Traffico… Traffici… Trafficanti… Trafficopoli…

L’estate sta finendo..
È ripreso il lavoro (chi ce l’ha ancora), ha riaperto la scuola (nel bene – poco – e nel male – sempre più)..
E ritorna il pedibus, brillante iniziativa che vuole riconsegnare marciapiedi e piste ciclabili (quando ci sono, gli uni e gli altri) ai pedoni, insegnando ai bimbi, scolari oggi adulti domani, come si possa arrivare a scuola anche a piedi.
Ma nelle strade e sulle strade non sono soli, anzi..
E per dare un’idea del traffico di una strada, e ancor meglio, della strada che attraversa il centro abitato di Francenigo ci siamo messi a contare.
Qui sotto vedete il risultato di questo conteggio, semplice e tutt’altro che scientifico ma del tutto onesto e significativo.


E qui ci starebbe bene assai un commento del Vice-Sindaco ma soprattutto Assessore alla Viabilità ed Urbanistica, che ha promesso in campagna elettorale la massima disponibilità a cogliere indicazioni e consigli sulle priorità interessanti ed utili per il nostro comune.
A maggior ragione a 186 giorni dalla mancata promessa del Sindaco di risolvere
«i disagi» causati a Gaiarine dalla chiusura dell’A28 a Godega Sant’Urbano.
Noi nel nostro piccolo, per capire cosa vuol dire strada trafficata, ci siamo messi col pallottoliere in mano e abbiamo contato autovetture e autocarri.

Ma se vuole glielo prestiamo!

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6 pensieri su “Traffico… Traffici… Trafficanti… Trafficopoli…

  1. Nummeri

    Conterò poco, è vero:
    diceva l’Uno ar Zero,
    ma tu che vali? Gnente: propio gnente.
    sia ne l’azzione come ner pensiero
    rimani un coso vôto e inconcrudente.
    Io, invece, se me metto a capofila
    de cinque zeri tale e quale a te,
    lo sai quanto divento? Centomila.
    È questione de nummeri. A un dipresso
    è quello che succede ar dittatore
    che cresce de potenza e de valore
    più so’ li zeri che je vanno appresso.

    http://www.sofadellemuse.com/arsletteraria/Poesiedialettali/Trilussapolitica.htm

  2. Il Re Travicello
    1841

    Al Re Travicello
    piovuto ai ranocchi,
    mi levo il cappello
    e piego i ginocchi;

    lo predico anch’io
    cascato da Dio:
    oh comodo, oh bello
    un Re Travicello!

    Calò nel suo regno
    con molto fracasso;
    le teste di legno
    fan sempre del chiasso:

    ma subito tacque,
    e al sommo dell’acque
    rimase un corbello
    il Re Travicello.

    Da tutto il pantano
    veduto quel coso,
    «È questo il Sovrano
    così rumoroso?»

    (s’udì gracidare).
    «Per farsi fischiare
    fa tanto bordello
    un Re Travicello?

    Un tronco piallato
    avrà la corona?
    O Giove ha sbagliato,
    oppur ci minchiona:

    sia dato lo sfratto
    al Re mentecatto,
    si mandi in appello
    il Re Travicello».

    Tacete, tacete;
    lasciate il reame,
    o bestie che siete,
    a un Re di legname.

    Non tira a pelare,
    vi lascia cantare,
    non apre macello
    un Re Travicello.

    Là là per la reggia
    dal vento portato,
    tentenna, galleggia,
    e mai dello Stato

    non pesca nel fondo:
    che scienza di mondo!
    che Re di cervello
    è un Re Travicello!

    Se a caso s’adopra
    d’intingere il capo,
    vedete? di sopra
    lo porta daccapo

    la sua leggerezza.
    Chiamatelo Altezza,
    ché torna a capello
    a un Re Travicello.

    Volete il serpente
    che il sonno vi scuota?
    Dormite contente
    costì nella mota,

    o bestie impotenti:
    per chi non ha denti,
    è fatto a pennello
    un Re Travicello!

    Un popolo pieno
    di tante fortune,
    può farne di meno
    del senso comune.

    Che popolo ammodo,
    che Principe sodo,
    che santo modello
    un Re Travicello!

    http://it.wikisource.org/wiki/Il_Re_Travicello

  3. Demagogo

    Sono un demagogo,
    attenti non mi drogo,
    non sono un assassino,
    eppur mi ci avvicino.

    Tolgo musica alle danze,
    uccido le speranze,
    sottraggo cibo ad un banchetto,
    prometto, prometto, prometto.

    Tu mi dai l’appoggio,
    io ricambio con l’alloggio;
    tu mi presti devozione
    e io l’occupazione,
    ma non ti meravigliare cittadino,
    ricorda: “Sono come un assassino..”.

    Ho ucciso i tuoi sogni,
    ho abusato dei tuoi bisogni,
    ma non si è visto sangue,
    solo una famiglia che langue.

    Per me non c’è punizione,
    la giustizia pere in azione.
    Basterebbe solo voglia di fare,
    ma il mio intento è guadagnare.

    Sono un demagogo,
    attenti non mi drogo,
    non sono un assassino,
    eppure mi ci avvicino.

    http://www.poesieracconti.it/poesie/opera-54714

  4. Perchè i sette sindaci, fra cui il Sindaco Sonego, con presidente della Provincia e prefetto che si sono riuniti presso la sede della prefettura di Treviso in data 22 settembre 2009, sottoscrivendo (tranne il sindaco di Godega) in data 13 ottobre 2009 la richiesta ad Autovie Venete per la riapertura dell’uscita di Pianzano della A28, andando contro la Sentenza del Consiglio di Stato, ora che la viabilità complemetare è realizzata e funzionante da più di un mese(inaugurazione il 23 agosto 2010) e pertanto non vi sono più ostacoli di alcun genere, neanche legali, non chiedono ora, con forza, la riapertura dell’uscita di Pianzano? Allora sembrava una catastrofe continuare così e adesso che c’e anche la ripresa economica e pertanto ci sono più mezzi in circolazione il traffico è forse scomparso?
    Maurizio

  5. I numeri fanni paura. Mediamente più di due camion al minuto; per non parlare delle macchine.
    Non sarebbe male se l’amministrazione comunale indisse una assemblea pubblica sul tema e spiegasse in quali tempi e modi intende risolvere il problema. Magari raccogliendo qualche utile informazione in merito alla viabilità lenta.
    giuseppe

  6. E prprio questa mattina i ragazzi del piedibus hanno ricevuto il premio dall’amministrazione provinciale.
    Nonostante il traffico, i traffici, i trafficanti, ….

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