Consiglio Comunale del 01/03/2013: cronaca


Un altro consiglio di vera democrazia: dibattito intenso, chiarimenti, delucidazioni, spiegazioni, planimetrie, diapositive, filmati, un vero concentrato di trasparenza.

Non c’è bisogno di Grillo: il comune di Gaiarine è l’unico in Italia dove tutto è fatto alla luce del sole, o per meglio dire (finché non arriverà l’orario legale) all’imbrunire.

 Invece no, non è così e lo sapete benissimo ma non vi interessa affatto.

Si tratta infatti dell’ennesimo consiglio “spot” 18.33-18.54 ovvero 21 minuti netti: il Sindaco che illustra i punti all’ordine del giorno con poche frettolose parole, alcuni interventi del Consigliere Antoniolli, e poi … basta .. anche troppo.
Si comincia: appello (vedi qui)
Il sindaco informa che tramite fax il consigliere Rosada ha comunicato che, a causa dell’orario di convocazione, non sarà presente in Consiglio. Altro fax da parte del consigliere Marco Poles per il quale impegni di lavoro improrogabili ne rendono impossibile la presenza.
Il consigliere Scandolo è assente non a causa dell’orario di convocazione ma per l’influenza.
Sarà vero?
Del dottor” (Mashif) non si sa nulla. Boh, dove sarà? Assente per protesta oppure no?
E se del consigliere Giorgio Fantuz si viene a sapere che è all’estero, di Silvano Peruch (assente anche lui) non abbiamo capito se sia giustificato o abbia ritenuto inutile interrompere la pennichella pomeridiana solo per proseguirla in Consiglio Comunale.
Sindaco: « 1° primo punto all’ordine del giorno».
Alt. Fermi tutti. Il consigliere Antoniolli lo interrompe facendo presente che mancano, tranne lui, tutti i consiglieri di minoranza e questo a causa dell’orario di convocazione e chiede al Sindaco se esiste, come gli hanno riferito (chi?, quando?, come?), una legge che stabilisce che i consigli comunali debbano essere convocati al di fuori dell’orario di lavoro.
Il Sindaco risponde « Avete già fatto un’interrogazione sull’argomento .. l’orario è consono … non c’è nessuna legge”
In sequenza: tre affermazioni e due bugie.
Oh eccolo… entra il Consigliere Mashif.
1) APPROVAZIONE VERBALI SEDUTA DEL 21 DICEMBRE 2012 (dal n. 23 al n. 30)
Si vota:
astenuti Consigliere Antoniolli, Mashif, Modanese in quanto assenti al precedente consiglio.
2) PIANO DI RECUPERO PER LA RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA ED IL CAMBIO DI DESTINAZIONE D’USO DI DUE MAGAZZINI – DITTA PESSOTTO NILDO E SONEGO RITA: APPROVAZIONE;
Il Sindaco illustra: «trattasi di una ristrutturazione, in via dei Sarcinelli, che darà luogo a due negozi al piano terra e due appartamenti al piano superiore senza ampliamento della volumetria… viene rifatto, a carico dei proprietari, il marciapiede lungo la via … gli standard verranno monetizzati.»
Mentre parla apre una planimetria e la rivolge verso il pubblico per far vedere nel dettaglio il progetto dell’intervento; premura lodevole nelle intenzioni ma del tutto plateale quanto inutile, visto che, sprovvisti di binocolo o altro strumento analogo, da una decina di metri sia assolutamente impossibile non solo leggere ma perlomeno distinguere alcunchè.
Il “dottor” Mashif fa presente che aveva richiesto agli uffici la documentazione relativa a questo piano di recupero, ma naturalmente non ha ricevuto nulla.
Stupore impassibile del Sindaco che manco si scusa, probabilmente chiedendosi «ma che cosa se ne faceva “il dottor” delle planimetrie… chissà?»
Il Consigliere Antoniolli interviene facendo presente che i cittadini non sono trattati tutti allo stesso modo poiché «alcuni cittadini devono pagare immediatamente la “monetizzazione degli standard”, mentre ad altri, in alternativa al pagare tutto e subito, viene concesso di “fare le opere” e di farle ad intervento quasi ultimato e poi, come tutto questo non bastasse, concedendo loro anche qualche proroga…. Perché questo trattamento diverso?»
Nessuna risposta dal Sindaco tra il distratto e l’insofferente.
