Consiglio Comunale del 31/05/2013: cronaca

Questa cronaca del consiglio comunale del 31 Maggio scorso arriva indubbiamente in ritardo, ma nello svolgere quello che consideriamo un servizio di informazione e comunicazione alla comunità di Gaiarine, portato avanti tenacemente in modo volontario e gratuito da quattro anni ormai, ci è sempre più difficile trattenere la nausea per la disgustosa rappresentazione consiliare allestita e riproposta da questo sindaco, unico vero arrogante e megalomane protagonista di una scena che ripete se stessa.

Ci proviamo: appello (vedi qui)

Si parte con le comunicazioni e interrogazioni.
La prima è la solita (già letta in precedenti consigli comunali) comunicazione (vedi qui) del consigliere Marco Poles sull’orario di convocazione del consiglio comunale, con la quale spiega per l’ennesima volta al Megalosindaco, come la convocazione alle 18,30 crei particolari disagi anche lavorativi e chiede che il prossimo sia convocato alle 20,30.

Seconda comunicazione sempre del consigliere Marco Poles che segnala la mancata risposta alla sua richiesta del 23 aprile di un chiarimento in forma scritta sulla registrazione dei consigli comunali, e più precisamente sul fatto che il Megalosindaco aveva dichiarato .. « che non possono essere effettuate nessun tipo di registrazioni e che in caso contrario procederò con una denuncia alla Procura della Repubblica .. ».
Il Megalosindaco, come se il caso non fosse suo, se ne frega e passa oltre.

Sarebbe molto molto interessante conoscere quante risposte scritte date da questa amministrazione alle richieste dei cittadini.
Ma sarebbe anche interessante conoscere quante domande scritte i cittadini hanno rivolto a questa amministrazione.

Interrogazione urgente a risposta scritta su Centri estivi presentata da Marco Poles e Severino Scandolo (leggetela qui). Il sunto è che l’amministrazione comunale ha tolto per l’estate 2013 il servizio dei  Centri estivi, mettendo i genitori che lavorano nelle condizioni di trovare, ammesso che ci siano, privati o parrocchie che forniscano questo servizio, magari ad un costo maggiore e con probabilmente con una copertura oraria meno ampia.
Significativo ci pare questo passaggio dell’interrogazione … « Ribadiamo la nostra contrarietà nel constatare che, in un momento di grave crisi economica che interessa oramai gran parte della popolazione, le scarse risorse a disposizione di questa amministrazione vengano utilizzate per sostenere iniziative come le casette di Natale, la gita per gli anziani, gli investimenti in opere pubbliche di dubbia utilità (palestra) invece di indirizzarle in proposte e progetti a sostegno della cittadinanza e dei nostri giovani che rappresentano il futuro della società nonché del Comune stesso.»
Il Megalosindaco bofonchia che «sarà data risposta scritta».
E cosa risponderà? Risponderà, ne siamo sicuri … che “son cavoli” dei genitori. Poi con la consueta faccia tosta si continuerà, ogni anno, a fare il manifesto dei nuovi nati e a quelle belle faccine che compaiono appese nelle vetrine dei negozi del comune la nostra amministrazione comunale continuerà a dire “grazie di essere venuti al mondo”
Questo è vero marketing politico altrimenti chiamata caccia al consenso … riduzione dei servizi al cittadino, chiusura dei centri estivi, futuro indefinito per il centro infanzia di Albina (come vedremo più avanti) … ma sarà sempre realizzato un manifesto all’anno per dimostrare sensibilità verso i “piccoli”…
IlMegalosindaco propone, di trattare il punto 1 dell’ordine del giorno, quindi le interrogazioni e di invertire in punto 4, data la presenza  in consiglio comunale dell’amministratore delegato di Savno, l’azienda che raccoglie i rifiuti comunali, con il punto 2 dell’ordine del giorno.
Non ci sono obiezioni e così si stabilisce.

1)    Approvazione verbali seduta del 19 aprile 2013 ( Dal n. 5 al n.8);
Si vota: astenuti Fantuz Giorgio, Mashif, Poles Marco, Scandolo

Interrogazione dei consiglieri di minoranza letta dal Consigliere Mashif sulle casette di Natale.
L’interrogazione, abbastanza articolata, chiede se sia stato giusto che in periodo di crisi l’amministrazione comunale abbia speso dei soldi per questa manifestazione invece di spenderli per il sociale e chiede chiarimenti sulla cifre effettivamente spese, dato che a preventivo, la spesa prevista era di 7.500,00 euro.
Naturalmente la risposta è che tutto quello che fa questa amministrazione è ben fatto, e che il Consigliere Mashif non ha capito la finalità dell’iniziativa .. e che la spesa per gas, Siae, luminarie, è pari a euro 2.605,68.
Il consigliere Mashif si dichiara insoddisfatto in quanto la risposta non chiarisce nulla.

