Archivio mensile:febbraio 2013
Convocazione Consiglio Comunale Venerdì 01/03/2013
Il Consiglio Comunale è convocato per il giorno di Venerdì 1/03/2013 alle ore 18.30 nella sala della sede municipale con il seguente ordine del giorno:
1) APPROVAZIONE VERBALI SEDUTA DEL 21 DICEMBRE 2012 (dal n. 23 al n. 30);
2) PIANO DI RECUPERO PER LA RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA ED IL CAMBIO DI
DESTINAZIONE D’USO DI DUE MAGAZZINI – DITTA PESSOTTO NILDO E SONEGO
RITA: APPROVAZIONE;
3) PIANO URBANISTICO ATTUATIVO DI INIZIATIVA PRIVATA Z.T.O. B39 – EX
CONSORZIO AGRARIO: APPROVAZIONE;
4) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI. APPROVAZIONE.
Ancora alle 18.30, questo lo fa proprio apposta.
Non sono servite le rimostranze fatte in Consiglio, le lettere inviate al sindaco e al prefetto, le assenze di protesta fatte dai consiglieri di minoranza, le interrogazioni, la convocazione è sempre alle 18.30.
Lo fa per dispetto, per dimostrare che lui può.
Leggetevi in ordine l’ultima interrogazione sull’argomento fatta dalla Consigliera Rosada, la risposta scritta del sindaco e la contro risposta della Consigliera Rosada e poi giudicate Voi.
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Oggetto: INTERROGAZIONE URGENTE letta in C.C. 21.12.2012
La sottoscritta dott. Milena Rosada, Consigliere Comunale,
preso atto che da settembre 2011 il Sindaco sta convocando il Consiglio Comunale
sistematicamente alle 18.30,
considerato che altrettanto puntualmente per iscritto e a voce alcuni Consiglieri Comunali hanno
contestato questa nuova abitudine che non è giustificata da motivi eccezionali o d’urgenza mentre rende difficile se non impossibile la loro stessa presenza in quanto la seduta cade per loro in orario di lavoro
ritenendo che l’esercizio del potere di convocazione non può essere esercitato compromettendo l’esercizio del mandato elettorale di nessun Consigliere,
richiamato l’esposto all’uopo inviato al Signor Prefetto in data 8 ottobre 2012
visto l’art.38 comma 7 del TUEL come modificato dal D.L. 13.08.2011 e dalla Legge di conversione 14.9.201 In. 148
si interroga per sapere
1) perché da un anno non viene rispettata la norma contenuta nell’alt. 38 co. 7 che prescrive che “nei Comuni inferiori a 15000 abitanti le sedute consiliari si tengono preferibilmente in
un arco temporale non coincidente con l’orario di lavoro dei partecipanti.”
2) se non reputa che insistere in codesto atteggiamento possa concretizzare una ipotesi di elusione di legge allo scopo di arrecare danno ingiusto a consiglieri comunali messi in condizione di non poter partecipare ai Consigli Comunali e dunque un abuso di potere?.
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lì.8 Gennaio 2013
OGGETTO: RISPOSTA AD INTERROGAZIONE URGENTE.
AL CONSIGLIERE COMUNALE
ROSADA MILENA (Fare il Futuro Federale)
Con riferimento all’interrogazione urgente da Lei presentata e letta in Consiglio Comunale lo scorso 21 dicembre 2012, si ritiene pienamente rispettata la normativa che prevede che “nei Comuni inferiori a 15000 abitanti le sedute consiliari si tengano preferibilmente in un arco temporale non coincidente con l’orario di lavoro dei partecipanti“.
In ogni caso si rimanda, per ulteriori valutazioni, a quanto contenuto nel verbale di deliberazione del Consiglio Comunale n. 18 dello scorso 5 ottobre 2012.
Distinti saluti.
IL SINDACO
Loris Sonego
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Gaiarìne, 14 gennaio 2013
Al Signor Sindaco di Gaiarine
E p.c. al Signor Prefetto di Treviso
Oggetto: Riscontro a risposta a mia interrogazione urgente in merito
alla convocazione del Consiglio Comunale in orario di lavoro
dei consiglieri.
Prendo atto di quanto Ella “ritiene”.
Mi chiedo, tuttavia, se Ella abbia compreso appieno la evidente ratio della normativa richiamata.
Alla luce delle circostanze sono stavolta io a dover ritenere, senza peraltro restarne sorpresa, di no.
Distinti saluti.
Milena Rosada
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Raccontare il Novecento
Al voto, al voto: qualche chiarimento è d’obbligo
Ricevo da un amico da molti anni presidente di seggio e doverosamente pubblico anche per sfatare qualche bufala metropolitana.
Più di qualcuno tra amici e conoscenti (sapendo che sono da un po’ di anni presidente di seggio) mi ha chiesto chiarimenti sugli appelli online che continuano a circolare sulla possibilità da parte dell’elettore di rifiutare la scheda elettorale e di far mettere a verbale proteste di vario contenuto.