Si vota:
12 favorevoli, all’unanimità.
3) PIANO URBANISTICO ATTUATIVO DI INIZIATIVA PRIVATA Z.T.O. B39 – EX CONSORZIO AGRARIO: APPROVAZIONE;
Il Sindaco illustra: «trattasi dell’intervento sull’area dell’ex consorzio agrario … un intervento importante (una curiosità: andate a rileggervi le precedenti cronache o se avete l’infausta occasione di presenziare un intervento del MegaloSindaco prestate attenzione a quante volte e in quali circostanze utilizzi l’aggettivo importante) per la superficie che occupa 10.000 mq. e per la volumetria 16.000 mc. … l’edificazione sarà quasi esclusivamente residenziale, solo una piccola parte sarà destinata al commercio .. saranno edifici a tre piani … e in fondo all’area ci saranno delle villette a schiera .. gli oneri di urbanizzazione vengono tramutati in opere .. dovrà essere fatto l’allargamento della via…»
Anche qui planimetria rivolta verso il pubblico con medesimo significativo risultato.
Interviene il consigliere Antoniolli «Nel centro di Francenigo c’è l’edificio Jesse non terminato e così le opere previste, parcheggio, ecc. che sono tra l’altro al sevizio dei cittadini e necessarie non sono ancora state fatte, per di più gli si è dato anche una proroga (due anni? tre anni!)».
Il Sindaco risponde «stanno terminando».
Consigliere Antoniolli «non è vero.. e comunque è uno schifo… pieno di rifiuti.. che intralcia anche il defluire delle acque, come è accaduto con l’ultima piena .. i cittadini, la domenica mattina quando vanno a messa vedono questo schifo in centro al paese .. è anche una questione di decoro»
Sindaco «sono gli stessi cittadini che hanno visto per trent’anni la fabbrica con le “pantegane”»
Commenta il “dottor” Mashif, forte e chiaro (non è nel suo stile) «non è la stessa cosa”
Sindaco «votiamo»
NO… perché? … perché NO.
Interviene il consigliere Antoniolli «mi chiedo se le prescrizioni del tipo fare i parcheggi con superfici non impermeabilizzate, come è sacrosanto che sia dopo tutta la cementificazione che abbiamo fatto in questi anni, devono essere rispettate oppure no? Perché so che nel comune qualcuno le ha rispettate ma altri no»
Sindaco «…stiamo parlando di questo piano, se il consigliere è al corrente di un abuso lo denunci».
Consigliere Antoniolli «.. diciamo che il Sindaco si prende carico di verificare se sono state rispettate..”
Sindaco «non so di cosa si parli».
Consigliere Antoniolli «del parcheggio Jesse dove non sono state rispettate le prescrizioni: impermeabilizzazione e pensiline».
Sindaco preso dalla fregola «votiamo»
NO… perché? perché NO.
Interviene il “dottor” Mashif «ma mi chiedo… per informazione.. è forse stato spostato il corso del fosso .. (dove? ci si interroga) il corso del fosso alle scuole elementari …»
Sindaco «no, è tutto regolare»
Finalmente…
si vota: 12 favorevoli, all’unanimità.
4) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI. APPROVAZIONE.
Il Sindaco relaziona: «Andiamo ad approvare un regolamento dei controlli interni predisposto dall’Associazione dei comuni e già adottato da vari comuni»
Stop.
Non dice che per essere in regola con la legge questo regolamento doveva essere approvato entro il 10 di gennaio e che per i comuni in ritardo viene avviata dal prefetto una procedura che può portare allo scioglimento del Consiglio Comunale se tale regolamento non viene approvato entro i sessanta giorni successivi, cioè entro il 10 marzo.
Ma che bravi. Approvato nove giorni prima dell’ultima scadenza.
Interviene il consigliere Antoniolli «questo regolamento è una cosa ridicola… il controllato diventa controllore… abbiamo visto come funzionano i controlli interni.. basta vedere lo sforamento del patto di stabilità… si è fatto finta di controllare … anche la cosa pubblica deve essere gestita in modo trasparente»
Ha ragione il consigliere Antoniolli: davvero una cosa ridicola questa legge che obbliga i comuni a dotarsi di un “regolamento per i Controlli Interni”.