Interrogazione dei consiglieri di minoranza illustrata dal Consigliere Marco Poles sul patto di stabilità.
Viene richiesto di conoscere l’importo delle sanzioni subite dal comune per non aver rispettato il patto di stabilità nel 2011.
Anche questa volta il Megalosindaco si sorprende della richiesta e risponde … « e se non ricordo male sei stato proprio tu qualche consiglio fa ha comunicare la cifra che oggi mi chiedi …  euro 84.551,52 ..»
Marco Poles, ironicamente risponde  «si, certo, ma l’altra volta eravate voi a non sapere la cifra….. mi ritengo … soddisfatto della risposta ».
Chissà se il Megalosindaco ha capito il vero senso dell’interrogazione.

Interrogazione dei consiglieri di minoranza illustrata dal Consigliere Marco Poles sulla statalizzazione del centro infanzia di Villa Elena (leggi qui)
L’interrogazione chiede spiegazioni sulla delibera di giunta del 30.04.2013 n. 48 con la quale l’amministrazione chiede all’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca la “STATALIZZAZIONE CENTRO INFANZIA DI ALBINA.
Il Megalosindaco risponde propinando la solita filastrocca  “dell’amministrazione migliore del mondo” e mettendo in luce le difficoltà della cooperativa che gestisce attualmente il Centro Infanzia, comunque assicurando che per l’anno scolastico 2013/2014 nulla cambierà.
Ma aldilà delle parole una cosa si capisce chiaramente che questa amministrazione vuole liberarsi della gestione del centro infanzia, ma non sa bene come, sicuramente l’inserimento della scuola materna nell’istituto comprensivo è un primo passo, ma poi resta da risolvere il problema dell’asilo nido. E allora si parla, nel contraddittorio con il Consigliere Poles, a cui partecipa anche l’assessore Luisotto (era circa quattro anni che non parlava in Consiglio Comunale), di sezione primavera e di varie possibilità di gestione.
Poles «in che modo verrà gestito?»
Megalosindaco «ci sono molte possibilità»
Poles «quali? »
Alla fine messo alle strette e arrossendo sbotta «perché non un asilo parrocchiale?»
Ora è quasi tutto chiaro: il comune si vorrebbe liberare del servizio cedendo una parte all’istituto comprensivo e una parte alla parrocchia.
Tolti di mezzo i centri estivi .. liberi anche dalla gestione del centro infanzia … potranno, se rieletti, dedicarsi al loro sport preferito rifare piazze e dispensare porchetta.

2)    Art. 14 decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni in legge 22 dicembre 2011, n. 214. Istituzione della tariffa sui rifiuti e del tributo comunale sui servizi, approvazione regolamento ed approvazione convenzione per la gestione associata dei servizi inerenti i rifiuti urbani ed assimilati, ivi compresi i servizi di accertamento e riscossione della tariffa
Si parla di TARES, la famigerata tassa di 0,30 centesimi al mq introdotta dal governo Monti e del fatto che la legge della sua istituzione comporta automaticamente anche la soppressione degli enti di bacino e delle autorità d’ambito esistenti, rendendo necessario individuare nuovi soggetti in grado di svolgere il servizio di raccolta e smaltimento di rifiuti.
Individuando nel nostro bacino il CIT come soggetto in grado di svolgere tale servizio, si rende necessario approvare una convenzione con tale ente.
Cester (SAVNO) spiega tutta una serie di dettagli tecnici.
Si parla di porta a porta e del fatto che il nostro comune non abbia ancora aderito (ultimo comune del nostro bacino) a questo tipo di raccolta.
Dichiarazione di voto del consigliere Scandolo (leggi qui)
Quello che alla fine si può registrare è che fino a fine anno non passeremo alla raccolta porta porta dei rifiuti e che quindi continueremo ad avere rifiuti attorno alle campane e che non vi è stata da parte dell’attuale amministrazione  una presa di posizione politica di forte contrarietà alla TARES, questa odiosa e iniqua nuova tassa
Si vota: 10 (maggioranza) favorevoli, Scandolo e Poles contrari , Mashif astenuto

