che non significa il castigo per chi ride è la morte come vorrebbero i tristi che si prendono troppo sul serio, ma correggere i (mal)costumi deridendoli !

Mi dispiace dirlo ma sul supporto elettorale dato dall’ Arcuf alla lista “Continua il Rinnovamento per Gaiarine” si è detto su questo blog, ne hanno parlato gli “addetti” alla politica di Gaiarine, ma quel che più conta, nei giorni successivi alle elezioni, si è avvertito, nei luoghi pubblici di Francenigo, un continuo ed insistente mormorio che avvalorava questa tesi.
Personalmente non so se sia vero o falso e d’altra parte devo prendere per buona la tua categorica smentita.
Mi resta solo una sensazione non positiva, quella avuta la sera dei festeggiamenti della vittoria dell’attuale maggioranza in piazza a Gaiarine, dove ho visto persone indiscutibilmente appartenenti all’Arcuf fare da inservienti distribuendo vettovaglie, direi che la loro presenza come quella di appartenenti ad altre associazioni, in qualità di inservienti, è stata, a mio avviso, per lo meno inopportuna.
Non di meno devo notare che nel secondo Consiglio Comunale, il primo veramente operativo dopo quello di insediamento, all’ordine del giorno vi era proprio la variante cosiddetta Arcuf, punto che poi fu ritirato ma subito riproposto infatti verrà discusso nel prossimo consiglio che si terrà martedì 22 settembre, il secondo consiglio veramente operativo.
Lo ribadisco, debbo assolutamente prendere per buone le tue smentite.
Non è che voglia entrare nella gestione finanziaria dell’Arcuf, ma siccome tu dici che i bilanci sono pubblici e che per vederli basta chiederli, perché non prendi in considerazione la loro trasmissione via Email a questo indirizzo foraxfora@gmail.com, cosi potranno essere pubblicati su questo blog in modo integrale, dando vita a una forma di trasparenza che potrebbe essere imitata da altre associazioni.
Ma veniamo al vero motivo per cui ti scrivo.
Debbo però fare delle premesse.
La prima è che credo fermamente nel volontariato sotto qualsiasi forma esso si manifesti.
Le persone, soprattutto giovani, che in qualsiasi modo si dedicano a fare qualcosa per gli altri hanno la mia indiscussa stima.
La seconda è che voi, appartenenti all’Associazione Arcuf, vi sentite portatori, all’interno della comunità di Francenigo e non solo, delle tradizioni; in questo senso date molto risalto al “palio dei vecchi mestieri”, che è poi, in questi anni salvo qualche rara eccezione, l’unica vera manifestazione “culturale” che proponete, perché le altre iniziative sono normalmente legate allo sport e alla musica.
Fatte le premesse, veniamo al dunque-
E’ vero, siete l’unico comitato festeggiamenti del Comune a non avere una struttura fissa dove poter servire i pasti, ma perché se ritenete che questa mancanza metta in discussione la vostra stessa sopravvivenza, dovete per forza essere partecipi della distruzione di quella casa appartenuta ai Bressan, che è l’unica casa in pietra rimasta nel centro di Francenigo?
Una casa come non ce ne sono più. E’ vero, è mezza diroccata, ma ha un grado di protezione e non ce l’ha per caso.
Se siete legati alle vere tradizioni, se siete legati a Francenigo, perché contribuire a cancellare segni del nostro passato?
Il nostro vivere quotidiano senza riferimenti al passato é un vivere senza storia, il nostro paesaggio urbano e anche agricolo senza la memoria di come, nella fattispecie, costruivano i nostri avi e quali materiali usassero, diventa un paesaggio arido che non trasmetterà più nulla alle generazioni future.
Perché non studiare altre soluzioni che permettano a quella casa di non essere abbattuta, ma ristrutturata con gli stessi materiali, mantenendola in “vita”? Perché avvallate un modo di fare urbanistica che è degli anni sessanta? ( abbattiamo e ricostruiamo noi che siamo migliori di quelli del passato)
Oggi, su questo blog è stato pubblicato un articolo a firma di Giambattista Zacariotto dal titolo “Gaiarine, territorio di qualità cercasi” . Perché anche voi non date un contributo fattivo alla ricerca della qualità del paesaggio di Francenigo?
Perché avvallate la costruzione di un parcheggio in prossimità dell’Aralt, all’interno di quest’area che dovrebbe essere o diventare il luogo di “qualità di Francenigo”, un vero parco urbano ad uso esclusivo dei pedoni?
Nessuno discute la Vostra presenza, come non si discute il rifacimento del “campetto”, ma perché un parcheggio?
Perché volete arrivare più comodi con le macchine alla vostra nuova struttura o perché avete accettato supinamente le indicazioni dell’amministrazione?
Un parcheggio a pochissima distanza c’è già ed è quello nuovo vicino al Maglio (ah il Maglio, anche questo comparto meriterebbe delle lunghe riflessioni) Cerchiamo la “Qualità”, una “qualità vivibile” per i nostri bambini, ragazzi ed anziani.
