Consiglio comunale martedì 27 Dicembre 2022: Parliamone

2022_3Ultimo consiglio comunale del 2022. Presenti qui. Cinque/sei persone in sala.
Si parte con un’interrogazione urgente presentata dalla Consigliera Capuzzo.
La comunità di Gaiarine è scossa per i fatti accaduti la notte di Natale: uno o più fuori di testa ha/hanno rotto le vetrate dell’Osteria del Municipio, appiccato il fuoco a delle fioriere e a  una centralina elettrica.
Con la sua l’interrogazione la consigliera chiede all’amministrazione, di fronte ai fatti accaduti e ad altri precedenti di ” bullismo(sembra ci sia un fuori di testa che imperversa oltre che sui social anche nel mondo reale di Gaiarine) cosa intenda fare per “dare sicurezza” ai propri cittadini.

La risposta del sindaco, “struca struca”, è che l’amministrazione non può far nulla: il compito della sicurezza è demandato ed quindi è proprio delle forztelecameree dell’ordine, Carabinieri in primis, per il resto,  arrivata la “banda larga”, si installeranno delle telecamere.
E va bene… così.
Rimaniamo in attesa di essere tutti “ripresi” da una montagna di telecamere sparse per il comune, e poi al prossimo caso forse non si scoprirà, come adesso, un bel nulla.
Ma ormai tutti si sono innamorati del “grande fratello”, che ci osserva, e non si può far nulla.
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Ma va bene … così.
Per non dire dell’innamoramento dei tanto sbandierati “vigili armati” in convenzione con altri comuni, che alla fine armati lo sono davvero ma presenti sul territorio ci pare un po’ meno.
Con i vigili armati voluti dalle amministrazioni leghiste del circondario, specchietto delle allodole della “Lega Salvini Mai Premier” e non solo, i cittadini non dovevano vivere sonni tranquilli?

Ma va bene … così.
A proposito di sonno.

Senza assolutamente voler difendere colui/coloro che ha/hanMusicano compiuto un atto vandalico da pazzo/i scriteriato/i e che andrebbe/andrebbero punito/i con assoluta severità, se una delle possibili cause, da accertare, fosse la musica ad alto volume fino a tarda ora (qualcuno parla dell’una, ma altri parlano delle due e quindici) nella notte di Natale, una domanda all’amministrazione comunale si potrà pur porre o no?

Domanda: Le regole devono essere rispettare da tutti oppure no?

Ci sono dei regolamenti, c’è un nuovo piano rumore appena adottato: le regole della convivenza civile vanno spiegate a “tutti” i cittadini, e a tutti va spiegato quali sono i loro diritti e anche i loro doveri.
Poi possibilmente le regole vanno fatte rispettare, non solo per evitare il “fattaccio” immediato,  ma anche per evitare il nascere di fastidiosi contrasti anche semplicemente verbali, che nel lungo periodo potrebbe portare ad atti inconsulti.

Altro che telecamere.
Le telecamere servono per verificare i “fatti”, cioè qualcosa che é già successo e non sono quindi un deterrente. Non servono a prevenire.
Ma va bene … così. 

Si passa ad una petizione presentata dalla maggioranza, non farina del suo sacco, ma confezionata dalla Coldiretti nazionale.
Questa petizione sta Cibo-Sintetico-Poster-A4_pages-to-jpg-0001facendo il giro dei consigli comunali e regionali dell’Italia intera,

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

sulla spinta naturalmente della Coldiretti, ma anche della destra, non bisogna dimenticare che la prima uscita pubblica della Premier Meloni, primo ottobre 2022, si è svolta con un intervento al Villaggio della Coldiretti a Milano, dove è stata accolta da un’ovazione e dove ha firmato questa petizione.

Due considerazioni:
1. La Coldiretti ora si scaglia giustamente con determinazione, ma anche esagerando alcuni aspetti, contro il cibo sintetico e conseguentemente contro le multinazionali che stanno “fabbricando” carne, pesce e uova sintetiche, preoccupata della possibile perdita di quote di mercato dei suoi allevatori e suoi produttori di cibo.
Quindi si appella al cibo sano e naturale.

Pur avendo negli anni avviato campagne per la coltivazione biologica, e difendendo il cibo biologico e biodinamico non la si è mai vista scagliarsi con tanta forza e determinazione contro le multinazionali dei pesticidi, e difendere a spada tratta il cibo privo di pesticidi.
Negli anni ha tentennato molto, soprattutto nelle province venete e friulane, per esempio sull’uso del glifosate in viticoltura.
Molte volte esponenti locali della Coldiretti, ma anche di altre associazioni di agricoltori, chiamati a partecipare a gruppi di lavoro sulla stesura dei regolamenti comunali sull’utilizzo dei pesticidi, A5-ogm_pesticidi-768x541hanno contribuito a scrivere regolamenti che si sono preoccupati di tutto, ma poco della salute dei cittadini irrorati costantemente dai pesticidi.