3)    Esame ed approvazione conto del bilancio dell’esercizio 2012;
Illustra il Megalosindaco (due parole): il patto di stabilità è stato rispettato e anche gli indici indicatori della situazione finanziaria. Uno solo sfora: quello sul valore dei mutui.
Inizia un contraddittorio tra il Consigliere Marco Poles e il Revisore del Conto, fatto di parecchie domande, richieste di delucidazioni. Interviene qualche volta anche il Sindaco. L’assessore al bilancio (S)Venturin, naturalmente non ha niente da dire o da chiarire. Chissà se le ha viste le “carte”. Ma non c’è da meravigliarsi, perché perfino il Revisore del Conto “casca come un pero”.
Il consigliere Poles chiede delucidazioni su una tabella riepilogativa presente nella relazione del Revisore dicendo …  «c’è qualcosa che mi sfugge, che non capisco ».  Si cerca la tabella incriminata …  pagina … il revisore … scartabella …. vede … e naturalmente….. è sempre colpa dei programmi informatici … è questa volta è colpa di  “excel” … dati 2012  … descrizioni 2011.
Certo che un Revisore che non controlla la propria relazione non ci fa una gran bella figura.
Spontanea sorge una domanda: a prescindere dall’assessore (S)Venturin c’è qualcun altro che le ha lette queste benedette carte? 
Domande … risposte. Il Consigliere Poles chiede se il trasferimento al consorzio acquedotto del depuratore e relative fognature è fermo per la questione iva. (lo stato chiede di pagare l’iva sulla cessione di opere da un ente ad altro ente, qualche centinaia di miglia di euro).
Il Megalosindaco risponde « si, … ed è una cosa assurda che lo stato chi chieda questo ».
Anche per noi è una cosa assurda, ma è altrettanto assurdo che si spendano milioni di euro per le piazze e non si possa risolvere questo problema. Anche perché, come documentato in questo blog, il depuratore terminato quasi dieci anni fa sta lentamente andando in rovina. Se mai si metterà in funzione, quanti migliaia di euro saranno necessari per il suo ripristino e avvio? Tanti quanti questa famigerata Iva da pagare o molti di più?
Ma si sa mettere in funzione le fognature è cosa buona e giusta per l’ambiente, per il risanamento del sottosuolo, delle falde acquifere, si tutte cose buone e giuste ma che non si vedono. Le piazze sono lì a dimostrare la “grandezza” dei nostri amministratori e la loro improvvida supponenza.
Si innesca anche una diatriba tra il Consigliere Scadolo ed il Megalosindaco in merito ad una richiesta del Consigliere sulle spese sostenute dal Comune per l’energia elettrica negli ultimi tre anni. Dalla discussione non si capisce se la richiesta avesse richiesto tali e tante elaborazioni da comportare giorni di lavoro degli uffici per poter rispondere, o se gli uffici siano stati in difficoltà a rispondere (cosa assai grave), o semplicemente se è stato il Megalosindaco ad ordinare di non rispondere.

Dichiarazione di voto letta dal consigliere Scandalo (vedi qui), fatta propria anche dal consigliere Mashif.
Si vota: 10 (maggioranza) favorevoli, Mashif, Poles e Scandolo contrari.

4) Ampliamento attività produttiva ai sensi art. 3 L.r. 55/2012 ed Art. 7 d.p.r. 160/2010. Approvazione progetto in deroga ai sensi Art. 3 l.r. 55/2012. Ditta Bignucolo s.r.l.;
Illustra il Megalosindaco. Le solite due parole, questa volta forse meno.
«si tratta di un ampliamento di circa 700 mq., oggi sono pochissime le aziende che chiedono di ampliarsi, quindi si concede».
Il consigliere Poles « tutte qui le spiegazioni? Non citi nemmeno la legge regionale del dicembre 2012 che permette questo ampliamento in deroga…»
Il Megalosindaco legge l’articolo di legge indicato.
Il Consigliere Poles chiede se il comune si sia dotato di criteri normativi che permettano di trattare le eventuali richieste di ampliamento in deroga con metodi oggettivi e se invece vengono tratte “ad personam”. Il Megalosindaco risponde che in questo momento di crisi non sono stati previsti dei criteri.
Anche questo è un buon segno di vera democrazia. Decide il Megalosindaco secondo i suoi criteri. Chissà quali sono?

Il Consigliere Poles legge (leggetela anche voi, merita) una dichiarazione con la quale critica la gestione urbanistica di questi anni e con la quale dichiara che né lui né il consigliere Scandolo parteciperanno al voto.

In effetti come si fa a partecipare al voto di una mostruosità del genere con la quale si richiede il pagamento di 30.000 € senza l’applicazione di un criterio oggettivo.
Si vota: 10 (maggioranza) favorevoli più Mashif, Poles e Scandolo non partecipano al voto.

