Consiglio comunale mercoledì 30 novembre 2022: Parliamone

il-vuoto-tra-parola-e-silenzio-2933784887Sala vuota.

 

 


Consiglieri presenti qui.

Forse non l’ultimo consiglio comunale dell’anno.
Ci sarebbe da approvare entro il 31 dicembre il Bilancio di Previsione del 2023.
Salvo proroghe, forse necessarie.

E non sarebbe una cosuccia, vista la situazione geopolitica attuale.
Prevedere le effettive spese correnti del 2023 soprattutto quelle elettriche e del gas, sembrerebbe proprio un compito davvero arduo.

Intanto in questo consiglio (punto 5) sono state apportate variazioni al bilancio del 2022 per circa 224.000 euro.

elettricità-gasSoldi arrivati in gran parte dallo stato e utilizzati proprio per coprire maggiori spese di elettricità e riscaldamento.

Tutti i punti all’ordine del giorno sono scivolati via.
Delle semplici formalità.
Qualche “domandina” da parte delle minoranze. Ma niente di più.
Vita facile per la maggioranza.

Noi invece qualcosa la vogliamo dire.
Sul punto 2 “adozione del piano comunale di classificazione acustica (p.c.c.a.)”, per esempio.
Piano acustico necessariamente e giustamente da rivedere, quello precedente era del 1999 (secolo scorso).
Ma dopo che sarà approvato, i cittadini saranno più protetti?
Si farà una pubblicità adeguata? Si indicheranno chiaramente le prassi da seguire per far valere i loro diritti?
O resterà l’ennesimo piano fatto solo perché finanziato dalla Provincia?
Farà la stessa fine del P.E.B.A. – Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche – approvato il 15 ottobre del 2020?sep-296774057-handicap
Quanti e quali interventi sono stati fatti o incentivati in due anni per rendere meno faticosa la vita ai portatori di handicap e agli anziani del nostro comune?
Uno? Nessuno? O centomila?

E qualcosa la vogliamo dire anche sul punto 4 che recita: “Individuazione delle aree del territorio comunale non metanizzate ai fini dell’ottenimento delle agevolazioni fiscali”
Vediamo un po’.
Lo stato, con leggi all’uopo stabilite, prevede che si possano applicare delle agevolazioni, riducendo le aliquote delle accise su gpl e gasolio, per comuni o parti di essi non metanizzati.
Il comune dopo un bel po’ di anni, l’ultima volta è stato nel 2010, ha ridefinito le vie e i criteri per permettere ai cittadini di ottenere questa agevolazione.
Così la possono richiedere tutti coloro che abitano in vie dove la metanizzazione si ferma a una distanza superiore ai 40 metri dalla loro abitazione.
sprint-40mAlla fine è stata fatta una buona cosa anche se la distanza stabilita è proprio la minima.
Molti comuni la fissano superiore ai 40 metri. Alcuni addirittura a 80 metri.
Ma qualcosa bisogna pur pagare al “consenso”. O no?
Quindi bene.
Ma.
Il sindaco nel presentare la delibera ha sottolineato come, pur di fronte a richieste e sollecitudini anche sue, l’Italgas non intenda ampliare la rete del metano nel nostro comune.
Ques
guardere indietrote parole dimostrano che siamo governati da un’amministrazione che guarda ancora al passato.
Ancora al gas.
Forse non si è accorta della “guerra energetica” in atto.
Forse non si è accorta che si parla ormai da qualche anno di transizione ecologia.

Se abbiamo delle zone del comune non metanizzate non portiamoci il gas.
Permettiamo ai cittadini di avere le agevolazioni sul gpl e/o gasolio, questo è giusto, ma sproniamoli anche a passare, se possibile, ad impianti con elevata efficienza energetica (pompe di calore, ecc.)
Facciamo, ora che c’è la nuova mappatura delle vie non metanizzate, una campagna “comunale” sugli ecobonus statali che saranno disponibili anche nel 2023.

E’ chiaro che non tutti i cittadini saranno in grado di sopportare il peso economico della trasformazione dei loro impianti di riscaldamento.
E allora?
Inventiamoci qualcosa.
Potrebbero essere ridotti gli oneri di urbanizzazione se vi fosse in contemporanea con “il risparmio energetico” anche una richiesta di ampliamento.
Oppure mettiamoci qualche euro.
Nel bilancio di previsione del 2023 si potrebbero destinare, per esempio e per cominciare a far qualcosa,  20.000 euro.
Destinarli ad un bando e suddividerli tra primi 10 o 20 (o altro numero) dei “non metanizzati” che decidessero di abbandonare il gpl o il gasolio e installare una pompa di calore e magari farsi anche l’impianto fotovol
scusatetaico.

Guardiamo avanti. Alle rinnovabili. Non restiamo inermi.

Usiamo finalmente qualche “soldino” per l’ambiente. E non sempre contributi ai soliti.
Poi si potrebbe andare dal gran capo Zaia, ora che è diventato “ambientalista” (non per convenienza, vero?), dato che si oppone (giustamente secondo noi ) all’estrazione di gas nell’alto Adriatico e ai nuovi “trivellatori” che ci governano.
A chiedergli cosa?
Che il  grande Veneto  faccia come la piccola Basilicata:
La Giunta regionale della Basilicata ha approvato le linee guida per l’avviso per la concessione di contributi a fondo perduto per l’installazione di impianti rinnovabili a servizio delle unità abitative non allacciate alla rete metano ricadenti nel territorio lucano.
L’Avviso sarà rivolto a persone fisiche che, alla data di presentazione della domanda, risultano essere proprietarie di unità immobiliari utilizzate come abitazione principale, ubicate all’interno del territorio della Regione Basilicata e non allacciate alla rete metano. Gli immobili devono essere regolarmente censiti.
La procedura di presentazione delle domande sarà “a sportello” ovvero le istanze verranno istruite in ordine di presentazione e finanziate nei limiti della dotazione finanziaria prevista, pari a € 10.000.000,00 per l’esercizio finanziario 2022, € 40.000.000,00 per l’esercizio finanziario 2023 ed € 40.000.000,00 per l’esercizio finanziario 2024.
È previsto un contributo a fondo perduto nella misura massima di euro 5.000,00 (IVA inclusa) elevabile fino ad euro 10.000,00 sulla base di condizioni specifiche che saranno dettagliate nell’avviso.
Il contributo di cui alla presente misura può coprire fino al 100% della spesa ammissibile.
Il contributo sarà destinato alle spese relative all’acquisto, installazione e connessione degli impianti di cui al punto successivo, comprese le spese tecniche e i costi delle pratiche amministrative”

Naturalmente con cifre più sostanziose dato che noi siamo il “grande Veneto”.
Anche il comune di Gaiarine potrebbe trarre  spunto da questo testo per confezionare il bando di cui sopra.

Un’ultima annotazione.
Se l’a
Gas-Niet-002mministrazione di Gaiarine è così poco aperta al futuro e ha così poca sensibilità ambientale, in poche parole è ancora legata alla “canna del gas”, le minoranze a che stadio sono?
Non c’è certezza, ma dalla loro mancanza di proposte  si potrebbe dedurre che non siano messe meglio.

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