Ci sono anche molti blog che spiegano bene la questione (cioè che per vari motivi è una bufala), uno molto chiaro è questo:
NB. Le fonti (anche se non citate esplicitamente per non appesantire il testo) sono: Circolari esplicative del Ministero Interno per le Elezioni Politiche 2013, Istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali di sezione (il manualino per presidenti di seggio e scrutatori), Manuale Elettorale dell’Ufficio Studi Camera Deputati, Testo Unico D.P.R. 361/1957 aggiornato ad oggi.
L’elettore si presenta con tessera elettorale e documento, viene identificato come elettore della sezione e avente diritto al voto, E RITIRA la scheda.
- se entra in cabina, vota all’interno della cabina, esce con la scheda ripiegata, la inserisce nell’urna senza indugio artificioso e riconsegna la matita, IL VOTO E’ VALIDO e l’elettore viene conteggiato tra i votanti .
- se l’elettore non vota all’interno della cabina (e in questo caso è compresa anche l’eventualità in cui l’elettore riconsegni la scheda senza entrare nella cabina) IL VOTO E’ NULLO (cioè la scheda dovrà essere dichiarata nulla e inserita nella busta apposita come da istruzioni in dotazione ai seggi, quindi verrà computata in fase di scrutinio tra le schede nulle) e l’elettore viene conteggiato tra i votanti .
L’elettore si presenta con tessera elettorale e documento, viene identificato come elettore della sezione e avente diritto al voto, rifiuta la scheda cioè non la tocca nemmeno, manifesta la volontà di astenersi completamente dal voto e di mettere a verbale questa sua volontà.
“si ritiene che, in tali evenienze, il presidente del seggio -al fine di non rallentare il regolare svolgimento delle operazioni- possa prendere a verbale la protesta dell’elettore e il suo rifiuto di ricevere la scheda, purchè la verbalizzazione sia fatta in maniera sintetica e veloce, con l’annotazione nel verbale stesso delle generalità dell’elettore, del motivo del reclamo o della protesta, allegando anche gli eventuali scritti che l’elettore medesimo ritenesse di voler consegnare al seggio. Per quanto attiene la rilevazione del numero degli elettori, appare utile rammentare che coloro che rifiutano la scheda non dovranno essere conteggiati tra i votanti della sezione elettorale”.
Tutte le comunicazioni alle Prefetture (e da lì al Ministero dell’Interno) sono inviate infatti come riepiloghi tabellari, ovvero
ELETTORI AVENTI DIRITTO AL VOTO: TOT (Maschi tot, Femmine tot)
ELETTORI VOTANTI : TOT (Maschi tot, Femmine tot)
VOTI VALIDI: TOT
SCHEDE BIANCHE: TOT
SCHEDE NULLE: TOT
Voti validi lista n.1 : TOT, lista n. 2: TOT e così via
- o non andate proprio a votare, e quindi verrete compresi nel numero degli astenuti (ma se posso esprimere una considerazione personale è come stare alla finestra e lasciar decidere gli altri senza battere ciglio, per di più non esercitando quello che è IL diritto del cittadino per antonomasia, il voto in democrazia, che adesso viene dato per scontato ma per il quale nonni, bisavoli e trisavoli hanno sacrificato la vita o la salute)
- o andate a votare e annullate la scheda, potete ad esempio scrivere all’interno della scheda quelle considerazioni che vorreste far mettere a verbale: in questo modo risulterete in una statistica precisa, le schede nulle, che sono l’unica espressione possibile di malcontento ‘attivo’, che cioè non sia la mera astensione del punto precedente.
Fate anche attenzione che la legge prevede un apparato sanzionatorio circostanziato da una parte per i componenti del seggio (ad es. il segretario non può rifiutarsi di verbalizzare pena sanzioni varie), ma dall’altra per chiunque ad es. “turbi il regolare svolgimento delle operazioni di voto”; ricordate che all’interno del seggio i componenti del seggio sono pubblici ufficiali, e possono avvalersi della forza di Polizia che presidia il seggio (di solito la Guardia di Finanza). Morale: inutile alzare i toni da una parte e dall’altra, molto meglio usare il buon senso.
- che c’è il premio di maggioranza, che cioè la coalizione che prende più voti degli altri ha un premio in seggi che le consentono di avere una maggioranza salda e quindi io non votando non contribuisco a questo premio: la risposta è che, sia che io voti scheda bianca, nulla, rifiuti la scheda o stia a casa (che, abbiamo visto, è lo stesso) il risultato non cambia, perché il premio di maggioranza se lo aggiudica chi prende il maggior numero DI VOTI VALIDI, in cui (come abbiamo visto) non entrano bianche, nulle e (ovviamente) astensione.
- che ci sono le soglie di sbarramento, cioè se un partito o una coalizione non prende abbastanza voti non viene ammesso alla ripartizione dei seggi: ma anche qui la percentuale minima da superare è di VOTI VALIDI PER QUEL PARTITO O COALIZIONE sul TOTALE VOTI VALIDI, quindi ancora una volta bianche, nulle e astensione non c’entrano.
PPS troverete lo stesso post su feissbucc (destinato al pubblico più ggggiovane, il testo è identico)
Ciao.