Il consiglio termina qui, sono da poco passate le 21.00.
Un altro consiglio tristemente in linea con i precedenti, dove compare l’ennesimo segnale della gestione “personalizzata” dell’urbanistica di questo comune, portata avanti dal Megalosindaco che non per niente è anche assessore all’urbanistica.
I criteri per concedere, non concedere, sono i suoi e solo i suoi.
Tutto quello che rappresenta questa giunta e questa amministrazione: una gestione vergognosa di tutto, anni e anni di sprechi, di favoritismi, di riduzione di servizi e di gestione personalistica della cosa pubblica dovrà essere spazzato via e con loro i partiti che sostengono una tale maggioranza.
Gaiarine ha bisogno di un vero “rinnovamento”.
Amen

Condivi
www.pdf24.org    Invia l'articolo in formato PDF   

Riconvocazione Consiglio Comunale Venerdì 31/05/2013

Il Consiglio Comunale del 17/05/2013  è riconvocato il giorno di Venerdì 31/05/2013 alle ore 18.30 nella sala della sede municipale con il seguente ordine del giorno:


  1. Approvazione verbali seduta del 19 aprile 2013 ( Dal n. 5 al n.8);
  2. Ampliamento attivita’ produttiva ai sensi art. 3 L.r. 55/2012 ed Art. 7 d.p.r. 160/2010. Approvazione progetto in deroga ai sensi Art. 3 l.r. 55/2012. Ditta Bignucolo s.r.l.;
  3. Esame ed approvazione conto del bilancio dell’esercizio 2012;
  4. Art. 14 decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni in legge 22 dicembre 2011, n. 214. Istituzione della tariffa sui rifiuti e del tributo comunale sui servizi, approvazione regolamento ed approvazione convenzione per la gestione associata dei servizi inerenti i rifiuti urbani ed assimilati, ivi compresi i servizi di accertamento e riscossione della tariffa
Condivi
www.pdf24.org    Invia l'articolo in formato PDF   

Convocazione Consiglio Comunale Venerdì 17/05/2013

Il Consiglio Comunale è convocato per il giorno di Venerdì 17/05/2013 alle ore 18.30 nella sala della sede municipale con il seguente ordine del giorno:


  1. Approvazione verbali seduta del 19 aprile 2013 ( Dal n. 5 al n.8);
  2. Ampliamento attivita’ produttiva ai sensi art. 3 L.r. 55/2012 ed Art. 7 d.p.r. 160/2010. Approvazione progetto in deroga ai sensi Art. 3 l.r. 55/2012. Ditta Bignucolo s.r.l.;
  3. Esame ed approvazione conto del bilancio dell’esercizio 2012;
  4. Art. 14 decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni in legge 22 dicembre 2011, n. 214. Istituzione della tariffa sui rifiuti e del tributo comunale sui servizi, approvazione regolamento ed approvazione convenzione per la gestione associata dei servizi inerenti i rifiuti urbani ed assimilati, ivi compresi i servizi di accertamento e riscossione della tariffa

Condivi
www.pdf24.org    Invia l'articolo in formato PDF   

Consiglio Comunale del 19/04/2013: cronaca

Un due e tre e voilà il consiglio è finito, un cittadino della moltitudine di cittadini sempre presenti (quattro) arrivato, vista l’ora di convocazione, purtroppo con dieci minuti di ritardo, ha fatto appena in tempo a sedersi, guardarsi attorno, riprendere fiato e come d’incanto .. tutto finito.
è andata in onda l’ennesima farsa, anzi, una Bühne Blitz, un teatrino-lampo della durata di 18 minuti, con una manciata di votazioni (5), la lettura dei punti all’ordine del giorno, gli interventi rassegnati della minoranza, le repliche stizzite e insolenti del megalosindaco, il cellulare del dottore che squilla (più vitale del suo possessore) a più riprese fino al richiamo del collega antoniolli.. e poco altro..
18 minuti di Consiglio, un record.
E se non fosse stato per il Consigliere Poles che ha contribuito a far “perdere” una decina di minuti, il nostro povero cittadino avrebbe trovato anche la porta della sala Consigliare chiusa.
Questa è la vera efficienza amministrativa.
Non perdere tempo e soprattutto non farlo perdere ai cittadini.
I cittadini non hanno proprio bisogno di capire, comprendere, rendersi conto di che cosa succede nella “loro” casa.
Hanno già tanti e tali problemi, come ad esempio arrivare alla fine del mese, pagare le tasse e le prebende a questi amministratori, che ci mancherebbe altro che fossero costretti perdere tempo in Consiglio comunale.
Eppure il Consiglio Comunale è l’assemblea pubblica rappresentativa di ogni Comune posto in una regione a statuto ordinario, ente locale previsto dall’art. 114 della Costituzione della Repubblica Italiana, ed è l’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del comune.
Ebbene non c’è nulla di collegiale nel Consiglio Comunale di Gaiarine dove manca il confronto, la discussione, la competenza, la responsabilità, addirittura l’educazione e il rispetto..