Soprattutto a causa della battaglia fatta a suo tempo dalla Lega sono stati negli ultimi 20 anni tolti man mano quasi tutti gli organi di controllo: per tutti il Coreco e il declassamento delle funzioni di controllo del Segretario Comunale che da funzionario dello Stato con responsabilità e potere di controllare l’amministrazione comunale, è diventato, nel tempo (la Lega non voleva la presenza dello Stato nelle comunità locali) il cortigiano del Sindaco, essendo nominato da quest’ultimo.

Ora i nostri legislatori accortisi che le amministrazioni comunali, fuori controllo, possono fare quello che vogliono (vedi i buchi di bilancio di Catania, Pavia, Parma, ecc., ecc. ), cosa fanno?

Invece di ricreare organi e meccanismi di controllo esterni alle amministrazioni, (p. es. inserire i segretari comunali come funzionari della Corte dei Conti) li obbligano ad adottare un regolamento dove il controllato diviene di fatto controllore. Una cosa assurda, altra burocrazia che non porterà a nessun risultato. Ma lasciamo perdere.
Si vota: 11 favorevoli, consigliere Antoniolli astenuto.
E qui termina l’ennesimo consiglio spot.

Dimenticavamo: 5 persone presenti.

Un gran successo di partecipazione dopo le votazioni nazionali.

Questo dimostra, forse, chissà, che il 25% del Movimento 5 Stelle nel Comune di Gaiarine è l’ennesimo voto in bianco, destinato alla prossima occasione a premiare chi saprà raccontarla più bella, più divertente, più forte.

Non c’è che dire: abbiamo i politici che ci meritiamo.
Condivi
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Convocazione Consiglio Comunale Venerdì 01/03/2013

Il Consiglio Comunale è convocato per il giorno di Venerdì 1/03/2013 alle ore 18.30 nella sala della sede municipale con il seguente ordine del giorno:

    1) APPROVAZIONE VERBALI SEDUTA DEL 21 DICEMBRE 2012 (dal n. 23 al n. 30);
    2) PIANO DI RECUPERO PER LA RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA ED IL CAMBIO DI
        DESTINAZIONE D’USO DI DUE MAGAZZINI – DITTA PESSOTTO NILDO E SONEGO
        RITA: APPROVAZIONE;

    3) PIANO URBANISTICO ATTUATIVO DI INIZIATIVA PRIVATA Z.T.O. B39 – EX
        CONSORZIO AGRARIO: APPROVAZIONE;

    4) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI. APPROVAZIONE.

    Ancora alle 18.30, questo lo fa proprio apposta.

    Non sono servite le  rimostranze fatte in Consiglio, le lettere inviate al sindaco e al prefetto, le  assenze di protesta fatte dai consiglieri di minoranza, le interrogazioni, la convocazione è sempre alle 18.30.

    Lo fa per dispetto, per dimostrare che lui può.
    Leggetevi in ordine l’ultima interrogazione sull’argomento fatta dalla Consigliera Rosada, la risposta scritta del sindaco e la contro risposta della Consigliera Rosada e poi giudicate Voi.

    ______________________________________________________________ 

    AL SIGNOR SINDACO DI GAIARINE
    e p.c. Al Signor Prefetto di Treviso


    Oggetto: INTERROGAZIONE URGENTE letta in C.C. 21.12.2012 
    La sottoscritta dott. Milena Rosada, Consigliere Comunale,
    preso atto che da settembre 2011 il Sindaco sta convocando il Consiglio Comunale
    sistematicamente alle 18.30, 

