La mamma degli imbecilli è sempre incinta (e radioattiva!)

NUCLEARE: URSO, DDL SCAJOLA AIUTERÀ A RIDURRE COSTI ENERGIA
“Oggi è un giorno storico, il Senato sta approvando il ddl sullo Sviluppo, del ministro Scajola, che prevede, tra l’altro, lo sviluppo del nucleare civile”. Lo ha detto il viceministro allo Sviluppo economico, Adolfo Urso, parlando a margine della tavola rotonda “L’energia di domani: opportunità e sfide per il futuro”, in programma a Marcianise, in provincia di Caserta. “Finalmente – ha proseguito – abbiamo una agenda chiara, all’avanguardia. Era necessario semplificare le procedure, renderle chiare. Solo così si rende più competitivo il sistema Paese”. Parlando ancora dell’approvazione del ddl, Urso ha sottolineato che “ci consentirà di ridurre i costi dell’energia e abbassare le emissioni di anidride carbonica”. (AGI)

—————————–

Mentre tutti i Paesi industrializzati vanno verso l’innovazione e le fonti rinnovabili, per Berlusconi e Scajola i problemi energetici dell’Italia si risolvono ricominciando a produrre energia nucleare tra 20 anni. Pura propaganda, aggravata dal fatto che i siti nucleari verranno scelti liberamente dalle imprese che li realizzeranno, alla faccia del federalismo (Lega dove sei?) potranno essere localizzati anche contro la volontà delle Regioni, e saranno di fatto militarizzati. Il costo della realizzazione di 4 centrali da 6400 megawatt sarà di 20/25 miliardi, mentre il contributo di questi impianti ai consumi di energia del paese sarà inferiore al 5%.
articolo qui

Samso è l’isola a emissioni zero
Gli abitanti usano turbine, pannelli solari e combustibili naturali
KOLBY KAS (DANIMARCA) – Le dieci turbine a vento, piloni d’acciaio conficcati nel Mare del Nord ed emergenti per 77 metri, hanno cambiato il destino di un’isola. … Quelle 10 turbine “off shore”, moderna diga al carburante fossile, hanno fatto sì che l’isola di Samso sia diventata il primo e per ora unico insediamento umano ad aver abbattuto totalmente le emissioni di anidride carbonica. … I “samsingers”, si chiamano così gli abitanti, coloro che cantano Samso, spiegano come le turbine siano state piantate anche in terraferma. Sono 11 e sono proprietà di residenti che ne possiedono le chiavi. … Ventun turbine, 570 mila euro l’una il costo di quelle a terra, 2,2 milioni le “off shore”. Un investimento da 28 milioni di euro che è stato aiutato dal governo danese con abbattimenti fiscali e affrontato dal Comune e dai samsingers. Chi non aveva il capitale, in media 15 mila euro, o non credeva nel progetto, 1 su 4, oggi continua ad alimentare casa con la nafta. E nessuno lo discrimina. Gli altri proteggono le loro turbine e riprogettano le abitazioni. Hanno addobbato i tetti con il muschio per mantenere il calore, ci hanno inserito pannelli solari grandi come lucernai per l’acqua del boiler. A Samso, dove il sole si vede da maggio a fine agosto, per riscaldarsi usano paglia e trucioli di legno, le biomasse. … Alla fine dei ’90 qui importavano energia prodotta con il carbone. Nel 2001 avevano dimezzato le emissioni inquinanti, nel 2003 raggiunto l’autosufficienza energetica (pulita) e dal 2005 Samso restituisce alla Danimarca elettricità prodotta dal vento e dal sole. Quindi, i samsingers fanno profitti. … “Nel 1997 abbiamo vinto una gara e il governo ci ha chiesto di diventare un laboratorio di sostenibilità. Abbiamo dimostrato che in 10 anni si possono cambiare abitudini energetiche e stile di vita”. …
video qui
articolo qui
.

www.pdf24.org    Invia l'articolo in formato PDF   

Consiglio Comunale del 23 giugno 2009 : l’insediamento!