Facciamo per una volta a Francenigo qualcosa che possa essere di esempio: un modo “intelligente” di fare urbanistica.
Voi potete essere uno dei motori del cambiamento; soprattutto lo puoi essere tu Mauro, visto l’incarico che ricopri e perché sei giovane e perché probabilmente non vorrai metterti nell’armadio qualche scheletro per ritrovartelo magari tra qualche anno e prenderne paura.
Renzo Rizzon
Le spinte di trasformazione urbanistica sono molto forti nel Comune di Gaiarine. Molti sono i progetti strategici nell’agenda dell’ Amministrazione. Alcuni gia’ in fase avanzata di progettazione. Definiranno la forma e il funzionamento di parti importanti del territorio come i centri di Gaiarine e Francenigo.
Questi progetti sono un reale beneficio economico e ambientale per tutti gli abitanti? Chi decide che cosa e come farlo? Quali sono principi alla base delle decisioni?
Come ho illustrato nell’ articolo Comune di Gaiarine come parco sostenibile: uno scenario possibile del 6 maggio 2009, esiste un problema di qualità delle trasformazioni passate. La lista dei casi nel Comune e’ lunga. Ad esempio, i problemi del traffico, la perdita di attrattività dei centri, le conseguenze sulla sicurezza delle persone, sono da ricercare nel modo in cui si e’ progettato il territorio nei decenni precedenti.
Massimo Quaini, geografo dell’Universita’ di Genova e curatore del rapporto annuale della Societa’ Geografica spiega “lo stato pietoso del nostro Paese” il paesaggio italiano e’ “disordinato, frutto di una pianificazione confusa e tutelato solo in parte secondo schemi superati”.
I progetti propagandati dalla Amministrazione (vedi ad esempio Abitare all’Ikea Il progetto Ammnistrazione Jesse per Francenigo del 25 maggio 2009) celano altre minacce, per l’identita’, la sicurezza, il valore economico e sociale dei luoghi. Non reggono il confronto con esempi comparabili in altri contesti di eccellenza e sono, nonostante i “fatti”, di basso livello. Dal punto di vista degli attori coinvolti la questione e’ duplice: l’ Amministrazione non e’ in grado di giudicare la qualità dei progetti che promuove e approva. I progettisti spesso non sono aggiornati e propongono schemi non aderenti alle potenzialita’ e sfide propri delle aree che investono. Esiste ed e’ urgente un problema di qualità delle trasformazioni future.
Se alcuni, nel breve termine guadagnano, tutti nel lungo termine perdono perché i problemi concreti che provocano sono ripartiti tra gli abitanti del Comune per generazioni sommandosi a quelli già oggi evidenti. Gli incidenti stradali sono visibili, altri effetti sono differiti nel tempo ma altrettanto devastanti, le conseguenze dell’ inquinamento di base (anche automobilistico), secondo l’Oms, produce migliaia di morti nelle principali città italiane.
L’ Amministrazione “Rinnovamento” non ha rinnovato i principi del progetto urbanistico. Questo significa che l’Amministrazione non ha imparato dai problemi del passato ed e’ priva di idee, strategie, strumenti nuovi per governare il futuro. Ci sono buone ragioni per ritenere che l’Amministrazione stia ripetendo errori gia’ commessi da altri, in altri contesti, in altri periodi. La demolizione di un antico edificio nel centro di Campomolino e la costruzione del condominio di cemento nel Aralt a Francenigo sono casi evidenti. Vasti parcheggi infilati sin nel cuore dei centri antichi dai nuovi progetti in attesa di altre auto, smog, rumore. Il bel progetto per la Piazza del Popolo di Sacile ha preso le mosse da un principio contrario.
Le questioni e gli spazi che riguardano la viabilità, gli edifici, l’energia, l’acqua, la natura, se integrati nel progetto, secondo principi di sostenibilità conducono alla realizzazione di luoghi attrattivi, all’aumento della qualità ambientale ed economica a vantaggio di chi ha investito e di chi abita. Ad esempio nell’area per abitazioni a “Castellir” in corso di realizzazione a Gaiarine lo spazio principale combina strada e fascia boscata. La sezione della strada e’ ridotta, le auto rallentano senza bisogno di segnalazioni, e i bambini possono appropriarsene con la bicicletta. La fascia boscata di ampie dimensioni e’ dominante, struttura e orienta l’intero spazio dell’abitare. Gli alberi accolgono le aree per il gioco e in caso di forti piogge intercettano l’acqua, il suolo e’ modellato per trattenerla localmente e infiltrarla evitando, in questo modo, di scaricarla a valle creando problemi ai vicini e contribuendo a ricaricare la falda. D’estate lo spessore degli alberi ombreggia persone e case. Strada e fascia boscata combinano, all’interno di un unico spazio, diverse funzioni. Il risultato e’ uno spazio attrattivo e multifunzionale. Il suo valore aumentera’ negli anni.