    considerato che altrettanto puntualmente per iscritto e a voce alcuni Consiglieri Comunali hanno
    contestato questa nuova abitudine che non è giustificata da motivi eccezionali o d’urgenza mentre rende difficile se non impossibile la loro stessa presenza in quanto la seduta cade per loro in orario di lavoro
    ritenendo che l’esercizio del potere di convocazione non può essere esercitato compromettendo l’esercizio del mandato elettorale di nessun Consigliere,
    richiamato l’esposto all’uopo inviato al Signor Prefetto in data 8 ottobre 2012
    visto l’art.38 comma 7 del TUEL come modificato dal D.L. 13.08.2011 e dalla Legge di conversione 14.9.201 In. 148
    si interroga per sapere
    1) perché da un anno non viene rispettata la norma contenuta nell’alt. 38 co. 7 che prescrive che “nei Comuni inferiori a 15000 abitanti le sedute consiliari si tengono preferibilmente in
    un arco temporale non coincidente con l’orario di lavoro dei partecipanti.”
    2) se non reputa che insistere in codesto atteggiamento possa concretizzare una ipotesi di elusione di legge allo scopo di arrecare danno ingiusto a consiglieri comunali messi in condizione di non poter partecipare ai Consigli Comunali e dunque un abuso di potere?.

    ______________________________________________________________
                                                                        
                                                                              lì.8 Gennaio 2013

    OGGETTO: RISPOSTA AD INTERROGAZIONE URGENTE.
                                              AL CONSIGLIERE COMUNALE  
                                              ROSADA MILENA (Fare il Futuro Federale)
                                                                               
    Con riferimento all’interrogazione urgente da Lei presentata e letta in Consiglio Comunale lo scorso 21 dicembre 2012, si ritiene pienamente rispettata la normativa che prevede che “nei Comuni inferiori a 15000 abitanti le sedute consiliari si tengano preferibilmente in un arco temporale non coincidente con l’orario di lavoro dei partecipanti“.

    In ogni caso si rimanda, per ulteriori valutazioni, a quanto contenuto nel verbale di deliberazione del Consiglio Comunale n. 18 dello scorso 5 ottobre 2012.

    Distinti saluti.

                                                                               IL SINDACO
                                                                               Loris Sonego
    ____________________________________________________________

                                                         Gaiarìne, 14 gennaio 2013
                                                         Al Signor Sindaco di Gaiarine

                                                         E p.c. al Signor Prefetto di Treviso

    Oggetto: Riscontro a risposta a mia interrogazione urgente in merito
                  alla convocazione del Consiglio Comunale in orario di lavoro

                  dei consiglieri.

    Prendo atto di quanto Ella “ritiene”.

    Mi chiedo, tuttavia, se Ella abbia compreso appieno la evidente ratio della normativa richiamata.

    Alla luce delle circostanze sono stavolta io a dover ritenere, senza peraltro restarne sorpresa, di no.

    Distinti saluti.

                                                                                 Milena Rosada

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    Al voto, al voto: qualche chiarimento è d’obbligo

    Ricevo da un amico da molti anni presidente di seggio  e doverosamente pubblico anche per sfatare qualche bufala metropolitana.

     http://laspezia.cronaca4.it/upload/immagini/librerie/politica/gall_1360838789-elezioni-20130214_114543.jpg

    Più di qualcuno tra amici e conoscenti (sapendo che sono da un po’ di anni presidente di seggio)  mi ha chiesto chiarimenti sugli appelli online che continuano a circolare sulla possibilità da parte dell’elettore di rifiutare la scheda elettorale e di far mettere a verbale proteste di vario contenuto.

    L’argomento non è complesso ma è composto, provo a mettere ordine.

    Ci sono anche molti blog che spiegano bene la questione (cioè che per vari motivi è una bufala), uno molto chiaro è questo:

    http://acacciadibufale.wordpress.com/2013/02/06/il-rifiuto-della-scheda-elettorale-4/

    NB. Le fonti  (anche se non citate esplicitamente per non appesantire il testo) sono: Circolari esplicative del Ministero Interno per le Elezioni Politiche 2013, Istruzioni per le operazioni degli uffici elettorali di sezione (il manualino per presidenti di seggio e scrutatori), Manuale Elettorale dell’Ufficio Studi Camera Deputati, Testo Unico D.P.R. 361/1957 aggiornato ad oggi.

