Zaia: me piase el vin

Dal Blog: http://antefatto.ilcannocchiale.it

Zaia: me piase el vin

Quando c’è una causa nobile in cui buttarsi Luca Zaia – ministro gel dell’Agricoltura (per non rischiare di essere spettinato dal vento dei campi fa un ampio uso di gel o brillantina) non si tira indietro. Nel giorno stesso in cui tre ragazze ventenni muoiono a Roma nell’auto schiantata, mentre guidava un loro amico ubriaco (ferito, ma salvo), il ministro Zaia – Lega Nord e senso vivissimo degli interessi sia di vendemmia che di politica – dichiara: “Basta demonizzare il vino” (“La Stampa”, p. 10). E, a scanso di equivoci, ha dichiarato: “Bisogna smettere di considerare ubriaco al volante chi beve un paio di bicchieri”. Notare l’espressione. Nel colloquialismo italiano (non sappiamo nel dialetto di Zaia) “un paio di bicchieri” significa una bella bevuta. Tipo: “poi mi sono fatto un paio di bicchieri e allora sì che le cose sono andate a posto
Ma il ministro – uno che sul vino ama la chiarezza (“in vino veritas”) – non lascia il delicato argomento “bere-non bere” in sospeso, proprio mentre c’è un disastro automobilistico causato dall’alcool quasi ogni giorno, spesso con vittime innocenti, in tutta Italia, esodo, contro-esodo e giorni feriali: “No all’atteggiamento proibizionistico di chi chiede tolleranza zero sulle strade”.

Precisa: “Raccomando due bicchieri di un vino che non abbia più di 11 gradi, un prosecco o un rosso non troppo strutturato”. E poi ha trovato il nemico su cui spostare la colpa: “Perché non si guarda con altrettanta severità ai farmaci, agli antistaminici, ai tranquillanti?”. Presa di posizione coraggiosa, annota Fabio Carlesi dell’Enoteca Italiana di Siena. Zaia sarà contento, ma persino lui dovrà ammettere che è come ricevere da un lupo l’elogio della pecora. Hanno cautamente risposto alcuni medici, che non vorrebbero fare la fine di Boffo, osservando: “Non esistono livelli sicuri di alcool per mettersi alla guida. L’unica sicurezza è non bere”. Sfidando il suo capo (e sodale di Zaia) Maroni, il vice questore di Torino Cinzia Ricciardi ha osato dire: “Grazie alla campagna anti alcool dei media c’è stata una notevole riduzione del numero di vittime della strada. Se fossero stati presenti, i due gerarchi leghisti avrebbero intonato in dialetto l’inno del territorio “Me piase el vin”. Sono ragazzi allegri più che sensibili, come dimostrano i loro respingimenti.
Pubblicato qui il 10/9/2009 alle 9.54 nella rubrica L’esorcista.
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9 pensieri su “Zaia: me piase el vin

  1. ma il detto dovrebbe valere anche per chi legge ciò che invece non c’è scritto..
    mi pare infatti il post criticasse un ministro quando avventatamente semplifica dicendo che non bisogna demonizzare chi prima beve e poi si mette al volante (che infatti non bisogna demonizzarlo: basta solo impedirgli di guidare)..
    in quanto al resto non so che dire su chi sputa nel piatto dove mangia, essendo usi e costumi popolari infiniti e stravaganti..
    mi par di capire infine che al buon Zaia è stata data una delega all’illuminazione pubblica stradale?
    Bene, visto che maggior luce nelle zone ombrose le renderanno più visibili ai guidatori in stato di ebbrezza..

  2. il detto prima di parlare conta fino a 10 dovrebbe valere anche per chi scrive qui…
    zaia non fa crescere culturalmente e professionalmente gli agricoltori? E dunque non è lui che ha portato in luce la scuola di enologia di Conegliano e le varie scuole agrarie da dove escono i migliori vitivinicoltori del mondo?…
    non fa crescere i consumatori? ma non è zaia che ha portato il docg del prosecco, la certificazione dop per la mozzarella e per decine di altri prodotti?…
    non si combatte la sofisticazione e la truffa? ma non è grazie a lui che sono stati sequestrati 450.000 kg di frutta avariata, 7 tonnellate di carne avariata, quintali di olio e di pesce e che ha posto la tolleranza zero per i truffatori?
    no forse non è lo stesso zaia…
    perchè al Zaia di cui sto parlando c’è solo da dire grazie che sta portando in luce e sta facendo conoscere le nostre zone in tutta Italia che altrimenti sarebbero rimaste in ombra..
    ma alla gente piace sputare nel piatto dove mangia e dunque continuate pure…

  3. Visto che i fatti non si vedono, in Parlamento è stata approvata una legge sull’ etichettatura(approvata all’unanimità);
    inoltre in commissione vi è una legge per la valorizzazione del latte nazionale e ancora, ogni giorno circa vengono sottratti dalla guardia di finanza migliaia di litri di latte importati illegalmente!!!

  4. A Bruxelles sembra che da qualche mese tavoli e scrivanie siano fornite dalla “Morbi-desk” che produce tavoli con top in materiale morbido e fono-assorbente. Per cui battendo i pugni non si ottiene niente. Infatti i risultati si vedono.