L’esempio illustrato, nel Comune rimane una eccezione. E’ urgente elevare la qualità media dei progetti. Conquistare la consapevolezza dei rischi reali che i progetti nell’agenda della Amministrazione celano e trovare strumenti nuovi per “fare”, nel migliore dei modi possibile.
In alcune esperienze europee l’istituzione della squadra per la qualità (quality team) ha condotto a risultati di notevole interesse. Un gruppo selezionato e’ composto da pochi esperti in diverse discipline, ad esempio un archittetto-urbanista e del paesaggio, un ingegnere idraulico e forestale. I componenti del gruppo condividono principi di progettazione sostenibile. Le idee progettuali si elaborano a partire dalla integrazione della viabilita’, dell’edificato, delle acque, del verde, dell’energia all’interno di uno spazio coerente.
L’ Amministrazione si avvale del supporto della squadra con l’obiettivo di guidare il processo di progettazione ( sia di progetti di finanziamento privato, pubblico o pubblico-privato), verso il migliore dei risultati possibili misurato sui reali benefici alla società e sulla riduzione dei problemi ambientali ed economici negli anni a venire. La squadra per la qualità entra nel processo di progettazione sin dalle prime fasi. Esplora le condizioni e le potenzialita’ del sito; ascolta gli abitanti; indirizza i progettisti suggerendo i riferimenti appropriati; revisiona il progetto cercando combinazioni promettenti tra i vari livelli di cui si compone (viabilità, edifici, acque, verde, energia). L’obiettivo e’ far emergere dal contesto locale un progetto integrato. Una porzione di territorio coerente di alto livello estetico e funzionale.
Progetti di investitori privati quali Jesse, Andreetta, Maschio ma anche quelli per le piazze, possono essere molto migliorati ma i limiti, spesso, non vengono neppure visti. Costano molto e valgono poco. I migliori ci insegnano che il territorio richiede una lettura attenta del contesto e uno sguardo multidisciplinare. Per governare la qualita’ occorre, dunque, integrare diverse competenze.
Se l’Amministrazione “Rinnovamento” sostiene che le trasformazioni urbanistiche che ha avviato sono un reale beneficio economico e ambientale per tutti gli abitanti non si sottrarra’ al giudizio di una squadra per la qualità.
Ancora una volta un:
P.S. Naturalmente se andate nel sito del Comune a questo indirizzo http://www.comune.gaiarine.tv.it/cms/pagina.php?id=114 non troverete, fino a questo momento, la convocazione del Consiglio Comunale ma una pagina vuota.
Qualcuno ( leggi Sindaco) non aveva promesso di rendere il sito del comune uno strumento per migliorare la comunicazione e l’informazione?
TERREMOTO: GASPARRI, CASE A ONNA SUCCESSO PREMIER E ORGOGLIO PDL Roma, 15 set. (Adnkronos) “La consegna delle prime case ai terremotati dell’Abruzzo e’ la notizia che piu’ di tutte rende orgoglioso il Popolo della liberta’ dalla sua costituzione. E di questo straordinario successo dobbiamo ringraziare il presidente del Consiglio, Berlusconi. La consegna della case e’ avvenuta in tempi record e mai, in una ricostruzione post sisma, si e’ registrata una tale rapidita’, un impegno ed una presenza cosi’ determinante del governo”. Lo sottolinea in una nota il capogruppo al Senato del Pdl, Maurizio Gasparri. ”E’ questo -dice- un giorno importante per tutto il centrodestra, per la maggioranza e per l’esecutivo, e ci rende fieri di far parte di una coalizione che agisce concretamente per il bene del paese”.
Red carpet sui cadaveri
15 settembre 2009
Ma ci fu chi arrivò molto prima: lo staff di Giuseppe Zamberletti, democristiano lombardo concreto ed efficiente, che senza essere sottosegretario a nulla, ma in veste di commissario straordinario di governo, mise a frutto l’esperienza maturata nel 1976 in Friuli e riuscì a consegnare 150 chalet (identici ai 45 inaugurati ieri dal premier, anche se a pagarli è stata la provincia autonoma di Trento, governata da Lorenzo Dellai, centrosinistra) alla popolazione di Ariano Irpino, che aveva appena pianto 300 morti, riuscendo a seppellirli solo tre settimane dopo. Quando avvenne la consegna? Qualcuno, sentita la premiata ditta B&B, nel senso di Berlusconi & Bertolaso, dirà: sicuramente non prima di 170 giorni, altrimenti gli annunci del presidente del Consiglio e del capo della Protezione civile sarebbero nient’altro che balle. E i giornali che le registrano senza batter ciglio sarebbero nient’altro che uffici stampa. Bene, tenetevi forte: Zamberletti consegnò ad Ariano i primi prefabbricati appena 60 giorni dopo il terremoto e le 150 casette con giardino dopo soli 122 giorni, dando un tetto permanente a 450 persone: la metà dei superstiti. Cioè impiegò ben 40 giorni in meno della ricostruzione più imponente e rapida eccetera, per fare il triplo del migliore presidente del Consiglio degli ultimi 150 e del capo della Protezione civile che tutto il mondo ci invidia.