L’apertura del consiglio comunale ha visto la contestazione degli eletti per motivi di di incompatibilità e/o ineleggibilità alla quale il segretario comunale ha risposto equiparando il consiglio comunale ad una cerimonia sponsale e i partecipanti a celebranti del matrimonio, nell’esercizio di pubbliche funzioni davanti ad un pubblico, che in buona fede pensa che tutti siano nel posto giusto al momento giusto, legittimando così l’atto pubblico come perfettamente valido, relegando a livello individuale le eventuali responsabilità personali di chi conoscendo le scorrettezze le nasconde ma salvando come legittimo l’atto pubblico proprio perché prevale il concetto di funzionario di fatto nell’esercizio delle pubbliche funzioni… insomma, va ben così!

Poi dopo il rituale giuramento del sindaco Sonego, lui stesso ha illustrato le linee e le azioni e i progetti da realizzare nel corso del mandato, ricordando come siano stati ampiamente descritti nel programma elettorale presentato a tutti i cittadini durante le assemblee pubbliche e da loro votato approvandolo così nella sua totalità.. ha inoltre sottolineato decisamente come non siano possibili mediazioni con il programma della lista sconfitta, ricordando il principio alla base della riforma degli enti locali secondo il quale chi vince governa e attua il programma premiato dai cittadini; aggiungendo come sia superflua e ridotta a puro stile ogni discussione in merito in quanto uno e uno solo è il programma approvato dai cittadini e tale sarà realizzato senza interferenza alcuna se non l’opposizione costruttiva e non sterile e vuota persa in denunce di gran conoscenza accademica ma poco concrete mentre i cittadini hanno bisogno di fatti e hanno premiato chi ha operato sui fatti e portato risultati..

La replica di Antoniolli ha fatto notare sommessamente che per quanto sconfitto il 41% dei cittadini ha votato un altro programma..


Nella controreplica il Sindaco Sonego ha confermato la bontà e la legittimità popolare del programma proposto dalla lista Continua il Rinnovamento per Gaiarine aggiungendo come nel momento in cui dall’opposizione verranno proposte costruttive ci sarà la possibilità di mediare e modificare un programma elettorale a medio/lungo termine sui 5 anni di governo..

Infine l’intervento della Rosada ha ripercorso con amarezza i 5 anni della precedente amministrazione ricordando puntigliosamente le numerose occasioni di scontro e contestazione, anticipando con preoccupata rassegnazione una sorta di resa politica.


Intanto, ad esempio, a Ponte di Piave
http://www.pontedipiave.com/index.php?area=4&menu=98&page=439&lingua=4&idnotizia=380

o a Pordenone
http://www.pnbox.tv/
sezione istituzioni e sottosezione consigli comunali
.

www.pdf24.org    Invia l'articolo in formato PDF   

Stampa, salute, affari… L’influenza suina aumenta il PIL???

Aviaria - E’ stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature uno studio che dimostra la pratica impossibilita’ di una pandemia da aviaria. Il virus si annida nelle parti profonde dei polmoni il che rende estremamente improbabile una contaminazione aerea da persona a persona. Per mesi ci e’ stato raccontato esattamente il contrario. Ci e’ stato detto che era solo una questione di tempo e che bisognava prepararsi al peggio. Grandi accordi, quindi, con le case farmaceutiche per la predisposizione di vaccini, acquisti di farmaci antivirali, premurosi consigli per vaccinarsi contro l’influenza tradizionale che, cosi’ si diceva, avrebbe dato una parziale copertura anche per l’aviaria.

Antrace - Nel 2001 le spore del carbonchio sono state fatte uscire direttamente dal laboratorio militare di Fort Detrick nel Maryland e inviate mediante posta ai rappresentati democratici.

SARS - L’hanno chiamata “Killer” anche se il tasso di mortalità, l’8,5 %, è relativamente basso rispetto ad altre forme più gravi di polmonite. L’ hanno definita “L’AIDS del nuovo secolo” anche se all’inizio hanno taciuto persino sulla sua esistenza. Poi hanno messo in quarantena centinaia di possibili e probabili contagiati negli ospedali di Hong Kong, Singapore, Indonesia, Filippine, Canada e Thailandia. Tutti improvvisamente a rischio: “La SARS non perdona” ci hanno ripetuto.

Dopo l’aviaria, l’antrace e la S.A.R.S., era solo questione di tempo.