  5. gentile anonimo, hai ragione: no, non lo conosco.. poichè basta scorrere l’elenco degli ex ministri per accorgersi che erano tutti democristiani fino al 1993 http://it.wikipedia.org/wiki/Elenco_dei_ministri_delle_Politiche_Agricole,_Alimentari_e_Forestali_della_Repubblica_Italiana (remember democrazia cristiana?).. e che l’unico di sinistra (ehm, sinistra? what’s sinistra?) è stato l’impresentabile pecoraro per 14 mesi nel governo amato II visto che de castro era di provenienza liberale e lucchetti l’unico indipendente..
    ma aggiungo sommessamente che il punto non è questo: se zaia batte i pugni per dare spazio e dignità alle produzioni agricole italiane fa bene, ma se contemporaneamente non batte i pugni per far crescere culturalmente e professionalmente sia gli agricoltori sia i consumatori italiani fa solo una parte (guarda caso quella più teatrale e mediatica) del suo lavoro.. se si continua a parlare di qualità e certificazioni dei prodotti e contemporaneamente si persegue invece la quantità e l’omologazione degli stessi e non si combatte la sofisticazione e la truffa, le parole restano parole e i pugni restano sui tavoli di bruxelles..

    e allora parliamone: date risposte o critiche ai post pubblicati sull’agricoltura e sul rischio degli OGM..

  6. Caro Roberto, conosci qualche ministro della sinistra, esperto in agricoltura, che ha ricoperto questo dicastero e che ha fatto qualcosa per questa? Io no!!!!!!!!!
    N.B. Zaia ogni settimana va a Bruxelles a battere i pugni sul tavolo per ottenere prodotti nostrani e per rispettare la loro provenienza!!!

  7. Zaia o non Zaia, credo che le cause degli incidenti stradali vadano ricercata altrove…il colpevole non è il vino, non sono le droghe o i farmaci…il problema sta a monte: è un problema di testa. Chi si mette alla guida di un mezzo deve saper essere responsabile della propria vita, di quella degli eventuali passeggeri e di tutti coloro che si incrociano per la strada.
    Gli incidenti riguardano soprattutto i giovani, ma siamo tutti ben consapevoli che anche molti ultra quarantenni non si tirano indietro di fronte a una bella bevuta, ad uso di farmaci o droghe (che ahimé è un fenomeno molto più diffuso di quel che si possa sospettare)…e a chi di voi poi non è mai capitato di trovare il simpatico vecchietto col cappello che ebbro di ombrette dopo le consuete partite a briscola al bar zig-zaggando se ne va a 3000 giri per le vie dei paesi?
    Il problema è che oggi, soprattutto i giovani, quando si mettono alla guida non pensano. Sono alla ricerca di emozioni forti e ritengono di non aver nulla da perdere. Non temono di superare i limiti, non temono rimproveri e non pensano alle conseguenze. Rincorrono freneticamente la vita senza fermarsi a pensare e così facendo non ne assaporano neanche un istante, e proprio per questo la vita, per molti di loro, non ha senso e vale molto meno di un’accelerata…
    La gente va rieducata al senso civico e all’amore per la vita. Se vogliamo tutelare la vita di tutti dobbiamo innalzarne la qualità…Il problema è IMMENSO e riguarda tutti gli aspetti più reconditi della nostra società, dalla famiglia alle scuole, dai circoli sportivi agli ambienti di lavoro…è forse una battaglia contro i mulini a vento, ma io credo che valga la pena combatterla.

    La tolleranza zero per l’alcol da sola non serve a niente. Ci sarà sempre chi trasgredisce (siamo in Italia)e anzi chi si lancerà le sfide a chi ha più coraggio di non rispettare le regole.
    Verranno colpiti più facilmente, come già succede, quelli che per lavoro sono in macchina o furgone tutto il giorno e a pranzo bevono uno o due bicchieri; oppure chi torna da un matrimonio o da una cenetta romantica…
    Il proibizionismo non è mai servito, serve elasticità.
    Ci sono poi da considerare altri aspetti…
    Vogliamo imporre la tolleranza zero?Benissimo e valga per tutti. Ma allora dobbiamo provvedere a creare una rete di trasporti pubblici e a prezzi ragionevoli come succede nel resto del mondo e che funzioni anche di notte; ma chi sopporterebbe il costo di tutto questo??Come si fa nei nostri paesini???

    Il problema è complesso….forse per questo risulta più facile dare la colpa al vino e chiudere la faccenda in fretta.

  8. era il luglio 2007 e il buon (nonchè miglior) ministro dell’agricoltura (allora “solamente” vicepresidente del veneto) dopo esser stato beccato a 193 kmh affermava testuale: “Bisogna assolutamente rivedere i limiti di velocità 50 kmh nei centri abitati e 130 in autostrada sono soglie anacronistiche che vanno elevate almeno di 20 chilometri” aggiungendo che per chi guida in stato di ebbrezza “dovrà essere imposto il carcere”. Ma si sa, la coerenza e il rispetto delle regole non è qualità da politici, perlomeno nostrani.. invece vorrei sapere che ne pensa il ministro dell’agricoltura (il migliore mai esistito) sul crollo dei prezzi dei prodotti agricoli (vedi post dell’11 settembre)

  9. Zaia è il miglior ministro dell’agricoltura che ci sia mai esistito. Innanzitutto perchè ha una base in questo settore e secondo perchè la sinistra non faceva altro che esportare il nostro vino ed importare quello scadente.
    Zaia, continua cosi !!!

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