Si comincia: appello (vedi qui)
Gli assenti sono tutti giustificati. E l’orario di convocazione è talmente consono (ore 18.30) che mancano addirittura tre consiglieri della maggioranza. Numero legale a rischio.
Prima di passare al primo punto all’ordine del giorno il sindaco legge una comunicazione (vedi qui).
Si tratta di una comunicazione firmata dai consiglieri Marco Poles e Severino Scandolo con la quale si avvisa il sindaco che verrà eseguita la registrazione audio del consiglio e dei prossimi consigli comunali.
Già nel 2009 il gruppo ForaparFora aveva chiesto al sindaco, in un incontro, di poter procedere alla registrazione dei consigli comunali. Vi fu da parte del sindaco il rifiuto di concederla con la giustificazione che la registrazione sarebbe stata effettuata d’ufficio a partire dalla prima seduta di consiglio comunale tenuta nella nuova sala consigliare del municipio restaurato (allora i consigli comunali si tenevano a Villa Altan a Campomolino)
Quindi, il sindaco applicando la massima trasparenza e mantenendo anche la parola data al gruppo ForaparFora , indovinate cosa ha detto …. NO!
… «non esiste il regolamento … non vi autorizzo a registrare, e se qualcuno lo farà procederò con una denuncia alla Procura della Repubblica»
A uno di noi (foraparfora) che a fine consiglio gli faceva notare la promessa non mantenuta …. ha risposto …. « Non l’ho promesso mica a te» … in effetti la persona che gli stava ricordando la sua promessa non era presente all’incontro avvenuto con i ForaxFora … peccato che fossero presenti a quel incontro ben 2 persone del nostro gruppo.
Ci vengono in mente quegli atteggiamenti tenuti dai bambini bugiardi che non vogliono ammettere di aver promesso delle cose che non hanno poi mantenuto e trovano delle scuse puerili per salvarsi. Forse è il timore di ritrovare documentati su video i suoi interventi villani e gli sbadigli e il mutismo dei suoi assessori/consiglieri.
Il fatto certo è che la promessa è stata fatta e il consiglio di cui stiamo facendo la cronaca è il quarto Consiglio che si tiene nella nuova sala consigliare.
Giudicate un po’ voi.

Primo punto.
No.
Interviene di nuovo il consigliere Marco Poles.
Legge un’altra comunicazione (vedi qui).
Si tratta di una nuova censura su l’orario di convocazione.
Termina la lettura. Il sindaco non dice una parola e passa al primo punto all’ordine del giorno.

1) APPROVAZIONE VERBALI SEDUTA DEL 1 MARZO 2013 (DAL N. 1 AL N. 4);
Si vota:
astenuti Antoniolli, PERUCH, Poles Marco, Scandolo in quanto assenti al precedente consiglio.

2) APPROVAZIONE DI VARIANTE PARZIALE AL P.R.G. PER “VARIANTE INNESTO P.DI L. D1/13 – PIANCA SULLA S.P. 44″ – L.R. N. 61/1985, ART. 50 COMMA 4 LETT. F);
Il sindaco illustra. Quattro parole in croce …
Variante adottata il 21/12/2012, non ci sono state osservazioni quindi si passa all’approvazione.
Il consigliere Marco Poles interviene dichiarando .. «che aveva già detto, in fase di adozione, che secondo la normativa vigente la variante non era necessaria … ora, a maggior ragione, è davvero inutile approvarla in quanto i lavori sono già stati eseguiti.
Il sindaco.. « trattasi di un accesso provvisorio»
accesso provvisorio? …. o forse un’altra bugia del sindaco? …. giudicate voi

                             FOTO DEL 16_04_2013  NUOVO INNESTO ALLA LOTTIZZAZIONE

Il consigliere Marco Poles legge una dichiarazione (vedi qui)
Antoniolli richiama quando detto in fase di adozione e cioè che a certi cittadini viene fatto e concesso di tutto.
Si vota: 9 (maggioranza) + Mashif favorevoli, Scandolo e Poles contrari, Antoniolli astenuto.

3) APPROVAZIONE DI VARIANTE PARZIALE AL P.R.G. – L.R. N. 61/1985, ART. 50 COMMA 4 LETT. F) PER APPROVAZIONE VINCOLO PREORDINATO ALL’ESPROPRIO, RELATIVA
•    PERCORSO CICLABILE LUNGO LA SP. 44 IN COMUNE DI GAIARINE, PROVINCIA DI TREVISO, IN ATTUAZIONE DELL’ACCORDO DI PROGRAMMA DEL 2.12.2011;
•    PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO INNESTO DI VIA MOIE SULLA SP. 44 ALLA PROGRESSIVA KM7+700;

Il sindaco illustra per modo di dire … si approva la variante .. adottata … percorso ciclabile…
Basta anche troppo

Il consigliere Antoniolli chiede come avesse votato in fase di adozione … risponde il segretario «astenuto».
Si vota:
9 (Maggioranza) + Mashif Favorevoli, Scandolo e Poles Contrari, Antoniolli Astenuto