Durante la visita ufficiale del 9 marzo scorso di Sarkozy in Messico, la multinazionale francese Sanofi-Aventis, annunciò di aver raggiunto un accordo con le autorità messicane, per un investimento di 100 milioni di euro per la costruzione di un impianto destinato alla produzione di vaccini antinfluenzali in modo da preparare il paese ad affrontare eventuali pandemie.
Anche le altre case farmaceutiche si erano date da fare, BioCryst Pharmaceutical e Novavax già avevano in produzione l’antivirale consigliato dalle autorità sanitarie, la Roche produceva il Tamiflu che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità è efficace contro la nuova influenza. Non c’è bisogno di ricordare che le suddette case farmaceutiche già fecero un sacco di affari con l’altra bufala, quella dell’aviaria, difatti milioni di dosi furono ordinate dalla sola Italia.
“Il Ministero della salute italiano rassicura tutti: l’Italia è in regola con i piani dell’U.E. e nei suoi magazzini sono attualmente stoccati 40 milioni di dosi di antivirali utili ad affrontare una eventuale pandemia di H1N1”. Per essere più precisi, nei nostri magazzini sono disponibili 10 milioni di dosi di Zanamivir (Relenza della britannica GlaxoSmithKline), 60 mila dosi di Oseltamivir (Tamiflu della svizzera Roche), e altre 30 milioni di dosi sempre di Tamiflu.

La situazione oggi sembra abbastanza normalizzata con l’OMS che giornalmente si contraddice aggiornando le sue cifre tenendo il grado di allerta a livello cinque su un massimo di sei con “solo” quattromila casi di contagio in tutto il mondo.
Festeggiano i dirigenti e gli azionisti delle due multinazionali farmaceutiche, la svizzera Roche e la britannica GlaxoSmithKline, produttrici dei farmaci antinfluenzali di cui tutti i governi del pianeta stanno facendo incetta in questi ultimi giorni: il Tamiflu (Roche) e il Relenza (Glaxo). Mentre tutti i titoli di borsa sono in calo, le quotazioni della Roche e della Glaxo stanno guadagnando su tutte le piazze mondiali. Per non parlare delle due aziende che detengono i brevetti dei due farmaci, la californiana Gilead (Tamiflu) – che ha tra i suoi principali azionisti l’ex capo del Pentagono, Donald Rumsfeld – l’australiana Biota (Relenza), i cui indici azionari sono schizzati alle stelle negli ultimi giorni.
Festeggiano anche le multinazionali farmaceutiche che hanno già preso accordi con l’Organizzazione mondiale per la sanità (Oms) per lo studio e la produzione di vaccini contro l’influenza suina: la francese Sanofi Aventis e la statunitense Baxter e la svizzera Novartis.

.

www.pdf24.org    Invia l'articolo in formato PDF   

Piove, governo ladro?Non solo.. L’ estate senza anticiclone: triplicate le piogge torrenziali

Un latitante e un invasore: ecco in breve la spiegazione dei disastri meteorologici di queste ore. Il latitante è il famoso anticiclone delle Azzorre, che non ci fa più da scudo contro le violente perturbazioni occidentali. Il vero e proprio invasore di campo è l’ anticiclone libico, che risale spesso fino alle nostre latitudini per soffocarci col suo abbraccio infuocato. E l’ estate si profila tutta sotto il segno di queste anomalie, che promettono un alternarsi di ondate di calore e di rovesci improvvisi. «Si tratta di una vera rivoluzione del quadro climatico del Mediterraneo, di cui la nostra Penisola fa sempre più spesso le spese – dice il professor Giampiero Maracchi, climatologo dell’ università di Firenze e direttore dell’ Istituto di biometeorologia del Cnr – Con un crescendo che si manifesta ormai da una decina di anni, assistiamo alla ripetuta sostituzione del famoso anticiclone Atlantico con quello della Libia». Prima, spiega l’ esperto, la tarda primavera e l’ estate mediterranea erano caratterizzate, in prevalenza, da bel tempo stabile, garantito dal vasto anticiclone Atlantico che piazzava il suo campo di alte pressioni sopra le Isole Azzorre fino al Mediterraneo, facendo deviare dalle nostre regioni le incursioni del maltempo. «Ora, per motivi legati allo sconvolgimento nella distribuzione delle aree di alte pressioni, l’ anticiclone atlantico si indebolisce, oppure si sposta molto più a settentrione, lasciandoci esposti alle perturbazioni provenienti da Ovest, cariche di umidità e di pioggia». Quando non arrivano le raffiche di pioggia e del maltempo, è un altro anticiclone ad approfittarne: «Quello libico, che solitamente staziona sul Nord Africa a circa 30 gradi di latitudine, arriva sempre più spesso fino a 45 gradi, cioè circa alla latitudine di Milano e di Venezia, pompando nel Mediterraneo aria caldissima», precisa Maracchi. Proprio l’ alternanza fra queste due anomalie crea le premesse per lo scatenarsi dei disastri meteorologici così frequenti nelle ultime estati. Lo scirocco con l’ anticiclone libico che la fa da padrone, carica l’ aria sopra le nostre regioni di un’ insolita energia. Quando poi è arriva la perturbazione occidentale, lo scontro fra aria calda e aria più fredda crea le condizioni per il manifestarsi delle piogge alluvionali che colpiscono a macchia di leopardo il nostro territorio. «Così potrebbero essere le prossime estati – avverte Maracchi -, con ondate di calore violente, non dissimili da quelle che si registrarono nel 2003, alternate da periodi di instabilità o da precipitazioni intense». Questo tipo di anomalie, precisa l’ esperto, ci sono state anche in passato, ma le statistiche indicano che ora sono triplicate di numero: il cambiamento è inequivocabile. Anche il regime delle piogge sta cambiando. In questo caso l’ anomalia sta non tanto nelle variare delle precipitazioni totali, ma nella quantità di pioggia che cade in un singolo rovescio. «Assistiamo, in diverse località, a precipitazioni che concentrano, in un singolo evento, da 50 a 100 millimetri di pioggia, cioè tanta quanta ne può cadere in un intero mese». Precipitazioni che l’ esperto non esita a definire ormai simili a quelle che caratterizzano il monsone indiano o quello africano. Alluvioni, esondazioni e frane diventano fenomeni altamente probabili. Sulle cause più profonde di questi fenomeni Maracchi non ha dubbi: «Sono la conseguenza del riscaldamento globale».
.