Il regolamento di Polizia Rurale di Gaiarine ne è un classico esempio.
2. Dopo aver cambiato il nome da: “Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali” a “Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste“, la destra non poteva lasciarsi sfuggire la bella occasione di dare il suo supporto alla Coldiretti per questa battaglia che vorrebbe tramutare in “sovranista” ma che è invece una battaglia per la “sovranità alimentare“.

Chiediamo scusa per due citazioni anche abbastanza lunghe ma necessarie a chiarire i nostri successivi commenti.
Prima citazione.
Cosa vuol d”sovranità alimentare”?
In un articolo del 2003 (vent’anni fa, prima del sorgere dei “sovranismi”, Peter Rosset, il co-direttore di Food First ( istituto che immagina un mondo in cui tutte le persone abbiano accesso a cibo sano, prodotto ecologicamente e culturalmente appropriato), riporta la dichiarazione ufficiale di sovranità alimentare
« La sovranità alimentare – scrive l’organizzazione – è il sovranita-alimentare-pax-mundidiritto dei popoli a definire la propria alimentazione e agricoltura; a proteggere e regolare la produzione agricola nazionale e il commercio al fine di raggiungere obiettivi di sviluppo sostenibile; a determinare la misura in cui vogliono essere autosufficienti; a limitare il dumping dei prodotti nei loro mercati. La sovranità alimentare non nega il commercio, ma piuttosto promuove la formulazione di politiche e pratiche commerciali che servano il diritto dei popoli a una produzione sicura, sana ed ecologicamente sostenibile ». Questa definizione è stata fatta propria anche dalla Dichiarazione di Nyéléni, la sintesi degli incontri avvenuti al Forum internazionale sulla sovranità alimentare che si è tenuto in Mali nel febbraio del 2007. In quel caso, la sovranità alimentare è « il diritto dei popoli ad alimenti nutritivi e culturalmente adeguati, accessibili, prodotti in forma sostenibile ed ecologica, e anche il diritto di poter decidere il proprio sistema alimentare e produttivo »

La seconda citazione è il pensiero di Carlo Petrini fondatore di SlowiStock-522246751-1024x724 Food sul cibo sintetico:
« Penso che la carne sintetica sarà tra i trend alimentari più dibattuti del 2022. Un alimento prodotto in laboratorio, e che fino a poco fa sembrava perfetto per un film di fantascienza. Ciò che ora rende la questione più reale è la possibilità che entro il 2030 il costo della carne sintetica si eguagli a quella animale; rendendola un prodotto appetibile per il mercato. La notizia viene accolta da molti con entusiasmo. Eviterebbe infatti la macellazione di molti animali e sarebbe la panacea per i danni ambientali — dalla deforestazione, all’eccessivo consumo di suolo e acqua, al taglio di emissioni (forse) — derivanti dalla produzione in larga scala di crescenti quantità di prodotti di origine animale. Tutto ciò senza che a noi vengano richieste modifiche alle nostre abitudini alimentari. Si tratterebbe però di una soluzione riduzionistica e che concentrerebbe ulteriormente il governo dei nostri stomaci nelle mani di pochissimi attori. Dietro alla carne in vitro ci sono infatti multinazionali dell’alimentare (come Cargill, Tyson Foods, e Nestlé, alcuni dei quali sono leader della zootecnia industrializzata e del commercio globale della carne), fondi di investimento e esponenti della Silicon Valley. Di certo non paladini dell’ambiente e della giustizia sociale, ma soggetti mossi dalla ricerca di grandi profitti e che identificano la tecnologia come l’unica soluzione possibile.
La tecnologia è senz’altro importante, purché dialoghi con quanto non è ancora stato cancellato dall’agroindustria (biodiversità, saperi, metodi tradizionali), e che ha garantito nel tempo l’equilibrio uomo-natura. Mi vengono in mente molti allevamenti di piccola scala dove gli animali sono ancora una risorsa, e non una fonte di esternalità negative come invece avviene nella zootecnia industrializzata. Realtà in cui gli animali non trascorrono la loro vita in spazi angusti, alimentati a mangimi a base di soia ogm, ma sono liberi di pascolare e soddisfare i propri bisogni.
Dove molto spesso l’allevamento si sviluppa insieme all’agricoltura, a formare un sistema a ciclo chiuso di materia ed energia; senza scarti né alterazioni dell’ecosistema.
Credo che sia questa la direzione da intraprendere nel futuro. L’impatto negativo dell’attuale sistema di produzione dominante della carne è evidente, così come anche la necessità di una transizione proteica dei nostri sistemi alimentari verso opzioni più sostenibili e vegetali. La soluzione però non va ricercata rifiutando l’allevamento, ma cercando di cambiarlo. E questo viene fatto indirizzando le risorse economiche delle politiche agricole (che non mancano) a chi mette in atto pratiche ecologicamente e socialmente sostenibili.
Educando a un cambio di dieta verso un minor consumo di carne, di migliore qualità e diversità (di specie, tagli, preparazioni). E sì, anche favorendo l’innovazione tecnologica, a patto però che sia regolamentata in modo ferreo e che i cittadini siano informati con etichettature chiare, che rendano conto del sistema di produzione.
Perché il cibo è prima di tutto un diritto universale, e come tale la sua produzione deve sempre essere indirizzata al bene comune e non frutto di interessi sommersi.».