4) ART. 14 DECRETO LEGGE 6 DICEMBRE 2011, N. 201, CONVERTITO CON MODIFICAZIONI IN LEGGE 22 DICEMBRE 2011, N. 214. ISTITUZIONE DELLA TARIFFA SUI RIFIUTI E DEL TRIBUTO COMUNALE SUI SERVIZI, APPROVAZIONE REGOLAMENTO ED APPROVAZIONE CONVENZIONE PER LA GESTIONE ASSOCIATA DEI SERVIZI INERENTI I RIFIUTI URBANI ED ASSIMILATI, IVI COMPRESI I SERVIZI DI ACCERTAMENTO E RISCOSSIONE DELLA TARIFFA 
Doveva essere il punto cruciale del Consiglio … la famosa Tares che tutti i cittadini aspettano con gioia, così finalmente potranno devolvere qualche altro soldino al comune e allo stato.
Punto ostico e non risolvibile in qualche minuto.
Tant’è che è stato ritirato . Si discuterà nel prossimo consiglio comunale.
Si mormora che un consigliere (Mario Cappellotto che è sempre così loquace in consiglio comunale) dovesse per forza, a causa di un impegno improrogabile, andarsene prima delle 19.00.
Se il consiglio si fosse prorogato oltre quell’ora la maggioranza non avrebbe avuto il numero legale e la minoranza avrebbe potuto andandosene far “saltare” il consiglio.
Così sembra..

5. MODIFICHE AL REGOLAMENTO COMUNALE DI POLIZIA MORTUARIA – ART. 45 COMMA 3 LETT. B).
Si parla di urne cinerarie. Una modifica al regolamento di polizia mortuaria per permettere l’interramento di dette urne.
Il sindaco fa presente che ci sarà anche l’individuazione tra i cimiteri comunali di quelli che avranno uno spazio cinerario comune da destinare allo scopo.
Il consigliere Scandolo chiede se sarà possibile disperdere le ceneri.
Il sindaco risponde che sarà individuato uno spazio all’interno dei cimiteri dove poterle disperdere.
Si vota:
13 favorevoli, all’unanimità.

Il Sindaco saluta. Antoniolli prende la parola è dice «l’unico record di questo consiglio comunale è la velocità .. i consiglieri di maggioranza penseranno che nei comuni limitrofi i consigli comunali funzionino tutti così … nessuno della maggioranza che parla … li inviterei ad andare ad assistere a qualche consiglio a Sacile, Brugnera Prata.. »
Grande Romeo. Finalmente un sobbalzo dei consiglieri di maggioranza. Un brusio indistinto si solleva da quella parte dell’emiciclo. Si sono svegliati. Grande.
Si coglie una battuta a mezza voce da questi consiglieri: “non parliamo, facciamo..”
Eccolo qua, finalmente smascherato e dichiarato questo mito del “fare”: cominciò un disgustoso miliardario pelato qualche anno fa, quando a colpi di decreto cominciò la demolizione dello stato sociale e dei diritti.. “Fatto!” spottavano le sue televisioni, quelle che “vietato vietare”..
Ma fatto cosa? Rabbia? Schifo? Sgomento? mah.. giudicate voi..
Però subito interviene lui… chi? il Megalosindaco con una frase storica, molto educata e rispettosa del consigliere Antoniolli .. «forse è qualche consigliere datato che è rimasto a tanto tempo fa»

Insomma, a questo punto è proprio ora di andarsene contenti.

Condivi
www.pdf24.org    Invia l'articolo in formato PDF   

Napolitano rieletto Presidente

Pdl e Lega esultano


Pd .. oh, ragassi, siam mica qui a scambiar Milanesi per Napoletani!!

===================================================

Non mi piace.
Non mi è mai piaciuto.
Perchè lo aveva chiarito subito, “sarò super partes” e Giorgio Napolitano, primo capo dello Stato ex Pci eletto coi voti della sola Unione di centrosinistra, intendeva “operare all’insegna delle più ampie convergenze” (discorso d’insediamento del 10/5/2006). Poi invita il futuro governo Prodi a “non distruggere gli atti di quello precedente” e “avviare un dialogo col centro destra sulla giustizia”. Sono i tempi delle legittime intercettazioni della Procura di Potenza e quelle illegali Telecom. Napolitano firma senza batter ciglio (“Non ho nulla da dire”, 15/9/2006) il decreto Mastella che ne dispone la distruzione.
La Consulta dichiarerà parzialmente illegittima quella formulazione.
Nei due anni di coabitazione con il governo di centro sinistra Napolitano uno dei temi spinosi è l’immigrazione. Napolitano assume posizioni già suggellate dalla legge Turco-Napolitano che ha istituito i Cpt, strutture bocciate anche in sede europea per violazione dei diritti umani, ma che lui continuerà a difendere (“Non sono dei lager”). Così esterna: “Chi viene in Italia riconosca le nostre regole” (5 sett. 2006). Ma ne ha anche su temi etici e diritti civili. Il capo dello Stato si erge a garante delle posizioni della Chiesa e del centro destra. Sul testamento biologico richiama la maggioranza a “scelte non partigiane su etica e famiglia” (20/11/2006) e “Trovare regole condivise con la Chiesa” (24/11/2006).
Quando scoppia il caso di Eluana Englaro, Napolitano farà muro alla smania del centro destra di cavalcare il caso facendo sapere però per tempo, con una lettera al governo, che non firmerà un decreto ai suoi occhi palesemente incostituzionale, dando all’esecutivo di riorganizzarsi presentando notte-tempo un disegno di legge identico al decreto. Napolitano la sera stessa ne autorizza la presentazione alle Camere.
E l’indulto di Mastella? Napolitano non si stancherà mai di denunciare il sovraffollamento delle carceri e le deprivazioni che comporta. Il ministro di Ceppaloni predispone un provvedimento generoso, votato da tutti (tranne che da Idv, Lega e Pdci), che liberò 30mila carcerati ed evitò che altrettanti finissero dentro, costringendo i magistrati a fare indagini e processi costosissimi per erogare pene meramente virtuali. Salvo poi scoprire sei mesi dopo che le carceri erano più piene di prima.

