Ashes / Ceneri Pierpaolo Mittica a Pordenone

image_largePIERPAOLO MITTICA
“Ashes / Ceneri”
Racconti di un fotoreporter
13 settembre 2014 _ 11 gennaio 2015
PORDENONE – GALLERIA HARRY BERTOIA
Corso Vittorio Emanuele II, 60

Pierpaolo Mittica è un fotografo particolarmente attento alle tematiche sociali e ambientali. Si è occupato soprattutto degli oppressi, degli ultimi e delle MITTICA3persone che non hanno diritto di parola nei luoghi più difficili del terzo mondo. Inoltre negli ultimi anni ha iniziato a indagare sui più gravi disastri ecologici che hanno afflitto l’umanità e distrutto l’ambiente in cui viviamo
Nella sua mostra antologica intitolata Ashes / Ceneri, allestita a Pordenone (Palazzo Spelladi, Galleria Harry Bertoia, viene presentata una selezione dei 10 progetti fotografici qui si seguito indicati:
1) Balcani dalla Bosnia al Kosovo, 1997-1999: le ferite inferte da una guerra nel pieno centro dell’Europa;
MITTICA12) Incredibile India, 2002-2005: viaggio nel continente indiano dove il 70% della popolazione sopravvive con meno di un euro al giorno;
3) Chernobyl l’eredità nascosta 2002-2007: un’indagine durata 5 anni sull’eredità lasciata da più grave disastro nucleare della storia;
4) Vite riciclate, 2007-2008: il racconto della vita di una comunità di riciclatori di rifiuti nella più grande bidonville di tutta l’Asia, situata a Mumbai, in India;
5) Kawah Ijen – Inferno, 2009: il racconto della vita di una comunità di minatori dello zolfo all’interno del vulcano Ijen, in Indonesia;
MITTICA46) Piccoli schiavi, 2010: il racconto della vita dei bambini di strada a Dhaka, in Bangladesh.
7) Fukushima No-Go Zone, 2011-2012: un’indagine sul disastro nucleare di Fukushima;
8) Karabash, Russia, 2013: uno dei luoghi più inquinati al mondo, dove una fonderia di rame dalla fine dell’800 distrugge l’ambiente e compromette al salute della popolazione con i suoi fumi tossici;
MITTICA29) Mayak 57, Russia 2013: un’indagine sul primo grave incidente nucleare della storia;
10) Magnitogorsk, Russia 2013: un’indagine su una delle città più inquinate della Russia, dove un complesso di acciaierie con 64 mila dipendenti produce dal 1930 senza filtri e protezione per l’ambiente.

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