Andreetta?) relativo all’articolo apparso sulla Tribuna di Treviso dell’8 c.m..

Sono rimasto allibito dalla frase” L’idea di sistemare i due incroci non è comunque sbagliata di per se (non c’è ancora il progetto, si è solo demolito)”

Con quell’inciso “si è solo demolito” voi avvallate l’operato dell’amministrazione in carica, cioè la demolizione di due fabbricati, che se pur disabitati da anni,  erano  identificativi di quel  poco di centro storico che ancora rimane a  Francenigo.

La logica, da voi accettata, che sta alla base di  queste due demolizioni magari mascherate  dalla scusa di  realizzare  un marciapiede o una piazzetta, è quella di “far posto” al traffico veicolare.

Noi abbiamo un’altra visione dei centri storici. Per noi debbono conservare la loro identità e le loro peculiarità urbanistiche, debbono diventare dei luoghi vivibili, possibilmente con poco traffico costretto, magari,  a diminuire la velocità (basterebbe girare l’Europa per capirne qualcosa di più).

Noi siamo per la difesa ad oltranza dei più deboli, anziani e bambini, che debbono diventare pedoni rassicurati, e se  saremo noi a governare questo comune, non avremo sicuramente bisogno, per difendere la loro incolumità, di demolire degli edifici e metterci   al posto di uno una rotonda  e al posto dell’altro il vuoto.

Mi chiedo se il non prendere posizione netta e contraria a queste  due demolizioni  non sia esattamente uguale all’obbiettivo  evidente che l’amministrazione uscente  voleva perseguire demolendo gli edifici  venti giorni prima delle elezioni: inseguire il consenso a tutti i costi anche distruggendo un paese.

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Convocazione consiglio comunale Venerdì 16 Maggio 2014

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Il Consiglio Comunale è convocato per il giorno di Venerdì 16 Maggio 2014 alle ore 18.30 nella sala della sede municipale con il seguente ordine del giorno:

1. Approvazione verbali seduta del 4 aprile 2014 (dal n. 1 al n. 8);

2. Esame ed approvazione conto del bilancio dell’esercizio 2013;

3. Assenso all’uscita da piave servizi s.c.r.l. dei n.11 comuni soci appartenenti alla zona territoriale di operatività della società a.s.i. Spa mediante recesso consensuale dalla
compagine sociale e dai relativi atti regolanti il rapporto di direzione e coordinamento dell’omonimo gruppo contrattuale affidatario del servizio idrico Integrato
– deliberazioni inerenti e conseguenti.
Modifiche al patto parasociale tra i comuni soci di piave servizi s.c.r.l. e al contratto
di direzione e coordinamento – deliberazioni inerenti e conseguenti. Modifiche allo
statuto di piave servizi s.c.r.l. – Deliberazioni inerenti e conseguenti.

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