    VOGLIO RIFIUTARE LA SCHEDA E FAR METTERE A VERBALE CHE ‘LA CLASSE POLITICA NON MI RAPPRESENTA’, NON POSSONO IMPEDIRMELO”
    Bisogna partire dall’inizio, i casi che si possono verificare al riguardo sono
    CASO A) - riconsegna immediata della scheda
    L’elettore si presenta con tessera elettorale e documento, viene identificato come elettore della sezione e avente diritto al voto, E RITIRA la scheda.
    A questo punto :
    - se entra in cabina, vota all’interno della cabina, esce con la scheda ripiegata, la inserisce nell’urna senza indugio artificioso e riconsegna la matita, IL VOTO E’ VALIDO e l’elettore viene conteggiato tra i votanti .
    - se l’elettore non vota all’interno della cabina (e in questo caso è compresa anche l’eventualità in cui l’elettore riconsegni la scheda senza entrare nella cabina) IL VOTO E’ NULLO (cioè la scheda dovrà essere dichiarata nulla e inserita nella busta apposita come da istruzioni in dotazione ai seggi, quindi verrà computata in fase di scrutinio tra le schede nulle) e l’elettore viene conteggiato tra i votanti .
    CASO B) – il famigerato ‘rifiuto della scheda’ con verbalizzazione del fatto che ‘la classe politica non mi rappresenta’
     L’elettore si presenta con tessera elettorale e documento, viene identificato come elettore della sezione e avente diritto al voto, rifiuta la scheda cioè non la tocca nemmeno, manifesta la volontà di astenersi completamente dal voto e di mettere a verbale questa sua volontà.
    Questa eventualità non è è stata prevista ESPLICITAMENTE dal legislatore, ci si rimette al riguardo all’indicazione del Ministero dell’Interno che riporto integralmente e poi commento:
    “si ritiene che, in tali evenienze, il presidente del seggio -al fine di non rallentare il regolare svolgimento delle operazioni- possa prendere a verbale la protesta dell’elettore e il suo rifiuto di ricevere la scheda, purchè la verbalizzazione sia fatta in maniera sintetica e veloce, con l’annotazione nel verbale stesso delle generalità dell’elettore, del motivo del reclamo o della protesta, allegando anche gli eventuali scritti che l’elettore medesimo ritenesse di voler consegnare al seggio. Per quanto attiene la rilevazione del numero degli elettori, appare utile rammentare che coloro che rifiutano la scheda non dovranno essere conteggiati tra i votanti della sezione elettorale”.
    Cioè: se l’elettore vuole verbalizzare che rifiuta di votare, che la classe politica non lo rappresenta, purchè non faccia perdere troppo tempo, i componenti del seggio glielo faranno mettere a verbale sotto il paragrafo ‘Proteste e reclami’.
    CONSIDERAZIONI SUL CASO B) E SU QUANTO IMMEDIATAMENTE SOPRANel caso vogliate rifiutare la scheda e far mettere a verbale delle vostre considerazioni, dovete sapere che non le vedrà NESSUNO  a parte i componenti del seggio e forse l’Ufficio Elettorale Comunale (quanto meno, non le vedrà nessuno di quanti voi avreste voluto le vedessero)
    Tutte le comunicazioni alle Prefetture (e da lì al Ministero dell’Interno) sono inviate infatti  come riepiloghi tabellari, ovvero
    ELETTORI AVENTI DIRITTO AL VOTO: TOT (Maschi tot, Femmine tot)
    ELETTORI VOTANTI : TOT (Maschi tot, Femmine tot)
    VOTI VALIDI: TOT
    SCHEDE BIANCHE: TOT
    SCHEDE NULLE: TOT
    Voti validi lista n.1 : TOT, lista n. 2: TOT e così via
    Quindi se il vostro obiettivo è far arrivare il messaggio della disaffezione al voto o della sensazione di non essere rappresentati dalla classe politica:
    - o non andate proprio a votare, e quindi verrete compresi nel numero degli astenuti (ma se posso esprimere una considerazione personale è come stare alla finestra e lasciar decidere gli altri senza battere ciglio, per di più non esercitando quello che è IL diritto del cittadino per antonomasia, il voto in democrazia, che adesso viene dato per scontato ma per il quale nonni, bisavoli e trisavoli hanno sacrificato la vita o la salute)
    - o andate a votare e annullate la scheda, potete ad esempio scrivere all’interno della scheda quelle considerazioni che vorreste far mettere a verbale: in questo modo  risulterete in una statistica precisa, le schede nulle, che sono l’unica espressione possibile di malcontento ‘attivo’, che cioè non sia la mera astensione del punto precedente.
    Di fatto il caso b) del rifiuto della scheda produce le stesse conseguenze pratiche di una astensione (elettore non conteggiato tra i votanti, verbalizzazione che non rientra in nessuna statistica). Cioè è vero che “non possono impedirmi di rifiutare la scheda e di far mettere a verbale etc etc” ma anche se lo faccio all’atto pratico non serve a nulla, è come se fossi rimasto a casa.