Durante il suo mandato Napolitano esercita un’influenza enorme sulla politica estera dell’Italia, spingendola in prima fila fra le missioni di “pace armata”, compresi Iraq, Afghanistan, Libia e Libano. Già dieci anni fa, da alto dirigente dei Ds, zittì la sinistra che protestava contro la guerra in Iraq (“No alla guerra è pura propaganda, reagire all’antiamericanismo”, 2003). Una volta eletto non si contano i moniti ad approvare e finanziare le missioni nei teatri del conflitto (“Chi sfida l’Onu desista”, “No a ritiri unilaterali”). Anche i tributi di sangue non gli fanno cambiare idea. Quando sei militari muoiono a Kabul (17/9/2009) dichiara il lutto nazionale, ma il giorno dopo chiude la porta ad ogni ipotesi di ritiro (“Nulla da rivedere in missione”, 18/9/2009). E commenta le manifestazioni contrarie in modo sprezzante: “Una becera e indegna manifestazione che non conta” (28/9/2009). Sulla Libia è Bossi a rivelare “Berlusconi non voleva la guerra, Napolitano sì” (Monza, 29/7/2011). Ma solo due anni prima aveva accolto più volte il leader libico col picchetto d’onore (“Gheddafi, utile conoscere la sua visione”, 6/10/2009). Qualcuno, poi, lo convince che non si possa starne fuori (“Libia, non possiamo sottrarci”, 21/3/2011). E si dichiara stupito, quando la Germania si sottrae (“Non capisco scelta della Merkel”, 30/3/2011).

Intanto a Prodi succede Berlusconi: “Bisogna garantire al Cavaliere la partecipazione politica”, così l’Ansa sintetizza nel titolo il senso del Quirinale per Silvio Berlusconi. L’ultimo favore, forse, è stato fare spallucce sulla questione dell’ineleggibilità, in barba alla legge (Sturzo, 1957) e alle 200mila firme raccolte da Micromega. Col centrodestra al governo restano le leggi vergogna, il legittimo impedimento e i tanti interventi per tenere in sella un Cavaliere ormai disarcionato. Emblematiche alcune risposte: “Non firmare? Non significa nulla, me lo ripresentano” (3/10/2009) risponde a chi lo supplica di non promulgare lo scudo fiscale di Tremonti che garantisce anonimato e di conseguenza impunibilità a mafiosi ed evasori. “Stop a processo breve? Faccio quello che posso”, risponde a una madre di una delle 32 vittime della strage di Viareggio del 2009. Si ricordano anche la finanziaria che raddoppia l’Iva a Sky, i pacchetti sicurezza Maroni con norme xenofobe, il decreto salve-liste del Pdl con tanto di viatico per Berlusconi: “Non era sostenibile l’esclusione del Pdl” (6/3/2010). Un mese dopo promulga il legittimo impedimento (legge 51 del 7/4/2010) che consente al solo presidente del Consiglio e ai suoi ministri di non comparire in aula per 18 mesi e far slittare i processi a carico verso la prescrizione. Napolitano firma nonostante fosse palesemente incostituzionale, come aveva già sancito la Consulta con due sentenze (nel 2001 sugli impedimenti accampati da Cesare Previti, nel 2008 bocciando il lodo Alfano). E sostiene davanti alle persone per bene che “non poteva fare altrimenti”.
Eppure si rifiuta di firmare il ddl sul welfare che estende l’arbitrato ai rapporti di lavoro. Poi un monito a distanza di 20 giorni toglie ogni dubbio: l’invito per i magistrati è a “non cedere a esposizioni dei media” e “fare autocritica” (27/4/2010). Ma saranno proprio dei giudici, quelli della Corte Costituzionale, a decretare la breve vita del provvedimento dichiarandone illegittima una parte (l’altra sarà cancellata dai cittadini con il referendum del giugno successivo).