www.pdf24.org    Invia l'articolo in formato PDF   

E’ arrivato il gelato ogm?

Una novità è in arrivo per la prossima estate: il gelato che non si scioglie grazie alla presenza di una proteina sintetica (ogm) conosciuta come “ proteina Isp” che ha avuto il via libera dalla commissione Europea. Il rischio di acquistare un gelato Ogm che non si scioglie grazie all’aggiunta di una proteina sintetica fa paura a quasi 3 italiani su quattro 72 per cento), che ritengono i cibi con organismi geneticamente modificati meno salutari di quelli tradizionali. E’ quanto emerge d una indagine Swg, in riferimento alla notizia che con la prossima estate si potrebbe correre il rischio per la prima volta di rinfrescarsi con sorbetti transgenici che non si sciolgono grazie all’aggiunta di una proteina sintetica che ha recentemente avuto il via libera dalla Commissione Europea alla vigilia delle vacanze su richiesta della multinazionale Unilever. La contaminazione da Ogm del prodotto alimentare piu’ amato dai grandi e dai bambini avviene con una proteina sintetica isolata originariamente da un pesce artico e riprodotta in laboratorio attraverso la fermentazione di un lievito geneticamente modificato che potrebbe essere semplicemente etichettata come “proteina Isp”. Un vero “attentato” che mette a rischio la credibilità e l’immagine generale del Made in Italy nel mondo. Il consumo di gelato annuale è stimato in Italia in oltre 15 chili a persona. La ricerca di genuinità nel consumo di gelato è dimostrata dal fatto che tra le tendenze della nuova stagione si è assistito al tramonto dei gusti “artificiali”, come ad esempio il puffo, ad una riscoperta dei gusti di stagione e locali ottenuti da prodotti caratteristici del territorio come la frutta. In particolare si è verificata una moltiplicazione delle iniziative volte a garantire la genuinità del prodotto a partire dall’impiego di latte fresco di produzione locale al posto dei surrogati a basso costo. Cresce la preparazione casalinga di gelati che consentono una accurata selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta, ma sul mercato non mancano però le novità come la produzione di gelati a base di latte d’asina particolarmente apprezzato per le sue proprietà, le agrigelaterie che offrono gelati ottenuti da latte appena munto in stalla o gusti a “chilometri zero” perché ottenuti da prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia ed inquinano l’ambiente: dall’amarone in Veneto al pistacchio di Bronte in Sicilia, dal bergamotto in Calabria ai frutti di bosco di Cuneo. Esempi di creatività che hanno ulteriormente aumentato il numero di gusti disponibili che hanno oramai superato i 600.
.