Ora ci chiediamo: la difesa dei piccoli allevatori e coltivatori, aspirare a dei cibi sani e ecologicamente sostenibili, magari a km. zero e o di produzione nazionale, ritenere il cibo bene comune, spendersi per ridurre l’impatti ambientali degli allevamenti industriali con un cambio sostanziale del modo di allevare gli animali, ecc. non dovrebbero essere azioni proprie di una sinistra che difende i piccoli, i deboli, che è contro gli oligopoli e che difende l’ambiente, piuttosto che essere a favore di multinazionali, grandi compagnie che si sono buttate sul cibo sintetico solo per soldi, e che sono normalmente difese dalla destra.
Fatto sta che pur capendo la parziale strumentalizzazione della destra, ma valutandone il contenuto, in tutta Italia la petizione è passata con i voti favorevoli di tutte le forze politiche.
A Gaiarine no. Coloro che dovrebbero rappresentare, diciamo,il centro sinistra (sempre che si sentano in qualche modo legati a questa parte politica) si sono astenuti.
Si è vero, la petizione, come è stato rimarcato dagli astenuti, è stata “sbattuta” in consiglio comunale senza alcun avviso, senza una discussione preliminare, senza dibattito pubblico.
Chiediamo: ma cosa vi aspettate, che la destra vi coinvolga nelle loro doverose ubbidienze partitiche?
Qui il fatto però è un altro: la petizione è condivisibile oppure no?

Chi è seduto in consiglio comunale dovrebbe esprimere un voto di merito sugli argomenti proposti e quel voto dovrebbe rappresentare possibilmente anche le convinzioni del proprio elettorato se si voglino ascoltare.
Altan_sonosmarritoNon ci sono ancora sondaggi ufficiali ma sembra che oltre il 90% degli Italiani sia contro il cibo sintetico.
Basterebbe prenderne atto.

A noi sembra cha a Gaiarine si siano invertite le cose, la destra fa la sinistra e viceversa, e quindi risulta sempre più difficile capirci qualcosa.
La dichiarazione di voto letta dal consigliere De Martin ci ha lasciati sbigottiti, sembrava di sentire la Meloni nel suo discorso di insediamento al parlamento italiano, che, per non dire che lei ha strizzato l’occhio a No Vax per ben due anni, si è appellata alla scienza. Ha detto che: « il suo governo si atterrà solamente alla scienza».
Cosi ha fatto il consigliere De Martin: per giustificare il voto di astensione, ha elogiato senza se e senza ma la “scienza”.
Ma noi gli chiediamo:  quale scienza,  quella che rende gli uomini liberi o quella che li rende schiavi?
Perché la “scienza”, (ricerca scientifica, scoperte e quindi realizzazioni tecnologiche), non è mai neutra o lo è raramente, dato che per fare ricerca oggi, ma era così anche ieri,  ci vogliono normalmente una montagna di soldi, e chi li spende indirizza  la “scienza” dove e come vuole, sono pochi gli scienziati indipendenti, finanziati dalla società civile o da enti No Profit.
Perfino i finanziamenti statali la indirizzano in modo significativo verso i loro obbiettivi strategici, che molte volte coincidono con obbiettivi militari.
De Martin ha citato tre casi per elogiare l’avanzamento del progresso scientifico: i vaccini, la fusione nucleare, e la corsa verso Marte..barbagli_fascisti su marte_guzzanti
Partiamo dall’ultima. Un signore, il più ricco del mondo e di destra,Elon Musk, sta spendendo una montagna di dollari per studiare il modo di portare l’uomo su Marte (c’era già andato Corrado Guzzanti con il suo film Fascisti su Marte).
A chi serve?
Alle persone povere che muoiono di fame, che emigrano?
Oppure serve a ridurre i cambiamenti climatici?
A si, quando la terra non potrà più sopportare il “peso” degli uomini questi andranno tutti su Marte.
Ma figuriamoci.
Tutti i miliardi stanziati non potrebbero invece essere indirizzati per promuovere nuovi modelli di sviluppo e nuovi stili di vita?
Potrebbero essere usati per migliorare la conoscenza del funzionamento degli ecosistemi e del sistema Terra facendo emergere maggiore consapevolezza e comportamenti più coerenti con la salvaguardia delle risorse naturali?
E’ oggi che abbiamo bisogno di salvare il pianeta, non domani.