Nel 2010, quando la pattuglia di Fini sfoltisce le file della maggioranza, il capo dello Stato si adopera direttamente per evitare la chiusura anticipata della legislatura (“Cercherò di evitare lo scioglimento della camere”, 23/12/2010) e consente a Berlusconi di reclutare i deputati che gli servono (“Da Berlusconi ipotesi di rafforzamento governo”,  16/3/2011).
Quando il governo viene bocciato sul rendiconto generale dello Stato Napolitano si precipita a chiarire che “Non c’è obbligo giuridico di dimissioni” (14/10/2011).  Poi Napolitano dal Colle si mobilita contro lo spread (“Mio dovere intervenire per evitare ora le urne”,  31/12/2011). E salva Berlusconi da un voto che lo avrebbe seppellito definitivamente, rendendo possibile quello che solo un anno prima non lo era, lo scivolo dei tecnici. Nel 2010 Napolitano lo aveva escluso tassativamente (“Non esistono governi tecnici”, 14/12/2010). Un anno dopo cambia idea e dal cilindro presidenziale tira fuori Monti, previa nomina a senatore a vita.

A questo punto si diletta con l’economia (“Non possiamo giocare con fallimento”, 15/11/2011) lancia l’alchimia istituzionale di un governo tecnico (“Non c’era spazio per crisi parlamentare”, 22/12/2012) salvo poi lanciare precisi (e inascoltati) moniti: “No tagli alla cieca, impatto su crescita”(31/1/2012), “Spending review ma no tagli indiscriminati” (1/5/2012), (“Esodati, tema da chiarire”, 1/5/2012), (“Spread inspiegabile, con Monti fiducia cresce”, 5/9/2012), (“Crisi, Italia farà sua parte”, 8/9/2012).
Nel frattempo esplode il fenomeno 5Stelle ma lui lo ignora e deplora (“Boom? Ricordo solo quello degli anni Settanta”, 8/5/2012), “Moralizzatori fanatici e distruttivi”, (“attenti a imprecare contro la casta, dietro c’è il buio di regimi totalitari”, Palermo 8/9/2011). Fa anche la sua parte nella spending review, ma il Quirinale continua a costare 624mila euro al giorno, 23mila l’ora (in un anno 240 milioni di euro, la Casa Bianca ne costa 136,5, l’Eliseo 112,5 e Buckingham Palace 57). Impossibile fare di più, così Napolitano decide di dare un segnale di persona: il 7 luglio dell’anno scorso una nota del Colle informa della sua rinuncia all’aumento di stipendio su base Istat. Si scoprirà poi che il risparmio era di 68 euro al mese, una rinuncia dal forte valore simbolico.

È cronaca di questi giorni: prima incarica Bersani senza risultato poi s’inventa i dieci saggi, tra i quali nemmeno una donna;  del resto, lo stesso Napolitano aveva lamentato davanti ai ragazzi delle scuole di Firenze che “a vedere le percentuali di donne elette in Parlamento in Italia cadono le braccia” (12/5/2011).
Infine nei sette anni di Presidenza si contrappone a più riprese alla magistratura, della quale presiede l’organo di autogoverno, “Si pongono con urgenza problemi di equilibrio istituzionale nei rapporti tra politica e magistratura ed esigenze di misure di riforma volte a scongiurare eccessi di discrezionalità, rischi di arbitrio e conflitti interni alla magistratura nell’esercizio della funzione giudiziaria, a cominciare dalla funzione inquirente e requirente” (17/12/2008), “non cedere al protagonismo dei media” (12/5/2008), (“Giustizia, Csm non è giudice costituzionale”,  1/7/2008), (“No a spettacolarizzazione dei processi”, 21/7/2008), (“No all’uso voyeristico delle intercettazioni”, 28/7/2008), “l’altamente dannoso protagonismo dei pm” e “la Magistratura si attenga alle sue funzioni” (27/8/2009) arrivando ad invitare il CSM a “discutere in modo equilibrato (…) e di fare un uso responsabile e prudente dell’istituto delle pratiche a tutela dei magistrati (…) il cui uso si giustifica solo quando è indispensabile garantire la credibilità dell’istituzione giudiziaria nel suo complesso da attacchi cosi denigratori da mettere in dubbio l’imparziale esercizio della funzione giudiziaria e da far ritenere la sua soggezione a gravi condizionamenti” (Lettera Csm, 9/10/2009).
E adesso è ancora lì..
No, non mi piace, decisamente non mi è mai piaciuto.

Condivi
www.pdf24.org    Invia l'articolo in formato PDF