www.pdf24.org    Invia l'articolo in formato PDF   

Il CENSIS e i giovani

Una delle notizie che da stamattina rimbalza nei notiziari e nei quotidiani riguarda la presentazione dell’indagine del CENSIS sui giovani (15-30 anni), realizzata per conto dell’Osservatorio Europeo sui Giovani e presentata oggi. Ovviamente notizia “orientata” e che ne evidenzia alcuni risultati rispetto ad altri a seconda della visione della testata che la propone..
Per me vale sempre la formula per la quale di una notizia bisogna sempre leggerne e sentirne tutte le versioni (don Milani.. chi era costui?)..
oppure leggerne la fonte direttame
nte che trovate qui

” I Giornali! … I giornali inventano la metà di quello che scrivono! Se poi aggiungi che non scrivono la metà di quello che succede, ne consegue che i giornali non esistono! “

dall’indagine CENSIS:
Oggi, le generazioni degli adulti non si interrogano più sul “se” e sul “come” potrebbe essere disegnato il futuro: questo fa mancare ai giovani gli stimoli e le provocazioni necessari per elaborare un proprio progetto di vita. Né essi riescono più a cogliere e a sfruttare il potenziale di rivoluzione permanente che la loro età potrebbe indurre e che – soltanto uno o due decenni fa – costituiva per molti ragazzi, un imperativo diffuso.
.

www.pdf24.org    Invia l'articolo in formato PDF   

Referendum 21 e 22 giugno 2009

Premessa: Il referendum indica lo strumento attraverso cui il corpo elettorale viene consultato direttamente su temi specifici; esso è uno strumento di democrazia diretta, consente cioè agli elettori di fornire – senza intermediari – il proprio parere su un tema oggetto di discussione.
Il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare, sancita all’art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana. L’esito referendario, espressione di questa sovranità, è una fonte del diritto primaria che vincola i legislatori al rispetto della volontà del popolo.

QUESITI 1 E 2 (CAMERA & SENATO)
Se vincono i Sì, scompariranno le coalizioni di partiti e si eviterà che questi si uniscano il giorno delle elezioni e si dividano subito dopo imponendo veti, mediazioni e verifiche continue a maggioranza e governo. Si realizzerà anche in Italia il bipartitismo, così come negli Usa, in Inghilterra, in Francia e in Spagna. Senza coalizioni, la soglia di accesso a Camera (4%) e Senato (8%) diventerà uguale per tutti e il premio di maggioranza non potrà più andare alla coalizione ma solo alla lista che avrà ottenuto più voti.

QUESITO 3 (CANDIDATURE MULTIPLE)
Se vincono i Sì, sarà vietato candidarsi in più di un collegio e scomparirà la pratica abusata di presentare ovunque candidati “acchiappa-voti” (normalmente i leader di partito). In questo modo sarà colpita la nomina dei parlamentari da parte delle segreterie di partito, che decidono chi deve andare al Parlamento sia prima delle elzioni, sia (mediante questa pratica abusata) all’indomani del voto.

due obiezioni e due risposte
- Il referendum è inutile perché non cancella le liste bloccate.
E’ vero che non cancella questo sconcio. Purtroppo non è possibile farlo con un referendum. Ma questo è il referendum contro la “legge-porcata” di Calderoli (costui ora è Ministro per la Semplificazione normativa!!!!), e se passerà il suo significato politico sarà questo: il Parlamento sarà costretto a fare le riforme che oggi non vuole fare. Sarà una scossa che rimetterà in moto le cose. A suo tempo neanche l’elezione diretta del sindaco era tra i quesiti (anche quella non poteva esserci), ma la vittoria del sì nel ’92 obbligò il Parlamento a vararla. Della “porcata” il referendum cancella invece un’altra vergogna, la possibilità di candidature multiple.

- Il referendum fa spendere soldi.
La democrazia ha i suoi costi. Vogliamo rinunciare alla democrazia per risparmiare qualcosa? Mussolini diceva che le elezioni costano caro, e infatti per vent’anni non le ha più fatte. Ma attenzione, se si fosse accolta la richiesta di votare nello stesso giorno, il 6 e il 7 giugno, europee, amministrative e referendum, si sarebbero risparmiati ben 400 milioni di euro. E’ stata la Lega a impedire questo e ad addossare alla collettività un costo enorme.
.

www.pdf24.org    Invia l'articolo in formato PDF