La fusione nucleare, esperimenti_fusione_nucleareun esperimento militare sbandierato dall’amministrazione americana come un successo epocale, fra quanti decenni potremmo eventualmente usufruirne?
Potranno, viste le mastodontiche risorse economiche e l’immense capacità di carattere tecnico-industriale, necessarie per la sua realizzazione, essere a portata di tutti i popoli?
Assolutamente NO.
Saremo di fronte, ammesso che la si possa realizzare per scopi pacifici, ad un altro oligopolio energetico.
Non sono forse le fonti rinnovabili, in primis fotovoltaico e eolico, la soluzione per risolvere ora  il grande problema energetico e contrastare i cambiamenti climatici che abbiamo?
Non so
comunita-energetiche-768x487no queste che abbattono gli oligopoli e creano una rete dove tutti possono essere produttori di energia e quindi non schiavi di qualcuno?
Tra l’altro l’annuncio della “fusione nucleare ” e lo sbandieramento continuo del nucleare di quarta generazione fatto dai nostri politici di destra (vedi il leader di “Lega Salvini Mai Premier”), induce i cittadini a pensare che queste soluzioni siano dietro l’angolo (non fra decine di anni) e quindi frenano “la corsa” alle rinnovabili, posticipando e rallentando la soluzione ai cambiamenti in climatici in corso. Un Danno gravissimo.
Per avere i vaccini in tempi da record, tralasciando le polemiche sui tempi di sperimentazione e sui possibili danni collaterali, l’Unione Europea e gli Stati Uniti (solo per citare alcuni) hanno finanziato con miliardi di euro/dollari alcune case farmaceutiche.
Si è parlato e tentato a lungo di abolire i brevetti per fare in modo che i paesi del terzo mondo potessero produrseli da soli, ma le case farmaceutiche in questione non hanno ceduto alle pressioni.
Alla fine della fiera i soldi glieli abbiamo dati noi, ma la proprietà è rimasta a loro, e questo la dice lunga sulla forza che possono avere certi oligopoli.

Comunque viva la scienza che serve solo a noi occidentali.

Dalla rubrica l’Amaca di Michele Serra, La Repubblica di ieri::
«Ma la scienza è una sola, veritiera e fallace, salvifica e non, libera e venduta ai padroni tanto quanto ciascuno di noi» .
Aspirare però ad essere “liberi” è un anelito che noi cerchiamo di non soffocare.

Passiamo all’altra parte del Consiglio Comunale che prevedeva l’approvazione del Bilancio di previsione del 2023.
Vari punti, ma non ci soffermeremo sui dettagli.
Sappiamo che esiste il caro energia, l’inflazione galoppante, e che sicuramente non è facile far quadrare i conti.
Ma aldilà dell’auto incensamento fatto dalla De Zan, assessore al bilancio, siamo di fronte ad un bilancio “ragionieristico”.
E comunque resta il fatto che dopo forse più di vent’anni, viene aumentata l’addizionale Irpef ai cittadini di Gaiarine, viene portata allo 0,6 (era 0,5) per i redditi fino a 50.000 euro e 0,8 (era 0,5) per i redditi superiori a 50.000.

Ma non é sem15137 Tasca KSpre la sinistra che aumenta le tasse?
Invece a Gaiarine, è proprio la destrache mette le mani nelle tasche dei gaiarinesi“.
Davvero non si capisce più nulla.

 

 

 

Infine un consiglio: Fate attenzione al “Fascismo culturale“, vi penetra e vi cambia Fasscismol’anima.

 

 

 

 

 

 

 

 Buon Anno

 

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