    Fate anche attenzione che la legge prevede un apparato sanzionatorio circostanziato da una parte per i componenti del seggio (ad es. il segretario non può rifiutarsi di verbalizzare pena sanzioni varie), ma dall’altra per chiunque ad es. “turbi il regolare svolgimento delle operazioni di voto”; ricordate che all’interno del seggio i componenti del seggio sono pubblici ufficiali, e possono avvalersi della forza di Polizia che presidia il seggio (di solito la Guardia di Finanza). Morale: inutile alzare i toni da una parte e dall’altra, molto meglio usare il buon senso.

     
    “NON VOTO SCHEDA NULLA O BIANCA PERCHE’ ALTRIMENTI IL MIO VOTO VA AL PARTITO CHE NE PRENDE DI PIU’”. NON E’ COSI’.  Tutte le operazioni di attribuzione dei seggi vengono fatte SULLA BASE DEI VOTI VALIDI. Cioè nei prospetti riepilogativi (le somme di tutti i voti a livello nazionale o regionale) vengono presi in considerazione per l’attribuzione dei seggi  SOLO I VOTI SCRUTINATI COME VALIDI, che NON comprendono le schede bianche e le schede nulle.
    Ripeto: per l’attribuzione dei seggi (e questo vale oltre che per le Elezioni Politiche, in qualsiasi altro tipo di Consultazione Elettorale esclusi i referendum dove c’è il quorum ma non ci sono seggi) vengono presi in considerazione SOLO I VOTI SCRUTINATI COME VALIDI, che NON comprendono le schede bianche e le schede nulle.
    Se uno va a cavillare può obiettare
    - che c’è il premio di maggioranza, che cioè la coalizione che prende più voti degli altri ha un premio in seggi che le consentono di avere una maggioranza salda e quindi io non votando non contribuisco a questo premio: la risposta è che, sia che io voti scheda bianca, nulla, rifiuti la scheda o stia a casa (che, abbiamo visto, è lo stesso) il risultato non cambia, perché il premio di maggioranza se lo aggiudica chi prende il maggior numero DI VOTI VALIDI, in cui (come abbiamo visto) non entrano bianche, nulle e (ovviamente) astensione.
    - che ci sono le soglie di sbarramento, cioè se un partito o una coalizione non prende abbastanza voti non viene ammesso alla ripartizione dei seggi: ma anche qui la percentuale minima da superare è di VOTI VALIDI PER QUEL PARTITO O COALIZIONE sul TOTALE VOTI VALIDI, quindi ancora una volta bianche, nulle e astensione non c’entrano.
    “QUANDO FANNO LO SCRUTINIO, PRENDONO LE SCHEDE BIANCHE E LE VOTANO COME VOGLIONO”
    In un seggio elettorale al momento dello scrutinio ci sono le 6 persone del seggio (presidente, segretario,  4 scrutatori), i rappresentanti di lista, e tutti gli elettori della sezione che ne fanno richiesta. Le schede vengono scrutinate dal presidente, il voto viene annotato da due scrutatori in parallelo su due verbali e le schede vengono comunque toccate solo dai componenti del seggio. La faccio breve e mi concedo anche una battuta:  se riesce a prendere una scheda bianca e a votarla  a suo piacimento, il presidente o qualunque componente del seggio è francamente sprecato là dentro, dovrebbe fare  il prestigiatore, o il truffatore internazionale, qualcosa che gli faccia fruttare meglio le sue doti, voglio dire.
    Scherzi a parte, almeno in questo caso c’è una risposta semplice ed efficace: se per quanto riguarda le schede bianche temete brogli elettorali, non votate scheda bianca, rendete la scheda nulla scrivendoci sopra quello che volete e siete a posto.
    PS se trovate inesattezze o errori segnalatemeli

    PPS troverete lo stesso post su feissbucc (destinato al pubblico più ggggiovane, il testo è identico)

    Ciao.

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